Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Giudici 5


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Cantico trionfale, e di rendimento di grazie di Debora, e di Barac dopo lu vittoria.

1E cantarono Debora e Barac figliuolo di Abinoem in quel giorno, e dissero:2Uomini d'Israele, i quali offeriste volontariamente al pericolo le vostre vite, benedite il Signore.3Ponete mente, o regi; prestate le orecchie, o principi: Io sono, son io quella che canterò al Signore, darò inni di laude al Signore Dio d'Israele.4Signore, allorché tu partisti da Seir, e ti avanzasti per le regioni di Edom, la terra si scosse, e i cieli e le nuvole si sciolsero in acqua.5I monti si strussero al cospetto del Signore, e il Sinai dinanzi alla faccia del Dio d'Israele.6Nei giorni di Samgar figliuolo di Anath, ne' giorni di Jahel le strade non erano più battute: e que' che solean frequentarle, camminavano pe' sentieri inaccessibili.7Venner meno gli uomini di valore in Israele, ed erano spauriti, fino a tanto che Debora comparì, comparì una madre per Israele.8Il Signore ha preso nuovi modi di guerreggiare, ed egli ha distrutte le forze nemiche: non si vide in quaranta mila soldati d’Israele uno scudo, o una lancia.9Il mio cuore ama i principi d'Israele: voi che vi offeriste volontarii al popolo, benedite il Signore.10Parlate voi che cavalcate i begli asini, e voi che sedete su’ tribunali, e voi che battete le strade pubbliche.11Colà dove i cocchi furono infranti, e dove il nemico esercito fu affogato, ivi si raccontino le vendette del Signore, e la clemenza verso i campioni d'Israele: allora fu che il popolo del Signore si adunò alle porte, e riprese il principato:12Su via, su via, o Debora, su via, su via, intuona il cantico: su via, o Barac, metti le mani su' tuoi prigionieri, o figliuolo di Abinoem.13Le reliquie del popolo sono salvate; il Signore ha combattuto co' valorosi.14Uno di Ephraim gli sterminò in Amalec, e dopo di lui uno di Beniamin a ruina delle tue genti, o Amalec: da Machir son discesi de’ principi, e da Zabulon capitani di eserciti per la guerra.15I capi d'Issacar sono andati con Debora, e han seguito le pedate di Barac, il quale si è gettato ne' pericoli, come in un precipizio, e in un baratro: Ruben essendo in divisone con seco stesso, si trovarono in lite tra loro i valorosi.16Per qual motivo stai tu tra due confini intento a udire il belare de' greggi? Ruben essendo in divisione con sé medesimo, si son trovati in lite tra loro i valorosi.17Galaad stava in riposo di là dal Giordano, e Dan badava alle sue navi: Aser stava al lido del mare, e si tratteneva ne' porti.18Ma Zabulon, e Nephthali sono andati incontro alla morte nel paese di Merome.19Vennero i regi, e attaccaron la mischia: combatterono i re di Canaan in Thanach presso le acque di Mageddo; ma non riportaron nulla di preda.20Dal cielo fu fatta guerra contro di loro: le stelle standosi nelle loro ordinanze, e nel corso loro combatterono contro Sisara.21Il torrente di Cison strascinò via i loro cadaveri, il torrente di Cadumim, il torrente di Cison: calpesta, anima mia, que' campioni.22Gli zoccoli de' cavalli si sono spezzati, impetuosamente fuggendo, e rovinando pei precipizii i più valorosi nemici.23Maledite la terra di Meroz, disse l’Angelo del Signore: Maledite i suoi abitatori; perocché non son venuti in aiuto del Signore, in aiuto de' suoi guerrieri.24Benedetta tra le donne sia Jahel, moglie di Haber Cineo; sia ella benedetta nella sua tenda.25A lui che domandava acqua, diede latte, e in un vaso da principe gli offerse burro.26Prese il chiodo colla sinistra, e colla destra il martello da fabbro, e scelto il luogo della testa per la ferita, diede a Sisara il colpo, trapanandogli con gran forza la tempia.27Precipita tra i piè di lei, vien meno, e si muore, rivoltandosi dinanzi a lei; e giace esanime l’infelice.28Ma la madre di lui traguardando dalla finestra sclamava, e dalla sua stanza diceva: Come mai tarda a giungere il suo cocchio? come mai son lenti i piedi de' suoi quattro cavalli?29Ma una delle mogli di lui più saggia delle altre così rispose alla suocera:30Forse adesso scompartisce egli le spoglie, e a parte per lui si mette la più bella tra le donne: veste di diversi colori sono date a Sisara per sua preda, e ornamenti diversi da mettersi al collo.31Periscan così, o Signore, tutti i tuoi nemici: ma color che ti amano, sieno ammantati di luce, come risplende il sole nel suo nascere.32Il paese ebbe riposo per quarant'anni.

Note:

5,1:Cantarano Debora e Barac. Questo bellissimo cantico fu composto da Debora; ed ella lo cantò insieme colle donne Ebree: Barac lo cantò co' suoi soldati.

5,4-5:Signore, allorchè tu partisti da Seir, ec. Debora rammenta con quanto apparato di grandezza e di maestà Dio si facesse vedere al suo popolo, allorché lo conduceva pel monti di Seir e nei paesi dell'Idumea e al monte Sica ( posto nella stessa regione di Seir e di Edom ) per dar ivi al popolo la sua legge. Ella dice, che la terra, il cielo, le nuvole, i monti diedero in quel modo, che ad essi era permesso, segni visibili del loro ossequio e venerazione, verso il loro Creatore. Questo pensiero è totalmente simile a quello di David, Ps. 67. 8

5,6:Ne' giorni di Samgar... ne giorni di Jahel. Ella descrive tutto il tempo scorso dalla giudicatura di Aod fino a questa vittoria; lo descrive, dico col rammentare i due personaggi più illustri di tutto quell'istesso tempo, Samgar giudice e Jahel agguagliata per la sua virtù, benchè donna privata, ad un gran principe. In questo tempo, dice Debora, che le strade erano deserte, e chi dovea per necessità far viaggio prendeva i più scoscesi e trasandati sentieri: tanto era temuto Jabin e il suo capitano Sisara.

5,7:Comparì una madre per Israele. Ella si chiama madre d'Israele per l'affetto e per l'autorità acquistata colle sue profezie.

5,8:Non si vide ec. Debora dice, che in dieci mila uomini, i quali assediati sul Thabor andarono ad assalire il nemico, non ve n'era uno, che fosse armato di scudo e di lancia: erano adunque gl'Israeliti talmente oppressi sotto Jabiu, che non era stata lasciata loro alcun'arma né da difeso, né da offesa: contuttociò que' dieci mila uomini malissimo armati sbaragliano e distruggono un'armata numerosissima e invincibile.

5,9:Voi, che volontarj vi offeriste, ec. Questo è come il ritorno del cantico.

5,10:Voi che battete le strade pubbliche. Le quali prima erano chiuse a tutti i viandanti.

5,11:Allora fu, che il popolo del Signore ci adunò alla parte. Dopo la vittoria, che si è or riportata, il popolo delle campagne e delle città si raduna alle porte, dove si renderà ragione, e si trattano gli affari, e il popolo stesso ha ripigliato la sua signoria.

5,12:Metti la tue mani su tuoi prigionieri ec. Metti alla catena quelli che tu hai presi nella battaglia e nella gran rotta.

5,13:Le reliquia del popolo sono salvate. Dopo tante desolazioni e stragi e ruine, Dio ha salvati con misericordia gli avanzi del popolo suo. Questa maniera di parlare è usata sovente ne' libri santi, e ad essa allude l'Apostolo, Rom. IX. 27., XI. 5., allorché parlando della riprovazione degli Ebrei dopo il gran rifiuto del loro Messia ripete più volte, che gli avanzi e e reliquie di quel popolo (quelli cioè, che si convertirouo e abbracciarono la vera fede) ebber salute.

5,14:Uno di Ephraim gli sterminò in Amalec, ec. Questo luogo sia per ragione della frase poetica, sia per non aver noi una piena cognizione dell'istoria, è molto oscuro. Seguendo i vestigi della vulgata sembra, che Debora voglia paragonare la vittoria di Barac con altre riportata dal popol di Dio contro i Chananei, onde in primo luogo rammenti la vittoria di Giosuè sopra gli Amalecìti, Ex. XVII. 10; Giosuè era della tribù di Ephraim: in secondo luogo può essere, che si parli di Aod della tribù di Beniamin, il quale uccise Eglon re de' Moabiti, coi quali erano collegati i popoli di Amalec, Jud. III. 12. 13. Ma moltissimi Interpreti pretendono, che sia questa una profezia riguardante Saul della tribù di Beniamin, e la guerra, che questi dovea fare agli Amaleciti. Indi si celebra finalmente il valore de' principi della tribù di Manasse e i Capitani illustri della tribù di Zabulon.

5,15:I capi d'Issachar sono andati con Debora. Torna la profetessa alla recente vittoria; e loda i capi, o sia i principi della tribù d'Issachar, i quali dietro a Barac con incredibil risoluzione e fortezza d'animo dal Thabor si erano precipitati sopra l'immenso esercito nemico disteso nella pianura, come se si fosser gettati in un baratro, che dovesse ingojarli.
Ruben essendo in divisione ec. Non si ha verun lume per sapere, onde procedessero le domestiche dissensioni di quelli della tribù di Ruben, per le quali dissensioni Ruben non ebbe parte a questa.

5,16:Perché stai tu tra due confini ec. Per qual motivo, o Ruben, ti stai di mezzo trai due partiti, quello de' tuoi fratelli e quello di Jabin e di Sisara, senza pensare ad altro, che ai tuoi greggi, e a sentire il loro belare in vece della tromba guerriera, che ti chiamata ad unirti co' tuoi contro il nemico comune?

5,17:Galaad stava in riposo ec. Gli abitanti di Galaad erano la mezza tribù di Monasse, e parte di quella di Gad; né pur questa si mossero contro Jabin.
Don badava alle sue navi ec. La tribù di Dan era sul Mediterraneo, dove avea de' porti, tra' quali Joppe, onde dice, che ella pensava al suo traffico e alle navi, che servivano al suo traffico. Aser essendo vicina a Neppthali e a Zabulon avrebbe pur dovuto soccorrere questa tribù; ma gli Aseriti anch'essi erano occupati a far mercatanzia, e si stavano attorno a' lidi del Mediterraneo, o ne' porti.

5,18-19:Nel paese di Merome ec. Questo luogo dovea essere appiè del Thabor, o in poca distanza. Alcuni credono, che mentre Barac co' dieci mila uomini assaltò Sisara, Zabulon e Nephthali assalirono a Thauach e a Mageddo i re Chananei. Nel versetto 8, si mettono quaranta mila soldati d'Israele. Thanach e Mageddo eran dieci, o dodici miglia lontane dal Thabor.
Non riportaron nulla di preda. Ebreo: Non portaron via nè pur un pezzetto d'argento: non erano allora monete coniate.

5,20:Le stelle standosi nelle loro ordinanze, ec. Debora figura che le stelle, come un esercito di bella ordinanza e d'infinita forza, combatterono contro Sisara, lanciando contro di lui grandine, bufera, tuoni, fulmini, ec. Giuseppe (Antiq. lib. V. 6.) racconta, che tutte queste cose furono mandate da Dio in ajuto del suo popolo contro Sisara.

5,21:Il torrente di Cadumim. Vuolsi, che il Cison avesse due rami, e che l'uno di questi rami sia detto Cadumim, perché scorrendo verso l'oriente andava a gettarsi nel mare di Tiberiade: quello, che è certo si è, che Cadumim è lo stesso fiume, o torrente, che il Cison.
Calpesta, anima mia, ec. Passa a piè franco sopra i corpi morti de' guerrieri di Sisara.

5,22:Gli zoccoli de'cavalli ec. Gli antichi non ferravano, almeno comunemente, i cavalli; quindi si fa luogo a questa poetica esagerazione di Debora, la quale dice, che nella rovinosa fuga de'nemici si spezzavano gli zoccoli a' cavalli spinti a correre per luoghi aspri, e non battuti.

5,23:Maledite la terra di Meroz, ec. Non si sa, dove fosse questo luogo di Meroz. Sembra però, che Meroz possa essere lo stesso, che Merom, lago vicino a Dothaim, e dodici miglia distante da Sebaste. L'angelo del Signore ordina, che sieno maledetti gl'Israeliti abitanti attorno a quel lago; perché in tali strettezze non persero ajuto a' loro fratelli, e forse se la intesero segretamente col nemico.

5,24:Sia ella benedetta nella sua tenda. Dove esegui la grande opera che si descrive in appreso. Insieme ancora si accenna il carattere della virtuosa donna di starsene nella propria casa. Vedi quel, che si è detto, ad Tit. II. 5.

5,25:E in un vaso da principe gli offerse del burro. La voce Ebree tradotta nella nostra volgata per vaso da principe, propriamente e strettamente significava vaso di terra da far le libagioni ne' sacrifizi, ed è quello, che i Latini chiamavano simpulum.

5,27:Precipita tra' piedi di lei, ec. Descrizione, anzi pittura vivissima de' naturali movimenti d'un uomo, e soprattutto d'un uomo forte, che perisce di morte inaspettata.

5,28:Traguardando dalla finestra sclamava, e dalla sua stanza diceva ec. Nell'Ebreo e ne' LXX si vede, che la finestra era chiusa da gelosia secondo l'uso orientale, particolarmente negli appartamenti delle donne. La bellezza di questi tre versetti 28. 29. 30. sorpassa ogni elogio.