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Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Lettera agli Efesini 2


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I Cristiani morti al peccato sono vivificati per Cristo non per le loro opere, ma gratuitamente per mezzo della fede. Dimostra, come i gentili, i quali prima erano estranei riguardo alle promesse, sono già per Cristo, e mediante la fede, che è dono di Dio, concittadini de' santi, ed hanno lo stesso fondamento, che i Apostoli, e i Profeti.

1Ed a voi (diè vita) quando eravate morti pe' delitti, e peccati vostri,2Ne' quali voi viveste una volta secondo il costume di questo mondo, secondo il principe, che esercita potestà sopra di quest'aria, spirito, che adesso domina ne' figliuoli dell'incredulità,3Trai quali anche tutti noi siamo una volta vissuti a seconda de' desiderj della nostra carne, facendo i voleri della carne, e degli appetiti, ed eravam per natura figliuoli dell'ira, come tutti gli altri:4Ma Dio, che è ricco in misericordia, per la eccessiva sua carità, con cui ci amò,5Essendo noi morti per li peccati, ci convivificò in Cristo, (per la grazia del quale siete stati salvati)6E con lui ci risuscito, e ci fece sedere ne' cieli in Cristo Gesù:7Affin di mostrare a' secoli susseguenti le abbondanti ricchezze della sua grazia per mezzo della benignità sua sopra di noi per Cristo Gesù.8Imperocché per grazia siete stati salvati mediante la fede, e questo non (vien) da voi: imperocché è dono di Dio;9Non in virtù delle opere, affinchè nissuno si glorj.10Imperocché di lui siamo fattura, creati in Cristo Gesù per le buone opere preparate da Dio, affinché in esse camminiamo.11Per la qual cosa abbiate a memoria, che voi una volta Gentili di origine, che eravate detti incirconcisi da quegli, che circoncisi s'appellano secondo la carne per la manofatta circoncisione,12Eravate in quel tempo senza Cristo, alieni dalla società di Israele, stranieri rispetto ai testamenti, senza speranza di promessa, e senza Dio in questo mondo.13Ma adesso in Cristo Gesù voi, che eravate una volta lontani, siete diventati vicini mercé del sangue di Cristo.14Imperocché egli è nostra pace, egli, che delle due cose ne ha fatta una sola, annullando la parete intermedia di separazione, le nimistà, per mezzo della sua carne:15Abolendo co' suoi precetti la legge dei riti, per formare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo pace,16Per riconciliargli ambedue in un sol corpo con Dio per mezzo della croce, distruggendo in se stesso le nimistà.17È venne ad evangelizzare la pace a voi, che eravate lontani, e pace a' vicini:18Conciossiacbé per lui abbiamo e gli uni, e gli altri accesso al Padre mediante un medesimo Spirito.19Voi non siete adunque più ospiti, e peregrini, ma siete concittadini de' santi, e siete della famiglia di Dio:20Edificati sopra il fondamento degli Apostoli, e de' profeti, pietra maestra angolare essendo lo stesso Cristo Gesù.21Sopra di cui l'edificio tutto insieme connesso si innalza in tempio santo del Signore:22Sopra di cui voi pare siete insieme edificati in abitacolo di Dio mediante lo Spirito.

Note:

2,1:Ed a voi (di vita) quando eravate morti... pei peccati ec. Essendo voi morti spiritualmente per ragion del peccato, che è morte dell'anima. Vedi Rom. VI. ult.
Mi son fatto lecito di aggiugnere le parole, diè vita, tratte dal vers. 5. per rendere chiaro, e corrente il discorso dell'Apostolo, il quale con gran forza rappresenta agli Efesini l'antico loro stato, perchè paragonatolo col presente, di gratitudine si accendano, e di amore verso Cristo autore di cangiamento si grande.

2,2:Ne' quali voi viveste una volta secondo il costume di questo mondo. Nei peccati, e nelle iniquità voi viveste, gli esempi seguendo, e le tracce degli altri Gentili, che da mondani vivevano in questo mondo. I costumi degli Efesini erano molto corrotti, e la magia era una scienza molto accreditata in quella città. Vedi Atti XIX.
Secondo il principe, che esercita potestà sopra di quest'aria. Le istigazioni seguendo, e gl'impulsi di quel principe, e tiranno crudele, il quale suo potere esercita nell'aria a noi soprapposta. È dottrina di tutti i dottori, lice s. Girolamo, che l'aria, che è di mezzo tral cielo, e la terra sia piena di nimiche podestà. Sarebb'egli forse che voglia con queste parole l'Apostolo accennare agli Efesini, chi fosse il vero autore delle straordinarie appa renti operazioni de' maghi in Efeso, dove per questo lato più che in altra città si era il demonio cattivate le men ti degli uomini? Spirito, che adesso domina ne' figliuoli della incredulità. Spirito, il quale adesso vinto, e soggiogato da Cristo, sua tirannia non esercita se non sopra coloro, che vogliono, sopra gl'increduli, che resistono al Vangelo di Cristo.

2,3:Trai quali anche tutti noi ec. Del numero di questi ribelli al Vangelo fummo anche noi Giudei, prima che ci accostassimo a Cristo; così addolcisce quello, che aveva detto della mala vita de' Gentili, accomunando a sè, ed a tutta la sua nazione la stessa sciagura. Per natura figliuoli dell'ira, come tutti gli altri. Queste parole contengono apertamente il domma cattolico del peccato originale, come osservò già s. Agostino, ed altri Padri. Noi stessi Ebrei, popolo di Dio, eravamo per nascita, e per la degradazione dell'umana natura corrotta pel peccato del primo uomo, eravamo figliuoli dell'ira e della vendetta divina, come tutti gli altri uomini, sopra de' quali nulla avevamo noi, quanto a ciò, distinzione, o privilegio. Vedi Agost. in Joan. tract. 44. Così quelli Ebrei medesimi, i quali dispregiavano come immondi, e peccatori i Gentili, perchè figliuoli di genitori idolatri, erano anch'essi (per la condizione della natura ricevuta dai loro genitori benchè fedeli) rei dell'ira, rei della pena, rei dell'inferno, perchè peccatori. Vedi Rom. V. Ed è, come se dicesse l'Apostolo: gloriamoci noi Giudei. quanto a noi pare, di avere Abramo per padre, ma ricordiamoci, che sebben discendenti di quel patriarca, noi siamo nati peccatori, come egli nacque, e come tutti nascono gli uomini per la prevaricazione del padre comune di tutti, Adamo.

2,4-6:Ma Dio, che è ricco in misericordia ..... essendo noi morti ec. Dopo la trista pittura dell'infelicissimo stato di tutti gli uomini sotto il peccato, pone in veduta il trionfo della misericordia divina a pro di tutti e Giudei, e Gentili; e notisi, come egli oppone alla morte del peccato la risurrezione e la vita, che abbiamo in Cristo uniti a lui per la fede, e per l'amore; alla schiavitù nostra sotto il demonio, oppone la gloria, e il regno ne' cieli. Ed anche da questo luogo apparisce, come secondo la dottrina di Paolo spiegata altrove, noi abbiam parte a tutti i misteri di Cristo, come uniti a lui con triplice nodo; primo per la eterna predestinazione, per cui fummo destinati ad essere membri del corpo di esso; secondo per la comunione della natura assunta da lui; terzo, per la partecipazione del suo Spirito.

2,7:Affin dimostrare a' secoli susseguenti ec. Queste parole: a' secoli susseguenti, possono intendersi o del secolo futuro, cioè dopo l'universale risurrezione, allorchè perfettissimamente sarà conosciuta, e dichiarata ne' cieli la grandezza della grazia divina sopra gli eletti; e possono anche prendersi per li tempi posteriori alla predicazione del Vangelo sino alla fine del mondo, ai quali tempi volle Dio dare un saggio della immensa sua misericordia con la rivelazione del mistero della salute di tutti gli uomini operata per Cristo.

2,8-9:Per grazia siete stati salvati mediante la fede, e questo non (vien ) da voi: ec. Alla grazia dovete la vostra giustificazione e la vostra salute, alla grazia di Gesù Cristo mediante la fede, e questa fede è ella stessa un dono di Dio, perchè a credere a salute il libero arbitrio non basta, e non è effetto delle umane forze, o di argomenti umani la fede. È adunque dalla grazia anche la fede. Nè la giustizia viene dalle opere precedenti la fede, ma da Dio, affinchè nissuno ardisca di gloriarsi in se stesso, o nelle forze della propria natura. 1. Cor. 1.

2,10:Di lui siamo fattura, creati in Cristo Gesù. In qualità di cristiani siamo fattura di Dio, perchè tutto quello che abbiamo, lo abbiamo da lui, come quelli, che tali siamo stati fatti dal niente, creati da Dio per Gesù Cristo; così nuova creatura, o sia nuova creazione è l'uomo cristiano, come dice lo stesso Apostolo, Gal. V., perchè nulla ha posto del suo l'uomo nell'opera della sua giustificazione.
Per le buone opere preparate da Dio, affinchè ec. Le opere buone, le quali non sono cagion della grazia, sono effetti della grazia; per produr buone opere fummo da Dio novellamente creati e rigenerati; il perchè nissun creda, che l'essere salvati per grazia tolga l'obbligazione, e la necessita di fare il bene; ma questo stesso far il bene è un dono di Dio, e perciò queste stesse opere ha disposto Iddio ab eterno di darle a noi: dapoichè egli e, che da il volere ed il fare cooperando noi col nostro libero arbitrio aiutato dalla grazia alle medesime opere, le quali sono anche nostre, perchè in esse mediante la grazia noi camminiamo, come dice l'Apostolo. In poche parole mirabilmente s. Agostino: Siamo fatti adunque, cioè formati, e creati per le opere buone, le quali non abbiam preparate noi, ma le ha preparate Dio, perchè in esse noi camminiamo: de grat. et lib. arb. VIII. 20.

2,11:Abbiate a memoria, che voi una volta Gentili ec. I versetti precedenti sono egualmente e per gli Ebrei, e per li Gentili, pari essendo la causa degli uni e degli altri riguardo allo stato del peccato, da cui furon tratti e riguardo alla gratuita giustificazione, alla quale giungono per Gesù Cristo. Qui adesso si rivolge ai Gentili, la condizione de' quali era molto peggiore, e più infelice, che quella degli Ebrei, onde ad essi dice con molto af fetto: abbiate a memoria quello che foste, perchè ciò vi fara intendere quello, che dobbiate a Dio per quello, che or siete. Voi Gentili secondo l'origine carnale, voi chiamati per vilipendio incirconcisi dagli Ebrei, i quali circoncisi si chiamano per la circoncisione che portano nella lor carne, circoncisione, che è segno dell'alleanza fatta da Dio con Abramo. Non a caso parlando della circoncisione giudaica dice l'Apostolo, ch'ella si fa nella carne, e per mano d'uomo, accennar volendo l'altra circoncisione del cuore propria del Vangelo: di cui Col.11.II.

2,12:Eravate ... senza Cristo. Voi senza Cristo unica speranza degli uomini, fondamento di tutti i beni, che possano aspettarsi da Dio. Le promesse del futuro Messia erano state annunziate ai soli Giudei. Rom. IX. 4.
Alieni dalla società d'Israele. Voi separati, e disgre gati per ordine dello stesso Dio da quel popolo, il quale solo sopra la terra conosceva, e adorava il vero Dio, da cui ricevuto avea le sue leggi, la polizia, e il culto religioso. Vedi Deuteron. VII.
Stranieri rispetto ai testamenti. Dice, ai testamenti, intendendo delle replicate alleanze fatte da Dio e con Abramo, e con Isacco, e con Giacobbe, e finalmente con tutto il popolo per mezzo di Mosè. In questi patti niuna parte avevano i Gentili.
Senza speranza di promessa. Il Cristo promesso era l'unico oggetto della speranza del mondo; ma niuna notizia del futuro Messia avevano i Gentili, e perciò erano senza speranza.
E senza Dio in questo mondo. Può essere, che molti tra gli Efesini per l'estrema corruzione de' costumi fossero caduti anche nell'ateismo, ma anche senza di questo, verissimo è il sentimento dell'Apostolo riguardo a tutti i Gentili privi della notizia, e del culto del vero Dio. Vedi vers. 1 Thess. IV. 5.

2,13:Ma adesso in Cristo Gesù voi, ec. Voi una volta rimoti di cuore, e di spirito dalla cognizione di Dio, e dalla speranza de' beni celesti, vi siete adesso accostati a Dio in Gesù Cristo, cui siete incorporati, mediante la fede, e per la redenzione meritatavi da lui col suo sangue.

2,14:Egli è nostra pace, egli, che delle due cose ne ha fatta una sola, ec. Cristo è nostra pace, perchè egli è, che di due popoli tra lor sì opposti di costumi, di genio, di culto, ne fece un solo; egli, che col sacrifizio della sua carne ha annullato, e tolto di mezzo il muro di divisione, la nimistà, e il mutuo disprezzo, e l'avversione antica, che regnava tra' Giudei, e i Gentili.
Di questa nimistà era segno il chiuso di pietra, il quale nel tempio di Gerusalemme separava l'atrio de' Gentili da quello degli Israeliti. A questo credono alcuni Interpreti che voglia alludere l'Apostolo, quasi dicesse: il muro è annullato, la divisione è finita, i due popoli sono riuniti in un solo popolo, in una sola Chiesa da Cristo, e ciò non per mezzo de' sagrifizi degli animali, come solevano una volta stabilirsi le alleanze, ma col sagrifizio del proprio suo corpo.

2,15-16:Abolendo co' suoi precetti la legge dei riti, ec. Togliendo co' suoi insegnamenti la legge cerimoniale, come l'imperfetto pel perfetto, e l'ombra, e la figura per la verità, e levando di mezzo la cagion dei dissidi, e rappacificati i due popoli, e riunitili in sè, come in centro, e formatone un solo corpo, e quasi un solo uomo nuovo, gli ha riconciliati con Dio pel merito de' suoi patimenti, e per mezzo della sua croce, distruggendo in se stesso le nimista, morendo per tutti gli uomini e Giudei, e Gentili, e cancellando con la sua morte il peccato unica causa di divisione tra l'uomo, e Dio.

2,17-18:Pace a voi, che eravate lontani, e pace a' vicini. Benchè Cristo non annunziasse in persona la pace ai Gentili, ma solo agli Ebrei, pe' quali era stato mandato principalmente; contuttociò predisse, e dichiarò apertamente la riunione del popolo Gentile con l'Ebreo, e l'aggregazione del medesimo alla Chiesa. Matth. VIII. II. XXI.43 ec. e mandò di poi a' Gentili i suoi ambasciadori, cioè gli Apostoli, ad invitar tutti alla pace. Così e i Gentili rimoti da Dio, perchè privi di ogni lume di verità, e gli Ebrei accosti a Dio per la legge, e pel culto, ricevettero lo stesso lietissimo annunzio di pace, e questa pace consiste nell'aver tutti per Cristo accesso al Padre mediante quell'uno Spirito dato a tutti i credenti, dal quale Spirito sono tutti animati ad invocar con libertà, e fiducia grande Dio loro Padre, Rom. VIII. 15. Gal. IV. 6.

2,19:Non siete adunque più ospiti, e peregrini, ma siete concittadini de' santi, ec. Non siete più esclusi dal diritto di cittadinanza nel popolo di Dio come per l'avanti, ma siete già ascritti nella mistica Gerusalemme; concittadini di tutti i santi che furono, o saranno; concittadini de' patriarchi, e, de' profeti, e degli stessi Angeli (vedi Hebr. XII. 23.), e per conseguenza appartenete alla famiglia di Dio in qualità di figliuoli.

2,20:Edificati sopra il fondamento degli Apostoli, e de' profeti, pietra maestra ec. Il fondamento gettato dagli Apostoli, e da' profeti egli è Cristo, predetto chiaramente da questi, e predicato da quelli; sopra questo fondamento è edificata la Chiesa, fondamento, che dicesi anche pietra per dinotare la sua fermezza, e pietra maestra angolare, perchè siccome alla testa dell'angolo in una fabbrica si uniscono le due pareti, così i due popoli in Cristo. Secondo diversi riflessi dicesi lo stesso Cristo or fondamento, or pietra angolare, or tempio, porta ec.

2,21:Sopra di cui l'edificio tutto insieme connesso ec. Sopra di questa pietra fondamentale tutto posa l'edificio, e tutte, e ciascheduna delle parti dell'edificio, le quali convenientemente disposte a' loro luoghi, e unite al fonda mento, vanno formando il tempio santo di Dio.

2,22:Sopra di cui voi pure siete insieme edificati ec. Sopra lo stesso fondamento anche voi Gentili siete (come gli altri fedeli venienti dal giudaismo) edificati con essi in abitacolo del Signore per operazione dello Spirito santo, il quale con la sua carità vi lega insieme, e tutti riunisce in un solo corpo,in una sola fabbrica, in un solo tempio, di cui però anche ciascuna parte nella stessa guisa in special tempio di Dio si lavora. 1. Cor. III. 16. 17., VI. 19., 2. Cor. VI, 16.