Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Prima lettera a Timoteo 3


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Insegna a Timoteo, quali debbano essere i vescovi, i diaconi, e la diaconesse: e in qual modo debba egli diportarsi nella Chiesa, la quale è colonna della verità: celebra il mistero dell'incarnazione del Signore.

1Parola fedele: se uno desideri l'episcopato, ei desidera un bel lavoro.2Fa dunque di mestieri, che il vescovo sia irreprensibile, che abbia preso una sola moglie, sobrio, prudente, modesto, pudico, ospitale, capace d'insegnare,3Non dedito al vino, non violento, ma modesto; non litigioso, non interessato, ma4Che ben governi la propria casa, che tenga subordinati i figliuoli con perfetta onestà.5(Che se uno non sa governare la propria casa, come mai avrà cura della Chiesa di Dio?)6Non neofito, affinchè levandosi in superbia non cada nella dannazione del diavolo.7Fa d'uopo ancora, che egli sia in buona riputazione presso gli estranei, affinchè non cada nell'obbrobrio, e nel laccio del diavolo.8Similmente i diaconi pudichi, non di due lingue, non dati al molto vino, non portati ai sordidi guadagni:9Che portino il mistero della fede in una coscienza pura.10E questi pure prima si provino: e poi esercitino il ministero, essendo senza reato.11Le donne parimenti pudichce non date alla detrazione, sobrie, fedeli in ogni cosa.12I diaconi abbiano presa una sola donna: e regolino bene i loro figliuoli, e le proprie loro case.13Imperocché quelli, che faranno bene il lor ministero, si acquisteranno un grado onorevole, e una gran fiducia nella fede di Cristo Gesù.14Scrivo a te queste cose, avendo speranza di venir presto da te.15Affinchè ove mai io tardassi, tu sappia come diportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa di Dio vivo, colonna, e appoggio della verità.16Ed è evidentemente grande il mistero della pietà, il quale si è manifestato nella carne, è stato giustificato mediante lo Spirito, è stato conosciato dagli Angeli, è stato predicato alle gente, è stato creduto nei mondo, è stato assunto nella gloria.

Note:

3,1:Parola fedele: se uno ec. Nel capo precedente ha escluso dal ministero ecclesiastico le donne; ma non perciò ha voluto dire, che di esso tutti gli uomini siano degni. Comincia adunque a discorrere dei requisiti dei ministri della Chiesa, e prima de' vescovi, col qual nome comprende anche i sacerdoti inferiori secondo l'uso di quei tempi osservato in altri luoghi di queste lettere. Vedi Grisost. sopra questo luogo, Hom. X. E per dimostrare, che la materia, di cui vuol parlare, è di somma importanza, per una specie di esclamazione dice: parola fedele, di sia: parola verissima, ed è certamente vero, ed evidente per chiunque alcun poco conosca le obbligazioni infinite dell'episcopato, che questo è, come dice s. Agostino, un nome di ufficio, e di lavoro, non di solo onore, e perciò se mai alcuno lo desideri, desidera secondo s. Girolamo, un'opera non una dignita, la fatica non le delizie, un'opera, in cui più piccolo diventi per l'umiltà, non si gonfi pel fasto, Ep. 83. Questa verità non cangerà in alcun tempo; e non nei soli tempi della persecuzione, ma anche nella pace della Chiesa si sono veduti i più santi uomini del Cristianesimo tremare al solo nome dell'episcopato, e fuggire e nascondersi, e molti di questi indursi appena a sottoporre le spalle a sì gran peso pel giusto timore d'incorrere nell'ira di Dio col l'opporsi alla manifesta di lui volontà. Piena di tali esempi è la storia Ecclesiastica; e simile era il timore e tremore, con cui riguardavasi il sacerdozio cristiano, come, per tacere d'infiniti altri, si vede da quelle, che intorno alla sua ordinazione in sacerdote della Chiesa di Antiochia ha scritto il Grisostomo.

3,2:Che abbia preso una sola moglie. Vuole, che colui, il quale debba essere promosso all'episcopato, se ha preso moglie, non ne abbia presa più d'una; imperocchè le seconde nozze si riputavano come un indizio d'incontinenza, benchè permesse dalla Chiesa. Or molto conveniva al decoro de' Vescovi e de' sacerdoti, che fossero anche in questa parte irreprensibili. In uno de' canoni apo stolici scritti probabilmente nel secondo secolo della Chiesa si legge: chi ha avuto due mogli ... non può esser vescovo, nè prete, nè diacono.
ospitale. Questa virtù è raccomandata sovente nelle Scritture. Vedi. Heb. XIII.2.
Capace d'insegnare. Nel che consiste una capitale obbligazione del vescovo. Vedi 2 Tim. 11. 15, e il santo concilio di Trento in più luoghi.

3,3:Non violento. Non facile ad offendere, e ferire con ingiurie, e con male parole.

3,4-5:Che ben governi la propria casa, ec. I costumi de' figliuoli, de' servi ec. dimostrano, quale sia il capo della famiglia. Or una specie di episcopato hanno i padri di famiglia sopra la propria casa, come osserva s. Agostino: Fate (dice egli ) le nostre veci ciascuno nella propria casa: chi è capo di casa, ha annesso l'ufficio detl'episcopato, Serm. 114. de sanctis. Vescovo significa soprintendente, ispettore. A gran ragione perciò l'Apostolo non vuole, che pongasi a soprintendere al governo della Chiesa chi è trascurato nel governo di sua famiglia.

3,6:Non neofito.Non nuova pianta, non novizio nella fede, e per conseguenza fanciullo tuttora nella scienza delle cose divine, e non ancora ben provato nella stessa fede. Imperocchè di leggieri può avvenire, che innalzato subitamente sopra degli altri, per la sua poca virtù si levi in superbia, e si perda, e incorra nella dannazione per lo stesso vizio, per cui furono dannati i cattivi angeli.

3,7:Presso gli estranei. Che la vita e la condotta del futuro Vescovo debba essere in buon odore presso il gregge, a cui dee presedere, nol dice l'Apostolo, perchè non era necessario a dirsi in un tempo, in cui i ministri della Chiesa si eleggevano dagli stessi Apostoli col pieno con senso e del clero, e del popolo, la qual cosa continuò a farsi per molti secoli. Ma dice, che oltre a questo fa d'uopo, che il vescovo sia in buona riputazione anche presso i nemici della Chiesa, anche presso gl infedeli, affinchè non sia esposto al disprezzo, ed agli scherni di coloro, i quali potessero rimproverare a lui qualche reato della precedente sua vita; per la qual cosa non sarebbe buono a procurare la conversione degli stessi infedeli, ed egli stesso avvilito, potrebbe perdersi d'animo, e cadere ne' lacci del diavolo, e negligentare i propri doveri.

3,8-9:Similmente i diaconi ec. Dai Vescovi passa ai diaconi senza far parola de' sacerdoti, perchè a questi ancora apparteneva quello che ha detto de' Vescovi,sotto de' quali servivano i preti nella cura e governo del gregge di Cristo. Questi vuole, che siano pudichi o sia (secondo la forza della voce greca) rispettabili per l'onestà de' costumi, non doppi di cuore e di lingua, non amanti del vino, o di guadagni poco onesti. Vuole, che come primari ministri della Chiesa dopo i Vescovi, e i Sacerdoti portino il deposito de' misteri della fede in una pura, e illibata coscienza; siano pieni della scienza più profonda della fede, e questa fede conservino mediante la purità della vita. vedi cap. 1. 19. I diaconi avevano talora parte alla istruzione de' fedeli, come dimostra l'esempio di Stefano, e di Filippo.

3,10:Prima si provino. Si disamini, qual sia stata la loro precedente vita: Nella ordinazione dei cherici (dice s. Cipriano parlando al suo popolo ), è nostro costume, fratelli carissimi, di prendere consiglio da voi, e di ponderare in comune consulta i meriti, e i costumi di ciascheduno.

3,11:Le donne parimente ec. Incidentemente fa anche il carattere delle donne da eleggersi all'ufficio di diaconesse. Di queste abbiamo altrove parlato a sufficienza.

3,13:Quelli che faranno bene il lor ministero, si acquisteranno ec. I diaconi, che avranno adempiute con perfezione le loro incumbenze, potranno essere promossi a maggior grado, vale a dire al sacerdozio, e saranno in teriormente ripieni di gran fiducia, e costanza nella fede coltivata col servigio fedele, e continuo prestato alla Chiesa.

3,15:Nella casa di Dio, che è la chiesa di Dio vivo, colonna ec. Un buon padre benchè sappia, che il figliuolo e pienamente informato di tutto quello, che a lui si convien di sapere, non sa nondimeno rattenersi dal ripetere i buoni avvertimenti, e consigli; così ha fatto in questo luogo l'Apostolò col suo Timoteo, rammentandogli la cura particolare, che dee prendersi, di eleggere de' buoni e perfetti ministri della Chiesa, e per meglio imprimere nell'animo del figliuolo questi ricordi, e queste massime, viene adesso a dare una grande idea del ministero ecclesiastico per riguardo al fine, per cui egli è destinato, che è la fabbrica della casa spirituale di Dio, della Chiesa (vale a dire della congregazione, o famiglia di Dio vivo), nella quale non abitano di morti, come que' dei Gentili, ma vi abita Iddio vivo. Questa Chiesa è la colonna, e l'appoggio della verità, perchè siccome la colonna sostiene, e tiene in alto l'edificio, così la Chiesa sostiene la vera dottrina della fede, ed è custode della verità, da cui ella non può allontanarsi giammai; e questa verità medesima ella è, che la rende visibile a tutti gli uomini, i quali dallo stesso capo della Chiesa hanno imparato, che dove è la Chiesa, ivi è Cristo, il quale è verita. La Chiesa adunque stabilita da Dio nella verità, mediante l'assistenza dello Spirito santo promessole da Gesù Cristo, nella verità stabilisce tutti i fedeli. Imperocché (come nota s. Ambrogio epist. s2.) ambedue queste cose furon dette dal Signore a Mosè: dove tu stai, è terra santa: e, stato qui meco: vale a dire, meco ti stai, se stai nella Chiesa; imperocchè questo è il luogo santo questa la terra feconda di santità; sta adunque nella Chiesa, sta'in quel luogo, dov'io a te mi son fatto vedere: ivi io sono teco, dove è la Chiesa.

3,16:Ed è evidentemente grande ec. Viene adesso a dimostrare, quale sia la verita, della quale è colonna la Chiesa. Questa verità ella è principalmente il mistero di Cristo fatto uomo, nel qual mistero la cristiana religione principalmente consiste. Sopra questo magnificentissimo luogo dell'Apostolo è da osservare, che nella nostra Volgata manca la parola. Dio, la quale si legge e nel greco stampato, e in tutti i greci codici scritti a penna: i Padri latini, e molte antiche versioni leggono come la Volgata; ma siccome tanto i Greci, quanto i Latini convengono quanto al senso, non è necessario di far gran quistioni intorno alle cause, per cui questa parola possa essere stata o tralasciata nel latino, od aggiunta nel greco. Spiega adunque l'Apostolo quello, che di confessione di tutti i Cristiani è un gran mistero di pietà, ed in cui gran parte della pietà, e della religione consiste; e di questo mistero l'obietto è Cristo manifestato nella carne. Il Verbo di Dio prima ascoso nel seno del Padre, invisibile ed inaccessibile all'uomo divenuto nella umana natura visibile, e palpabile come gli uomini; giustificato, cioè dimostrato Figliuolo di Dio, e Salvatore per le testimonianze rendute a favor di lui dallo Spirito santo con i miracoli, e con la discesa del medesimo Spirito sopra di lui; riconosciuto, e adorato dagli Angioli, secondo l'ordine del Padre, Heb. I. 6. predicato a tutte quante le genti, creduto dal mondo a dispetto de' demoni, dei tiranni, e de' persecutori; sedente alla destra del Padre nella gloria, alla qual gloria fu innalzato in premio della umiltà, e della ubbidienza, con cui si fece uomo, e patì.
Siamo debitori all'Apostolo delle genti destinato ad annunziare a queste gli inesplicabili tesori di Cristo, di una descrizione la più piana, e la più grandiosa, che in tutta la scrittura ritrovisi, dei principali misteri della nostra redenzione. Alcuni dotti Interpreti trovano qui una perpetua contrapposizione de' verissimi ed altissimi misteri di Cristo, ai vani e falsi misteri degli idolatri, ritrovati dal demonio per pascere la vanità de' Gentili; e non è incredibile, che siccome in altri luoghi, cosi anche in questo l'Apostolo abbia in mira di dissipare col paragone della luce della verità le tenebre della superstizione.