Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Apocalisse 19


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I santi glorificano Dio del giudizio fatto contro la meretrice; si preparano le nozze dell'Agnello: l'Angelo non vuol essere adorato da Giovanni; apparisce uno a cavallo, che è il Verbo di Dio, e Re de' regi, e Signore dei signori, accompagnato dal suo esercito a combattere contro la bestia e contro i re della terra, e contro i loro eserciti, e son chiamati gli uccelli dell'aria a mangiare le loro carni.

1Dopo di ciò udii come voce di molte turbe in cielo, che dicevano: alleluia: salute, e gloria, e virtù al nostro Dio:2Perché veri, e giusti sono i suoi giudizi, ed ha giudicato la gran meretrice, che ha corrotto la terra colla sua prostituzione, e ha fatto vendetta del sangue de' suoi servi (sparso) dalle mani di lei.3E dissero per la seconda volta: alleluia. E il fumo di essa sali pei secoli de' secoli.4E si prostrarono i ventiquattro seniori, e i quattro animali, e adorarono Dio sedente sul trono, dicendo: amen, alleluia.5E uscì dal trono una voce, che disse: date lode al nostro Dio voi tutti suoi servi: e voi, che lo temete, piccoli, e grandi.6E udii una voce come di gran moltitudine, e come voce di molte acque, e come voce di tuoni grandi, che dicevano: alleluia: è entrato nel regno il Signore Dio nostro onnipotente.7Rallegriamoci, ed esultiamo, e diamo a lui gloria: perché sono venute le nozze dell'Agnello, e la sua consorte si è messa all'ordine.8E le è stato dato di vestirsi di bisso candido, e lucente. Imperocché il bisso sono le giustificazioni de' santi.9E dissemi: scrivi: beati coloro, che fono stati chiamati alla cena nuziale dell' Agnello: e dissemi: queste parole di Dio sono vere.10E mi prostrai a' suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: guardati dal farlo: io sono servo come te, e come i tuoi fratelli, i quali rendono testimonianza a Gesù. Adora Dio. Imperocché testimonianza (renduta) a Gesù egli è la spirito di profezia.11E vidi aperto il cielo, ed ecco un caval bianco, e quegli, che vi stava sopra, si chiamava fedele, e verace, e giudica con giustizia, e combatte.12Gli occhi di lui erano come fuoco fiammante, e aveva sulla testa molti diademi, e portava scritto un nome non ad altri noto, che a lui.13Ed era vestito d'una veste tinta di sangue: e il suo nome si chiama, Verbo di Dio.14E gli eserciti, che sono nel cielo, lo seguivano sopra cavalli bianchi, vestiti essendo di bisso bianco, e puro.15E dalla bocca di lui usciva una spada a due tagli, colla quale egli ferisca le genti. Ed ei le governerà con verga di ferro: ed ei pigia lo strettoio del vino di furore d'ira di Dio onnipotente.16Ed ha scritto sulla sua veste, e eopra il suo fianco: Re de' regi, e Signore di que' che imperano.17E vidi un Angelo, che stava nel sole, e gridò ad alta voce, dicendo a tutti gli uccelli, che volavano per mezzo il cielo: venite, e regimatevi per la gran cena di Dio:18Per mangiare le carni dei re, e le carni dei tribuni, e le carni de' potenti, e le carni de' cavalli, e dei cavalieri, e le carni di tutti, liberi, e servi, e piccoli, e grandi.19E vidi la bestia, e i re della terra, e i loro eserciti radunati per far battaglia con colui, che stava sul cavallo, e col suo esercito.20E fu presa la bestia, e con essa il falso profeta, che fece prodigi dinanzi a lei, co' quali sedusse coloro, che ricevettero il carattere della bestia, e adorarono la sua immagine. Tutti due furono messi vivi in uno stagno di fuoco ardente pello zolfo.21E il restante furono uccisi dalla spada di lui, che sta sul cavallo, la quale esce dalla sua bocca: e tutti gli uccelli si sfamarono delle loro carni

Note:

19,1:Udii come voce di molte turbe in cielo, che dicevano: alleluia ec. Tutto il cielo si rallegra, e canta inni di lode a Dio per la ruina di Babilonia. Alleluja è un grido di gioia, che significa: lodate il Signore. Salute, e gloria, e virtù al nostro Dio. La salute, cioè la liberazione nostra (dicono i santi in nome anche de loro fratelli, che sono tuttora sulla terra ) dalla persecuzione di Babilonia, e la gloria, che quindi ne viene a noi, e a Dio, e la virtù, per cui la stessa salute abbiam noi conseguito, tutto è di Dio nostro, e a lui se ne rendano perenni ringraziamenti.

19,3:E il fumo di essa salì pei secoli dei secoli. Non potea s. Giovanni con maggior proprietà, e forza descrivere la eternità de' supplizj, a quali son condannati i cittadini della infelice città, che dicendo, che il fumo dell'incen dio, per cui ella fu distrutta, si alzerà per tutti i secoli dal suolo, dove ella su.

19,4: Dicendo: amen ec. I ventiquattro seniori, e i quattro animali ratificano, e confermano il cantico degli altri beati, e con essi si uniscono a ripetere: alleluja. Non sarà forse suor di proposito l'osservare, che l'essere qui stata messa questa voce fino a quattro volte in bocca dei santi del cielo, su probabilmente la causa, per cui si freqnente l'uso di essa s'introdusse tra i Cristiani; come veggiamo da s. Girolamo, il quale racconta, che agli stessi bambini di latte, quando appena di scolpir parola incominciavano, era insegnate dalle madri eristiane a pronunziare con voce ancor balbuziente: alleluja. Vedi Ep. 7. et 27 ad Leetam, et ep. 17. ad Marcellam.

19,6: È entrato nel regno il Signore ec. Secondo la nostra maniera d'intendere Dio comincia a regnare, e ad esercitare il sempiterno, ed assoluto impero, che egli ha sopra tutte le cose, quando fatte le sue vendette, e puniti i nemici, l'assoluta sua potestà dimostra contro di questi non men, che la sua generosa bontà verso gii eletti riuniti nel beato suo regno per tutti i secoli.

19,7-8: Sono venute le nozze dell'Agnello, e la sua consorte ec. La Chiesa è sposa di Cristo nella vita presente, e gli sponsali di essa con Cristo sono fermati nel sagramento del battesimo. Nella vita avvenire la Chiesa glori ficata si dice già consorte di Cristo, e le nozze saran celebrate per tutta l'eternità nel cielo, dove ella sarà perpetuamente unita a Cristo, di cui godrà per sempre. Questa sposa allo spirituale suo maritaggio si prepara nella vita presente colla varietà di tutte le cristiane virtù, onde quella veste si forma di candido lisso, e lucente, di cui ella è ricoperta, e la quale, come dice il nostro profeta, significa la giustizia, la santità, le buone opere dei santi. Il bisso tanto stimato presso gli Ebrei non era altrimenti una specie di lino più fino, come molti hanno creduto, ma una maniera di seta prodotta da un pesce chiamato Penna.

19,9: E dissemi: scrivi ec. L'Angelo, il quale per ordine di Cristo svelava a Giovanni quel misteri, gli comanda di scrivere quello che segue, come molto utile ad animare, e sestenere la virtù, e la fortezza dei buoni ne continui combattimenti, che hanno da soffrire nel mondo. Beati, e tre, e quattro volte beati coloro, che avranno luogo all'eterno banchetto nuziale dell'Agnello.

19,10: E mi prostrai a suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse ec. Gli ultimi eretici, i quali dalla proibizione, che fa l'Angelo a Giovanni di adorarlo, vogliono inferirne, che è biasimevole, e superstizioso il culto de santi, non si avveggono certamente, che a buon conto suppongono, che un Apostolo, un martire di Gesù Cristo, un evangelista, un profeta fosse tanto all'oscuro delle cose della religione Cristiana, che senza pensarvi stesse già per commettere un'orribile idolatria, se non fosse stato ritenuto dall'Angelo. E quello che è più, lo stesso Giovanni avvertito qui dall'Angelo ricade poi nello stesso errore, e si prova di bel nuovo a adorare il medesimo Angelo XXII. 9. Questa conseguenza è sfuggita certamente agli occhi benchè sì acuti de protestanti, e Dio mi guardi dal pensare, che vogliano ammetterla. Ma posto ciò io son di parere (e credo, che farà di mestiere, che lo confessino anch'essi ) che da questo fatto si ha argomento a favore del culto degli Angeli, e dei santi; imperocchè s. Giovanni volle adorar l'Angelo, e replicatamente volle adorarlo; e anche dopo esserne stato ritenuto una volta, volle adorarlo. E se gli fu vietato di farlo, non gli fu certamente vietato pella ragione, che suppongono gli eretici, viene a dire, perchè illecito, e abbeminevole sia qualunque culto renduto alle creature benchè glorificate, e regnanti con Dio; imperocchè questa ragione è stranissima, e include una patente bestemmia, come abbiam dimostrato. Gliel proibì adunque l'Angelo, perchè (come egli stesso dice) Giovanni era profeta, e in qualità di profeta non era inferiore all'Angelo. Abbiamo altrove notato, come nel dono di profezia tutti gli altri doni sono sovente intesi nel nuovo Testamento. Dice a dunque l'Angelo a Giovanni: io non sono a te superiore, perchè adunque vuoi tu adorarmi? Tu, Apostolo di Gesù Cristo, predicator del Vangelo, anzi Evangelista, e martire del medesimo Cristo a me se uguale in dignità, come lo sono i tuoi fratelli Apostoli. Noi serviamo tutti a Cristo nello stesso ministero, che è di procurar la salute degli uomini. Di quello che io so per vantaggio della Chiesa, svelandoti i misteri delle cose future, rendi grazie, e onore a Dio, che è l'autore primario di tutta questa rivelazione, così s. Atanasio. Altri portano altre ragioni; ma questa mi sembra più semplice, e fondata nella lettera.

19,11: E vidi aperto il cielo, ed ecco un caval bianco ec. In questa nuova visione è mostrato a Giovanni il cielo aperto, di dove scende con l'angelica milizia Gesù Cristo sedente sopra un bianco cavallo per cembattere contro l'Anticristo, e portar ajuto a suoi fedeli. Questo divino condottiere si chiama fedele, e verace; lo che egli farà vedere in soccorrendo giusta le sue promesse i tedeli, e gastigando severamente i loro nemici; imperocchè con giustizia egli giudica, e con giustizia fa guerra non ad altri, che agli empj.

19,12: Gli occhi di lui erano come fuoco fiammante. Ciò dimostra l'ira di Cristo contro i malvagi.
Aveva sulla testa molti diademi. Il diadema era una fascia di lino bianca, che circondava la testa.
Gesù Cristo come Re dei Re ha molti diademi. Portava scritto un nome non ad altri noto, che a lui. Questo nome (come si legge nel versetto seguente ) è Verbo di Dio; del qual nome il valore, la forza, il pieno significato non può essere inteso da altri, che dal Verbo stesso, che è la sapienza di Dio. Il Grozio osserva, che tra i popoli delle vante correva, e corre l'usanza di avere un nome occulto, che non si fa sapere ad alcuno.

19,13: Era vestito d'una veste tinta di sangue. Cristo (e il simile debba intendersi da martiri) porta una veste insanguinata in segno di sua passione. E si allude al luogo celebre d'Isaia LIII. 1. 2. 3. 4.

19,14: E gli eserciti, che sono nel cielo ec. Lo seguono le innumerabili schiere degli Angeli, e de Santi, come nompagni, e spettatori della pugna, e della vittoria.

19,15: E dalla bocca di lui usciva una spada ec. Questa spada dinota l'impero, e la potenza infinita di Cristo, e con essa punirà di eterna morte i peccatori, ed egli premerà col suo terribil rigore le nemiche genti, e le strin gerà nello strettojo dell'ira, e del furore di Dio onnipotente. Vedi Isaia XI. 4., LIII. 1. 2. 3.

19,16: Ed ha scritto sulla sua veste, è sopra il suo fianco: Re de regi ec. Sul manto reale, e sopra il suo fianco portava scritto questo nuovo nome. Or s. Gregorio Hom. XV. in Ezechiel. pel fianco di Cristo intende la in carnazione di lui; laonde la veste, di cui qui si parla (della quale fu dette, che è tinta di sangue), significa l'umanità santa di Cristo, il quale pel merito del suo sangue, e della crudele passione sofferta, fu fatto secondo la stessa umanità Re de' regi, e Signore de dominanti.

19,17: Venite, e ragunatevi per la gran cena di Dio. Con simili espressioni è descritta la medesima orrenda strage dell'Anticristo, e de seguaci di lui da Ezechiele XXXIX. 17. Tutti i reprobi sono considerati come una sol vittima immolata alla giusta ira divina. Ed è noto, come della vittima immolata una parte serviva al solenne banchetto. o

19,19:La bestia, e i re della terra ec. L'Anticristo, e i dieci re. Vedi cap. XVII., et cap. XIII. 1,

19,20:Il falso profeta. Il precursore dell'Anticristo cap. XIII.

19,21:E il restante furono uccisi dalla spada ec. I soldati dell'Anticristo, e dei dieci re, e Gog, e Magog, saranno uccisi dalla spada, cioè dalla virtù di Cristo, e dal fuoco, che egli sarà piover dal cielo sopra di essi, cap. XX. 9.