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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Lettera ai Colossesi 2


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Gli esorta a guardarsi di non essere sedotti, e alienati dalla fede di Cristo per le persuasioni, o imposture de' filosofi, o di quegli, i quali vogliono introdurre l'osservanza della legge. Come per Cristo sono stati liberati da' peccati, dalla potestà del diavolo, e dal chirografo, che era loro contrario; onde di niun vigore siano adesso le ordinazioni legali.

1Imperocchè io bramo, che voi sappiate, qnal sollecitudine io abbia per voi, e per quegli di Laodicea, e per tutti quegli, che non hanno veduto la faccia mia corporale:2Perché siano consolati i loro cuori, uniti insieme nella carità, e in tutta l'abbondanza della piena intelligenza, per conoscere il mistero di Dio Padre, e di Cristo Gesù:3In cui sono ascosi tutti i tesori della sapienza, e della scienza.4Or io dico questo, affinchè nissuno l'inganni co' sottili discorsi.5Imperocché quantunque assente col corpo, sono però con voi con lo spirito: godendo in vedere il vostro buon ordine, e la saldezza della fede vostra in Cristo.6Come adunque riceveste Gesù Cristo per Signore, in lui camminate,7Radicati, ed edificati in lui, e corroborati nella fede (conforme già apparaste) crescendo in essa con rendimenti di grazie.8Badate, che alcuno non vi seduca per mezzo di filosofia inutile, ed igannatrice, secondo la tradizione degli uomini, secondo i principj del mondo, e non secondo Cristo:9Imperocché in lui abita tutta la pienezza della divinità corporalmente:10E in lui siete ripieni, il quale è capo di ogni principato, e potestà:11In cui siete stati ancor circoncisi con circoncisione non manofatta con la spogliamento del corpo della carne, ma con incirconcisione di Cristo:12Sepolti con lui nel battesimo, nel quale siete ancora risuscitati mediante la fede della operazione di Dio, il quale lo risuscitò da morte.13E a voi che eravate morti come peccatori, ed incirconcisi nella vostra carne, rendette vita insieme con lui, condonandovi tutti i peccati:14Scancellato il disfavorevole a noi chirografo del decreto, che era contro di noi, ed ei lo tolse di mezzo, affiggendolo alla croce:15E spogliati i principati, e le potestà, gli menò gloriosamente in pubblica mostra, avendo di lor trionfato in se stesso.16Nissuno adunque vi condanni per ragione di cibo, o di bevanda, o rispetto al giorno festivo, o al novilunio, od ai sabati.17Le quali cose sono ombra delle future: ma il corpo è di Cristo.18Nissuno vi supplanti a suo capriccio per via di umiltà col superstizioso culto degli Angeli, ingerendosi in quel, che non vide, vanamente gonfio di carnali suoi pensamenti,19E non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo disposto, e compaginato per mezzo dei legamenti, e delle giunture, cresce con augumento, che è di Dio.20Se adunque in Cristo siete morti agli elementi di questo mondo, e perché tuttora, quasi viveste nel mondo disputate di riti?21(Non mangiate, non gustate, non maneggiate:)22Le quali cose tutte per lo stesso uso periscono, secondo i precetti, e le dottrine degli uomini:23Le quali cose hanno veramente ragion di sapienza e nel volontario culto, e nella umiltà, e nel non perdonarla al corpo, nel non aver cura di saziare la carne.

Note:

2,1:E per quelli di Laodicea, ec. Laodicea metropoli della Frigia era vicina a Colosse, e nella Chiesa di Laodicea doveva pur leggersi questa lettera, cap. V.16., dove ancora è molto probabile, che i seduttori avessero sparso il veleno della prava dottrina. Quindi dice l'Apostolo, che in gran sollecitudine, e quasi in perpetuo combattimento egli vive per riguardo e ai Colossesi, e a quelli di Lao dicea, e a tutti i cristiani abitanti quel tratto di paese, dove egli non era stato colla presenza corporale, ma vi si trovava mai sempre secondo lo spirito, e secondo la sollecitudine di pastore e di Apostolo; imperocchè fa egli qui intendere, che dovunque era cristianesimo, ivi egli trovavasi coll'affetto del cuore, e con la premura continua del bene della Chiesa e generale, e particolare.

2,2:Perchè siano consolati i loro cuori, ec. La sollecitudine dell'Apostolo tendeva a liberare i cristiani di quelle Chiese dall'errore, dai dubbi, e dalle divisioni introdottevi da' falsi apostoli. Egli adunque porge ad essi la opportuna consolazione, e prende ad istruirgli, affinchè uniti insieme per la carità siano ripieni della piu' intera e perfetta intelligenza a conoscere la vera dottrina del Vangelo, il qual Vangelo comprende i misteri di Dio Padre e di Cristo; imperocchè Dio e il suo Cristo sono gli oggetti primari del Vangelo.

2,3-4:In cui sono ascosi tutti i tesori ec. Cristo è la sapienza del Padre, egli è luce e verità; in lui perciò sono tutti i tesori della sapienza, e della scienza ascosi agli uomini carnali, ma visibili a coloro, che hanno occhi per vedere le cose spirituali. In vece di ascosi si può egualmente dire riposti. L'Apostolo comincia a dimostrare la stoltezza di coloro, che pretendevano di trovar la scienza delle cose divine fuori di Cristo, e del Vangelo; quindi soggiunge: e quello, che io dico, e che è certamente am messo per vero da voi, può servire di sufficiente preservativo contro le sottigliezze, e i sofismi de' seduttori. Or egli'intende qui i Simoniani, i quali pieni delle più acute, che vere speculazioni dell'umana filosofia, e lasciato Cristo da parte, introducevano il culto superstizioso degli Angeli. Altri vogliono, che l'eresia combattuta qui dal l'Apostolo fosse quella detta (dal paese, dove ella nacque ) dei Catafrigi, la prima semenza della quale cominciasse a pullular fin d'allora.

2,6:Come adunque riceveste Gesù Cristo per Signore, ec. Come adunque con la fede predicatavi da Epafra riceveste Cristo per Signore, e capo, e unico vostro mediatore, tale voi continuate a ritenerlo e adorarlo.

2,7:Crescendo in essa con rendimenti di grazie. Avanzatevi continuamente in questa fede, e ben lungi dall'indurvi ad abbandonarla, grazie rendete al dator d'ogni bene, che di essa vi abbia chiamati a parte.

2,8:Per mezzo di filosofia inutile, e ingannatrice, secondo la tradizione degli uomini. Così caratterizza con gran ragione l'Apostolo la corrottissima dottrina de' filosofi del paganesimo intorno a Dio, e intorno alle cose dell'altra vita, dottrina introdotta a capriccio da uomini privi di ogni lume di tali cose, e spogliati d'ogni autorità.
Secondo i principii del mondo, e non secondo Cristo. Secondo i principi, e i rudimenti del secolo, vale a dire del Gentilesimo, non secondo la dottrina di Cristo venuta dal cielo, e confermata solennemente da Dio.
Alcuni Interpreti questi principi, o elementi, o rudimenti del secolo credono essere i riti mosaici, chiamati dall'Apostolo elementi del mondo, Gal. IV. 3. 9. Altri poi sono di sentimento, che si parli qui e contro i filosofi, e contro i protettori del Giudaismo, perchè gli stessi eretici erano infatuati e della pagana filosofia, e delle giudaiche cerimonie, e dell'una, e dell'altre formavansi un nuovo capriccioso sistema di religione.

2,9:In tui abita tutta la pienezza della divinità corporalmente. A costoro, i quali non volevano che Cristo fosse da se solo sufficiente a salvare gli uomini, e alla cognizione e dottrina di lui volevano aggiungere e le in venzioni della profana filosofia, e i riti mosaici, a costoro, dico, pone davanti agli occhi Gesù Cristo, qual'egli è, digendo, che in lui come in propria sede abita, non una parte della divinità (se nella divinità può esser parte, o divisione), ma la pienezza della divinità, e vi abita corporalmente, cioè unita la divinità alla umana natura, e non solo all'anima umana, ma anche alla sostanza corporea. ne' santi abita Dio per la cognizione e per l'amore; ma in Cristo abita la divinità corporalmente, perchè essendo unite in Cristo le due nature, divina ed umana, in una sola persona, non solo l'anima umana, ma anche la umana carne è abitazione del Verbo. Altri sono di sentimento, che questa voce corporalmente voglia dire lo stesso che essenzialmente, sostanzialmente, non figuratamente, vale a dire, che la pienezza della di vinità abita in Cristo non come nei santi pelle operazioni, che fa in essi, o per l'assistenza che ad essi presta, ma abita in Cristo personalmente; imperocchè la voce corpo presso gli Ebrei significa anche essenza, e sostanza. Questa seconda spiegazione mi sembra anch' essa assai fondata, e parrà forse non solo la migliore, ma la vera, quando si osservi, che in simile significato è usata la voce corpo dal nostro Apostolo Vers. 17.

2,10:E in lui siete ripieni. La mistica unione, che han con Cristo i fedeli, è la causa e l'origine della perfezione de' fedeli, e questa verità è indicata dall'Apostolo, mentre dice, che in Cristo sono ripieni di doni, e di grazie celesti. Così Cristo, ed è in se pieno di tutti i beni, e di beni ricolma anche i suoi fedeli. Come adunque di altra cosa possono aver bisogno, o di altro aiuto coloro, i quali sono uniti si strettamente al fonte stesso di tutti i beni.
Il quale è capo di, ogni principato e podestà. Egli ha dominio ed impero sopra tutti gli ordini degli Angeli. Queste parole vanno a ferire i Simoniani addetti al culto superstizioso degli Angeli.

2,11:Circoncisi con circoncisione non manofatta ec. Passa alla circoncisione, della quale dimostra l'inutilità per ragion della nuova vera circoncisione spirituale, di cui la carnale circoncisione era figura. In Cristo voi ricevete la circoncisione, non quella, che è opera di mano di uomo, e consiste nel taglio del corpo carnale, ma la circoncisione di Cristo, che è opera della virtù dello spirito, circoncisione non secondo la lettera, ma secondo lo spirito, Rom. II. 28. 29.

2,12:Sepolti con lui nel battesimo, nel quale siete ancora risuscitati. Dimostra come la spirituale vera circoncisione si riceve per Cristo nel battesimo, il qual battesimo è morte e sepoltura dell'uomo vecchio, Rom. VI. 3. 4., e come nello stesso battesimo si fa passaggio alla nuova vita spirituale. Abbiamo già altrove osservato, come nel battesimo, che chiamasi d'immersione, si figurava la morte, e la sepoltura, e la risurrezione di Cristo, e la morte e sepoltura e risurrezione spirituale dell'uomo cristiano.
Mediante la fede dell'operazione di Dio, il quale lo risuscitò da morte. A questa spirituale circoncisione si perviene per la fede, con la quale crediamo, che Dio per la sua onnipotenza risuscitò Cristo da morte, e credendo la risurrezione di Cristo, della risurrezione entriamo noi pure a parte.

2,13:E a voi, che eravate morti come peccatori, e incirconcisi ec. Per mezzo dello stesso battesimo a voi, che eravate spiritualmente morti, perchè privi della vita della grazia, e della pace con Dio per li vostri delitti, e per le opere della carne significate per la qualità d'incirconcisi, a voi, dico, rendette Dio la vita della grazia, affinchè viveste con Cristo, rimettendovi gratuitamente tutti i peccati. E tutto ciò essendo certissimo, con quale ardire si esige adesso, che voi giustificati, e vivificati in Cristo, quando eravate non sol peccatori, ma anche incirconcisi, abbracciate la circoncisione, e le altre cerimonie legali, per le quali non ottennero giammai i Giudei quello, che voi per la sola fede in Cristo avete già conseguito?

2,14:Scancellato il disfavorevole a noi chirografo ec. Spiega con grand' energia l'Apostolo quello che ha detto nel verso precedente, che Dio ci ha nel battesimo rimessi gratuitamente tutti i peccati. Il chirografo, da cui apparivano i nostri debiti con Dio, chirografo, che era contro di noi, chirografo, in cui era scritto il decreto di nostra condannazione, Dio lo cancellò, nè solamente lo cancellò, ma lo tolse di mezzo, nè solo lo tolse di mezzo, ma lo lacerò, affiggendolo alla croce, affinchè e agli uomini, e agli Angeli fosse noto, come Cristo avea pienamente pe nostri debiti soddisfatto sopra la croce. S. Ippolito mart. lesse: scancellato il chirografo de' peccati, in Daniel. num. XV.

2,15:E spoglinti i principati, ec. Non solo Cristo scan cellò, e tolse di mezzo, e lacerò il decreto di nostra con dannazione, ma vinse tutti i nostri nemici, i quali spo gliati (vale a dire, disarmati) pubblicamente menò in mostra prigionieri, trionfato avendo de' medesimi non per mezzo de' sudori, e del sangue altrui, come i mondani imperadori, ma per se stesso, e per sua propria virtù, e non col combattere, ma con patire. Nuova maniera di vincere degna della sapienza, e dell'onnipotenza di Dio, il quale fece servir la croce di Cristo alla maggiore di tutte le vittorie contro nemici tanto potenti, com'erano i demoni.
Gl'Interpreti greci in luogo di spogliati i principati, e le potestà leggono, e spogliatosi, ovvero e spogliato se stesso: vale a dire, spogliatosi della mortalità della carne, come spiega s. Agostino contr. Faust. lib. XVI. 29., dove ha la detta lezione, seguitata anche da s. Ilario lib. I. de Trinit., benchè nel resto riguardo al senso di questo versetto non sia intieramente daccordo con s. Agostino. Attenendoci adunque al sentimento de' Padri greci, si tradurrà in tal guisa: e spogliato se stesso, menò in mostra i principati e le potestà pubblicamente, trionfato avendo di essi sopra la stessa (croce), alla quale fu affisso il decreto di nostra condannazione, come è detto nel versetto precedente. Vedi anche s. Ambrogio defide lib. III. cap. 2.

2,16:Per ragione di cibo, o di bevanda. Intorno alla distinzione de' cibi fondata nella legge abbiamo già parlato più volte. Quanto alle bevande, sappiamo, che ai Nazareni era proibito l'uso del vino nel tempo del loro voto; e non è improbabile, come osservano alcuni Interpreti, che altre proibizioni, e distinzioni intorno alle bevande si fossero introdotte dagli scribi. Il Grozio crede, che, combattendo l'Apostolo in questa lettera contro i filoso fanti non meno, che contro i giudaizzanti, prenda in queste parole di mira i Pitagorici, i quali e si astenevano perpetuamente dal vino, e da molto maggior numero di cibi, che gli Ebrei.
O rispetto al giorno festivo, o al novilunio, od ai sabati. Queste parole riguardano certamente i Giudei, ed i fautori del giudaismo. Il giorno festivo, o sia la festa, la solennità, s'intende di quelle feste, che tornano una sola volta l'anno, come la pasqua, la pentecoste, i tabernacoli.

2,17:Le quali cose sono ombra delle future: ma il corpo è di Cristo. Tutte queste distinzioni di cibi, di bevande. di giorni festivi, e non festivi ec., tutte sono figure ed ombre de' misteri, i quali dovevano essere adempiuti in Cristo, come sono già adempiuti: la verità, la realtà, e la sostanza ascosa sotto tutte queste figure ella è di Cristo. Nissuno adunque mi dica, che tutti que' riti furono ordinati da Dio, e che perciò debbano ritenersi: imperocchè io rispondo, che dovevano osservarsi fino alla venuta di Cristo, il quale ha compiuti i misteri, che con tali cerimonie si adombravano; e ha data a noi la sostanza, e la verità delle cose, onde non dobbiamo omai più tener dietro alle ombre ed alle figure.

2,18:Nissuno vi supplanti a suo capriccio per via di umiltà ec. Badate, che nissuno s'insinui tra voi con intenzion di sedurvi per mezzo di finta umiltà, per cui in troduca un nuovo superstizioso culto degli angeli, e gonfio per la sua carnale sapienza ardisca di voler penetrar fino a quelle cose, che mai non vide, nè intese. Da queste parole dell'Apostolo si rileva, primo, che questi falsi dottori introducevano un nuovo superstizioso culto degli angeli sotto pretesto di umiltà, condannando di soverchio ardimento il rivolgersi direttamente a Dio, la di cui maestà è invisibile, ed inaccessibile all'uomo mortale; secondo, che infinite speculazioni facevano sopra la natura, e gli uffici, e i diversi ordini degli angeli, spacciando superbamente le loro vane immaginazioni sopra cose oscurissime, e affatto ignote, come tante luminose e certissime verità; terzo, che la dottrina di costoro gettava a terra i fondamenti del cristianesimo e alienava gli uomini da Cristo, lo che apparisce anche più chiaramente dal verso seguente. E infatti sappiamo da Tertulliano (de praescri pt. cap. 43.) che e Simone, e Cerinto co' loro discepoli preferivano la mediazione degli angeli a quella di Gesù Cristo. Vedi s. Agost. lib. conf. X. 42.

2,19:E non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo ec. In tali enormissimi errori sono precipitati costoro, perchè non si sono tenuti a Cristo, capo non solo degli uomini, ma anche degli angeli. Da questo capo divino tutto il corpo della Chiesa e tutti i membri di lei la vita ricevono e l'augumento, che Dio dà loro per mezzo di tutte quelle cose, per le quali uniti sono e con Cristo, e tra di loro i medesimi membri. Questi legamenti e queste giunture sono la fede e l'amore di Gesù Cristo, per le quali i membri sono uniti col loro capo; e la mutua carità e la partecipazione de' sagramenti, per le quali tra di loro, e con Cristo hanno lega i membri del mistico corpo. Vedi s. Tomm. in questo luogo, ed anche Efes. V.15.16.

2,20:Se adunque in Cristo siete morti agli elementi di questo mondo, e perchè ec. Se in virtù della morte di Cristo voi siete morti alle cerimonie legali, e per luipiu non siete tenuti all'osservanza dei riti, che erano come i primi rudimenti degli uomini e figure della verità ndem piuta da Cristo, e come mai, quasi foste tuttora sotto al regno di tali elementi del mondo, e non nel regno spirituale di Cristo, di tali cerimonietra voi si disputa? Vedi Gal. IV. 3. 9.

2,21-22:(Non mangiate, non gustate, non maneggiate): le quali cose tutte per lo stesso uso periscono. Per maggior chiarezza si chiudano queste parole in parentesi. Rappresenta l'Apostolo la maniera di parlare de' falsi maestri, i quali non altro quasi avevano in bocca continuamente, che questi precetti l'uno più stretto e rigoroso dell'altro; non mangiate, non gustate, non maneggiate: lo che s'intende de' cibi pretesi impuri, ed immondi. Or qual follia è questa (soggiunge Paolo) di cercare la santità, e la giustizia per mezzo di cose, le quali sono destinate ad uso del corpo, e per l'uso stesso si consumano, e peri scono, e nissuna efficacia aver possono nè per nuocere spiritualmente a chi ne faccia uso, nè per santificare chi se ne astenga. Vedi s. Matt. XV. II. 17., Rom. XIV. 17. e s. Girolamo in questo luogo.
Secondo i precetti, e le dottrine degli uomini. In queste parole si contiene un nuovo argomento contro la dottrina de' falsi apostoli. Tutte queste distinzioni di cibi mondi, o immondi, come tutte le altre cerimonie, non sono più fondate ne' precetti, e negli insegnamenti divini; in primo luogo, perchè se di tali cose si parlava già nella legge, questa è stata già da Dio rivocata, e non ha più luogo dopo la morte di Cristo; per la qual cosa non da Dio, nè dalla legge, ma da privati uomini senza autorità e senza carattere di tali riti il peso viene ad esservi imposto. In secondo luogo perchè questi nuovi maestri le cerimonie prescritte già nella legge vogliono che voi osserviate non pure e schiette, ma alterate e corrotte coi loro nuovi ritrovamenti. Chi potrà credere adunque, che in tali ordinazioni e precetti stia la salute dell'uomo? Vedi il Grisostomo, e s. Tommaso.

2,23:Hanno veramente ragion di sapienza ec. Con molta ragione ha condannato finora l'Apostolo la distinzione, e l'astinenza da certi cibi, perchè i falsi apostoli la predicavano come necessaria alla salute. Ma questa stessa astinenza può essere utile per un altro riflesso allo spirituale profitto dell'uomo cristiano. Quindi dice egli stesso, che questa astinenza sarà conforme alla saggezza cristiana, purchè in primo luogo si riguardi come un culto libero, e volontario, non comandato, nè nascente da avversione alle cose create da Dio, e quasi si detestassero, come si legge nel can. 51. degli Apostoli; in secondo luogo quest'a stinenza sia accompagnata da umiltà, talmente che non si condanni chi la stessa astinenza non pratica; in terzo luogo finalmente si abbia per fine la macerazione del corpo, di trattarlo con severità, e di non contentare la carne col satollarla. Altri Interpreti danno a questo luogo un senso differente, e credono, che voglia dire l'Apostolo: l'astenersi, che fanno costoro da certi cibi, ha qualche apparenza di pietà, perchètende a mortificare, ed affligger la carne; ma questa stessa astinenza è corrotta dalla superstizione, e dall'ipocrisia, e vessando di soverchio il corpo, e privandolo del necessario sostentamento, inetto lo rende all'adempimento de' suoi doveri. La prima spiegazione sembra più naturale, e semplice, e più conforme al testo originale. La seconda è meglio fondata nell'autorità de' PP. Grisostomo, Ambrogio, e Girolamo. Ma egli è mirabile, che non solo dal Grozio, ma anche da Hammondo sia sostenuta la prima, secondo la quale, come ognun vede, sono giustificate le mortificazioni, e le penitenze corporali, contro le quali hanno sì stoltamente declamato i Protestanti.