Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Michea 7


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Si duole il Profeta, che vi restino pochissimi,che non siano ingiusti. Non confidar nell'uomo, ma in Dio solo Salvatore, che avrà compassione di Sion, e svergognati i nemici, a se la farà tornare, adempiendo le promesse fatte ai padri.

1Guai a me, che son divenuto come colui, che in autunno cerca di raspollare dopo la vendemmia: non v'è un gradinolo da mangiare: ha desiderato l'anima mia de' fichi primaticci.2Non v'ha più un santo sopra la terra, e non havvi un giusto tragli uomini: tutti tendono insidie alla vita altrui; il fratello va a caccia del fratello per ammazzarlo.3Il male delle loro mani lo chiamano un bene. Il principe domanda, e il giudice rende il suo debito. Il grande manifesta il desiderio dell'anima sua: hanno messa in iscompiglio la terra.4Il migliore di costoro è come un paliuro; e il più giusto è come la spina delle siepi. E' venuta la giornata di tue sentinelle, e la tua visita: adesso quelli saranno spersi.5Non credete all'amico, e non vi fidate di chi governa: tieni chiusa la tua bocca con quella, che dorme con te.6Perocché il figliuolo fa oltraggio al padre, e la figliuola si ribella contro la madre, la nuora contro la suocera: nemici dell'uomo sono quelli di sua famiglia.7Ma io volgerò il mio sguardo al Signore: aspetterò Dio mio Salvatore: mi ascolterà il mio Dio.8Non rallegrarti di mia caduta, o mia nemica: io mi rialzerò, e mentre sarò nelle tenebre, il Signore è mia luce.9Porterò l'ira del Signore, perchè ho peccato contro di lui, fino a tanto ch'egli giudichi la causa mia, e sentenzi in mio favore: egli mi ritornerà in luce, e io vedrò la mia giustizia.10E vedrà ciò la mia nemica, e sarà coperta di confusione, ella, che dice a me: Dov'è il Signore Dio tuo? Io la guarderò d'alto in basso: ella adesso sarà conculcata come il fango delle piazze.11Il giorno, in cui saran ristorate le tue rovine, in quel giorno anderà lungi la tirannia.12In quel giorno verranno dall'Assiria fino a te, e fino alle città forti: e dalle città forti fino al fiume, e dall'un mare fino all'altro, e dal monte fino all'altro monte.13E quella terra sarà desolata per colpa de' suoi abitatori, e per frutto de' loro pravi pensieri14Governa in mezzo al Carmelo col la tua verga il tuo popolo, il gregge di tuo retaggio, che solingo abita nella foresta: pascoleranno in Basan, e in Galaad come ne' giorni antichi.15Io farogli veder prodigj, come nel tempo di loro uscita dalla terra d'Egitto.16Ciò vedranno le genti, e saran confuse con tutta la lor possanza; si metteranno il dito alla bocca, e diverranno sorde le loro orecchie.17Leccheranno la terra come le serpi, e quasi insetti della terra saranno sbigottite nelle lor case: temeranno il Signore Dio nostro, e avran paura di te.18Chi, o Dio, è simile a te, che togli l'iniquità, e passi sopra il peccato delle reliquie di tua eredità? Egli non darà più libero il corso al suo furore, perche è amante della misericordia.19Egli si volgerà a noi, e avrà pietà: seppellirà le nostre iniquità, e getterà tutti i nostri peccati nel profondo del mare.20Tu ti mostrerai verace a Giacobbe, misericordioso ad Abramo, come giurasti a' padri nostri ab antico.

Note:

7,1-2:Guai a me! Ovvero: Misero me! Io sono come un povero, che va nella vigna dopo fatta la vendemmia per vedere s'ei trova qualche cosa da raspollare: così io sperai che dopo una lunga predicazione, dopo tante minacce fatte da me a nome del mio Dio, sperai di trovare almeno qualche uomo amante del bene, qualche uomo giusto in tanta moltitudine; ma fallaci sono state le mie speranze, io non ho trovato un raspollo da rinfrescarmi in questa vigna del Signore, e invano ancora bramai, e cercai alcuno di que'fichi primaticci, che maturano di buon'ora. La vigna è spogliata di ogni bene; non è più un giusto, non è più un uomo retto sopra la terra: tutti sono perversi, tutti crudeli verso de' prossimi.

7,3:Il principe domanda, e il giudice rende il suo debito. Tale mi è paruto, che sia qui il vero senso del nostro Profeta: il principe, il signore, l'uomo possente chiede un'ingiustizia, e il giudice, che è debitore del principe per la protezione, onde questi lo sostiene, e lo mette al coperto, fa il suo dovere, e paga la protezione colle ingiuste sentenze a' danni dei miserabili.Il grande manifesta ec. Il grande senza vergogna, e senza ribrezzo o timore alcuno fa vedere a tutti la sua passione, e come egli vuol, che sia lecito tutto quello che a lui piace; così tutti costoro hanno messo sossopra la terra. Il relativo eam si riferisce alla voce terra del versetto 2.

7,4:Il migliore di costoro è come un paliuro; ec. Il migliore, cioè il men cattivo, e il più giusto, cioè il meno ingiusto tra tutti costoro egli è come un paliuro, o come una spina di siepe: legno inutile, non buono se non a far fuoco, e che non lascia di pungere, di ferire chi se gli accosta, e di far del male.
E' venuta la giornata di tue sentinelle, ec. Sentinelle sono detti nelle Scritture i principi, i magistrati, i profeti. Dice adunque Michea: viene il giorno in cui queste tue sentinelle, ma particolarmente i falsi profeti, che non ti annunziavano se non felicità e grandezze, saranno punite, e tu sarai visitata e flagellata da Dio, come tu meriti, e quelli saranno mandati in perdizione.

7,5-6:Non credete all'amico, ec. È tale la infedeltà, il disamore, la perfidia degli uomini, che non è più da fidarsi nè di amico, nè di persona costituita in dignità, nè il marito può star sicuro dell'affetto della propria moglie; perocchè la malvagità degli uomini è tale, che i più santi vincoli di natura non serviranno a frenarla, e a far sì, che il figlio rispetti il padre ec. Un altro senso ancora di queste parole può esser questo: nelle atroci calamità, che pioveranno sopra questa infelice nazione, ciascuno pensando a' suoi propri mali non avrà altro in testa se non di salvare se stesso, e non curerà nè amico, nè persona di gran merito, nè moglie ec.; ma gli abbandonerà, anzi non si fiderà di loro, e per liberare se stesso non avrà riguardo al male degli altri. Vedi Teodoreto. Confesso però, che la prima sposizione mi sembra e più semplice, e più vera, perchè adattata molto più alle parole di Michea. Vedi Matth. X. 34. 36. dove è citato da Cristo questo luogo.

7,7:Ma io volgerò il mio sguardo al Signore: ec. Ecco in tanta calamità il migliore, anzi l'unico buon consiglio: rivolgersi a Dio, confidare in lui, e non in alcun uomo, implorare la sua misericordia, e aspettare il suo aiuto, perchè egli è nostro Dio, e nostro Salvatore.

7,8:O mia nemica. O superba, o nemica Babilonia, non far tanta festa delle mie calamità: io cadrò, ma dopo i settanta anni ancor mi rialzerò, e nel tempo delle maggiori mie miserie, nel tempo, che io starò tralle tenebre della cattività, il Signore sarà mia luce, e mia consolazione, ed egli finalmente mi ritornerà alla letizia, alla libertà, alla vita.

7,9-10:Fino a tanto che egli giudichi la causa mia, ec. Gerusalemme era degna de' flagelli di Dio, perchè avea peccato; ma quanto ai Caldei non aveano essi ragione di esercitare contro di lei le crudeltà, che le fecer soffrire: quindi passato il tempo della vendetta i figliuoli di Gerusalemme saran liberati, e Babilonia co' suoi figliuoli sarà abbandonata all'eccidio. Così Dio giudicò tra Gerusalemme e Babilonia, e fece vedere la sua giustizia, liberando Israele, e condannando i Caldei all'avvilimento, e allo sterminio per le crudeltà usate contro lo stesso Israele.

7,11:Anderà lungi la tirannia. Ovvero: la legge: cioè la legge imposta a te dal crudele tuo vincitore. È predetta in questo luogo non solo la liberazione degli Ebrei dalla cattività, ma anche la ristorazione della città santa, e del tempio.

7,12:Verranno dall'Assiria fino a te, ec. Torneranno a te i tuoi figli dispersi pel vasto impero de' Caldei, e torneranno a ripopolarti, a ripopolare le città forti, e da queste sino all'Eufrate, e dal mare mediterraneo fino all'Oceano, o sia dal mare di Galilea fino al mare di occidente, e dal monte Libano sino ai monti dell'Arabia Petrea.Tutto questo paese sarà nuovamente occupato dagli Ebrei dopo il loro ritorno dalla cattività.

7,13:E' quella terra sarà desolata ec. E la terra nemica (il paese di Babilonia) sarà ridotta in desolazione da Ciro.

7,14:Governa in mezzo al Carmelo ec. È qui una bella orazione del Profeta in favore de' Giudei tornati dalla loro cattività: governa, o Signore, quasi in mezzo a un delizioso, e ridente Carmelo, governa colla pastorale tua verga, colla tenera tua provvidenza questo tuo popolo, questo gregge, che è tua eredità, e abita solo e senza difesa in mezzo a nazioni empie, e idolatre, che lo circondano, come un gregge, che si trova nella foresta circondato dai pericoli delle fiere selvagge. Israele qual gregge felice pascolerà in Basan, e in Galaad come a' tempi antichi dei regni di Davidde, e di Salomone. Il Carmelo è qui po come simbolo di fertilità, e di abbondanza di ogni bene.

7,15:Farogli veder prodigi, come ec. Nel ritorno degli Ebrei da Babilonia si vede veramente la mano di Dio si nell'avere disposto l'animo di Ciro a favorirgli, e nel condurgli felicemente senza alcun disastro al termine del loro viaggio, e sì nel frenare l'odio delle vicine nazioni, perchè non potessero impedire la ristorazione della città. Ma certamente maggiori assai furono i miracoli fatti da Dio nel trarre Israele dall'Egitto: per la qual cosa noi dobbiam riconoscere, che quando i profeti dicono cose sì grandi di quel ritorno, hanno essi in mira tutt'altra cosa, e nella liberazione di quel popolo voglion rappresentarci la liberazione di tutti gli uomini dalla schiavitù del diavolo, e del peccato, liberazione effettuata per via di miracoli infiniti della sapienza, possanza, e carita del nostro Dio: così i profeti mentre una cosa accennano, ne dipingonoun'altra, e la piena intelligenza delle loro espressioni non può aversi se non applicandole a Cristo, e alla chiesa di Cristo. Vedi quel che si è detto Isai. XI. 15. XLIII. 16. 17. 18. 19.

7,16:Ciò vedranno le genti, ec. Le genti saranno così stupefatte, e attonite per tutto quel che vedranno operarsi da Dio a favore del suo popolo (e principalmente del popolo Cristiano), che non ardiranno di aprir bocca, resteranno mute, e sbigottite, e quasi prive non sol di loquela, ma anche di udito.

7,17:Leccheranno la terra come le serpi, ec. Questo pensiero combina, e unisce con quello di Isaia XLIX. 23.: prostrata la faccia per terra ti adoreranno, lo che intendesi della riverenza, con cui le genti riguarderanno finalmente la chiesa come si disse; e si prostreranno umilmente ai piedi degli Apostoli per ottenere la grazia della rigenerazione. Onde nello stesso senso soggiunge Michea, che queste genti nelle lor case saran ripiene di sacro orrore, e timore; come i minuti insetti tremano alla vista dell'uomo, e fuggono a nascondersi; così le genti temeranno il nostro Dio, e rispetteranno te, popolo fedele, te chiesa di Cristo.

7,18:Chi, o Dio, è simile a te, ec. Il Profeta quasi fuori di se alla considerazione non tanto di quel ch'ei dice, quanto di ciò, che egli vede col suo spirito, prorompe in questa bella lauda, celebrando la misericordia del Signore, che toglie le iniquità, e calca, e cancella i peccati delle reliquie di Israele per Cristo.

7,19:Getterà tutti i nostri peccati nel profondo del mare. Allude certamente ai nemici di Israele sommersi nelle acque del mare rosso, pel qual fatto era significata la abluzione dei peccati degli uomini nelle acque del santo Battesimo.

7,20:Ti mostrerai verace a Giacobbe, misericordioso ad Abramo, ec. Adempirai secondo la tua veracità e fedeltà a favor di Giacobbe la gran promessa del Cristo, promessa fatta da te per pura misericordia ad Abramo. Tu dicesti ad Abramo: nel seme tuo saran benedette tutte le genti: ecco che le genti tutte ti temono, cioè ti adorano, vers. 17, e tu rimetti i loro peccati pel tuo Cristo, che è loro benedizione, e in tal guisa tu con verità e fedeltà esegui sci a favore del nuovo spirituale Israele quello, che per effetto di tua bontà promettesti ad Abramo, e agli altri patriarchi ab antico. Sia il nome tuo, o Dio di Israele, benedetto pe' secoli.