Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Naum 3


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Nineve città di sangue, e di fornicazione sarà devastata come Alessandria, dai Babilonesi; ed ella non avrà chi abbia di lei compassione, e la consoli.

1Guai a te, città di sangue, tutta menzogne, piena di strage, e di incessante rapina.2Romor di sferza, romore di ruote sprecipitose, e di frementi cavalli, e di cocchi ardenti, e di cavalleria, che si innoltra;3E di spada, che lampeggia, e di lancia folgoreggiante, e di turba, che è uccisa, e di grave ruina; sono senza fine i cadaveri, gli uni cadono sui corpi degli altri.4Per ragion delle molte fornicazioni della meretrice avvenente, e graziosa, che ha l'arte degl'incantesimi, che ha fatte schiave di sue fornicazioni le genti, e le famiglie de' suoi incantesimi.5Eccomi a te, dice il Signor degli eserciti, e io svelerò sotto i tuoi occhi le tue ignominie, e farò vedere alle genti la tua nudità, e i tuoi obbrobrj a tutti i reami.6E sopra di te getterò le (tue) abbominazioni, e ti caricherò di contumelie, e farotti un esempio.7E allora tutti quelli, che ti vedranno, si tireranno indietro lungi da te, e diranno: Ninive è desolata. Chi scuoterà il capo sopra di te? Donde cercherò io un consolatore per te?8Se' tu forse migliore della popolosa Alessandria, che risiede in mezzo a' fiumi, ed è cinta dalle acque, il di cui tesoro è il mare, e le sue mura sono le acque?9Sua fortezza fu l'Etiopia, e l'Egitto, che non ha fine: l'Affrica, e la Libia le diedero aiuti.10Ma ella pure fu menata schiava in paese straniero: i suoi pargoletti furono infranti negli angoli di tutte le strade: e i suoi nobili furon tirati a sorte, e i suoi grandi conficcati ne' ceppi.11Così anche tu berai fino all'ebbrezza, e sarai conculcata, e aiuto chiederai dal nimico.12Tutte le tue fortezze saranno come que' fichi primaticci, i quali ad una scossa cadono in bocca di chi se li mangia.13Ecco che in mezzo a te il tuo è popolo di donne. Saranno spalancate le porte del tuo paese, e le sbarre saran consumate dal fuoco.14Attingi acqua per l'assedio, ristora le tue fortificazioni, metti i piedi nel fango, e pestalo, e impastandolo fanne mattoni.15Allora ti consumerà il fuoco, ti sterminerà la spada, la quale ti divorerà, come fa il bruco: raguna gente in tanto numero come i bruchi, e come le locuste.16Avesti più mercatanti, che non sono le stelle del cielo; ma il bruco ingrassato vola via.17I tuoi custodi simili alle locuste, e i tuoi piccoli come le tenere locuste, le quali si posano sulle siepi nel freddo tempo: ma nato il sole volano via, e non si sa dov'elle si fosser fermate.18Dormono, o re di Assur, i tuoi Pastori: sono sepolti i tuoi principi, a tua gente va a nascondersi per le montagne, e non v'è chi la raduni.19La tua ferita non è segreta, gravissima ell' è la tua piaga: tutti quelli, che hanno udite nuove di te, hanno battuto palma a palma per l'allegrezza: imperocché a chi non fece male in ogni tempo la tua malizia?

Note:

3,1:Guai a te, città di sangue, ec. Accenna in poche parole le ragioni della distruzione di Ninive.

3,2:Romor di sferza, romore di ruote ec. Il Profeta vede, e descrive, anzi vivamente dipinge i cocchi, e i cavalli, e l'esercito di Ciaxare, e di Nabopolassar, che Vanno contro Ninive.

3,4:Ha fatte schiave di sue fornicazioni le genti, ec. Ha soggettati i popoli al culto de' suoi dei, gli ha costretti a imitare la sua idolatria, e le sue vergognose prostituzioni, e alle famiglie delle genti ha insegnati i suoi incantesimi. Gli Assiri erano famosi nella vanissima, e scelleratissima arte degli incantesimi. Vedi Teodoreto.

3,5:Svelerò sotto i tuoi occhi le tue ignominie, ec. Manifesterò a te stessa, e a tutti i popoli i tuoi vituperi, le tue bruttezze, le vergognose, e orribili tue infamità, e ti esporrò agli insulti di tutti quelli, che furon da te sedotti colle tue lusinghe, e co' tuoi incantesimi. Parla sempre di Ninive come di una infame donna, la quale dopo aver fatto per lungo tratto di tempo assai bella figura, si trovi poi ridotta in ischiavitù, e in miseria.

3,7:Chi scuoterà il capo sopra di te? In segno di compassione trovasi usato questo gesto Job, XVI. 5., Jerem. XVIII. 16. Altrove è posto per segno di disprezzo, Isai. XXXVII. 22., Ps. XLIV. 15., Matth. XXVII. 39. ec.

3,8:Della popolosa Alessandria. Nell'Ebreo si legge No-Ammon, e non solo s. Girolamo, ma anche il Caldeo, e generalmente gli Ebrei per No-Ammon intendono la famosa Alessandria, perchè pretendono, che questa fu fabbricata da Alessandro il Macedone, dove era ne' più rimoti tempi No-Ammon. Altri non sono di tal sentimento; ma checchè sia di questo, si vuole, che o lo stesso Sennacherib, ovvero Assarhaddon suo successore distruggesse No-Ammon, o sia Alessandria. Così il Profeta dirà: tu, o Ninive, ricevi quello, che hai dato: i tuoi re desolarono l'Egitto, e distrussero Alessandria, e tu ora se' di strutta da' Caldei. Vedi Isai. XVIII. XIX.
Il di cui tesoro è il mare, ec. Alessandria da levante, e da ponente ha il Nilo, il quale si divide in più rami, che bagnano la città, a settentrione il mare, a mezzodì il lago mareotico: e veramente il mare è il suo tesoro, perchè dal mare ella cava tutte le sue ricchezze.

3,9:Sua fortezza fu l'Etiopia. Cioè il paese di Chusch detto in oggi l'Abissinia confinante all'Egitto, e una volta soggetto all'Egitto.
E' l'Egitto, che non ha fine. Che è infinito, immenso nella sua popolazione; e così fu veramente in tutta l'antichità.

3,11:Berai fino all'ebbrezza. Berai al calice dell'ira del giusto giudice, frase ripetuta più volte ne' libri santi.

3,12:Tutte le tue fortezze saranno ec. Caderanno per terra le tue fortezze colla stessa facilità, con cui un fico primaticcio, e maturo, appena toccata, o scossa leggermente la pianta, cade, ed è cibo del passeggiero, che se lo mangia.

3,13:Il tuo è popolo di donne. Sono donne imbelli gli uomini, che tu racchiudi dentro le tue mura.

3,14:Attingi acqua per l'assedio. Fa' gran provvisione di acqua per quando tu sarai assediata. Vuol dire: non sarà la mancanza di acque, che ti ridurrà in potere de' Caldei.
Fanne mattoni. Si intende per ristorare le tue mura, e farne al bisogno delle nuove.

3,15:Come fa il bruco. Come le schiere de' bruci divorano la verdura delle campagne, e tutti i germogli. Vedi quel che si è detto Joel, I. 4.

3,16:Ma il bruco ingrassato vola via. I tuoi mercanti illustri, e famosi pelle loro ricchezze al primo romor di guerra ti abbandoneranno, come fan le locuste, le quali ingrassate a spese delle campagne sen volano altrove, quando non possono più aver da mangiare nel paese, che han devastato. Quello, che nella nostra Volgata è detto bruchus è una seconda specie di locuste, come si disse nel citato luogo di Joele; ma noi non abbiamo nella nostra lingua (almen ch' io sappia) una voce, che corri sponda a questa.

3,17:I tuoi custodi simili alle locuste, Custodi chiama i capitani, i magistrati, i rettori della città, e questi dice, che sono come le locuste, mangiano cioè, e si ingrassano delle ricchezze di Ninive, ma non son buoni a custodirla, a ben governarla, e a difenderla.
E i tuoi piccoli come le tenere locuste, ec. Locuste delle locuste è detto come agnelli delle pecore, capretto delle capre, ec., perchè nelle Scritture quando si vuol significare un animale nato di poco tempo, se gli aggiunge il nome della madre, perchè gli animali ancor teneri vanno dietro alle loro madri, che gli allattano. Così lo custae locustarum si è tradotto, tenere locuste. Quelli poi, che il Profeta chiama piccoli sono gli uomini di inferior condizione soggetti a quelli, che egli chiamò custodi, sono i sudditi, i soldati ordinari. Questi il Profeta li paragona alle piccole, e tenere locuste, le quali nelle fredde ore della notte si posano sulle siepi, ma nato che è il sole, sen volano, e non si conosce più il luogo, dove si erano fermate. Cosi i tuoi soldati, o Ninive, e i tuoi cittadini ti abbandoneranno alla prima occasione, che lor si presenti, e ti lasceranno così deserta, che non sarai più riconoscibile.

3,18:Dormono, o re di Assur, i tuoi pastori; ec. Quelli, che tu, o re di Ninive, avevi posti, come pastori, a guardia, e governo del tuo gregge, cioè del tuo popolo, sono negligenti, e trascurati, e dormono senza pensiero, e i tuoi principi, i tuoi primari condottieri sono sepolti nel vino, e nel sonno, e il popolo fugge disperso a nascondersi nelle montagne, dove cerca rifugio al romore della venuta de' Caldei, e nissuno si prende il pensiero di raunare i fuggitivi, e riunirli a difender la patria.

3,19:La tua ferita non è segreta, ec. Parla al re di Assur. La tua sciagura sarà in un momento notissima a tutta la terra: perocchè la piaga è grande, e mortale, e dovunque ne arrivi la novella si farà festa, perchè tutti si rallegreranno, che avendo tu fatto a tutti del male, il male ti sia renduto da Dio per mano de' Caldei. Tutto quello, che qui leggiamo della grandezza di Ninive, di sue ricchezze, di sua potenza, gloria e magnificenza, delle sue frodi, e della sua vanità, e finalmente del suo totale esterminio, molto bene dai padri della Chiesa si applica al mondo, le cui pompe, le glorie, i piaceri veggiam sovente co' propri occhi nostri quanto sieno fragili, e passeggieri, e di cui la totale rovina vedremo alla fine, onde dice s. Giovanni: non vogliate amare il mondo, nè le cose, che sono nel mondo, ep. I. II. 15.