Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Seconda lettera a Timoteo 3


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Profetizzò, che vi sarebbero stati degli uomini involti ne' peccati, i quali seducendo delle donnicciole, avrebbero resistito alla verità; esorta Timoteo, che a suo esempio abbracci le virtù, e la pazienza nelle tribolazioni: dell'utilità delle sagre lettere.

1Or sappi tu questo, che negli ultimi giorni sorverranno dei tempi pericolosi:2Imperocché vi saranno degli nemici amanti di loro stessi, avari, vani, superbi, maldicenti, disubbidienti a' genitori, ingrati, scellerati,3Senza amore, senza pace, calunniatori, incontinenti, crudeli, senza benignità,4Traditori, protervi, gonfi, ed amanti de' piaceri più, che di Dio:5Ed aventi l'apparenza della pietà della quale però hanno rigettata da se la sostanza. Fuggì anche costoro:6Imperocché di questi sono coloro, i quali si intrudono per le case, e schiave si menano delle donnicciuole cariche di peccati, mosse da varie passioni:7Le quali sempre imparando, non arrivano mai alla scienza della verità.8Ma nella stessa guisa, che Gianne e Mambre resisterono a Mosé: così anche questi resistono alla verità, uomini di guasta mente, reprobi riguardo alla fede,9Ma non anderanno più avanti: conciossiachè si farà manifesta a tutti la loro stoltezza, come fu già di quelli.10Ma tu hai seguito d'appresso la mia dottrina, la mia maniera di vivere, le intenzioni, la fede, la longanimità, la scarità, la pazienza,11Le persecuzioni, i patimenti: quali mi avvennero in Antiochia, in Iconio ed in Listri: le quali persecuzioni io ho sostenute, e da tutte mi ha liberato il Signore.12E tutti que', che vorranno piamente vivere in Cristo Gesù, patiranno persecuzione.13Ma i mali uomini, e i seduttori anderanno di male in peggio; ingannati ed ingannatori.14Ma tu attienti a quello, che hai apparato, ed a quello, che ti è stato affidato: sapendo, da chi tu abbi imparato:15E che dalla fanciullezza apprendesti le sagre lettere, le quali possono istruirti a salute, mediante la fede, che è in Cristo Gesù.16Tutta la scrittura divinamente ispirata è utile ad insegnare, ad redarguire, a correggere, a formare alla giustizia:17Affinchè perfetto sia l'uomo di Dio, disposto ad ogni opera buona.

Note:

3,1:Negli uttimi giorni sorverranno dei tempi pericolosi. Gli ultimi giorni sono i tempi avvenire, i tempi che do vevano scorrere dal tempo, in cui parlava l'Apostolo, fino alla fine del mondo; dapoichè fino allora sarà afflitta la Chiesa dalle eresie e dagli scandali. Vi saranno, dice l'Apostolo, de' tempi pericolosi, o sia tempi difficili, nei quali raffreddata la carità, e indebolita la fede, in grandi angustie e travagli si troveranno tutti i buoni, e particolarmente i pastori della Chiesa.

3,2:Degli uomini amanti di loro stessi. Con questa frase vogliono intendersi coloro, che non altro hanno in cuore, che il proprio vantaggio, il proprio piacere, la propria soddisfazione, e, come altrove dice l'Apost., cercano le cose loro anche con pregiudizio della causa di Cristo, e della pietà. E qui segna Paolo l'amor proprio come radice fu mesta, da cui pullulano i diversi altri vizi, che egli soggiunge in questo e nei seguenti versetti.
La pittura dell'Apostolo rappresenta al vivo il carattere degli eretici di tutti i secoli, e non sarebbe difficile l'applicare con la storia alla mano questa descrizione alle ultime sette, le quali hanno si crudelmente lacerato il mistico corpo di Cristo, e sovvertito la fede in tante regioni. Risalta e spicca per ogni parte nelle stesse opere di questi nuovi riformatori, e correttori della Chiesa cristiana lo spirito di intollerabil superbia, la scandalosa disubbidienza, e la protervia verso de' superiori, e verso i magistrati tanto ecclesiastici, che civili, il genio crudele, l'amore del libertinaggio, l'odio della pietà, e della mortificazione cristiana, manifestato e nelle parole e ne' fatti; per le quali cose non potremmo certamente comprendere, in qual modo uomini tali abbiano potuto sedurre, e tirarsi dietro tanta gran parte di mondo cattolico, se e la ragione, e gli esempi degli eretici de' primi secoli non dimostrassero, che una gran superiorità può prendere sopra degli uomini chi sappia adular con destrezza le loro passioni; e che queste in qualunque abisso di errori, e ne' più orrendi disordini possono precipitare l'uomo, se la mano di Dio nol sostiene. Certamente nissuno avrebbe creduto, che in tanta purezza e santità di costumi, quanta risplendeva nella Chiesa a' suoi più bei giorni, potessero far fortuna le impure sette degli Gnostici, de' Simoniani, degli Encratiti. Contuttociò noi pur sappiamo quanto gravi furono i danni, ch'elle portarono al cristianesimo, permettendo ciò Dio, affinchè provata fosse con la tentazione la fede, e viepiù radicata l'umiltà de' suoi eletti, ed al contrasto di tali tenebre più brillante e vivace folgoreggiasse la luce della vera Chiesa di Cristo.

3,6-7:Si intrudono per le case, e schiave si menano ec. Gli eretici imitano il loro padre, il demonio, il quale la prima sua tentazione rivolse contro la donna come più debole e facile ad esser sedotta, e come istrumento idoneo alla perversione dell'uomo. Così con una lunga induzione dimostra s. Girolamo, che tutte le eresie sono state o fondate, o sostenute, e dilatate per mezzo di donne simili a quelle descritte qui dall'Apostolo, di coscienza corrotta, dominate da varie passioni, e particolarmente da una rea curiosità, per cui non contente della dottrina della Chiesa, amano le novità adattate alle strane loro fantasie, e trovando ne' nuovi maestri tutta la facilità a soddisfarle, studiano sempre, senza che arrivar possano giammai alla scienza della verità.

3,8:Nella stessa guisa, che Gianne e Mambre ec. Furono questi due magi di Faraone, e i loro nomi si erano conservati per tradizione trai Giudei. In vece di Mambre il greco ha Giambre; ma e Origene, e il Talmud di Babilonia, e un antico filosofo presso Eusebio ha Mambre, come nella Volgata. E vuol dire l'Apostolo, che non è meraviglia, se il Vangelo ha degli avversari, e de' con tradittori, mentre ne ebbero e Mosè, e i profeti; ed è anzi gloria della verità l'essere perseguitata da uomini tali, ne' quali il giudicio della mente è pervertito dalle passioni, ed a' quali la pertinacia, e l'ostinazione dello spirito chiude ogni strada per arrivare alla vera fede.

3,9:Ma non anderanno più avanti: ec. Ma i rei disegni di costoro saranno affrenati, e Dio non permetterà loro di fare tutto il mal che vorrebbono; ma come avvenne de' maghi di Faraone, così di questi si manifesterà finalmente la stoltezza, e le loro imposture non troveran più credenza.

3,10-11:Ma tu hai seguito dappresso ec. Alle prave dottrine de' novatori, ed ai perversi loro costumi oppone l'Apostolo il proprio esempio fedelmente imitato in ogni parte da Timoteo. E quanto alle persecuzioni, ed ai patimenti sofferti per Cristo, rammenta Paolo quelli, che dovette patire in Antiochia, in Iconio, e in Listri, perchè più noti a Timoteo, mentre questi era nativo di quest'ultima città, alla quale erano vicinissime le altre due. Antiochia è quella della Pisidia. Atti XIII. 14.

3,12:E tutti que', che vorranno piamente vivere ec. Tutti quelli che vorran vivere secondo la pietà, cioè secondo la fede di Cristo, patiranno la persecuzione, perchè, come dice s. Agostino, sebbene i re, ed i principi siano figliuoli della Chiesa, e cristiani, il demonio però non è ancora cristiano ed egli non cesserà giammai di perseguitare e la Chiesa ed i Fedeli con ogni sorta di tentazioni e di scandali; e non altro vi vuole per provare colla propria sperienza la verità di questo detto apostolico, che il cominciare a vivere piamente secondo Cristo. Veggasi s. Agostino in Psal. LIV., e LIX.

3,13:Ma i mali uomini, e i seduttori ec. Quello, che perpetuerà la persecuzione contro la Chiesa, si è, che non mancheranno giammai degli uomini scellerati, e dei seduttori, e che quanto più si anderà avvicinando la fine de' secoli, anderà ancora crescendo l'ardire, e l'impudenza di tal razza di gente, e la loro empietà giungera all'estremo, talmente che non averanno ribrezzo di attaccare gli stessi principi fondamentali della religione Gente cieca, che fa suo mestiero di accecare anche gli altri.

3,14:A quello che ti è stato affidato. Alla dottrina, che è stata a te data come in deposito.
Sapendo, da chi ec. Sapendo, che da me hai imparato la verità, il quale la ho imparata non da un uomo, ne per mezzo di un uomo, ma da Gesù Cristo, Gal. II.

3,15:E che dalla fanciullezza apprendesti le sagre lettere. Secondo il costume degli Ebrei Timoteo era stato allevato dalla madre, e dall'avola nello studio delle Scritture del vecchio testamento. Queste dice Paolo, che possono istruirlo, e condurlo al conseguimento della salute, mentre siano da lui lette colla guida della fede di Cristo, senza la quale non può aversi il vero senso delle Scritture del vecchio testamento, perchè di esse Cristo è lo scopo, il fine, il compendio.

3,16-17:Tutta la scrittura divinamente ispirata ec. Fa qui l'Apostolo un giustissimo e verissimo elogio della Scrittura divinamente ispirata, vale a dire, dettata dallo Spirito del Signore, e l'utilità ne dimostra dicendo, che per essa e si insegnano i dommi della fede, e si relar guiscono gli errori contrari alla stessa fede, e i depravati costumi correggonsi, e formasi l'uomo alla pietà, ed alla giustizia. Questi sono, come osserva s. Tommaso, i quattro effetti prodotti dallo studio della Scrittura; ella insegna la verità, e riprova la falsità; ritrae dal male, e stimola al bene; pe' quali mezzi conduce finalmente l'uomo di Dio, cioè l'uomo cristiano, e principalmente il ministro di Cristo e della Chiesa, alla perfezione, la quale consiste in quella felice disposizione di cuore, per cui l'uomo è pronto a qualunque opera buona, vale a dire, non solo a quello,che dee fare per necessita di precetto affin di ottener la salute, ma anche a quegli atti di virt. i quali di supererogazione si chiamano.