Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Zaccaria 4


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Candeliere d'oro co' due ulivi. Sette occhi del Signore. Il tempio, di cui Zorobabel ha gettati i fondamenti, sarà compiuto da lui.

1E tornò l'Angelo, che parlava in me, e mi svegliò come un uomo, che è svegliato dal sonno,2E dissentii: Che è quel, che tu vedi? Ed io dissi: Io veggo apparirmi un candelabro tutto d'oro, che ha una lampana in cima, e ha sopra di se sette lucerne, e sette canaletti per le lucerne, che erano sul candeliere.3E sopra di esso due ulivi, uno a destra, l'altro a sinistra della lampana.4E dissi all'Angelo, che parlava in me: Signor mio, che è questo?5E l'Angelo, che parlava in me, rispose, e dissemi: Non sai tu quel, che siano queste cose? Ed io dissi: Signor mio, no.6Ed egli rispose, e disse a me: Questa è la parola del Signore, che dice a Zorobabel: Non per mezzo di un esercito, né colla forza, ma per virtù del mio spirito, dice il Signore degli eserciti.7Che se' tu, o gran monte, dinanzi a Zorobabel l'una pianura: egli imporrà la pietra primaria, e agguaglierà questa a quella grazia.8E il Signore parlò a me, e disse:9Le mani di Zorobabel han gettati i fondamenti di questa casa, e le mani di lui la ridurranno a perfezione; e voi conoscerete, che il Signore degli eserciti mi ha mandato a voi;10Imperocché chi è quegli, che disprezzò i piccoli giorni? Ei si rallegreranno, e vedranno la pietra di piombo in mano di Zorobabel. Questi sono i sette occhi del Signore, che scorrono tutta quanta la terra.11Ed io soggiunsi, e dissi a lui: Che son eglino questi due ulivi a destra, e a sinistra del candeliere?12E replicai ancora in secondo luogo,e gli dissi: Che son eglino que' due rami degli ulivi, che sono presso ai due beccucci di oro, dove sono i canaletti di oro?13Ed egli disse a me: Non sai tu quel, che siano queste cose? Ed io dissi: Signor mio, no.14Ed egli disse: Questi sono i due unti, i quali stan dinanzi al Dominatore di tutta la terra.

Note:

4,1:E tornò l'Angelo, ec. L'Angelo, che avea lasciato il Profeta dopo le visioni mostrate a lui nel capo precedente, torna adesso a comunicarne a lui un'altra, e trova il Profeta, il quale pel grande stupore delle cose vedute era come immerso in profondo sonno, onde lo sveglia, e lo richiama all'applicazione della mente ne cessaria per intendere quello ch'ei vuole adesso rappre sentargli.

4,2:Un candelabro tutto d'oro, ec. Il candelabro che è qui descritto egli è differente da quello fabbricato per ordine di Dio da Mosè. Exod. XXV. 31. Vedi questo luogo. Che ha una lampana in cima, ec. In cima cioè dell'asta, o sia del tronco del candelliere era una lampana, e sette lampane sopra i sette bracci del candelliere, e parimente in cima vi era il recipiente comune a tutte sette le lucerne, dal quale l'olio si portava a ciascuna lucerna permezzo di sette canaletti, o sia tubi, ciascuno de' quali serviva ad una delle lucerne.

4,3:E' sopra di esso due ulivi ec. I due ulivi restavano accanto al candelliere, uno a destra, e uno a sinistra, ma lo sormontavano, perciò è detto: e sopra di esso ec.

4,6:Questa è la parola del Signore, che dice a Zorobabel: Non per mezzo di un esercito, nè colla forza, ma per virtù del mio spirito. L'Angelo spiega, o piuttosto accenna solamente al Profeta quello che voglia significare la visione del candelabro, lo accenna, dico, con tal brevità di parole, che difficilmente si può trarre sicuro il senso. Mi sembra adunque, che il candelabro rappresenti Dio, e la sua Provvidenza, alla qual Provvidenza servono le sette lampane del candelliere, le quali significano i sette occhi, cioè i sette spiriti di Dio, che scorrono tutta la terra; i due ulivi, che sono accanto al candelabro sono Gesù figliuolo di Josedec, e Zorobabel, l'uno sommo Sacerdote, l'altro capo del governo civile. La lampana primaria, che è sul tronco del candelabro, somministra a tutte le altre l'olio, cioè lo splendore, e la luce somministra a tutti gli spiriti, e illumina anche i due ulivi, che sono accanto al candelabro. Così vengono ad animarsi e Gesù, e Zorobabel, perchè con animo, e risoluzione ferma, e costante si adoperino intorno alla fabbrica del tempio, la quale sarà condotta a fine non mediante la forza di un grande esercito, che si opponga ai tentativi dei Samaritani, e delle altre nazioni, che odiano la pace di Israele, ma sarà condotta a fine per virtù dello spirito del Signore, il quale dirigerà, e conforterà tanto il sommo Sacerdote, come il capo del popolo nella gravissima impresa. I doni di questo spirito significati anch'essi per le sette lampane sono annoverati da Isaia XI. 12, cioè, spirito di sapienza e d'in telletto spirito di consiglio, e di fortezza, spirito di scienza e di pietà ... e spirito di timor del Signore. E la pienezza di questi doni fu in Cristo, come dice lo stesso Profeta, e di lui pure fu figura questo candelabro; di lui, dico, che illumina quegli spiriti celesti, i quali sono da lui spediti a governare la sua Chiesa.

4,7:Che se'tu, o gran monte, dinanzi a Zorobabel o una pianura. Questo monte, che diventa una agevole, e commoda pianura dinanzi a Zorobabel, significa tutti gli emoli, tutti i nemici del popolo Ebreo, i quali facevano ogni sforzo per opporsi alla fabbrica del tempio.
E agguaglierà questa a quella grazia. Zorobabele, che ha gettati i fondamenti del tempio, porrà ad esso anche la pietra primaria, cioè ultima, e la grazia, e la felicità del tempio perfezionato sarà eguale alla grazia del tempio incominciato a fondarsi da lui. Zorobabele trarrà dalle ruine del tempio antico la ultima pietra onde coronare la fabbrica, e questa grazia sarà eguale a quella di aver dato con tanto animo principio al lavoro. Questo versetto è illustrato, e spiegato dal versetto I.

4,10:Chi è quegli, che disprezzò i piccoli giorni? ec. Giorni piccoli sono quelli, ne' quali si fan piccole cose, come pel contrario giorni grandi nelle Scritture sono i giorni di grandi avvenimenti. Chi è tra voi, o Ebrei, che disprezzò i piccoli cominciamenti della fabbrica del nuovo tempio, quando a poco a poco, e lentamente si lavorava attorno ad essa? Costoro, che allora facevano si poco conto di que' principii di lavoro, si allegreranno vedendo la pietra di piombo, cioè l'archipenzolo in mano di Zorobabel, il quale accudirà con sollecitudine alla fabbrica, e la ridurrà alla sua perfezione.
Questi sono i sette occhi del Signore, che scorrono tutta quanta la terra. Queste parole uniscono colle precedenti in tal guisa: le sette lampane, che tu hai vedute, sono i sette primari spiriti del Signore, i quali scorron tutta la terra ad eseguire gli ordini di sua provvidenza, e assisteranno, e aiuteranno in modo particolare l'avan zamento, e la perfezione del tempio di Dio.

4,12:Che son eglino que' due rami degli ulivi, ec. Ovvero: che sono le due spighe degli ulivi; perocchè le ulive sono paragonate qui ai granelli del grano, e i rami dell'ulivo allo stelo del frumento. Questa seconda interrogazione è simile totalmente, anzi la stessa in sostanza che quella del versetto II., se non che sembra qui indicarsi, che i due rami delle due piante di ulivo fosser pendenti sopra due bocche, che aveva il recipiente di tutte le lucerne, e da quelle due bocche inferiormente si partivano i canaletti di oro, che mantenevano l'olio a tutte le sette lampane.

4,14:Questi sono i due unti, i quali ec. Le due piante di ulivo, e i due rami de' due ulivi rappresentano i due Unti del Signore, Gesù sommo Sacerdote, e Zorobabel capo, e condottiere del popolo, i quali come eletti da Dio a ristorare il suo culto, e la sua casa, servono am bedue in, sì ragguardevole uffizio al Signore, e Dominatore di tutta la terra. Il primo ricevè l'unzione come pontefice; il secondo come principe della stirpe dei re di Giuda fu già unto nella persona de' suoi maggiori: l'uno, e l'altro sta davanti al Signore, vale a dire è ministro del Signore, l'uno per le cose sacre e divine, l'altro pel governo politico. Così ancor si dimostra come ogni potestà viene da Dio, e a Dio dee tornare, per cosi dire, cioè dee essere diretta a fare la volontà di lui, e a servire ai disegni di sua provvidenza.