Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Tessalonicesi 3


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Temendo, che le tue afflizioni non gli facessero vacillar nella fede, avea mandato ad essi Timoteo, per confortarli; ritornato questo, rende grazie a Dio, perche eglino siano stati costanti nella fede, e nella dilezione. Dimostra il gran desiderio, che ha di visitarli per supplire quello che manca alla loro fede.

1Per la qual cosa non potendo noi più pazientare, abbiam creduto meglio di rimaner soli in Atene;2E abbiamo mandato Timoteo nostro fratello, e ministro di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi, e consolarvi nella vostra fede:3Affinchè nissuno si conturbi per queste tribolazioni: imperocché voi stessi sapete, che a questo siam destinati.4Imperocché anche quando eravamo con voi, vi predicevamo, che noi avremmo sofferte tribolazioni, com' anche avvenne, e voi lo sapete.5Per questo ancora non potendo più tenermi, mandai a riconoscere la vostra fede: per timore, che il tentatore non vi avesse tentati, e non riuscisse vana la nostra fatica.6Adesso poi tornato a noi Timoteo da voi, e avendo a noi recata la buona nuova della fede, e carità vostra, e come avete mai sempre buona memoria di noi, e siete bramosi di vederci, come noi pure (di veder) voi:7Abbiam perciò ricavato gran consolazione da voi, o fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità, e tribolazioni mediante la vostra fede;8Conciossiachè se voi siete costanti nel Signore, ora si che viviamo.9Imperocché qual ringraziamento possiam noi render a Dio rispetto a voi per tutto il gaudio, che noi proviamo per causa vostra dinanzi al nostro Dio?10Dì, e notte lo preghiamo sempre più di vedere la vostra faccia, e di supplire a quello che manca alla vostra fede?11Or lo stesso Dio, e padre nostro, e il Signor nostro Gesù Cristo indirizzi i nastri passi verso di voi.12E faccia il Signore, che abbondiate, e sovrabbondiate di carità e tra di voi, e verso di tutti, come noi pure verso di voi:13Onde i vostri cuori scevri di colpa siano confermati nella santità dinanzi a Dio, e padre nostro, per la venuta del Signor nostro, Gesù Cristo, con tutti i suoi santi. Così sia.

Note:

3,1:Per la qual cosa non potendo noi più pazientare, ec. L'Apostolo costretto a partire repentinamente di Tessalonica, se n'era andato a Berea, indi ad Atene, dove gli fu riferito, come i Cristiani di Tessalonica erano fieramente perseguitati per ragion della fede; la qual cosa riempiè il di lui spirito di pena e di affanno, come ha già detto nel capo precedente. Quindi non potendo andar egli nella Macedonia, nè potendo dall'altro lato soffrire più lungamente di essere all'oscuro di quel che fosse avvenuto a' suoi cari Tessalonicesi, e alle altre Chiese della Macedonia, si determinò a restar solo in Atene, e a mandare nella Macedonia Timoteo, e Sila, i quali nel loro ritorno lo trovarono in Corinto, e gli riferirono lo stato di quelle Chiese; lo che diede occasione a Paolo di scrivere questa lettera. Vedi Atti, cap. XVII.

3,2:Timoteo nostro fratello, e ministro di Dio ec. Simili elogi fa al suo Timoteo, Rom. XVI. 21., Cor. IV. 17. 3. Voi stessi sapete, che a questo siam destinati. Voi stessi sapete che il cristiano è chiamato ad esser conforme a Cristo nella croce non meno, che nella gloria. Vedi Atti, XIV. 21.

3,4:Com'anche avvenne, e voi lo sapete. Parla di quello che gli avvenne in Tessalonica, e in Berea. Vedi Atti, cap. XVII.

3,5:Non potendo più tenermi, mandai ec. Quindi è, che non potendo io vivere più lungamente senza nuove di voi, mandai Timoteo a riconoscere, se ferma e stabile fosse tuttora la vostra fede, temendo, che il tentatore non vi avesse vinti colla sua tentazione, onde inutile venisse ad essere la fatica da noi sofferta nel predicarvi il Vangelo.

3,7-8:Abbiamo.... ricavato gran consolazione da voi, ec. Il sentire, che è in sicuro la vostra fede, fa sì che non facciamo più alcun conto delle afflizioni e angustie, nelle quali ci troviamo; e tanta è la consolazione, che proviamo della vostra costanza, che, quantunque circondati da mille morti, sembra a noi, che adesso cominciamo a vivere, adesso siam salvi.

3,9:Per tutto il gaudio, che noi proviamo per causa vostra dinanzi al nostro Dio? Quali ringraziamenti potrem noi rendere, che proporzionati siano a sì gran benefizio, per tutto quello, che egli ha fatto per voi in tali circostanze, e per tutta la consolazione spirituale, che noi proviamo per causa vostra, consolazione, che è secondo Dio, perchè nascente dall'amore della gloria di Dio, e della vostra santificazione?

3,10:Di supplire a quello, che manca alla vostra fede. Preghiamo Dio senza intermissione e con ogni istanza, che a noi conceda la grazia di rivedervi, affine d'istruirvi più co piosamente nella fede, e rendervi colle nostre esortazioni viepiù forti, e costanti nella medesima fede.

3,12:E tra di voi, e verso di tutti, come noi pure ec. Faccia il Signore, che abbondante ed esuberante sia la vostra carità non solo tra voi cristiani, ma anche verso tutti gli infedeli, anche verso i vostri persecutori, come abbondante, ed esuberante è la carità, che noi abbiamo per voi, pe' quali siam pronti a dare anche la vita.

3,13:Onde i vostri cuori scevri di colpa ec. La carità è il fondamento, e la fermezza della santità. Dice adunque l'Apostolo, che egli una sovrabbondante carità desidera a' Tessalonicesi, affinchè per essa si conservino irreprensibili nella santità, e in quella santità, che è vera negli occhi di Dio, cui tutto è palese; santità, che duri fino all'ultimo spirito, onde sian eglino trovati santi in quel giorno, in cui il Signore Gesù Cristo verrà dal cielo accompagnato da' suoi santi a giudicar tutti gli uomini. Una grande esortazione, e di gran forza per un cuore cristiano si contiene nel giro di queste ultime parole: per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo con tutti i suoi santi. Gli ha esortati a perseverar nella santità: si sa, che il giorno del giudizio tali ci troverà, quali ci avrà trovati il giorno di nostra morte. Viene egli adunque a dire con queste parole: siate sempre santi affinchè alla venuta di Cristo, nel gran giorno di Cristo abbiate voi la gloria di accompagnare insieme con tutti i santi questo vostro Salvatore divino, il quale corteggiato da' santi, e dagli Angeli verrà a far giudizio. E di si bella sorte a gran ragione prega Dio, che renda partecipi i Tessalonicesi soggiungendo: cosi sia.