Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 14


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I principi de' sacerdoti fanno consiglio sopra la morte di Gesù, il quale è unto da una donna di prezioso unguento, mormorandone i discepoli. E venduto da Giuda. Del tradimento di lui parla agli Apostoli nella cena, nella quale dà il pane a' discepoli. Predice lo scandalo di tutti, e la trina negazione di Pietro. Dopo aver orato tre volte è catturato da' Giudei, a uno de' quali Pietro taglia l'orecchio. Fuggono i discepoli. Accusato da' falsi testimonj dinanzi a Caifa, è giudicato reo di morte, è sputacchiato, e battuto, e negato tre volte da Pietro.

1Or di lì a due giorni era la pasqua, e gli azzimi: e i principi de' sacerdoti, e gli Scribi cercavano il modo di prenderlo per inganno, e ucciderlo.2Ma dicevano: Non il dì di festa, perché il popolo non si levi a tumulto.3E trovandosi Gesù a Befania in casa di Simone il lebbroso, ed essendo a mensa: venne una donna, che aveva un alabastro d'unguento di nardo di spigo di gran pregio, e rotto l'alabastro, glielo sparse sulla testa.4Ed eranvi alcuni, che ciò soffrivano di mal cuore dentro di se, e dicevano: A che fine si è fatto questo scialacquamento d'unguento?5Imperocché potea questo vendersi più di trecento denari, e darsi a' poveri. E fremevano contro di lei.6Ma Gesù disse: Lasciatela stare: perché la inquietate voi? Ella ha fatto una buona opera verso di me.7Imperocché avete sempre con voi de' poveri, e potete far loro del bene, quando a voi piacerà: me poi non mi avete sempre.8Ella ha fatto quel, che poteva: ha anticipato a ungere il mio corpo per la sepoltura.9In verità vi dico: In qualunque luogo sarà predicato questo Vangelo pel mondo tutto, sarà ancor raccontato quel, che ella ha fatto in sua ricordanza.10E Giuda Iscariote uno de' dodici andò dai principi de' sacerdoti per darlo nelle loro mani.11E questi, uditolo, si rallegrarono: e promisero di dargli del denaro. E cercava occasione favorevole per tradirlo.12E il primo gramo degli azzimi, quando immolavan la pasqua, dissero a lui i discepoli: Dove vuoi tu, che andiamo ad apparecchiare pel mangiamento della pasqua?13Ed ei mandò due de' suoi discepoli, e disse loro: Andate in città: e incontrerete un uomo portante una secchia d'acqua; andategli dietro:14E in qualunque luogo entri dite al padrone della casa: il maestro dice: Dov' è il mio refettorio, ove io mangi la pasqua co' miei discepoli?15Ed egli vi farà vedere un cenacolo grande, messo in ordine: e quivi apparecchiate per noi.16E i discepoli andarono, e giunti in città trovarono, conforme avea loro detto, e prepararon la pasqua.17E fattosi sera, v' andò egli con i dodici.18E mentre erano a mensa, e mangiavano, disse Gesù: In verità vi dico, che uno di voi, il quale mangia con meco, mi tradirà.19Ma essi cominciarono a rattristarsi, e a dirgli uno dopo l'altro: Son forse io?20Ed egli disse loro: Uno de' dodici, il quale intigne la mano nel piatto con me.21E il Figliuolo dell'uomo se ne va, come è stato scritto di lui: ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuolo dell'uomo sarà tradito. Meglio era per un uomo tale il non esser mai nato.22E mentre quelli mangiavano, Gesù prese del pane: e benedettolo, lo spezzò, e lo dette loro, e disse: Prendete: questo o il mio Corpo.23E, preso il calice, rese le grazie, lo dette ad essi: e tutti ne bevvero.24E disse loro: Questo è il Sangue mio del nuovo testamento, il quale sarà sparso per molti.25In verità vi dico, che non berrò più di questo frutto della vite sino a quel giorno, in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio.26E, detto l'inno, andarono al monte degli ulivi.27Allora Gesù disse loro: Tutti patirete scandalo a riguardo mio in questa notte; imperocché sta scritto: Percuoterò il pastore, e si dispergeranno le pecorelle.28Ma dopo che io sarò risuscitato, vi anderò innanzi nella Galilea.29Pietro però gli disse: Quand'anche io tutti si scandalizzassero, non io però.30E Gesù gli disse: In verità ti dico, che tu oggi in questa notte, prima che il gallo abbia cantato la seconda volta, mi negherai tre volte.31Ma quegli soggiugneva di più: Quand' anche bisogni con te morire, non ti negherò. E il simil dicevan pur tutti.32E arrivarono in un luogo chiamato Getsemani ed egli disse a' suoi discepoli: Fermatevi qui, sintantoché io faccia orazione.33E prese seco Pietro, e Giacomo, e Giovanni: e cominciò ad atterrirsi, e rattristarsi.34E disse loro: l'anima mia è afflitta sino alla morte: trattenetevi qui e vegliate.35E avanzatosi al quanto, si prostrò per terra: e pregò, che, se era possibile, si allontanasse da lui quell'ora.36E disse: Abba, padre, tutto è possibile a te: allontana da me questo calice; ma non quello, che voglio io, ma quel, che vuoi tu.37E tornò da loro, e trovolli addormentati. E disse a Pietro: Simone, tu dormi? Non hai potuto vegliare una sol ora?38Vegliate, ed orate per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è inferma.39E andò nuovamente ad orare, ripetendo le stesse parole.40E tornato li trovò di nuovo addormentati (imperocché i loro occhi erano aggravati) e non sapevano cosa rispondergli.41E ritornò la terza volta, e disse loro: Su via dormite, e riposatevi. Basta così: l'ora è venuta: ecco che il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' peccatori.42Alzatevi, andiamo. Ecco che colui, che mi tradirà, è vicino.43E non avea finito di dire, quand' eccoti Giuda Iscariote uno dei dodici, e con esso gran gente armata di spade, e di bastoni, spedita da' principi de' Sacerdoti, e dagli Scribi, e dai seniori.44E il traditore avea dato loro il segnale, dicendo: Colui, che io bacerò, è desso; prendetelo, e conducetelo con attenzione.45E venuto che fu, accostossi subito a Gesù, e dissegli: Dio ti salvi, Maestro, e lo baciò.46Ma coloro gettarongli le mani ad dosso, e lo catturarono.47E uno degli astanti mise mano alla spada, e ferì un servo del sommo Sacerdote: e gli mozzò un orecchio.48E Gesù prese la parola, e disso loro: Quasi io fossi un assassino, siete venuti con ispade, e bastoni per pigliarmi?49Ogni giorno io stava tra voi nel tempio, insegnando, né mi pigliaste. Ma debbono le scritture adempiersi.50Allora i suoi discepoli abbandonatolo, tutti fuggirono.51E un certo giovinetto seguiva: Gesù coperto di una veste di lino su la, nuda carne: e lo pigliarono.52Ma egli, lasciata andare la veste, scappò ignudo da loro.53E condusser Gesù dal sommo sacerdote: e si adunarono tutti i sacerdoti, e gli Scribi, e i seniori.54Pietro però lo seguitò da lungi sindentro al cortile del sommo Sacerdote e sedeva al fuoco con i ministri, e scaldavasi.55Ma i prìncipi de' sacerdoti, e tutto il consesso cercavano testimonianze contro Gesù per farlo morire, e non le trovavano.56Imperocché molti deponevano il falso contro di lui: ma le loro deposizioni non concordavano.57E alzatisi alcuni attestavano il falso contro di lui, dicendo:58Noi gli abbiamo sentito dire: Io distruggerò questo tempio manofatto, e in tre giorni fabbricheronne un altro non manofatto.59Ma la loro testimonianza non era concorde.60E alzatosi in mezzo il sommo sacerdote, interrogò Gesù, dicendo: Non rispondi tu nulla alle cose, che ti sono rinfacciate da costoro?61Ma egli taceva, e non rispose parola. Di nuovo lo interrogò il sommo Sacerdote, e dissegli: Se' tu il Cristo, il figliuol di Dio benedetto?62E Gesù gli disse: Io lo sono: e vedrete il Figliuol dell'uomo scendere alla destra della maestà di Dio, e venir sulle nubi del cielo.63E il sommo Sacerdote, stracciatesi le sue vesti, disse: Che bisogno abbiamo più di testimoni?64Avete udito la bestemmia. Che ve ne pare? E tutti lo condannarono per reo di morte.65E cominciarono alcuni a sputargli adosso, e velargli la faccia, e a dargli de' pugni, dicendogli: profetizza: e i ministri lo schiaffeggiavano.66E trovandosi Pietro da basso nel cortile, venne una delle serve del sommo Sacerdote:67E veduto Pietro, che si scaldava, e fissato in lui lo sguardo, disse: Anche tu eri con Gesù Nazareno.68Ma egli negò, dicendo: Nè lo conosco, né so quello, che tu ti dica. E uscì fuora davanti al cortile, e il gallo cantò.69E di nuovo avendolo veduto una serva, cominciò a dire agli astanti: Costui è di quelli.70Ma egli negò di bel nuovo. E di li a poco nuovamente gli astanti dissero a Pietro: Tu se' di quelli sicuramente: imperocché sei anche Galileo.71Ma egli principiò a mandarsi delle imprecazioni, e a giurare: Non conosco quest'uomo, di cui parlate.72E subito per la seconda volta il gallo cantò. E Pietro si ricordò della parala dettagli da Gesù: Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte, e incominciò a piagnere.

Note:

14,1:La pasqua, e gli azzimi. Il giorno di pasqua, in cui si va l'agnello, era il primo dei sette giorni degli azzimi.

14,3:Di nardo di spigo. La voce nardo si usava frequentemente per significare l'unguento di nardo; e aggiungendo di spigo, vale a significare, che quell'unguento era fatto per primo ingrediente non di foglia, ma di spiga di nardo. Per gli unguenti (dice Plinio ) è massima mente celebre quella specie di nardo, che cresce in ispiga.

14,12:Quando immolavan la pasqua. Pasqua è l'agnello pasquale. Or questi agnelli si portavano al tempio, e quivi i sacerdoti, e i leviti gli scannavano, e ne spargevano il sangue appiè dell'altare; le quali cose doveano esser fatte prima della sera, in cui principiava il dì di pasqua, con tando gli Ebrei i loro dì festivi da una sera all'altra, secondo il precetto di Dio, come altrove si è detto.

14,24:Questo è il Sangue mio ec. Non v'ha dubbio, che queste parole le disse Cristo nel dare agli Apostoli lo stesso calice, e che solamente per una specie d'anticipazione s. Marco dice nel verso precedente: Ne bevvero tutti. Vedi S. Matteo.

14,30:Abbia cantato la seconda volta. Da questa chiarissima espressione di s. Marco si vede, che, quando gli altri Evangelisti raccontano aver detto Gesù a Pietro: prima che il gallo canti, dee intendersi, prima, che canti la seconda volta; il che è verso l'aurora. E gl'istessi autori profani si sono serviti di ambedue queste maniere di dire per significare la stessa cosa, cioè il tempo mattutino.

14,51:Un certo giovinetto. È molto verisimile, che fosse qualcheduno affezionato a Gesù. La sindone era una veste di lino; ma però sufficiente a parare il freddo, e fatta in guisa da mettersi, e cavarsi con facilità. S. Marco ha voluto raccontar questo fatto, affine di fare intendere come la sola providenza fu quella, che salvò gli Apostoli dalle mani degli implacabili nemici del loro Maestro.

14,68:Usei fuora davanti ec. Si spiegano queste parole di s. Marco con quello, che dice s. Matteo: E mentre egli usciva, cioè stava per uscire, rinnegò la seconda volta, e poi rinnegò la terza nell'andarsene effettivamente; perchè i circostanti anche da questo ritirarsi preser maggior sospetto, e lo interrogarono. Si potrebbe ancor dire, che usci fuora voglia dire, che usci non della casa, ma fuori dell'atrio interno, dove stavano i sacerdoti.