Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Apocalisse 16


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Versati i sette calici nella terra, nel mare, nelle fontane, nel sole, sul trono della bestia, nell'Eufrate, e nell'aria, la terra e devastata da molte piaghe.

1Ed udii una voce grande dal tempio, che diceva ai sette Angeli: andate, e versate le sette ampolle dell'ira di Dio sulla terra.2E andò il primo, e versò la sua ampolla sulla terra, e ne venne ferita crudele, e pessima agli uomini, che avevano il carattere della bestia, e a quelli, che adoraron l'immagine di essa.3E il secondo Angelo versò la sua ampolla nel mare, e divenne come sangue di cadavere: e tutti gli animali viventi nel mare, perirono.4E il terzo Angelo versò la sua ampolla nei fiumi, e nelle fontane d'acque, e diventarono sangue.5E udii l'Angelo delle acque, che diceva: giusto sei, o Signore, che sei, e che eri santo, perché hai sentenziato cosi:6Perché hanno sparso il sangue de' santi, e de' profeti, e hai dato loro a bever sangue: imperocché lo meritano.7E ne udii un altro dall'altare, che diceva: si certamente, o Signore Dio onnipotente, (sono) giusti, e veri i tuoi giudizi.8E il quarto Angelo versò la sua ampolla nel sole, e fugli dato di affliggere gli uomini col calore, e col fuoco:9E gli uomini bollivano pel gran calore, e bestemmiarono il nome di Dio, che ha podestà sopra di queste piaghe, né fecero penitenza, per dare a lui gloria.10E il quinto Angelo versò la sua ampolla sul trono della bestia: e il regno di lei diventò tenebroso, e pel dolore si mangiavano le proprie lor lingue:11E bestemmiarono il Dio del cielo a motivo dei loro dolori, e ferite, e non si convertirono dalle opere loro.12E il sesto Angelo versò la sua ampolla nel gran fiume, l'Eufrate: e s'asciugarono le sue acque, affinchè si preparasse la strada ai Re d'Oriente.13E vidi (uscire) dalla bocca del dragone, e dalla bocca della bestia, e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi simili alle rane.14Imperocché sono gli spiriti de' demoni, che fanno prodigi, e sen vanno ai Re di tutta la terra per congregarli a battaglia nel giorno grande di Dio onnipotente.15Ecco che io vengo, come viene il ladro. Beato, chi veglia, e tien cura delle sue vesti, per non andare ignudo, onde veggano la sua bruttezza.16E gli ragunerà nel luogo chiamato in Ebraico Armagedon.17E il settimo Angelo versò la sua ampolla per l'aria, e voce grande uscì dal tempio, e dal trono, che disse: è fatto.18E ne seguirono folgori, e voci, e tuoni, e gran tremuoto successe, quale non fu mai, dacché uomini furon sulla terra: tal tremuoto, sì grande.19E la città grande si squarciò in tre parti: e le città delle genti caddero a terra: e fu fatta dinanzi a Dio ricordanza della gran Babilonia, per dare a lei il calice del vino dell'indignazione dell'ira di esso.20E le isole tutte fuggirono, e sparirono i monti.21E grandine grossa come un talento cadde dal cielo sopra degli uomini: e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine: attesoché fu sommamente grande.

Note:

16,1:E udii una voce grande dal tempio ec. Questa voce procedente dal tempio del cielo significa il comando, che fa Dio agli Angeli diversare le sette piaghe sopra i malvagi seguaci dell'Anticristo. Queste piaghe sono simili a quelle dell'Egitto, Exod. VII., et seg.

16,2:E ne venne ferita crudele. Allude alla sesta piaga dell'Egitto, Exod. IX. 10., e a quella, onde percosse Dio i Filistei, 1. Reg. V. 6. 9.

16,3:E divenne come sangue di cadavere. Sangue putrido, e nero, come suol divenire in poco tempo quello d'un uomo morto.

16,5:E udii l'Angelo delle acque ec. S. Agostino lib. 83. q 79., e prima di lui Origene, Hom. 14. in Num. insegnano, che ciascheduna cosa visibile di questo mondo ha al suo governo una qualche angelica potestà, onde abbiamo qui l'Angelo, che presiede alle acque.

16,10:Sul trono della bestia. Sembra, che debba intendersi la città ca pitale del regno dell'Anticristo.

16,12:Nel gran fiume, l'Eufrate; e s'asciugarono le sue acque, affinchè si preparasse ec. Nella stessa guisa, che Ciro una volta, tolto dal suo letto l'Eufrate, e messolo a secco, si fe' padrone di Babilonia, così asciugate mira colesamente dall'Angelo le acque dello stesso fiume, si aprirà la strada al passaggio dei Re dell'Oriente, i quali andranno a unirsi coll'Antieristo, e non a combatterlo, come alcuni han pensato; perchè anzi da quello che segue, intendiamo, che il fine di Dio nell'unir tutti questi eserciti di anticristiani in un solo luogo, si è disperderli tutti con un sol colpo, e col fulmine di una stessa sentenza.

16,13-14:Tre spiriti immondi simili alle rane ec. Questi spiriti, che escono, uno dalla bocca del dragone, uno dalla bocca della bestia, ed uno dalla bocca del falso profeta, sono spediti a raunar genti, e soldati pell'Anticristo; al qual fine fanno ancor de' prodigi. S. Giovanni dice, che sono simili alle rane per la loro bruttezza, e per indicare, come la loro garrulità, e tutti i vani lor tentativi di niun effetto saranno contro Dio, e contro Cristo, e contro i santi, e tutto quel che faranno, sarà di riunire tutti in un luogo i nemici di Dio, perchè siano tutti insieme fulminati, ed oppressi nel giorno grande, in cui Dio farà sì bella mostra di sua onnipotenza nel gastigo degli empi, come si vedrà cap. Xix.

16,15:Beato, chi veglia, e tien cura delle sue vesti. Allude ai ladri, i quali andavano ai pubblici bagni per rubare le vesti di coloro che si bagnavano. Beato, chi custodisce la grazia, che è come la veste dell'anima, di cui quando questa è spogliata, non può essere se non deformissimo oggetto negli occhi di Dio.

16,16: Nel luogo ehiamato in Ebraico Armagedon. Alcuni credono, che questo luogo sia lo stesso, che Mageddo nella Palestina, luogo celebre per lo sconfitte di molti principi, Jud. IV. 7. 16., V. 19., 4. Reg. X. 21., XXIII. 29 Si può adunque credere, che questo nome sia qui posto per significare un luogo di vendetta, e di strage, dove saranno adunati per divin volere i Re, i falsi profeti, e tutte le milizie dei nemici del Signore, per esser puniti delle lere empietà.

16,17: E fatto. Con questa hanno fine le ultime piaghe, e per conseguenza è imminente la fine del mondo, e il giudizio di Dio. Così all'avvicinarsi dell'eccidio di Gerusalemme si udi dal tempio una voce, che dice: andiameene di qui; come narra Giuseppe de B. lib. 7. cap. XII.

16,19:E la città grande si squarciò in tre parti. Questa città è Gerusalemme, chiamata città grande anche nel cap. XI. 8. per le ragioni dette in quel luogo Ar. Rib. ec. Vedi in Plinio lib. 2. cap. LXXXIII. un simile effetto di tremuoto.

16,20:E le isole tatte fuggirono, e sparirono i monti. Effetto dello stesso tremuoto, per cui anche oaddero le città. Vers 9.

16,21:Grandine grossa come un talento. Significa grandine di straordinaria grossezza. Quella che cadde in Costantinopoli l'anno 404., pesava fino a otto libbre, come dice Filostorgio lil. 11. cap. VII.