Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Giovanni 19


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E' flagellato da Pilato, e maltrattato in varie guise, e coronato di spine; si vuol la sua morte. Esaminato di nuovo da Pilato dichiara, che egli solamente di sopra ha podestà di giudicarlo. Pilato per timore condanna a morte Gesù chiamato du lui Re de' Giudei. Gesù porta la sua Croce, ed è crocifisso tra due ladroni. Pilato pone il titolo sopra la Croce, e, divise tra' soldati le vesti, è tirata a sorte la tonaca. Gesù raccomanda alla Madre Giovanni, e Giovanni alla Madre; e avendo sete, preso l'aceto, e consumate tutte le cose rende lo spirito. Rotte le gambe ai ladroni, dall'aperto costato di Cristo esce sangue, ed acqua: e il corpo di lui imbalsamata con mirra, ed aloe, è posto nel sepolcro.

1Allora adunque Pilato prese Gesù, e lo flagellò.2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sulla sua testa: e lo copriron con una veste di porpora.3E si accostavano a lui, e dicevano: Dio ti salvi, Re de' Giudei: e davangli degli schiaffi.4Uscì adunque di nuovo fuori Pilato, e disse loro: Ecco, che io ve lo meno fuori, affinchè intendiate, che non trovo in lui reato alcuno.5E uscì fuora Gesù portando la corona di spine, e la veste di porpora. E disse loro (Pilato): Ecco l'uomo.6Ma visto che l'ebbero i Pontefici, e i ministri, alzarono le voci, dicendo Crocifiggi, crocifiggilo. Disse loro Pilato: Prendetelo voi, e crocifiggetelo: imperocché io non trovo in lui reato.7Gli risposero i Giudei: Noi abbiamo la legge, e secondo la legge dee morire perché si è fatto Figliuolo di Dio.8Quando udì Pilato queste parole, si intimidì maggiormente.9Ed entrò nuovamente nel pretorio, e disse a Gesù: Donde sei tu? Ma Gesù non gli diede risposta.10Dissegli perciò Pilato: Non parli con me? Non sai, che sta nelle mie mani il crocifiggerti, e sta nelle mie mani il liberarti?11Rispose Gesù: Non avresti potere, alcuno sopra di me, se non ti fosse stato dato di sopra. Per questo colui, che mi ti ha dato nelle mani, è reo di più, gran peccato.12Da indi in poi cercava Pilato di liberarlo; ma i Giudei alzavan le strida, dicendo: Se liberi costui, non sei amico di Cesare: dappoiché chiunque si fa re, fa contro a Cesare.13Pilato adunque, sentito questo discorso, menò fuori Gesù: e si pose a sedere sul tribunale nel luogo detto Litostrotos, e in Ebreo Gabbata.14(Ed era la Parasceve della Pasqua, e circa la sesta ora), e disse a' Giudei: Ecco il vostro Re.15Ma essi gridavano: Togli, togli, crocifiggilo. Disse loro Pilato: Crocifiggerò io il vostro Re? Gli risposero i Pontefici: Non abbiamo re fuori di Cesare.16Allora adunque lo diede nelle lor mani, perché fosse crocifisso. Presero pertanto Gesù, e lo menarono via.17Ed egli portando la sua croce, s'incamminò verso il luogo detto del Cranio, in Ebraico Golgotha:18Dove crocifissero lui, e con lui due altri, uno di qua, e uno di là, e Gesù nel mezzo.19E scrìsse di più Pilato un cartello, e lo pose sopra la croce. Ed eravi scrìtto: GESU' NAZZARENO RE DE' GIUDEI.20Or questo cartello lo lesserò molti Giudei: perché era vicino alla città il luogo, dove Gesù fu crocifisso. Ed era scritto in Ebraico, in Greco, e in latino.21Dicevan però a Pilato i Pontefici de' Giudei: Non iscrivere Re de' Giudei: ma che costui ha detto: sono Re de' Giudei.22Rispose Pilato: Quel, che ho scritto, l'ho scritto.23I soldati poi, crocifisso che ebber Gesù, presero le sue vesti (e ne fecer quattro parti, una per ciasoun soldato), e la tonaca. Or la tonaca era senza cuciture, tessuta tutta dalla parte superiore in giù.24Dissero perciò, tra loro: Non la dividiamo, ma tiriamo a sorte, a chi abbia a toccare. Affinchè si adempisse la Scrittura, che dice: Si diviser tra loro le mie vestimenta: e tirarono a sorte la mia veste. Tali cose adunque fecero i soldati.25Ma vicino: sulla croce di Gesù stavano la sua Madre, e la sorella, di sua madre, Maria di Cleofa, e Maria Maddalena.26Gesù adunque veduto avendo la Madre, e il discepolo da lui amato, che era dappresso, disse alla Madre sua: Donna, ecco il tuo figliuolo.27Di poi disse al discepolo: Eccola la madre tua. E da quel punto il discepolo la prese con seco.28Dopo di ciò conoscendo Gesù, che tutto era adempito, affinchè si adempisse la Scrittura, disse: Un sete.29Era stato quivi posto un vaso pieno di aceto. Onde quegli inzuppata una spugna nell'aceto, e avvoltolo attorno all'issopo, lo presentarono alla sua bocca.30Gesù, adunque preso che ebbe l'aceto, disse: E' compito. E chinato il capo, rese lo spirito.31Ma i Giudei, affinchè non restassero su la croce i corpi nel sabato, giacché era la Parasceve (conciossiachè era grande quel giorno di sabato), pregarono Pilato, che fossero ad essi rotte le gambe, e fossero tolti via.32Andaron pertanto i soldati; e rupper le gambe al primo, e all'altro, che era stato crocifisso con lui.33Ma quando furono a Gesù, quando videro, che era già morto, non gli ruppero le gambe:34Ma uno de' soldati aprì il di lui fianco con una lancia, e subito nè usci sangue, e acqua.35E chi vide, lo ha attestato: ed è vera la sua testimonianza. Ed egli sa, che dice il vero, affinchè voi pure crediate.36Imperocché tali cose sono avvenute, affinché si adempisse la Scrittura: Non romperete nissuna delle sue ossa.37E parimenti un'altra Scrittura dice: Volgerai; gli sguardi a colui, che hanno trafitto.38Dopo di ciò Giuseppe da Arimathea (discepolo di Gesù, ma occulto per timor de' Giudei) pregò Pilato per prendersi il corpo di Gesù. E Pilato gliel permise. Andò adunque, e prese il corpo di Gesù.39Venne anche Nicodemo (quegli, che la prima volta andò da Gesù di notte) portando di una mistura di mirra, e di aloè, quasi cento libbre.40Preser dunque il corpo di Gesù, e lo avvolsero in lenzuoli di lino, ponendovi gli aromi, come dagli Ebrei si costuma nelle sepolture.41Era nel luogo, dove egli fu crocifisso, un orto: e nell'orto un monumento nuovo, nel quale non era mai stato posto nissuno.42Quivi adunque a motivo della Parasceve de' Giudei, perché il monumento era vicino, deposero Gesù.

Note:

19,1:Allora adunque Pilato prese Gesù, e lo flagello. Dopo che ebbe visto, che tutti i suoi mezzi termini non servivano se non ad accendere il furore de' nemici di Cristo.

19,4:Affinchè intendiate, che non trovo ec. Parole notabili, perchè con esse questo giudice si dimostra talmente persuaso chiarito dell'innocenza di Gesù, che condanna fin se medesimo della pena fattagli soffrire, sebbene non aveva ciò ordinato se non col fine di raddolcire quegli animi crudeli.

19,5:Ecco l'uomo. Vedete, se un uomo ridotto a sì mal termine sia da temersi.

19,7:Noi abbiamo la legge, ec. Vedendo, che Pilato non facea caso del delitto di ribellione a Cesare, lo accusano di un delitto di religione, di aver procurato di farsi creder profeta, e anche il Messia.

19,8:S' intimidi maggiormente. Inquietato quindi dalla propria coscienza, quindi da' clamori della moltitudine, sentendo ora, che reo lo vogliono di bestemmia contro la legge, conoscendo il carattere della nazione, e la facilità, con la quale ogni leggero pretesto in tal materia serviva per cagionare de' movimenti, e sollevazioni nel popolo, si sbigottì, e temè, che il fuoco non s'accendesse senza rimedio.

19,11:Non avresti potere alcuno sopra di me, ec. Nè da Cesare, nè da' miei nemici avresti diritto di far cosa alcuna contro di me, se per ispeciale consiglio della providenza divina non fosse dato a te l'arbitrio della mia vita. Così sostiene modestamente la dignità del suo essere, ed esorta Pilato a non temere sì fattamente il furore di quella pazza moltitudine, che si dimentichi di quella potestà infinitamente superiore, alla quale era anch'egli soggetto.
Per questo colui, che mi ti ha dato nelle mani, ec. Giuda, i Pontefici, i Giudei hanno le Scritture, dalle quali potevano comprendere l'esser mio; sono stati testimoni de' miei miracoli, hanno udita la mia dottrina: peccano perciò con malizia più grande, abbenchè tu pure non sei senza colpa.

19,12:Da indi in poi cercava Pilato ec. Indica il santo Evangelista con queste parole, che quello, che detto aveva Gesù Cristo intorno alla sua innocenza, e intorno ai doveri di un giudice, avea fatto breccia nell'animo di Pilato.

19,13:Sentito questo discorso ec. Temè di non essere accusato di lesa maestà dinanzi a Tiberio principe sospettosissimo, sotto di cui i più leggeri mancamenti erano puniti come delitti di Stato.
Nel luogo detto Lithostrotos. Questo luogo era fuori del pretorio, e si chiamava così, perchè il pavimento era di piccoli pezzi di marmi rari, o, come dicesi, pavimento a mosaico. Il nome, che al luogo stesso davano gli Ebrei, fa vedere, che era un luogo elevato.

19,15:Non abbiano re fuori di Cesare. Tanto può negli animi di costoro l'ingiusto odio contro Gesù, che e rinunziano alla speranza di quel Re tante volte promesso ne' loro profeti, oggetto e fondamento della loro religione, e si riconoscono soggetti all'impero di un re Gentile, essi, che solevano dire: Non abbiamo altro re, che Dio.

19,23:Or la tonaca era senza cuciture. Gli antichi avevano l'arte di fare al telaio gli interi vestiti di qualunque grandezza. Tale era la tonaca del sommo Sacerdote descritta da Giuseppe Ebreo, Antiq. lib. 3. cap. VIII. Vedi Exod. XXXIX. 27.
Tessuta tutta dalla parte superiore in giù. Le tonache tessute in tal guisa si chiamavano da' Latini tonache diritte.

19,25:Maria di Cleofa. Vogliono alcuni, che fosse non moglie, ma figliuola di Cleofa; e il Greco può intendersi nell'uno, e nell'altro modo.

19,27:La prese con seco, ovvero in casa sua. Il testo Greco non può ammettere altra spiegazione. Quello, che in alcune edizioni della Volgata si legge in suam, è errore di stampa, o del copista: imperocchè dee leggersi in sua, come portano le edizioni migliori.

19,29:Era stato quivi posto un vaso pieno di aceto. L'Evangelista si esprime in una maniera, dalla quale sembra volersi intendere, che questo vaso pieno di aceto non fosse stato quivi portato casualmente, ma perchè l'uso portasse di dare a coloro, che erano crocifissi, questa specie di refrigerio, ogni volta che lo chiedessero. Altri hanno creduto, che vi fosse stato posato da' soldati Romani, la bevanda de' quali era l'aceto, o piuttosto la posca.
Avvoltala attorno l'issopo. L'avvolser nelle foglie, o ne' rami d'issopo: e questo sembra essere il sentimento e del Greco, e della Volgata; e per accostarla alla bocca di Gesùi poteva servire la lunghezza dell'istesso issopo, il quale era una pianta non così piccola in quei paesi, come si ricava anche dalla Scrittura.

19,30:E chinato il capo, rendè lo spirito. L'avere prima di morire chinata la testa dimostra, che volontariamente, e liberamente accettava la morte: secondo l'ordine naturale solamente dopo la morte il capo pel suo proprio peso cade sul petto.

19,31:Affinchè non restassero sulla croce i corpi nel sabato. Perchè non venisse a funestarsi con tale spettacolo un si gran giorno, se si fosse dovuto aspettare, che finissero sulla croce la vita; mentre talora continuavano a vivere anche più di un giorno intero.
Pregaron Pilato, che fosser ad essi rotte le gambe. Lattanzio, e altri antichi scrittori dicono, che era costume de' Romani di accelerare in tal guisa la morte de' rei messi in croce.

19,34:Ma uno de' soldati apri il di lui fianco. La provvidenza divina volle, che non restasse ombra di dubbio intorno alla vera morte del Salvatore, affinchè tanto più certa, e maravigliosa fosse la sua risurrezione.
Ne uscì sangue, e acqua. Molti Padri hanno riconosciuto nel sangue il mistero della Eucaristia, nell'acqua il sagramento del battesimo.

19,36:Non romperete ec. Così fu ordinato dell'agnello pasquale, Exod. XII. Ma l'Evangelista applicando a Cristo queste parole, ci insegna a considerare in quell'agnello colui, che è il vero Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, e a riflettere come quello, che intorno all'agnello legale fu scritto, non per altra ragione fu scritto, se non perchè egli era figura del nostro Agnello divino. Ma osservisi attentamente in qual modo la provvidenza disponga, che questo ordine di Dio Non romperete ec. sia adempiuto in Gesù. I Giudei volevano, che a tutti i tre crocifissi fosser rotte le gambe, e ciò volevano più per riguardo a Gesù, che per riguardo agli altri; e Dio fa in modo, che agli altri due ciò sia fatto, ma a Gesù non sia fatto, e che l'essersi ciò fatto a quelli, più illustre renda l'adempimento della profezia.

19,37:Volgeran gli sguardi a colui, che hanno trafitto. Abbiamo seguito nella traduzione la forza del Greco, che va d'accordo con l'Ebreo in questo passo di Zaccaria, cap. XII. 10. E questa interpretazione è conforme alla intenzione del Vangelista, il quale vuole far vedere nel l'azione del soldato Romano l'avveramento di due profezie contenute in questo luogo di Zaccaria: la prima riguarda l'apertura del costato di Cristo; la seconda la conversione di una gran moltitudine di quegli stessi Ebrei, i quali per mano dei Romani uccisero Cristo. Si rivolgeranno (dice il profeta) a colui, che hanno crudelmente trafitto, mirandolo non più come oggetto di odio, e di abbominazione, ma come unica loro speranza, e principio di loro salute. È da osservarsi, che gli stessi Rabbini riconoscono nel capo XII. di Zaccaria la descrizione del regno del Messia.

19,38:Pregò Pilato per prendersi il corpo di Gesù. Comincia già la Provvidenza a manifestare quali dovessero essere gli effetti, e la gloria della croce di Cristo. Un uomo ragguardevole, discepolo di Gesù, ma che non aveva sinora ardito di farsi conoscere per tale, si leva la maschera, e va dal Preside a chieder in grazia di avere in sua balia il corpo del Crocifisso per fargli le onoranze della sepoltura.

19,39:Portando .. . una mistura di mirra e di aloe. Mistura convenientissima per imbalsamare i cadaveri, perchè la mirra, e l'aloe essendo amarissimi, resistono alla corruzione. Si adoperavano ambedue queste droghe per dar l'odore alle vesti de' grandi.
Quasi cento libbre. Segno della ricchezza, e della pieta di Nicodemo.

19,42:Quivi adunque a motivo della Parasceve dei Giudei. Queste parole unite a quelle del versetto precedente ci fanno intendere, che Giuseppe, e Nicodemo non a vrebber sepolto Cristo in quel luogo, se avessero avuto tempo di preparargli un sepolcro più splendido. Ma Dio volle, che Cristo fosse sepolto vicino alla città, affinchè fosse meglio conosciuta da tutti la sua risurrezione.