Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Giudici 4


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Debora la Profetessa, e Barac combattono felicemente contro Sisaro generale dell'esercito del re Jabin. Sisara fuggitivo è ucciso da Jahel moglie di Haber Cineo.

1Ma i figliuoli d'Israele ricominciarono a far il male nel cospetto del Signore, morto che fu Aod,2E il Signore li diede in potere di Jabin re di Canaan, il quale regnò in Asor: ed ebbe per condottiere del suo esercito uno chiamato Sisara, ed egli abitava in Haroseth delle nazioni.3E i figliuoli d'Israele alzaron le grida al Signore: perocché Jabin avea novecento cocchi armati di falci, e gli avea vessati fuor di modo per venti anni.4Ma eravi una profetessa, Debora moglie di Lapidoth, la quale in quel tempo reggeva il popolo.5Ella stava a sedere sotto una palma, la quale prese il nome da lei, tra Rama, e Bethel sul monte Ephraim: e andavano a lei i figliuoli d'Israele per tutte le loro liti.6Ed ella mandò a chiamare Barac figliuolo di Abinoem di Cedes di Nephthali, e gli disse: II Signore Dio d'Israele ti comanda, va, e conduci l'esercito sul monte Thabor, e prendi teco dieci mila combattenti della tribù di Nephthali, e di quella di Zabulon:7E io condurrò a te in un luogo del torrente Cison Sisara condottiero dell'esercito di Jabin, e i suoi cocchi, e tutta sua gente, e li darò in tuo potere.8Ma Barac le disse: Se tu vieni con meco, io anderò; se non vieni meco, io non mi muovo.9Ed ella rispose a lui: E bene, io verrò teco, ma per questa volta non sarà attribuita a te la vittoria; perocché Sisara sarà dato nelle mani di una donna. Allora Debora si alzò, e andò con Barac in Cedes.10Ed egli, chiamati a se quelli di Zabulon e di Nephthali, si mosse con dieci mila combattenti, avendo Debora in sua compagnia.11Or Haber Cineo si era discostato dagli altri Cinei suoi fratelli figliuoli di Hobab, parente di Mosè: e avea spiegate le sue tende fino alla valle detta di Sennim, ed era vicino a Cedes.12E Sisara ebbe avviso, come Barac figliuolo di Abinoem era andato al monte Thabor:13E adunò novecento cocchi armati di falci, e si mosse con tutto l’esercito di Haroseth delle nazioni verso il torrente Cison.14E Debora disse a Barac: Levati su; perocché questo è il giorno, in cui il Signore ha dato nelle tue mani Sisara: ecco che egli è tua scorta. Scese adunque Barac dal monte Thabor, e con lui i dieci mila combattenti.15E il Signore gettò spavento sopra Sisara, e i suoi cocchi, e sopra tutta la sua gente, che fu messa a fil di spada al primo apparire di Barac; talmente che Sisara saltato giù dal cocchio fuggissi a piedi:16E Barac inseguì i cocchi che fuggivano, e le schiere fino ad Haroseth delle nazioni: e tutta la turba de' nemici perì dal primo fino all'ultimo.17Sisara poi fuggendo arrivò alla tenda di Jahel moglie di Haber Cineo. Imperocché eravi pace tra Jabin re di Azor, e la casa di Haber Cineo.18Uscì adunque Jahel incontro a Sisara, e gli disse: Entra in casa mia, Signore: entra, non temere. Ed egli entrò nella tenda di lei, ed ella lo ricoperse con un mantello.19Ed ei le disse: Dammi di grazia un po’ di acqua, perchè ho gran sete. Ed ella aperse un otre di latte, e diegli da bere, e lo coperse con un mantello.20E Sisara le disse: Sta dinanzi alla porta della tenda; e venendo alcuno che domandi, e dica: Vi ha egli qua alcuno? Risponderai: Non ci è nissuno.21Prese adunque Jahel moglie di Haber un chiodo della tenda, e con esso prese anche un martello: e andò tacita, e cheta, e applicò il chiodo sulla tempia del capo di lui, e datogli un colpo di martello lo spinse nel cervello, e conficcò Sisara sulla terra, ed egli passando dal sonno alla morte perì.22Quand’ecco che arriva Barac, che dava dietro a Sisara: e Jahel andatagli incontro gli disse: Vieni, e farotti vedere colui che tu cerchi. Ed entrato che fu dentro, vide Sisara giacente, e morto, e il chiodo fitto nella sua tempia.23Il Signore così umiliò in quel giorno Jabin re di Canaan dinanzi a' figliuoli d'Israele:24I quali prendevan vigore ogni dì più, e con mano forte premevano Jabin re di Canaan, fino a tanto che l'ebbero distrutto.

Note:

4,1:Morto che fu Aod. Non si parla di Samgar si perché il suo governo fu ristretto a re sole tribù, come abbiam detto, e si perché fu di poco tempo.

4,2:Jabin re di Chanaan, che regnò in Asor. Nel capo XI.; Jos. veggiamo un Jabin re di Asor vinto e ucciso da Giosuè, e la sua città data alle fiamme. Questo nuovo labin dovea essere o della stirpe del primo, o suo successore; onde avea ristaurata la città di Asor, e ivi regnava.
Ed egli abitava ec. Ciò s' intende di Sisara. Non si sa il luogo della città di Haroseth; ma si vede, che ella era popolata da un miscuglio di varie nazioni.

4,4:Una profetessa, Debora ec. Alcuni Padri han creduto, che ella fosse vedova, e che Barac fosse suo figliuolo; ma ciò non è certo. Vedi Hieron ep. ad Furium: Debora vuol dire Ape. Barac fu giudice insieme con Debora; ma la principale autorità risedeva in questa gran donna, alla quale cedeva volontieri lo stesso Barac.

4,6:Di Cedes di Nephthali. Cedes, o Cades della tribù di Nephthali; lo che si aggiunge per distinguerla da due altre, che erano una nella tribù d'Issachar, l'altra nella tribù di Giuda.
Sul monte Thabor. Questo monte era a' confini delle tribù di Zabulon e d'Issachar; egli è isolato nel mezzo di una gran pianura. Sopra di esso per comun sentimento segui la trasfigurazione di Cristo.

4,7:In un luogo del torrente Cison. Il Cison corre da mezzodì del monte Thabor.

4,8:Se non meni meco ec. Barac è lodato pella sua fede e speranza in Dio; onde convien prendere queste parole non come indizio di timore, o di diffidenza, ma come dettate a lui dal gran desiderio, che avea d'aver Debora seco in una impresa di tanta importanza, affine di esser meglio in istato di eseguire i voleri di Dio mediante i consigli di una gran donna illuminata dallo Spirito divino. Vedi Heb. XI. 32.

4,9:Sisara sarà data nelle mani di una donna. Una donna, cioè Jabel ebbe la gloria di uccidere Sisara; una donna, cioè Debora, fu la direttrice dall'impresa.
Andò con Barac in Cades. A Cedes sembra, che doveano raunarsi le milizie Ebree per indi passare sul Thabor. Jabin mandò Sisara contro gli Ebrei e anche mandò altre schiere verso il Cison. Vedi cap. v. 18.

4,11:Haber Cineo si era discostato ec. Quando gli altri Cinei erano passati dalle vicinanze di Engaddi in un altro paese ( Jud. 1. 16. ), Haber si separò da quelli, e andò a stare nella valle di Sennim nella tribù di Nephthali, ed era stato neutrale in questa guerra di Jahin cogli Ebrei. Vedi vers. 17.

4,17:Arrivò alla tenda di Jahel. Il marito Haber dovea essere lontano dalla sua tenda, e le donne aveano la loro separata, come si è veduto altre volte.

4,19:Aperse un otre di latte.O perché, non avesse pronte l'acqua, o per dimostrazione di maggior effetto, o per conciliare a Sisara il sonno.

4,21:Prese Jahel... un chiodo della tenda. Uno di quei chiodi, a' quali fitti in terra erano raccomandate le corde, onde sostenevasi la tenda di pelli.
In questo fatto di Jahel dobbiamo considerare, che i Cinei erano incorporati nella repubblica Ebrea, della quale Jabin e Sisara suo capitano erano pubblici e dichiarati nemici. Vero, che Haber era stato neutrale in questa guerra; ma ciò non vuol dir altro, se non che egli non avea dato aiuto agl'Israeliti, e non era stato inquietato da Jabin; ma non poteva sussistere trall'uno e l'altra alleanza, né confederazione di sorta alcuna, essendo Haber obbligato ad aver per nemici i nemici degli Ebrei: ma questa specie di neutralità in causa, che Sisara si fidasse di entrare nella tenda di una donna Cinea. Questa lo accoglie, e ispirata da Dio con animo più che virile trafigge il superbo nemico, e salva la repubblica; onde è lodata dallo Spirito santo per bocca di Debora nel capo seguente. Quanto alle parole, colle quali ella invitò Sisara a entrare nella sua tenda, nelle quali parole sembra trovarsi una specie d'inganno, se noi poniamo, che Jahel fosse qiù ispirata fin da quel punto a fare il gran colpo, bramerei di sapere da' Critici, in qual altro modo ella poteva parlare per far si, che Sisara entrasse senza sospetto, dove lo aspettava la morte. Fa d'uopo perciò di riguardarle in tal supposto come parole di una donna nemica, le quali contengono una non inusitata ironia. Se ella non era ancora ispirata, ma Dio le fece solo in appresso conoscere la sua volontà, la sua causa è ancor più agevole a difendersi; perocchè avrebbe allora parlato con tutta schiettezza, sebbene di poi, inteso il volere di Dio, cangiasse di sentimento. I Padri hanno ravvisato in Debora la chiesa Giudaica, la quale fu la prima ad alzar bandiera contro il regno del demonio; ma la piena vittoria sopra questo terribil nemico dell'uman genere era riserbata a Jahel donna straniera innestata al popol di Dio, come un ramoscello d'ulivo selvatico a un domestico ulivo. La piena vittoria sopra il demonio era riserbata alla Chiesa de' Gentili; la quale armata della croce di Gesù Cristo abbattè il demonio e distrusse il suo regno.