Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Aggeo 2


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Il nuovo tempio, benché inferiore al primo, sarà ripieno di gloria maggiore di quella, che ebbe il primo, allorché verrà il Messia. Prima che si desse mano alla fabbrica i sagrifizj degli Ebrei erano immondi, e venne la sterilità, ma dopo cominciata la fabbrica tutto riuscì bene, per essi.

1Ai ventiquattro del mese sesto, l'anno secondo del re Dario,2Il settimo mese, ai ventuno del mese, il Signore parlò ad Aggeo profeta, e disse:3Parla a Zorobabel figliuolo di Salathiel principe di Giuda, e a Gesù figliuolo di Josedec sommo sacerdote, è al resto del popolo, e dì loro:4Chi è rimaso di voi, che abbia veduta questa casa nella prima sua gloria? e quale vi sembra ella adesso? Non è ella agli occhi vostri come se non fosse?5Ora però fatti cuore, o Zorobabel, dice il Signore, e fatti animo, o Gesù figliuolo di Josedec sommo sacerdote, e tu fatti animo, o popolo quanto sei, dice il Signore degli eserciti, e adempite (perocché io sono con voi, dice il Signore degli eserciti)6La parola fermata con voi quando uscivate dalla terra di Egitto, e il mio spirito sarà in mezzo a voi: non temete;7Perocché così dice il Signore degli eserciti: Ancora un pochetto, e io metterò in movimento il cielo, la terra, il mare, e il mondo.8E metterò in movimento tutte le genti, perchè verrà il desiderato da tutte le genti, ed empierò di gloria questa casa dice il Signore degli eserciti.9Mio è l'argento, e mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti.10Maggiore sarà la gloria di quest'ultima casa, che della prima, dice il Signore degli eserciti, e in questo luogo darò la pace, dice il Signore degli eserciti.11Ai ventiquattro del nono mese, l'anno secondo del re Dario, il Signore parlò ad Aggeo profeta, e disse:12Queste cose dice il Signor degli eserciti: Proponi ai sacerdoti questa questione legale:13Se un uomo porta della carne santificata nel lembo della sua veste, e con esso lembo tocca o pane, o pietanza, o vino, od olio, o altra cosa da mangiare, sarà ella santificata? E i sacerdoti risposero, e disser di no.14E Aggeo disse: Se uno contaminato per ragione di un morto toccherà alcuna di queste cose, sarà ella forse contaminata? E i sacerdoti risposero, e dissero: sarà contaminata.15E Aggeo rispose, e disse: Così è questo popolo, e questa nazione dinanzi a me, dice il Signore, e così va di tutte le opere delle loro mani: e quanto hanno offerto in questo luogo, tutto è immondo.16Ora voi riflettete a quel, che fu da questo giorno in addietro, prima che voi poneste pietra sopra pietra nel tempio del Signore,17Quando appressandovi a una massa di venti moggia, diventava di dieci, e andando allo strettoio per ispremere cinquanta barili, diventavano venti.18Io percossi voi col vento ardente, e con la ruggine, e colla grandine tutte le vostre fatiche, e non v'ebbe tra voi chi ritornasse a me, dice il Signore.19Ma fate attenzione in cuor vostro da questo giorno in avvenire, dai venti quattro del nono mese, dal dì, in cui furon gettate le fondamenta del tempio del Signore, fateci attenzione.20Forse germina già il seme? forse già la vigna, e il fico, e il melogranato, e la pianta dell'ulivo han gettati i fiori? ma io da questo dì li benedirò.21E il Signore parlò la seconda volta ad Aggeo, ai ventiquattro del mese, e disse:22Parla a Zorobabel principe di Giuda, e dì a lui: Io metterò in movimento il cielo insieme, e la terra.23E abbatterò il trono dei regni, e distruggerò la potenza del regno delle genti, e rovescerò i cocchi, e i cocchieri, e caderanno i cavalli, e i cavalieri, e il fratello per le mani del fratello.24In quel tempo, dice il Signore degli eserciti, io innalzerò te, o Zorobabel, figliuolo di Salathiel, mio servo, dice il Signore, ed io ti terrò come un anello da sigillare, perchè io ti ho eletto, dice il Signore degli eserciti.

Note:

2,1:Ai ventiquattro del mese sesto, l'anno secondo del re Dario. Queste parole uniscono colle ultime del capo precedente: Lavoravano attorno alla casa del Signore... a' ventiquattro del mese sesto ec.

2,4:Chi è rimaso di voi, che abbia veduta questa casa ec. Erano poco meno di settanta anni, che il tempio era stato distrutto: contuttociò non mancavan de' vecchi, che si ricordassero di quel che egli era. Esdra dice, che quando si gettarono i fondamenti di questo nuovo tempio quat tordici anni prima, i seniori che aveano veduto il primo, piangevano: III. Esd. III. 12. E contuttociò questo secondo tempio ancora fu tenuto per una delle maraviglie del mondo. Che dovette adunque essere il primo? È vero però, che molti abbellimenti furon fatti al secondo tempio da Erode; ma quello, che leggesi nel Vangelo dimostra, che la fabbrica in se stessa era delle più solide, e grandiose. Vedi Marc. XIII. I. 2.

2,5-6:E adempite (perocchè io sono con voi ...) La parola fermata con voi ec. Queste parole (perocchè io sono con voi, dice il Signore degli eserciti) debbon chiudersi in parentesi, come lo sono nelle buone edizioni della nostra Volgata; perchè le prime parole del versetto 6. si riferiscono al verbo facite del versetto 5. Adempite la parola fermata con voi, quandovi trassi dalla terra d'Egitto, e io sono con voi, e il mio spirito, spirito di sapienza, di sapienza e di costanza vi assisterà nel gran lavoro, che ora incominciate, e vi coprirà colla sua protezione dalle in sidie dei vicini invidiosi del vostro bene.

2,7-8:Ancora un pochetto, ec. Non poteva Dio rinfrancare in miglior modo gli animi degli Ebrei avviliti pei lunghi mali della loro cattività, che coll'annunziar loro la venuta di quel Cristo, che era l'espettazione di Israele da tanti secoli innanzi, e la gloria, che verrà a questo secondo tempio dallo stesso Cristo, il quale in questo tempio sarà presentato, ivi predicherà, farà molti miracoli ec. Così ancora viene a indicarsi, come lo stesso tempio sussisterà indubitatamente almen sino alla venuta del Messia, e non hanno da temere gli Ebrei, che questo ancora possa soggiacere assai presto alla disgrazia del primo. Dal tempo, in cui questa profezia fu pronunziata da Aggeo fino alla nascita di Cristo vi restavano poco più di cinquecento anni, e questo è detto un pochetto di tempo, sì rispetto alla eternità di Dio, presso di cui tutti i tempi son come un punto, e sì ancora rispetto ai molti secoli già trascorsi dalla prima promessa fatta da Dio ad Adamo di dare agli uomini questo Redentore. L'Apostolo, ci tando questo luogo Heb. XII. 26., il riferì secondo la edizione dei LXX, i quali lessero: Ancora una volta, e io metterò in movimento ec. Vedi quello, che si è detto in quel luogo. Dio adunque metterà in movimento e cielo, e terra, e tutto l'universo per isvegliare co' suoi prodigi l'attenzione degli Angeli, e degli uomini all'opra grande della Incarnazione del Verbo. Il cielo fu messo in movimento, perchè dal cielo vennero gli Angeli ad annunziare ai pastori la nascita del Salvatore, e a cantare le lodi di Dio, che mandava agli uomini la pace; fu messo in movimento, perchè una nuova stella comparve, che invitò i Magi a venir dall'Oriente ad adorarlo; e perchè dal cielo scese lo Spirito santo sopra di lui in figura di colomba, quand' ei fu battezzato da Giovanni, e dal cielo si udì la voce, che dichiarò com'egli era il diletto Figlio del Padre, cui tutti gli uomini doveano ascoltare, e perchè nella passione di lui il sole si oscurò, e fu coperto di tenebre il cielo. La terra fu in movimento, non tanto perchè nella morte di lui ella si scosse, e si spezzarono i massi, e i sepolcri si apersero; ma molto più, perchè alla prima nuova della nascita del nuovo Re rimase altamente commosso Erode, e tutta Gerusalemme, figura di quello, che dovea accadere alla predicazione del Vangelo, quando le potestà della terra furono in grandissima commozione, e fecero ogni sforzo per distruggere la chiesa nascente: e contro ogni umana espettazione si vider le genti, dete stando l'antichissima dominante superstizione, correre in folla ad abbracciare la fede. Il mare finalmente fu in movimento, perchè a' comandi di Cristo fu ubbidiente, ed egli ne calmò le tempeste, e camminò a piedi asciutti sopra le acque, e lo stesso concedette di fare a s. Pietro. In una parola i cangiamenti inauditi, che si videro in tutta la terra, e nel cielo, dimostravano, che quegli che era venuto, egli era il Desiderato da tutte le genti, vale a di re, Colui, che dovea essere l'amore, e la delizia di tutte le genti. Quanto grande adunque sarà la gloria del nuovo tempio, che accoglierà questo Salvatore, e sarà in tante guise onorato da lui?

2,9:Mio è l'argento, e mio è l'oro. Voi non potrete ag guagliare la magnificenza di Salomone, il quale ebbe in finita copia d'oro, e d'argento: ma queste non sono le cose, ch'io cerco e desidero, perocchè tutto è mio; ma la magnificenza della mia casa si stimerà dalla santità dei sacerdoti: ed ecco, che io manderò il nuovo Sacerdote magno secondo l'ordine di Melchisedec, il quale colla sua presenza, colla sua dottrina, co' suoi miracoli darà a questo tempio gloria, e ornamento infinitamente più grande, e pregevole, che non potè dare all'antico la profusione dell'oro, e dell'argento, che vi fu speso da Salomone. Ed ecco in che consisterà la preferenza, ch'io do a questa casa sopra la prima.

2,10:E in questo luogo darò la pace. Presso gli Ebrei il nome di pace significa ogni bene, ogni benedizione, come si è veduto più volte; e in questo senso dirà il Signore, come egli nel nuovo tempio per Cristo farà noto agli uomini il Vangelo di pace, e di salute. Ma sembrami assai meglio, che per questa pace intendasi lo stesso Cristo, il quale (come dice l'Apostolo) è nostra pace, e tolse le nimistà nella sua carne, Eph. II. 14.
Perocchè egli è il Principe della pace. Isai. II. 4. XI. 6., e ci procurò la pace con Dio, col quale ci riconciliò per mezzo del sangue suo.
Noterò finalmente, come gli Ebrei invano tentano colle loro cavillazioni di sottrarsi alla forza dell'argomento, che si cava da questa profezia in favore della religione cristiana. Quest'argomento semplicissimo egli è tale: la gloria della seconda casa sara maggiore della prima, perocchè verrà il Desiderato da tutte le genti, e per lui il Signore darà la pace: la seconda casa più non sussiste: il Cristo adunque è venuto. Dall'altro lato Gesù Cristo onorò la seconda casa di sua presenza, vi predicò, vi fece miracoli: egli adunque è il Messia; nè altro Messia hanno da aspettare gli Ebrei, dopo che la seconda casa fu già distrutta, e ridotta a quella desolazione, che durerà fino alla consumazione e fino alla fine, come fu predetto da Daniele IX. 27. In un altro senso la gloria del nuovo spirituale tempio di Dio, che è la chiesa, sorpassa infinitamente tutta la gloria della Sinagoga, come è dimostrato divinamente da Paolo I. Cor. III.

2,13:Se un uomo porta della carne santificata ec. Ecco in breve la spiegazione di questa prima questione proposta dal Profeta. Se un uomo porta rinvolta in un lembo della veste qualche porzione di carne di una vittima pacifica (della qual carne può mangiare ogni Israelita, purchè sia mondo), e poscia col lembo istesso della veste tocca del pane, o altra pietanza ec., si domanda, se questo toccamento fa sì, che tali cose non possano più servire per gli usi ordinari per aver contratta mediante tal toccamento una specie di santità? I sacerdoti rispondono, che quella carne santificata comunicavabensì la sua santità a quel lembo di veste, che ella toccava, ma non alle cose, che coll'istesso lembo della veste si toccassero. sopra di ciò vedi Levit. VI. 27. 22. vmi. 19.

2,14-15:Se uno contaminato ec. Un uomo, che ha assistito ad un funerale è immondo, Levit. XIX. 27., Num. XXI.2 Se questi tocca pane, o pietanza ec., si domanda, s'ei la contamini in guisa, che quelli, che sono mondi non possano più farne uso? E i sacerdoti rispondono, che egli tali cose contamina. Il Profeta fa nel versetto seguente l'applicazione della seconda interrogazione, ma tralascia di applicare la prima; ma dall'una l'altra si intende ancora. Siccome adunque la carne santificata involta in un panno non comunica ad esso una santità, che passi alle cose toccate con esso, così i sacrifizi, e le vittime ben chè sante per essere offerte a Dio, non servirono per lo passato a comunicarvi la loro santità, a farvi puri, e buoni negli occhi miei,perchè voi le avete piuttosto con taminate colle cattive disposizioni de' vostri cuori; nella stessa guisa, che un uomo contaminato per ragione di un morto l'immondezza propria comunica a tutte le cose, che egli tocca. Le vostre offerte, i vostri sacrifizi non furon degni di essere accettati da me, perchè venivano a me presentati da uomini corrotti, e peccatori. E io diedi a voi manifesti segni del poco, che a me piaceva tutto quello, che voi facevate all'esterno per onorarmi. Le carni sante torranno elle da te le tue malvagità o diceva Geremia XI. 15.

2,16-17:Ora voi riflettete a quel che fu ec. Dimostra qui il Signore, come la sterilità, e la carestia mandata da lui negli anni avanti, dovea far loro conoscere, ch'ei non era contento di essi, e la futura abbondanza sarà argomento, ch'ei sia con essi placato, e che vuol premiare con essa il loro ravvedimento, e la premura, e la divozione colla quale adesso lavorano attorno allafabbrica del suo tempio.

2,20:Forse germina già il seme? ec. Il seme ancora non germina, la vigna non fiorisce ec., nè voi per conseguenza potete argomentare ancora quel che sia per essere della raccolta, e della vendemmia; ma io vi dico, che bene dirò la sementa, benedirò la vigna, benedirò le piante degli ulivi, de' fichi ec., e voi avrete copia di ogni bene. Era il dì ventiquattro del nono mese, quando Aggeo parlava, e il nono mese corrisponde al mese di novembre.

2,22-24:Io metterò in movimento il cielo insieme, e la terra ec. Questa nuova profezia fatta a Zorobabel, e la promessa data a lui, come per ricompensa dello zelo, con cui si adoprò per la edificazione del nuovo tempio, non tanto spettano allo stesso Zorobabel, quanto al Cristo nato del sangue di lui, e fondatore di un'altra casa infinitamente più pregevole, qual è la chiesa. Dio adunque promette a Zorobabel, che in mezzo alle guerre, onde saranno desolati i regni de' Persiani, de' Greci, e finalmente de' Romani, ed egli, e la sua famiglia sarà con servata, perchè egli lo ama, e lo tien caro, come si tien caro quell'anello, che si porta sempre nel dito, e con somma, e gelosa attenzione si custodisce, perchè serva a firmare le lettere, e gli istrumenti, e a sigillare le cose più preziose, e segrete. Allorchè Davidde ebbe preparato tutto il bisognevole per la fabbrica del primo tempio, il Signore gli fe' la celebre promessa riguardante quel suo figlio, a cui era riserbata la gloria di eriger quel tempio. Egli sarà mio figlio, ed io sarò a lui padre: il regno di lui renderò stabile in eterno. I. Paral. XXII. 10. or siccome quella promessa più direttamente, e piena mente spettava al Cristo, che a Salomone, così dobbiam pensare di questa fatta a Zorobabel. Questa profezia finalmente è similissima a quel che scrive Daniele cap. II 44., dove dopo aver descritta la distruzione della famosa statua rappresentante i quattro reami, soggiunge:Ma nel tempo di que' reami farà sorgere il Dio del cielo un regno, che non sarà disciolto in eterno, e il regno di lui non passerà ad altra nazione, ma farà in pezzi, e consumerà tutti questi regni, ed esso sarà immobile in eterno. Di Zorobabel è ancor parlato con grande elogio, Eccl. XLIX. 13. Noterò finalmente, che servo del Signore è chiamato in altri luoghi il Cristo secondo l'umana natura, Isai. XXII. I.,e che dove è detto, che il fratello (cadrà) per le mani del fratello, può applicarsi alle guerre civili, che fu rono nell'impero Romano prima della nascita del Salvatore.