Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Apocalisse 13


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La bestia uscita dal mare con sette teste, e dieci corna, e dieci diademi, della quale e saldata la piaga, bestemmia Dio, e debella i santi; e un'altra bestia a due corna, uscita dalla terra, regge il partito della prima, costringendo gli uomini a fare, e adorare l'immagine di lei, e a portare il carattere del suo nome.

1E vidi una bestia, che saliva dal mare, che aveva sette teste, e dieci corna, e sopra le sue corna dieci diademi, e sopra le sue teste nomi di bestemmia.2E la bestia, ch'io vidi, era simile al pardo, e i suoi piedi come piedi d'arso, e la sua bocca come bocca di leone. E il dragone diede ad essa la sua forza, e il suo potere grande.3E vidi una delle sue teste come piagata a morte: ma la sua piaga mortale fu guarita. E tutta quanta la terra con ammirazione seguì la bestia.4E adorarono il dragone, che dette potestà alla bestia: e adorarono la bestia, dicendo: chi è da paragonarsi colla bestia? E chi potrà combattere con essa?5E fulle data una bocca per dir cose grandi, e bestemmie: e fulle dato potere d'agire per mesi quarantadue.6Aprì adunque la sua bocca in bestemmie contro Dio, a bestemmiare il suo nome, e il suo tabernacolo, e gli abitatori del cielo.7E fu conceduto a lei di far guerra co' santi, e di vincerli. E fulle dato potere sopra ogni tribù, e popolo, e lingua, e nazione:8E lei adorarono tutti quelli, che abitano la terra, i nomi de' quali non sono scritti nel libro di vita dell'Agnello, il quale fu ucciso dal cominciamento del mondo.9Chi ha orecchio, oda.10Chi altrui mena schiavo, va in ischiavitù: chi uccide di spada, bisogna, cha sia ucciso di spada. Qui sta la pazienza, e la fede de' santi.11E vidi un'altra bestia, che saliva da terra, che avea due corna simili all'Agnello, ma parlava come il dragone.12Ed esercitava tutto il potere della prima bestia dinanzi ad essa: e fece sì, che la terra, e i suoi abitatori adorasser la prima bestia, della quale fu guarita la piaga mortale.13E fece prodigi grandi, sin a fare scendere anche fuoco dal cielo sulla terra a vista degli uomini.14E sedusse gli abitatori della terra mediante i prodigi, che fulle dato di operare davanti alla bestia, dicendo agli abitatori della terra, che facciano l'immagine della bestia, che fu piagata di spada, e si riebbe.15E fulle dato di dare spirito all'immagine della bestia, talché l'immagine della bestia ancora parli: e faccia si, che chiunque non adorerò l'immagine della bestia, sia messo a morte.16E farà, che tutti quanti, e piccoli, e grandi, e ricchi, e poveri, e liberi, e servi, abbiano un carattere nella loro mano destra, o nella loro fronte:17E che nissuno possa comprare, o vendere, eccetto chi ha il carattere, o il nome della bestia, o il numero del suo nome.18Qui consiste la sapienza. Chi ba intelligenza, calcoli il nome della bestia. Attesoché è numero d'uomo: e il suo numero seicento sessanta sei.

Note:

13,1:E vidi una bestia, che saliva dal mare ec. Questa bestia, secondo tutti i Padri, e interpreti antichi, è l'Anticristo. Così tra gli altri s. Ireneo lib. 5. XXVIII., Tertulliano, Gregorio Nazianzeno ec. Il mare, dal quale esce fuora questa bestia, egli è il secolo perverso, in cui tutto è incostanza, ama rezza, pericoli.
Avea sette teste. Queste dinotano i sette re, de quali gli stati sarann occupati dall'Anticristo. Cap. XVII.
E dieci corna, e sopra... dieci diademi. Queste corna significano dieci re, che saranno alla venuta dell'Anticristo, dei quali tre egli ne vincerà, e gli ucciderà, e gli altri sette a lui si soggetteranno. Vedi Daniele cap, VII. 21.25.
E sopra le sue teste nomi di bestemmia. Questi sette re sono precursori dell'Anticristo, e perseguiteranno la Chiesa, e bestemmieranno Gesù Cristo, come vedremo nel capo XVII.

13,2: Era simile al pardo ec. Il pardo ha la pelle macchiata di vari colori, è bestia crudele e sanguinaria, ed è velocissimo al corso. Così l'Anticristo sarà macchiato di ogni bruttura e iniquità, sarà crudelissimo, e come folgore scorrerà, e devasterà in poco tempo la terra. Avrà i piedi d'orso, cioè piedi fortissimi per conculcare i fedeli, e la bocca, e il ruggito come quel del leone; onde la sola voce di lui cagionerà grande spavento ne cuori de fedeli. A questa bestia darà il demonio la potestà, viene a dire, le sue arti, le sue seduzioni, i falsi miracoli, e tutti i mezzi, che egli suol adoperare per far male agli uomini.

13,3: E vidi una delle sue teste come piagata a morte ec.Dal vers. 12, si conosce, che quegli che è ora piagato come a morte, è l'Anticristo; imperocchè ivi si dice, che sarà adorata la bestia, di cui sarà stata guarita la piaga, lo che certamente dell'Anticristo si vuole intendere, e non di altro re. Dice una delle sue teste, cioè quella che è propriamente la testa dell'Anticristo, perchè le altre sei sono degli altri re. Si descrive adunque in questo luogo, secondo vari interpreti, l'empia invenzione dell'Anticristo, il quale fingendosi ferito mortalmente, e morto di fatto, passati tre giorni apparirà repentinamente come risuscitato da morte, contraffacendo la risurrezione del Figliuolo di Dio, onde riscuoterà le adorazioni degli uomini, i quali si getteranno dal suo partito. Non sarà veramente mortale la piaga, ma tale apparirà a giudizio degli uomini, e secondo i lumi dell'arte umana, come sarà pur finta la morte, e la resurrezione del figliuolo dell'iniquità.

13,4: Adorarono il dragone... e adorarono la bestia ec. L'Anticristo stesso vorrà essere propriamente adorato non meno, che il suo signore, il demonio. Vedi 1. Thessal. 1. Chi è da paragonarsi colla bestia? Bestia lo dice s. Giovanni; ma i seguaci dell'Anticristo lo chiameranno Messia, Cristo, e Dio, come osserva Beda ed altri; onde nel versette seguente si dice, che dirà cose grandi, cioè parlerà superbamente di se, e proferirà grandi bestemmie.

13,5: E falle data una bocca... per mesi quarantadue. Dionigi di Alessandria in una lettera ad Erammone presso Euseb. Hist. lib. VII.10. applicò queste parole all'Imperadore Valeriano, il quale dopo essere stato ne' primi tre anni del suo impero favorevole a Cristiani, negli altri tre anni e mezzo li per seguitò crudelmente. Dionigi riguardò questo Imperadore come una figura dell'Anticristo.

13,6: Apri... la sua bocca in bestemmie contro Dio ec. Bestemmierà Dio, negherà, che siavi altro Dio fuori di se, 2. Tessal. 11. 4.; bestemmierà il tabernacolo di Dio, cioè la Chiesa tempio del Signore; bestemmierà finalmente i santi tutti del cielo. Egli vorrà essere tenuto come solo Dio, e solo salvatore; vorrà, che di lui s'intenda tutto quello che del Messia, e del Cristo si trova scritto ne profeti; dirà, che il nostro Redentore, e Dio Gesù Cristo è stato un impostore; si fingerà morto, e risuscitato; in una parola tenterà di contraffare tutti i misteri di Crispo. Vedi s. Girolamo in Dan.; s. Gregorio Magno Moral. 50. III.

13,8:Tutti quelli che abitano la terra ec. Gli uomini terreni e carnali, i quali non erano cristiani se non di nome, e non erano del numero dei predestinati.
Il quale fu ucciso dal cominciamento del mondo. Per grazia, e in virtù dei meriti, e della morte dell'Agnello sono segnati tutti quelli che sono segno nel libro della vita, il qual libro perciò appartiene all'Agnerto, come unico principio di vita e di salute per tutti gli uomini. Egli fu uccise fin dal cominciamento del mondo in tutte le figure, ed immagini, che di questo Agnello divino si trovano nelle scritture. Ecco la sposizione di s. Paolino ep 27.: dal cominciamento del secoli Cristo ne' suoi patisce, e trionfa. In Abele egli è ucciso dal fratello, in Noè egli è schernito dal figliuolo, in Abramo fu pellegrino, in Isacco fu offerto, in Giuseppe fu venduto, in Mosè fu esposto e scacciato, ne profeti lapidato e segato, negli Apostoli sbalzato pella terra, e pel mare, e nel martiri tante volte, e in tante maniere ucciso. Egli anche in te (parla ad Apro ) patisce obbrobri, e lui odia in te questo mondo; ma grazie a lui, che vince, quand'è giudicato, e trionfa in noi. Alcuni interpreti costruiscono queste ultime parole in quest'altra guisa, i nomi de quali non sono scritti dall'origine del mondo (viene a dir ab eterno, prima del secoli) nel libro di vita dell'Agnello, il quale fu ucciso. A me sembrerebbe violenta la trasposizione. Contuttociò Areta, e dopo lui altri spositori seguono questa interpretazione, alla quale è favorevole la simil maniera di parlare cap. XVII, vers. 8.

13,9: Chi ha orecchio, oda. Vuol indicare, che si tratta di cose d'inifinita importanza.

13,11: Vidi un'altra bestia ... che avea due corna simili all'Agnello ec. S. Gregorio Moral. XXXIII. 20., Areta, Ruperto ec. per questa seconda bestia intendono tutti i ministri dell'Anticristo, massimamente i predicatori della dottrina del medesimo. S. Ireneo lib. 5. XXVIII., Tertulliano de resurr. cap. XXV. credono, che per essa venga significato un grande impostore, il quale sarà come il precursore dell'Anticristo; onde lo stesso s. Ireneo verso la fine del lib. 5. lo chiama l'iperaspiste, o sia lo scudiere dell'Anticristo. Le due corna simili alle corna dell'Agnello posson significare la finta mansuetudine, e la potestà apparente di far de miracoli, pelle quali due cose questa bestia vorrà imitare Gesù Cristo, affine di guadagnar gente all'Anticristo. Generalmente il corno presso gli antichi era segno e simbolo della potestà, del regno, ed anche della divinità, come apparisce dagli scrittori sagri, e profani. Quindi questa bestia, la quale (come si dice nel vers. 12. ) eserciterà tutto il potere dell'Anticristo dinanzi a lui, e per ordine di lui, avrà il linguaggio del dragone, di quel dragone, che sedusse la prima donna; e vuol dire, che per bocca di lui parlerà il diavolo con tal sottigliezza, e furberia, che agevolmente sovvertirà in grandissimo numero gli uomini terreni, e carnali.

13,13-15:Sin a fare scendere anche fuoco dal cielo ec. Tre falsi prodigi, che farà l'Anticristo o da se, o per mezzo del suo precursore, sono notati, il primo nell'ultime parole del vers. 12., ed è, che l'Anticristo si fingerà risorto da morte, come fu anche detto nel vers. 3.; il secondo consisterà nel fare per arte magica scender fuoco dal cielo, imitando quello che fece Elia. 4 Reg. 1. 10.; terzo, farà, che l'immagine sua parli. Tutto questo fu predetto dal Salvatore: usciranno fuori dei falsi cristi, e de' falsi profeti, e faranno miracoli grandi, e prodigi da fare, che siano ingannati (se è possibile ) gli stessi eletti, Matth. XXIV. 24. Vedi ancora 2. Thessal. II. 9., Marc. XIII. 22 Degli impostori, che fecer guerra al cristianesimo a tempo dell'imperatore Giuliano, sono raccontati molti falsi prodigi, che servirono ad accecare quel disgraziato principe curiosissimo di vedere, e conoscere tutti coloro che aveano qualche riputazione di magia.

13,16:E farà, che tutti ... abbiano un carattere nella loro mano ec. I pagani portavano nella mano, o nella fronte impresso il nome della divinità, a cui si consagravano, o qualche simbolo della medesima. Vedi 5. Machab. II.21., e Luciano de dea Syria. I soldati romani aveano nella mano il segno del lor generale. Vedi s. Gregorio ep. 100. 105., e Giusto Lipsio de militia R. dial. 9.

13,17:E che nissun possa comprare, o vendere, eccetto chi ec. Diocleziano, il quale per l'incredibil furore, col quale procurò per tutte le maniere di sterminare il cristianesimo, fu, da molti Cristiani creduto il vero Anticristo predetto nelle scritture, fece l'atrocissimo editto, che nissuno vendesse, o somministrasse cosa alcuna ai Cristiani, se prima questi non offerissero incenso agl'idoli. Bada nell'inno del martire a Giustino, non era lecito ad essi di comprare, o vendere, o di attinger dell'acqua, se prima non offerivano incenso agl'idoli detestabili. Vedi Teodoreto lib. 5. cap. XI. hist., e Lattano de morte persecut, cap. XV. L'Anticristo imiterà tutte le più crudeli invenzioni di tutti i precedenti nemici di Cristo, e della Chiesa. Si paragoni quello che gli storici, e i Padri hanno scritto delle persecuzioni di Nerone, di Decio, di Diocleziano, e (per tacere degli altri) di Giuliano apostata, e ciò darà molto lume a quello che è qui predetto dell'Anticristo, del quale tutti coloro furono immagini.

13,18:Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia. Tutti gli antichi Padri, e interpreti convengono, che il senso di questo luogo si è, che il nome proprio dell'Anticristo conterrà tali lettere, le quali prese come segni numerici faranno il numero di secento sessanta sei. Aggiungo, che siccome s. Giovanni ha scritto in greco, sembra perciò verisimile, che il valore di dette lettere sarà quello che esse hanno nel greco. S. Ireneo lib. 5. dice che così vuole ogni ragione, e che così era stato insegnato da quelli i quali aveano veduto lo stesso Giovanni, colle quali parole possiam credere, che accenni s. Policarpo, che era stato suo maestro. E dipoi aggiunge:Noi non vogliamo temerariamente, e con pericolo asseverar cosa alcuna intorno al nome dell'Anticristo; imperocchè se a questa età avesse dovuto rivelarsi chiaramente il nome di lui, lo avrebbe espresso colui che vide questa rivelazione, imperocchè non gran tempo indietro, ma quasi a dà nostri, verso la fine cioè dell'impero di Domiziano fa veduta questa rivelazione: siccome dunque innumerabili sono le combinazioni di lettere, dalle quali può risultar questo numero, non occorre perciò, che uno si occupi inutilmente a far ricerca sopra una cosa, la quale non per altro è stata notata da s. Giovanni, se non perchè a suo tempo e da questo, e dagli altri segni, che egli ci dà in questo suo libro, possano i fedeli riconoscere agevolmente questo figliuolo di perdizione, e guardarsi dalle sue trame. E numero di uomo. Viene a dire; le lettere, colle quali si forma questo numero 666., formano non la somma del tempo dell'Anticristo, ma il proprio nome di quest'uomo.