Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Giovanni 15


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Cristo vite, il Padre agricoltore, i discepoli tralci. Comandamento della mutua dilezione sovente ripetuto. Gli Apostoli amici di Cristo, a' quali comunicò i suoi segreti, e gli elesse, perchè portasser fruito di durata. Gli incoraggisce contro l'odio del mondo, e le persecuzioni; e dice, che i Giudei sono nel loro peccato inescusabili.

1Io sono la vera vite: il Padre mio è il coltivatore.2Tutti i tralci, che non portano in me frutto, gli toglie via: e tutti quelli, che portan frutto, li rimonderà, perché fruttifichino di vantaggio.3Voi già siete mondi in virtù della parola, che vi ho annunziato.4Tenetevi in me, e io in voi. Siccome il tralcio non può per se stesso dar frutto, se non si tiene nella vite; cosi né meno voi, se non vi terrete in me.5Io son la vite, voi i tralci: chi si tiene in me, e in chi io mi tengo, questi porta gran frutto, perché senza di me non potete far nulla.6Quei, che non si terranno in me, gettati via seccheranno a guisa di tralci, e gli raccoglieranno, e li butteran sul fuoco, e brugiano.7Se vi terrete in me, e farete in voi conserva di mie parole, qualunque cosa vorrete, la chiederete, e vi sarà concessa.8In questo è glorificato il Padre mio, che portiate gran frutto, e siate miei discepoli.9Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Tenetevi nella mia carità.10Se osserverete i miei comandamenti, vi terrete nella mia carità, siccome io ho osservato i comandamenti del padre, e mi tengo nella sua carità.11Tali cose ho detto a voi, affinché godiate voi dello stesso mio gaudio, e il gaudio vostro sia compito.12Il comandamento mio è questo, che vi amiate l'un l'altro, come ho amato voi.13Nissuno ha carità più grande, che quella di colui, che da la sua vita pe' miei amici.14Voi siete miei amici, se farete quello, che vi comando.15Non vi chiamerò già più servi, perché il servo non sa quel, che faccia il suo padrone. Ma vi ho chiamati amici: perché tutto quello, che intesi dal Padre mio, lo ho fatto sapere a voi.16Non siete voi, che avete eletto me; ma io ho eletto voi, e vi ho destinati, che andiate, e facciate frutto; e il frutto vostro sia durevole: onde qualunque cosa chiederete al Padre nel nome mio, a voi la conceda.17Questo io ti ingiungo, che vi amiate l'un l'altro.18Se il mondo vi odia, sappiate, che prima di voi ha odiato me.19Se voi foste cosa del mondo, il mondo amerebbe una cosa sua: ma perchè non siete del mondo, ma io vi ho eletti di mezzo al mondo, per questo il mondo vi odia.20Ricordatevi di quella parola, che vi dissi: Non si da servo maggiore del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi: se hanno osservata la mia parola, osserveranno anche la vostra.21Ma tutto questo lo faranno a voi per causa del nome mio: perché non conoscono colui, che mi ha mandato.22Se non fossi venuto, e non avessi parlato loro, non avrebber colpa: ora poi non hanno, onde scusare il loro peccato.23Chi odia me, odia anche il Padre mio.24Se non avessi fatto tra di loro opere tali, che nissun altro mai fece, sarebbero senza colpa: ora poi e le hanno vedute, e hanno odiato e me, e il Padre mio.25Ma dee adempirsi quella parola scritta nella lor legge: Mi odiarono senza motivo.26Ma venuto che sia il Paracleto, che io vi manderò dal Padre, Spirito di verità, che procede dal Padre, egli renderà testimonianza per me:27E voi ancora renderete testimonianza, perché siete meco fin da principio.

Note:

15,1:Io sono la vera vite: ec. Negli oracoli de' Profeti, e in tutta la legge spessissimo vien paragonata la Chiesa di Israele a una vigna, nella quale fu innestato chiunque conobbe, e adorò il vero Dio. Alludendo a questo, dice Cristo, che egli è la vite, e aggiugne vera, viene a dire, che ella sola ha in sè, e altrui comunica un sugo vivificante. Questa vite la piantò il Padre per noi, allora quando mandò al mondo il Figliuolo a farsi uomq; e rispetto a questo, e rispetto anche alla cura, che ha de' tralci, chiamasi il Padre il Coltivatore.

15,2:Tutti i tralci, ec. Tutti coloro, che innestati a me mediante il Battesimo non daran frutto di buone opere, saranno troncati dal coltivatore. Quelli che daran frutto, li purgherà ogni dì più da tutte le male affezioni, perchè frutti producano sempre più in abbondanza, e perfetti. La qual purgazione si fa in molti, e diversi modi dal divino Cultore, e con le temporali afflizioni, e con le tentazioni, e con gli aiuti della potente sua grazia.

15,4:Tenetevi in me, e io in voi. Tenetevi a me uniti per la fede, e l'amore; che così non mi ritirerò io da voi, non essendo mio costume di abbandonare, se non sono abbandonato.
Cosi nè meno voi, se non vi terrete in me. Io sono l'unico principio di vita, e di fecondità per le anime. La vite non riceve nè l'esser suo, nè il suo vegetare dai tralci, ma i tralci debbono alla vite tutto quello che sono. Cosi io posso far senza di voi, voi non potete fare senza di me. Senza di me nè molto, nè poco, nè piccola cosa, nè grande, nè facile, nè difficile può farsi da alcuno di voi. Così non v'ha tempo, in cui l'aiuto divino non sia necessario all'uomo cristiano per fare frutti grati a Dio, e meritevoli di vita eterna: imperocchè di questi principalmente in questo luogo si parla. Così sebbene molte cose fa Dio per l'uomo, nelle quali non ha l'uomo alcuna parte, niuna però ne fa l'uomo, che Dio con esso lui non la faccia. Verità essenziale, e capitalissima, dirò così, nella religione cristiana. Verità perciò ripetuta anche nel verso seguente dal Salvatore.

15,6:Quei, che non si terranno ec. Si descrive la sciagura di un'anima separata da Cristo con la comparazione dell'uso, che si fa del tralcio inutile, o guasto reciso dalla vite. Veggasi Ezechielle cap. XV.

15,8:In questo è glorificato ec. Sarà di gloria al Padre mio fecondità vostra, e la vostra perseveranza nella mia fede.

15,9:Tenetevi nella mia carità. Conservate a voi stessi il maggiore di tutti i beni, l'amore, che io vi porto. Può anche spiegarsi: non perdete l'amore, che avete per me.

15,11:Affinchè godiate voi ec. Il gaudio di Gesù Cristo e di aver fatto in ogni cosa la volontà del celeste suo Padre. Lo stesso gaudio vuole, che abbiano i suoi discepoli, e che in questo vadano sempre crescendo, sino a tanto, che entrino nel gaudio del Signore.

15,13:Pe' suoi amici. Per quelli che ama. Tale fu la carità di Cristo verso degli uomini, che per essi diede la propria vita, onde ognuno dir possa con Paolo: Mi amò, e diede se stesso per me. Questa carità propone egli a' suoi come esempio di quella, che aver debbono l'uno per l'altro.

15,15:Il servo non sa quel che faccia ec. Non confida il padrone i propri disegni a' servi, ma bensi agli amici; e perciò da veri amici vi ho trattati, manifestandovi tutti i consigli dell'eterno mio Padre, e tutti i misteri appartenenti alla redenzione del genere umano. Questi misteri non erano stati se non confusamente veduti, e in gran lontananza dai profeti, e a voi sono stati dichiarati, e spiegati senza velo, e gli avete veduti parte già adempiti, e parte ancor gli vedrete con i vostri propri occhi.

15,16:Non siete voi, che avete cletto me; ec. Prova massima dell'amor suo verso di loro dice con gran ragione essere questa, che egli ha pensato a loro, quand'essi non pensavano a lui, che gli ha eletti, chiamati, e ricevuti presso di sè in grado di amicizia si stretta per solo fine del loro bene, perchè portino frutti, e frutti durevoli, e degni di vita eterna.

15,17:Questo io vi ingiungo. Dopo tali esempi, e docu menti dell'amor mio verso di voi torno ad inculcarvi, che vi amiate l'un l'altro; a questo fine vi ho rammentati i miei benefizi, perchè dalla mia carità prenda norma, e vigore quella che dovete a' vostri fratelli.

15,19:Se voi foste cosa del mondo, ec. Se al mondo, e agli uomini del mondo foste simili nella vita, e ne'costumi il mondo vi amerebbe come cosa sua, perchè niuna cosa è tanto valevole a strignere l'amicizia tra gli uomini, quanto la conformità de' sentimenti, e degli affetti. Tutto Il contrario succede tra voi, e il mondo: voi per effetto della mia carita siete stati separati dal mondo: il mondo vede in voi, e nella maniera, onde vivete voi, la condannazione de' suoi vizi, per questo non può non odiarvi ma quest'odio ben lungi dal recarvi noia, o tristezza, dee per lo contrario riempirvi di consolazione, e di gaudio.

15,21:Lo faranno a voi per causa del nome mio. E questo appunto sarà argomento di gaudio per voi il patire per amor mio. Gli Apostoli (dice s. Luca Act. v. 41.) se n'andavano allegri dal cospetto del Consiglio per essere stati giudicati degni di patir contumelia pel nome di Gesù.

15,22:Non avrebber colpa. Non sarebbero rei di una volontaria ostinata incredulità, come lo sono, dopo che io stesso sono venuto a illuminargli, e a predicare una dottrina tutta santa, e celestiale. Non avrebbero colpa (dice s. Agostino, ep. 105. ), cioè non avrebbero il peccato del non credere in lui. Questa scusa adunque dice, che non posson addurla: non ti abbiamo udito, e perciò non abbiamo creduto. Imperocchè l'umaina superbia si crede degna di scusa, quando il suo peccato viene da ignoranza, non da volontà.

15,23:Chi odia me, odia anche il Padre mio. Debbono gia a tante prove aver conosciuto, che io sono stato mandato dal Padre; onde tutto quello che han fatto contro di me, lo hanno fatto contro del Padre.

15,25:Ma dee adempirsi ec. Cade in acconcio, che si verifichi in me quello stesso, che Davidde, figura mia, si lamentò, che fossegli avvenuto, di essere odiato senza ragione.

15,26:Ma venuto che sia il Paracleto, ec. In mezzo all'odio immenso, che ha concepito contro di me ingiustamente la Sinagoga, non temete, che la mia causa possa restar abbandonata, e senza difesa. Ella sarà patrocinata, e di fesa non da un uomo, non da un Angelo, ma dallo stesso Spirito di Dio, Spirito di verità, il quale con l'effusione de' suoi doni sopra di voi, e sopra tutti i fedeli farà nota al mondo tutto la santità della mia dottrina, l'innocenza della mia vita, e la ingiustizia de' miei persecutori.
Che procede dal Padre. Il Greco: Che parte dal Padre. Seguitando l'interpretazione della Volgata, e intendendo queste parole della processione eterna dello Spirito santo, a chi domandasse il perchè Cristo non abbia detto: Che procede dal Padre, e da me, si può rispondere, che aveva gia accennato sufficientemente, che anche da lui procede lo Spirito santo, mentre aveva detto, che egli stesso lo avrebbe mandato: Il Paracleto, che io vi manderò dal Padre, con la qual parola dal Padre oscuramente significò anche la processione dal Padre.

15,27:Perchè siete meco fin da principio. Voi indivisibili compagni miei fin dal principio della mia predicazione renderete testimonianza di quello, che udito avete e veduto; nè la vostra testimonianza potrà essere rigettata, vedendosi, come uomini semplici, e probi, quali voi siete, privi di appoggio, di autorità, di speranza umana, vi mostrerete pronti a dare il sangue, e la vita in con ferma della verità da voi annunziata.