Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Giudici 6


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Trovandosi gl' Israeliti appresti da Madiam, è destinato Gedeone a soccorrergli: ed egli dopo avere eretto un altare, e offerto sagrifizio a Dio distrugge l'altare di Baal; è conceduto a lui un nuovo prodìgio nel vello di lana.

1Ma i figliuoli d'Israele fecero il male nel cospetto del Signore, il quale li diede in potere de' Madianiti per sette anni,2E furono grandemente vessati da loro. E si fecero caverne, e spelonche ne' monti e luoghi assai forti per resistere;3E quando Israele avea seminato, veniva il Madianita, e l'Amalecita, e tutte le altre nazioni dell'oriente;4E piantate vicino ad essi le tende guastavano il tutto in erba fino all'ingresso di Gaza: e non lasciavan cosa veruna ad Israele da sostentare la vita, non pecore, non bovi, non asini.5Imperocché venivano con tutti i loro greggi, e colle loro tende, e a guisa di locuste inondavano la terra colla immensa moltitudine di uomini, e di cammelli, e dovunque stendeansi le loro mani, portavan desolazione.6E Israele fu ridotto in gran miseria dalla presenza de' Madianiti.7E alzò le grida al Signore, domandando soccorso contro de' Madianiti.8E il Signore mandò ad essi un uomo profeta, il quale così parlò: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Io vi feci uscir dall'Egitto, e vi trassi dalla casa di servitù,9E vi liberai dalle mani degli Egiziani, e di tutti i nemici vostri che vi straziavano: e li discacciai alla vostra venuta, e diedi a voi le loro terre.10E dissi: Io il Signore Dio vostro: Non temete gli dei degli Amorrhei, nella terra de' quali abitate: e non avete voluto ascoltar la mia voce.11Indi venne l’Angelo del Signore, e si assise sotto una quercia che era in Ephra, e apparteneva a Gioas capo della famiglia di Ezri: e mentre Gedeone suo figliuolo batteva, e nettava il grano in una cantina per fuggire, e nascondersi da' Madianiti,12Apparve a lui l'Angelo del Signore, e disse: II Signore è con te, o il più forte di tutti gli uomini.13E Gedeone gli disse: Di grazia, signor mio, se è con noi il Signore, donde avvien egli che siamo stretti da tutti questi mali? Dove sono i miracoli di lui raccontatici da' padri nostri, i quali dicevano: Dall'Egitto ci trasse il Signore? Ma adesso il Signore ci ha abbandonati, e ci ha dati in potere de' Madianiti.14Allora il Signore lo mirò, e disse: Va con questa tua fortezza, e libererai Israele dal potere di Madian: sappi, che son io che ti mando.15Ma quegli rispose, e disse: Signor mio, dimmi, ti prego, in qual modo libererò io Israele? tu vedi come la mia famiglia è la infima di Manasse, e io sono il minimo della casa del padre mio.16E il Signore gli disse: Io sarò con te, e abbatterai i Madianiti, quasi fossero un solo uomo.17Ed egli: Se ho trovato grazia dinanzi a te, dammi, disse, un segno che se' tu quegli che meco parli.18E non andartene di qua fino a tanto che io torni a te, e porti un sacrifizio, e te l'offerisca. E quegli rispose: Io aspetto il tuo ritorno.19Gedeone adunque andò a sua casa, e cosse un capretto, e pane azzimo per una misura di farina: e mise le carni in un canestro, e il brodo delle carni in una pentola, e portò ogni cosa sotto la quercia e a lui l'offerse.20Disse a lui l’Angelo del Signore: Prendi le carni, e i pani azzimi, e mettili sopra quella pietra, e versa sopra di essa il brodo. E fatto ch'egli ebbe così,21Stese l'Angelo del Signore la punta del bastone che aveva in mano, e toccò le carni, e i pani azzimi, e uscì dalla pietra una fiamma, la quale divorò le carni, e i pani azzimi; e l'Angelo del Signore sparì da' suoi occhi.22E Gedeone veggendo che quegli era un Angelo del Signore, disse: Ahi, mio Signore Dio, io ho veduto un Angelo del Signore faccia a faccia.23E il Signore gli disse: Pace con te: non temere, tu non morrai.24Gedeone adunque edificò in quel luogo un altare al Signore, e chiamoIlo la pace del Signore, come si chiama fin al dì d'oggi. Ed essendo egli tuttora in Ephra, la quale appartiene alla famiglia di Ezri,25In quella notte dissegli il Signore: Prendi il toro del padre tuo, e l'altro toro di sette anni, e va a distruggere l’altare di Baal che è del padre tuo, e taglia il boschetto che è intorno all'altare:26Ed edificherai un altare al Signore Dio tuo sulla cima della pietra, sopra la qual ponesti già il sacrifizio: e prenderai l'altro toro, e l'offerirai in olocausto sopra una massa di legna del boschetto tagliato.27Prese adunque Gedeone dieci de’ suoi servi, e fece quanto aveagli ordinato il Signore. Ma avendo paura della famiglia del padre suo, e degli uomini di quella città, non volle ciò fare di giorno, ma eseguì ogni cosa la notte.28E gli uomini della città levatisi la mattina, vider distrutto l'altare di Baal, e il boschetto atterrato, e l'altro toro posto sopra l’altare che era stato eretto di nuovo.29E dissero tra di loro: Chi ha fatta tal cosa? E fatta diligente ricerca dell'autore di tal fatto, fu detto loro: Gedeone figliuolo di Gioas ha fatte tutte queste cose.30E dissero a Gioas: Conduci qua fuori il tuo figliuolo, affinchè sia messo a morte; perchè ha distrutto l’altare di Baal, e ha tagliato il boschetto.31Ma quegli rispose loro: Vi assumete voi forse di far le vendette di Baal, e di combatter per lui? Chiunque è nemico di lui, muoia prima che venga il dì di domane: se egli è Dio, si vendichi di colui che ha distrutto il suo altare.32Da quel dì in poi Gedeone fu chiamato Jerobaal per aver detto Gioas: Si vendichi Baal di colui che ha distrutto il suo altare.33Si raunarono adunque tutti i Madianiti, e gli Amaleciti, e i popoli d'oriente; e passato il Giordano posero il campo nella valle di Jezrael.34Ma lo spirito di Dio investì Gedeone, il quale sonando la tromba convocò la famiglia di Abiezer, perchè andasse con lui.35E spedì avvisi a tutto Manasse, il quale anch'esso lo seguitò; e altri nunzii ad Aser, e a Zabulon, e a Nephthali, i quali andarono incontro a lui.36E Gedeone disse a Dio: Se tu sei per salvare Israele per mezzo mio, come hai detto,37Io metterò questo vello di lana nell'aia: se sul vello sarà la rugiada, e tutto il terreno asciutto, io intenderò, che per mezzo di me libererai Israele, conforme hai detto.38E così avvenne. Ed essendosi egli alzato che era ancor notte, spremuto il vello, empì un catino di rugiada.39E dinuovo diss'egli a Dio: Non si accenda il tuo furore contro di me, se io cerco ancor una prova chiedendo un segno nel vello. Io prego che il solo vello sia asciutto, e tutta la terra molle di rugiada.40E il Signore fece quella notte come egli avea domandato: e il solo vello fu asciutto, e la rugiada per tutto il terreno.

Note:

6,1:Li diede in polere di Madian. Vedi Exod. II. 15., Jos. XIII. 21. Num. XXV. 17 XXXI. 8. 10.

6,3:E tulte le altre nazioni d'oriente. Intendonsi probabilmente i popoli dell'Arabia deserta, i Moabiti, Ammoniti, Idumei, Cedareni, ec.

6,8:Mando ad essi un uomo profeta. Non si ha nulla di certo riguardo a quest' uomo dotato di spirito profetico, e mandato da Dio a preparare gli animi del popolo prima di mandare l'Angelo a Gedeone a ordinargli di far vendetta de' Madianiti. Il Profeta dovea eccitare il popolo a penitenza, come fece, rammentando i benefizi di Dio e la mala corrispondenza de' gli Ebrei.

6,11:Sotto una quercia, che era in Ephra, e apparteneva, ec. Questa città di Ephra era della porzione della mezza tribù di Manasse nella terra di Chanaan. Gioas padre di Gedeo ne era capo della famiglia di Ezri. Vedi 1. Paral. VIII. 18.
Mentre Gedeone batteva e nettava il grano in una cantina. Non era quello il tempo da poter battere il grano nell'aja a vista di tutti, facendo passare i bovi sopra i covoni distesi. Gedeone avea portato tutto quello, che avea potuto segare, nel luogo dove pigiavansi le uve: ivi egli batteva col coreggiato il suo grano per andar poi a nasconderlo, affinché non potesser toglierselo i Madianiti.

6,18:E porti un sacrifizio, e te l'offerisca. La voce Ebreo mincha può ottimamente tradursi un regalo, un dono, come in altri luoghi della Scrittura ( sup. cap. III. 15. ), e questo è quello, che ella significa in questo luogo. La volgata ha tradotto sacrificio, non tanto perché tale è l'ordinario e comune significato di quella parola, quanto perché l'Angelo convertì di poi in sacrificio il regalo offerto a lui da Gedeone. Del rimanente nè Gedeone era sacerdote, nè quello era luogo da sacrifizio, nè egli avrebbe portate le carni cotte del capretto, se questo avesse dovuto sacrificarsi, ma lo avrebbe menato vivo. E' ancora manifesto, che Gedeone non riconobbe l'Angelo, ma lo prese per un Profeta mandato dal Signore; volle egli adunque dargli da mangiare.

6,19:Per una misura di farina. Per un'Epha. Notisi la liberalità di Gedeone: egli cosse pel suo ospite tanto pane, quanto poteva bastare per dieci persone; perocchè un Gomor di farina basta per una persona, e l'Epha contiene dieci Gomor. Voleva egli probabilmente, che l'ospite non solo mangiasse del suo pane, ma ne prendessa seco pel suo viaggio. Generalmente si osserva, che gli antichi onoravano i forestieri non con isquisitezza, né con varietà di vivande, ma colla quantità grande di quello, che mettevan loro davanti.

6,21:Usci dalla pietra una fiamma, ec. L'Angelo così dà a Gedeone il segno, che gli avea domandato, col quale segno gli fece vedere come egli era un Angelo del Signore, che non avea bisogno di cibo umano, ma a Dio offeriva in sacrifizio le cose portatrgli da Gedeone, consumandole col fuoco. L'Angelo adunque fece qui le parti di sacerdote, Gedeone quelle di ministro.

6,22:Ahi, mio Signore Dio, io ho veduto ec. Vedasi anche da altri luoghi della Scrittura l'opinione, che si avea comunemente, che un uomo non potesse vedere uno Spirito celeste senza morirne: sentimento, che trovasi ripetuto dagli Scrittori gentili.

6,23:E il Signore gli disse. Probabilmente ciò fa la notte seguente, allorché gli apparve.

6,24:Edificò in quel luogo un altare ec. Questo altare egli lo eresse per ordine del Signore vers. 26.; onde si ha qui un altare fuori del tabernacolo, ma voluto da Dio, come in altri luoghi.

6,25:Prendi il toro del padre tuo e l'altro toro di sette anni. Quantunque nel versetto 26, non si parli se non del toro di sette anni, che doveva offerirsi in olocausto, contuttociò parmi non sia da dubitare, che anche il primo loro in offerto fu sacrifizio pacifico.

6,30:Conduci qua fuori il tuo figliuolo, ec. Se tu non vuoi punire il tuo figliuolo, come egli merita, rimettilo nelle nostre mani. Il padre di famiglia avea pieno diritto sopra de' suoi figliuoli.

6,31:Vi assumere voi forse di farne vendette di Baal? Gioas elude la domanda de' cittadini di Ephra: egli non confessa, che il figliuolo abbia distrutto l'altare di Baal, ma dice, che chiunque sia colui, che ha fatto tal cosa, egli acconsente, che sia messo a morte; ma da chi, dice egli? volete voi forse fare da avvocati di Baal, e prender la pugna per lui? Se egli è Dio, saprà ben vendicarsi senza di voi. L'argomento non era assai forte, se non nella supsposizione, che gli adoratori di Baal avessero ferma opinione, che questo loro Dio non lasciasse mai di vendicare immediatamente le offese fattegli. Il vero, il solo Dio non punisce sempre in questa vita le colpe degli uomini, si perché vuole, che temansi i gastighi della vita futura, e si perché ha ordinati a tal fine i principi, e i magistrati, i quali come dice l'Apostolo, non senza ragione portano la spada, Rom. XIII. 4. Gioas adorava Baal, come gli altri cittadini di Ephra, anzi suo era l'altare di Baal, vers. 25,; ma Gedeone dovea avergli raccontato gli ordini del Signore, e lo avea illuminato e convertito.

6,32:Jerobaal. Come chi dicesse: litighi Baal con chi lo ha offeso: ovvero: colui, che litiga con Baal: sembra che questo nome gli fosse dato dal padre. In esecrazione del nome di Baal fu cangiato questo nome in quello di Jerubeset, 2. Reg., XI. 21. mettendo Beset, che significa confusione, vitupero, in luogo di Baal e in Osea X. 14. Gedeone è detto Arbel.

6,33:Nella valle di Jezrael. Questa è la valle di Jezrael nella tribù di Manasse, o di Issachar, famosa per la sua quasi incredibile fertilità. Ella non era lungi da Ephra patria di Gedeone.

6,34:Convocò la famiglia di Abjezer. Ephra apparteneva ai discendenti di Abjezer, de' quali era Gedeone: egli adunque convocò tutti i suoi parenti, ed è probabile, che avendo manifestati i comandi del Signore, non solo i cittadini di Ephra, ma anche le vicine tribù lo aveano riconosciuto per giudice, mentre era da esse obbedito.

6,37:Io metterà questo vello di lana ec. Gedeone avea già cominciata l'impresa commessa a lui dal Signore, avea distrutto con evidente pericolo della vita l'altare di Baal, avea convocato il popolo, e solamente adesso chiede a Dio questo segno: ciò da luogo di credere che non per se egli lo chiedesse, ma per rianimare il coraggio del popolo, il quale avvilito nelle sue miserie, che erano il frutto della sua infedeltà, avea bisogno di qualche prodigio per mettersi di cuore a secondarlo in una guerra molto pericolosa. Può anche essere, che Dio stesso movesse l'animo di Gedeone a domandare a tal fine un segno evidente di sua vocazione mentre e Dio replicatamente lo concedè di buon grado, e in questo segno medesimo racchiudevasi una figura e una profezia; imperocehè i Padri e tutto la Chiesa nel primo segno chiesto da Gedeone, vale a dire, nel vello bagnato di rugiada ravvisano Cristo concepito nel seno di Maria; onde a ciò alludendo disse poi Davidde, che Cristo sarebbe disceso come pioggia sul vello; e come rugiada, che cade a stille sopra la terra, Ps. LXXI. 6. e S. Girolamo dice, che i pastori avvisati dell'Angelo trovarono l'Agnello di Dio, Agnello di puro e mondissimo vello, il quale in mezzo alla universale aridità della terra era bagnato di celeste rugiada: Epitaph. Paullae.
Notisi ancora, come nel primo di questi due segni, Gedeoue intese di chiedere la rugiada, cioè la grazia e l'aiuto celeste per se medesimo; nel secondo domandò la stessa grazia per tutto il popolo.