Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 7


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Riprende i Farisei, che biasimavano i discepoli, perche mangiavano senza lavarsi le mani, mentre essi trasgredivan la legge di Dio per osservare le loro tradizioni. Dice quali siano le cose, che posson rendere impuro l'uomo; vien a dire quelle, che escono dal cuore. Alla perservante orazione della Sirofenissa libera la figliuola di lei dal Demonio, e risana un uomo mutolo, e sordo.

1Eraunaronsi da lui i Farisei, e alcuni degli Scribi venuti da Gerusalemme.2E avendo osservato alcuni de' suoi discepoli cibarsi con mani impure, cioè senza essersele lavate, li biasimarono.3Imperocché i Farisei, e tutti i Giudei non mangiano senza lavarsi spesso le mani, attenendosi alla tradizione de' maggiori:4E quando tornano dal foro, non mangiano, se prima non si sono battezzati. E vi sono molte altre lavande, che è stato loro insegnato di osservare, de' bicchieri, degli orciuoli, de' vasi di bronzo, e dei letti.5Or i Farisei, e gli Scribi lo interrogarono: Per qual motivo i tuoi discepoli non camminano secondo la tradizione degli antichi, e mangiano senza lavarsi le mani?6Ma egli rispose, e disse loro: A ragione Isaia profetò di voi ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra; ma il cuor loro è lungi da me.7Inutilmente poi mi onorano, insegnando dottrine, e comandamenti d'uomini:8Imperocché, trascurati i comandamenti di Dio, siete tenaci delle tradizioni degli uomini, dei lavamenti degli orciuoli, e dei bicchieri; e molte altra cose voi fate simili a queste.9E diceva loro: Voi benissimo distruggete i comandamenti di Dio per osservare la vostra tradizione.10Imperocché Mosè disse: Onora il padre, e la madre, e chi maledirà il padre, o la madre, sia punito di morte.11Ma voi dite: Uno potrà dire al padre, o alla madre: Qualunque offerta, che io fo a Dio, gioverà a te:12E non permettete, che egli faccia nulla per suo padre, o per la madre,13Violando la parola di Dio per la vostra tradizione inventata da voi: e molto cose voi fate simili a questa.14E chiamata a se nuovamente la turba, dicevate: Ascoltatemi tutti, e imparate.15Nissuna cosa vi è esteriore all'uomo, la quale entrando in esso possa renderlo immondo; ma quelle, che procedono dall'uomo, quelle sono, che rendono impuro l'uomo.16Chi ha orecchie da intendere, intenda.17Ed entrato che egli fu nella casa sciolto dalla turba, i discepoli lo interrogarono intorno a quella parabola.18Ed egli disse loro: Anche voi adunque siete tanto ignoranti? Non intendete, che tutto quello, che di fuora entra nell'uomo, non può renderlo impuro?19Perché non entra nel cuore di lui; ma passa nel ventre, donde va nel secesso, lo spurgo di tutti i cibi.20Ma quello, diceva egli, che esce dall'uomo, rende immondo l'uomo.21Imperocché dal di dentro, dal cuore degli uomini procedono i cattivi pensieri, gli adulterj, le fornicazioni, gli omicidi,22I furti, le avarizie, le malvagità, le frodi, le impudicizie, l'invidia, le bestemmie, la superbia, la stoltezza.23Tutti questi mali procedono, dal di dentro e impuro rendono l'uomo.24Indi partitosi, se ne audò ai confini di Tiro, e di Sidone: ed entrato in una casa, non voleva, che nissun lo sapesse; ma non potè star celato.25Imperocché una donna, la figliuola di cui era posseduta dallo spirito immondo, avendo sentito parlar di lui, andò a gettarsi a' suoi piedi.26Ella era Gentile, e Sirofenice di nazione. E lo supplicava, che scacciasse il Demonio dalla sua figliuola.27Ma Gesù dissele: Lascia, che prima si satollino i figliuoli: imperocché non è ben tatto di prendere il pan de' figliuoli, e gettarlo a' cani.28Ma quella rispose, e disselli: Si, Signore: imperocché anche i cagnuolini mangiano sotto la tavola i minuzzoli de' figliuoli.29Ed egli le disse: Per questa parola va': il Demonio è uscito dalla tua figlia.30Ed ella ritornata a casa sua, trovò la fanciulla, che giaceva sul letto, e che il Demonio sen era partito.31E tornato indietro dai confini di Tiro, andò per Sidone verso il mare di Galilea, traversando il territorio della Decapoli.32E gli fu presentato un uomo sordo, e mutolo, e lo supplicarono a imporrli la mano.33Ed egli, trattolo in disparte dalla folla, gli mise le sue dita nelle orecchie, e colle sputò toccò la sua lingua:34E alzati gli occhi verso del cielo, sospirò, e dissegli: Ephapheta, che vuol dire, apriti.35E immediatamente se gli aprirono le orecchie, e si sciolse il nodo della sua lingua, e parlava distintamente.36Ed egli ordinò loro di non dirlo a nissuno. Ma per quanto loro lo comandasse, tanto più lo celebravano:37E tanto più ne restavano ammirati, e dicevano: Ha fatto bene tutte le cose: ha fatto, che odano i sordi, e i mutoli favellino.

Note:

7,2:Con mani impure. I Farisei nel lavar delle mani non avevano solamente in mira la pulizia; ma facevano in ciò consistere un non so che di pietà, e di santità; e perciò chiamavano impure, o sia comuni le mani non lavate (secondo il rito, e le ceremonie de' loro maestri) dal contatto delle cose profane. Or molte cose erano profane e immonde secondo la legge di Mosè, e infinite secondo la dottrina de' Farisei.

7,3:Non mangiano senza lavarsi spesso. Non si contentavano di lavarsi al principio della cena; si lavavano per superstizione più volte nel tempo di un pasto per timore di non aver toccato o cibo, o altra cosa che fosse immonda.

7,4:E quando tornano dal foro, ec. Nel foro bazzicava ogni sorta di gente, Ebrei, Gentili, mondi, immondi; quindi la necessità di lavarsi pel Fariseo ogni volta, che tornava a casa: imperocchè ciò significa il Vangelista, quando dice: se prima non si sono battezzati.
Dei letti. Eran quelli, su'quali posavano a mensa. Anche questi bisognava lavarli; perchè potevano essere sta ti tocchi da qualche immondo.

7,22:La stoltezza. La stolta vanita, la iattanza.

7,24:Non voleva, che nissun lo sapesse. Affinchè non paresse, che già abbandonati i Giudei, cercasse di tirare a sè i Gentili, procurò di fare in modo, che nissun sapesse il suo arrivo in quel luogo.

7,26:Sirofenice. I Greci chiamavano Sirofenici gli abitanti di Tiro, e di Sidone, e de' luoghi circonvicini sopra quella costa di mare per distinguerli dai Fenici dell'Affrica. Gli Ebrei chiamavanli Cananei.

7,33:Gli mise le sue dita nelle orecchie. Gesù Cristo manifestava in questo fatto la virtù del suo santissimo corpo, il contatto del quale sanava tutte le malattie. Adatta egli in certo modo la sua onnipotenza alla maniera di agire, che è propria delle cause naturali. I sordi pare che abbian chiuse le orecchie; e perciò mette egli le sue dita nelle orecchie del sordo: i muti pare, che abbian legata, e secca la lingua; e perciò la tocca, e l'asperge con la saliva. La Chiesa santa guidata dallo Spirito santo apprese da questo fatto una parte delle ceremonie, delle quali si serve nel conferire il battesimo, gli effetti del quale sopra le anime sono molto simili a quelli, che operò il Salvatore nel corpo di questo mutolo e sordo. Nel dito di Cristo è significato lo Spirito santo; nella saliva la divina sapienza derivante da Cristo ne' membri del suo mistico corpo.

7,34:Alzati gli occhi...sospirò. A' suoi miracoli Gesù faceva ordinariamente precedere l'orazione sì per nostro ammaestramento, e sì ancora per fare a tutti palese la verità della sua missione per mezzo del dono ricevuto dal Padre di far tali miracoli: questi poi in tal modo diven tavano una incontrastabile prova della verità da lui predicata: conciossiacosachè Dio, il quale non può nè ingannare, nè favorire l'inganno, la comprovava cogl'istessi miracoli. I sospiri di Cristo, come la sua orazione, avean per oggetto le spirituali miserie, nelle quali era immerso tutto il genere umano, delle quali erano un'ombra i mali del corpo. Ephphetha,...apriti. Questa maniera di comando non conviene, se non al Signore della natura, il quale parlò, e furon fatte le cose; ordinò, e furon create. Salm. 32. 9. Ed era conveniente all'autenticità della storia, che il s. Vangelista riferisse, come ha fatto, la stessa voce usata da Cristo, la quale è divenuta anch'essa parola solenne per l'uso fattone dalla Chiesa nell'amministrazione del santo Battesimo.