Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Tessalonicesi 2


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Intorno al dì del Signore gli avverte a non credere ai seduttori, dimostrando, come prima verrà il figliuolo di perdizione, il quale farà varj falsi prodigj, pei quali i reprobi saranno sedotti. Rende grazie a Dio dell'elezione, e fede de' Tessalonicesi, esortandoli ad osservare le tradizioni, che avean da lui ricevute; e prega, perchè siano consolati, e confermati.

1Or noi vi preghiamo, o fratelli per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, e per radunamento nostro con lui:2Che non vi lasciate si presto smuovere dai vostri sentimenti, né atterrire o dallo spirito, o da ragionamento, o da lettera come scritta da noi, quasi imminente sia il di del Signore.3Nissuno vi seduca in alcun modo: imperocché (ciò non sarà) se prima non sia seguita la ribellione, e non sia manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo di perdizione,4Il quale si oppone, e si innalza sopra tutto quello, che dicesi Dio, o si adora, talmente che sederà egli nel tempio di Dio, spacciandosi per Dio.5Non vi ricordate voi, come, quand' io era tuttavia presso di voi, vi diceva tali cose?6E ora voi sapete, che sia quello, che lo rattiene, affinchè sia manifestato a suo tempo.7Imperocché egli già lavora il mistero d'iniquità: solamente che chi or lo rattiene, lo rattenga, fino che sia levato di mezzo.8E allora sarà manifestato quell'iniquo (cui il Signore Gesù ucciderà col fiato della sua bocca, e lo annichilerà con lo splendore di sua venuta):9L'arrivo del quale per operazione di Satana sarà con tutta potenza, e con segni, e prodigi bugiardi,10E con tutte le seduzioni dell'iniquità per coloro, i quali si perdono, per non aver abbracciato l'amor della verità per essere salvi. E perciò manderà Dio ad essi l'operazione dell'errore, talmente che credano alla menzogna,11Onde siano giudicati tutti coloro, che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità.12Ma noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, o fratelli amati da' Dio, per avervi Dio eletti primizie per la salute, mediante la santificazione dello Spirito, e la fede della verità:13Alla quale egli vi chiamò per mezzo del nostro vangelo, per acquisto di gloria a Gesù Cristo Signor nostro.14State adunque costanti, o fratelli: e ritenete le tradizioni, che avete apparate o pelle nostre parole, o pella nostra lettera.15E lo stesso Signor nostro Gesù Cristo, e Dio, e Padre nostro, il quale ci ha amati, e ha dato a noi una consolazione eterna, e una buona speranza per grazia,16Consoli i vostri cuori, e gli conforti ad ogni opera, e parola buona.

Note:

2,1-2:Vi preghiamo, o fratelli, per la venuta del Signore ec. Da tutto il contesto di questo capitolo apparisce, che eranvi in Tessalonica de' falsi dottori, i quali per loro privati fini atterrivano que' Cristiani, annunziando come imminente la seconda venuta di Cristo a giudicare i vivi e i morti. Per dar credito alla loro predizione talora spacciavano delle private rivelazioni dello Spirito Santo; talor si vantavano di sapere che tale era il sentimento di Paolo, come dicevano aver apparato dalla bocca dell'Apostolo, o da qualche sua supposta lettera. Gli prega adunque con grande affetto per la stessa venuta del Signore Gesùi Cristo, e pel congregarsi, che faranno col medesimo Cristo tutti i santi in quel giorno (come ha loro insegnato nell'epist. I. cap. IV. 27.) che non si lascino smuovere da primieri loro sentimenti fondati nella dottrina, che egli aveva tra di lor predicata, Vers. 5.
Alcuni Interpreti il dì del Signore, e la venuta del Signore l'intendono della terribile vendetta, che Dio prese del popolo Ebreo per mezzo de' Romani; ed è verissimo, che Cristo ne' Vangeli rappresenta la punizione, e la rovina di Gerusalemme come una sua seconda venuta, perchè nel gastigo degli Ebrei, omicidi del giusto, e ostinati nemici del Vangelo, si adombrava il futuro gastigo di tutti i peccatori e di tutti gl'increduli nel giorno grande ed estremo. Ma tutta la serie del discorso di Paolo sembra, che evidentemente dimostri, che non d'altro in questo luogo si tratta che del giudizio finale.

2,3:Nessuno vi seduca in alcun modo. Nissuno o con apparenza di pietà e di timore di Dio, o con altro pretesto v' induca in errore. Imperocchè (dice s. Agostino ep. CXIV. 4. 15.) non ama la venuta del Signore colui che l'asserisce vicina, o colui che nega, che vicina ella sia, ma si colui, il quale la stessa venuta, o vicina o lontana, aspetta con fede sincera, con ferma speranza, e con ardente carità.
(Ciò non sarà) se prima non sia seguita la ribellione, ec. Questo gran giorno non verrà se non dopo alcuni grandi avvenimenti, che debbon precederlo. Due di questi avvenimenti, sono accennati qui dall'Apostolo, i quali erano stati da lui spiegati a bocca ai fedeli di Tessalonica, vers. 5.
Quindi tutto questo discorso di Paolo è molto oscuro non solo perchè profetico, ma di più perchè di un argomento trattava, sopra di cui aveva già largamente insegnato ai fedeli di Tessalonica, e anche alle altre Chiese quello, che doveano sapere.
La ribellione, ovvero, l'apostasia, come spiega il Grisostomo, vale qui lo stesso, che il ribelle, l'apostata, e intendesi l'Anticristo, il quale farà apostatare un numero grandissimo di fedeli dalla Chiesa cattolica; egli è quel l'uomo del peccato, e figliuolo della perdizione, che dee manifestarsi al mondo prima della seconda venuta del Salvatore. Riguardo alla persona dell'Anticristo, egli sara un uomo, dice s. Girolamo, e non un demonio; ma in lui abiterà il demonio, il quale tutta gli ispirerà la sua malizia, e il suo odio contro i fedeli. Vedi lo stesso santo Dottore in Daniel. cap. 7.

2,4:Il quale si oppone, e s' innalza sopra tutto quello, che dicesi Dio, ec. Quest'empio non solo si opporrà al vero Dio e al suo santo culto, ma preferirà se stesso a tutto quello, che col nome di Dio si appella, e qual Dio si adora sopra tutta la terra. Egli per una superbia senza esempio vorrà distrutta e annichilata ogni altra religione, o vera o falsa che ella sia, perchè tutti gli uomini lui solo adorino e lo confessino come Dio; quindi non avrà egli ribrezzo di eriger suo trono nelle Chiese cristiane per ivi ricevere dalle nazioni sedotte voti e preghiere. Sopra quelle parole, sederà nel tempio di Dio, vari antichi hanno scritto, che Paolo intese di parlare del tempio di Gerusalemme, il quale sarà dall'Anticristo rimesso in piedi ed ivi lo adoreranno gli Ebrei come loro Dio e loro Messia. Vedi l'Apocalisse.

2,5:Non vi ricordate voi, ec. Queste parole dimostrano evidentemente, come gli Apostoli molte cose insegnarono a viva voce alla Chiesa, le quali non sono state mai scritte, come non sarebbe stato scritto giammai quello, che Paolo avea insegnato ai Tessalonicesi intorno all'ultimo giorno e alla persona dell'Anticristo, se i falsi apostoli con gli errori, onde cercavano d'ingombrare la verità della fede, non lo avesser costretto a ritoccar questo punto. Vedi Vers. 15.

2,6:E ora voi sapete, che sia quello, che ec. Non verrà l'Anticristo se non al tempo fissato dalla providenza divina ne' suoi decreti. Prima di questo tempo secondo la profezia di Gesù Cristo (Matt. XXIV. 14.) debbe essere predicato il Vangelo per tutto l'universo. Ecco la ragione per cui la fine del mondo e il regno dell'Anticristo non verrà così presto. Questo è quello, che Paolo aveva già detto ai Tessalonicesi; onde dice: voi sapete ec. come osserva Teodoreto.

2,7:Egli già lavora il mistero d'iniquità. Il demonio, di cui sarà organo, e ministro l'Anticristo, ha già principiato a lavorare il mistero d'iniquità, che sarà allora ridotto al suo termine. Questo mistero egli lo lavora per le mani degli Eretici e degli increduli, e per le mani eziandio de' falsi cristiani. Tutti costoro hanno già cominciata l'opera dell'Anticristo; quest'opera si anderà avanzando a gran passi, quanto più si anderà avvicinando il gran giorno, divenendo ogni dì più debole la fede, e raffreddandosi la carità. L'Anticristo porra finalmente l'ultima mano al lavoro de' suoi ministri. Vedi I. Jo. II. 18.
Solamente che chi or lo rattiene, lo rattenga, fino che sia levato di mezzo. Grandissima discrepanza trovasi tra gli espositori intorno al senso di queste parole. Osser vo in primo luogo, che esse hanno visibile relazione a quelle del Vers. 6. precedente; secondo, che, laddove in quelle di una cosa si parla, per la quale viene arre stato il compimento della ribellione, e la manifestazione dell'Anticristo, si parla in queste di una persona tanto nel Greco, che nel Latino: chi or lo rattiene ec.; terzo, che elle contengono una preghiera dell'Apostolo: solamente chi or lo rattiene, lo rattènga. Posto ciò sembra mi, che voglia dir Paolo: l'Anticristo lavora già di presente il mistero d'iniquità per le mani de' suoi ministri, che sono come tanti Anticristi. Verrà poi egli stesso a dar l'ultima mano allo stesso mistero, e allora porra in opera tutta la sua possanza, gli allettamenti, le seduzioni, le frodi e gli stessi prodigi da indurre in errore, se possibil fosse, gli stessi eletti. Allontani Dio questa terribil venuta e seguiti a rattenerlo, fino a tanto che compiuti i disegni divini a favor degli eletti, annichilato sia e il mistero d'iniquità, e l'operatore del mistero medesimo.

2,8:E allora sarà manifestato quell' iniquo ec. Disvelato il mistero d'iniquità, apparirà quell'iniquo, il quale ben chè armato sembri di tanta potenza, il Signore però lo ucciderà col semplice fiato della sua bocca, con un suo comando, con un sol cenno, e con la maestà della sua seconda venuta lo sterminerà dalla faccia della terra e lo annichilerà. Quasi voglia dire l'Apostolo: per grande che sia il potere dell'Anticristo, non vi credeste però, che egli possa giammai prevalere contro Gesù Cristo, dal quale sarà quest'empio con somma facilità debellato e conquiso.

2,9:L'arrivo del quale per operazione di satana sarà con tutta potenza, ec. Egli è però vero che l'iniquo apparirà armato di tutto il potere del demonio per operare segni e prodigi grandissimi. S. Matt. XXIV. 24. Questi segni e prodigi sono detti bugiardi, sì perchè saranno solamente apparenti, non veri e reali miracoli, e si ancora perchè saranno fatti per ingannare gli uomini, e per allontanargli dalla verità, e da Dio. Osservano s. Girolamo, e il Grisostomo, che Dio solo può fare veri miracoli, e quelli che farà l'Anticristo, paragonano a quelli de' maghi di Faraone: onde dice lo stesso s. Girolamo, che siccome la verga di Mosè cangiata in serpente divorò quella de' maghi di Faraone; così la verità di Cristo di vorerà la menzogna dell'Anticristo.

2,10:E con tutte le seduzioni dell'iniquità per coloro, i quali ec. Egli non si varrà solamente de' segni e de' prodigi, ma ancora delle promesse, delle carezze e dei doni, finalmente di tutte le arti atte a persuadere l'iniquità e a sedurre coloro, i quali per loro colpa periranno, perchè non hanno abbracciata e amata la verità, la quale gli avrebbe liberati e salvati.
E perciò manderà Dio ad essi l'operazione dell'errore, talmente che credano alla menzogna. Quindi in pena di aver rigettata la verità di Dio permetterà, che siano predominati dall'errore in guisa che ad ogni falsa dottrina prestino fede. Vedi Rom. I. 26.

2,11:Onde siano giudicati ec. Così saranno e giudicati e puniti tutti coloro, i quali per amore dell'iniquità hanno rigettata la verità. Indica qui l'Apostolo la causa più or dinaria e comune della incredulità, che è l'attaccamento alle ingiuste passioni.

2,12-13:Per avervi Dio eletti primizie per la salute, mediante ec. Dobbiamo rendere grazie a Dio, il quale vi ha eletti come primizie della Macedonia per condurvi a salute mediante il dono della vera fede, e la grazia giustificante ricevuta nella lavanda della vostra rigenerazione. Alla qual fede egli vi chiamò per mezzo della nostra predicazione, affinchè diveniste una gloriosa conqui sta del Signor nostro Gesù Cristo. Vedi il Grisostomo.

2,14:Ritenete le tradizioni, ec. Ritenete quello che vi e stato insegnato da noi intorno alla fede, e intorno alle regole della vita cristiana, e anche intorno al culto este riore della religione, sia che di viva voce, sia che per iscritto nelle nostre lettere ve lo abbiamo insegnato. Ha adunque la Chiesa un deposito di verità appartenenti alla fede, ma non contenute nelle Scritture, le quali dalla stessa Chiesa noi riceviamo, dalla quale riceviam le Scritture.

2,15-16:Ha dato a noi una consolazione eterna, e una buona speranza ec. E Gesù Cristo, e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha consolati con la promessa della vita eterna, e ci ha dato gratuitamente la viva e beata speranza de' beni celesti, egli consoli i vostri cuori, e costanti gli renda e nella sana dottrina, e nell'esercizio di tutte le buone opere. In queste parole è espressa chiara mente la divinità di Cristo, e la sua perfetta eguaglianza e consunstanzialità col Padre, mentre e le stesse opere si attribuiscono indistintamente a Cristo ed al Padre, e di ambedue si parla nel numero singolare: ci ha amati, ci ha dato, consoli, con forti.