Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Amos 9


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Desolazione degli empj, de' quali nissuno avrà scampo. Tabernacolo di Davidde, che sarà ristorato; cattivi d'Israele liberati, e renduti felici.

1Io vidi il Signore, che stava sopra l'altare, e disse: Percuoti la soglia, e si scuoterà l'architrave; perocché tutti son dominati dall'avarizia, ed io farò perire di spada fino all'ultimo di essi: non avranno scampo: fuggiranno, e nissuno si salverà colla fuga.2Quand'ei scendessero sino all'inferno, di là io li trarrò fuori colla mia mano, e se salissero fino al cielo, di lassù io li precipiterò.3E se si nasconderanno sulla cima del Carmelo, io n'anderò in traccia, e ne li farò venir fuori; e se agli occhi miei si celeranno nel fondo del mare, ivi ordinerò al dragone, che li morda.4E quando saran condotti in ischiavitù innanzi a' loro nemici, ivi ordinerò alla spada, che gli uccida, e gli occhi miei terrò sopra di essi per loro male, e non per bene.5E il Signore egli è il Dio degli eserciti, al tocco di cui si strugge la terra: tutti gli abitatori di essa saranno in pianti: la soverchierà quasi un pieno fiume, ed ella sparirà come il rivo d'Egitto.6Egli si è fabbricato nel cielo il suo soglio, e ha fondato sopra la terra l'aggregato delle cose. Egli chiama le acque del mare, e le spande sulla superficie della terra; il suo nome egli è il Signore.7Non siete voi per me, o figliuoli d'Israele, come i figliuoli degli Etiopi, dice il Signore? Non feci io uscir dalla terra d'Egitto Israele, come i Palestini dalla Cappadocia, e i Siri da Cirene?8Ma gli occhi del Signore Dio sono aperti sopra il regno, che pecca, ed io lo torrò dal mondo; ma non isperderò totalmente la casa di Giacobbe, dice il Signore;9Perocché ecco, che al mio comando sarà scossa in mezzo a tutte le genti la casa d'Israele, come si scuote il grano nel vaglio, e non anderanne per terra un granellino.10Periranno di spada tutti i peccatori del popol mio, i quali dicono: Non ci si accosterà, né verrà male alcuno sopra di noi.11Io ristorerò in quel giorno il tabernacolo di Davidde, che è per terra, e rassetterò le aperture delle sue mura, e riparerò tutte le sue rovine, e la rimetterò in piedi, qual era ne' tempi antichi;12Affinchè eglino siano padroni de gli avanzi dell'Idumea, e di tutte le genti, perchè essi hanno nome da me, dice il Signore, che fa tali cose.13Ecco, che viene il tempo, dice il Signore, quando l'aratore verrà subito dietro a quello, che miete; e quello, che pigia le uve dietro al seminatore. I monti stilleranno dolcezza, e saran col tivati tutti i colli.14E torro di schiavitù il mio popolo d'Israele, e riedificheranno le città abbandonate, e vi abiteranno; e pianteranno vigne, e ne beranno il vino, e faranno de' giardini, e ne mangeranno le frutta.15Ed io li pianterò nella loro terra, e non gli schianterò mai più dalla loro terra data ad essi da me, dice il Signore Dio tuo.

Note:

9,1:Io vidi il Signore, che stava sopra l'altare, e disse: ec. Il Profeta vede il Signore, che sta sopra l'altare del tempio di Gerusalemme nella stessa guisa, che egli stesso stando nel paese delle dieci tribù ci descrisse (capo I. 2.) lo stesso Signore che ruggiva da Sionne, e alzava sua voce da Gerusalemme. Il Signore ordina al Profeta, ovvero a un Angelo, che batta alla porta, perchè lo stesso Signore sta per uscire, e per andare a punire gli empi delle dieci tribù. Vedi s. Cirillo ec.
Fino all'ultimo di essi. Anche la plebe più abbietta, di cui suole aver pietà il nimico, non sarà risparmiata.

9,2-3:Quando ei scendessero fino all'inferno, ec. Con tutta questa fortissima iperbole vuol significare, che nè i più cupi nascondigli, e le caverne della terra, e del mare, nè i monti altissimi, che quasi tocchino il cielo, potran salvare costoro dall'ira, e dalla mano del Signore. Ordinerò al dragone, che li morda.
Ordinerò a qual che mostro marino, che li divori. Gli Ebrei tenevano i pesci come del numero dei rettili, e de' serpenti: per questo la nostra Volgata tradusse al serpente, lo che abbiam mutato in dragone coi LXX per maggior chiarezza.

9,4:Per loro male, e non per bene. Terrò fissi sopra di essi gli occhi miei non per fare giammai alcun bene a costoro, ma per affliggerli sempre, e punirli. Non sarò più per essi un Dio benefattore, ma vendicatore inesorabile delle loro empietà.

9,5:La soverchierà quasi un pieno fiume, ec. Ripete la stessa similitudine, che si legge cap. VIII.8.

9,6:L'aggregato delle cose. Il senso, che abbiam dato alla parola fasciculus è giustificato dalla significazione della voce Ebrea, che si trova ripetuta II. Reg. n. 25., e significa la conglobazione, l'aggregazione ec.
Chiama le acque del mare, ec. Vedi capo V. 8.

9,7-8:Non siete voi per me ... come i figliuoli degli Etiopi? ec. Voi, o Israeliti, vi preferite a tutte le nazioni della terra, e vi credete, ch' io debba aver molto a cuore di conservarvi; e io vi dico, che vi considero nè più, nè meno, che gli Etiopi. Ma voi dite: Non se' tu, o Signore, che ci conducesti dalla terra d'Egitto in questo paese? sì certamente: Ed io pure trassi i Filistei dalla Cappadocia, e i Soriani dal paese di Kir, e diedi agli uni, ed agli altri la terra, dove abitano di presente. Ma per questo credete voi, ch'io debba riguardare con molto amore queste nazioni idolatre, piene di ogni vizio, e contaminate per ogni sorta d'iniquità? Il Signore odierà, e punirà tutte le nazioni peccatrici, qualunque elle sieno, e tutti i regni, ne' quali dominerà il peccato, e li torrà dal mondo.
Non istate adunque più a gloriarvi di avere Abramo per padre, mentre quanto a' costumi siete simili agli Etiopi; non vi gloriate nemmeno de' miei benefizi, i quali rendono più mostruosa la vostra ingratitudine. Notò s. Girolamo, che in tutte le Scritture l'Etiope è portato per esempio di uomo immerso ne' vizi.
Non isperderò totalmente la casa di Giacobbe. Salverò in ogni tempo le reliquie del popolo Ebreo secondo le mie promesse.

9,9:Come si scuote il grano nel vaglio, ec. Il popolo d'Israele sarà disperso, e agitato, e scosso tralle nazioni, come si scuote il grano nel vaglio; viene a dire sarà scosso fino che tutto quello, che è in lui di guasto, e di cattivo, sia separato dal buono.
Non anderanno per terra un granellino. Le paglie, la loppa anderà per terra, ma non alcun granello di buon frumento per piccolo, che egli sia.

9,11:Io ristorerò in quel giorno il tabernacolo di Davidde, che è per terra. Ecco il perchè Dio salverà le reliquie della casa di Giacobbe. Notisi che quando Amos scriveva, la casa di Davidde, e il regno di Davidde non era ancora caduto, benchè fosse diminuito colla separa zione delle dieci tribù. Anzi egli sussistè ancora per un tratto di tempo, e quando le dieci tribù furon condotte nell'Assiria, il buon re Ezechia accolse ne' suoi stati tutti quelli, che poterono schivare la morte, e la schiavitù. Ma il Profeta vedea, che quel regno dovea cadere, e vedeva pur anco, che dovea essere ristorato,e dovea riunire non solo gli uomini d'Israele, e di Giuda, e gl'Idumei loro fratelli, ma anche tutte le genti sotto un solo re, e pasto re, che è Gesù Cristo nato della stirpe di David secondo la carne, e nel quale solo questa profezia potè pienamen te adempirsi. Vedi quello, che si è detto Atti XV. 16.; dove sono riferite queste parole di Amos, e applicate al regno di Cristo, il quale (secondo la promessa fatta dall'Angelo alla Vergine) dovea regnare sopra la casa di Giacobbe in eterno, cioè sopra la chiesa composta di tutte le genti, perchè le dodici tribù discese da Giacobbe erano figura dell'universalità delle genti, e dello spirituale Israele.

9,12:Affinchè eglino sieno padroni ec. Il nuovo Israele, la chiesa avrà a sè soggette tutte le genti, perchè ella porta il nome del suo re, del suo capo, del suo sposo di vino, ed è detta chiesa di Gesù Cristo.

9,13:L'aratore verrà subito dietro a quello, che miete, ec. È predetta una mirabile fertilità, e ubertà della terra. Vi sarà tanto da mietere, che appena finito di mietere, bisognerà metter mano all'aratro per seminare, e la copia delle uve sarà tale, che appena avrai tempo di seminare, pressandoti la necessità di far la vendemmia. Vedi Levit. XXVI. 5. E con tali figure è significata la indefessa fatica degli Apostoli,e de' primi operai Evangelici per ragione dell'immensonumero di uomini, che si convertiranno alla fede.
La dottrina Evangelica, e i doni dello Spirito santo sparsi sopra tutte le chiese sono significati pel dolce miele, che stillerà da tutti i monti: perocchè nissuna parte del mondo resterà, che non sia coltivata, e o prima, o dopo inaffiata dai sudori degli uomini Apostolici.

9,14:E torrò di schiavitù ec. Questa schiavitù ella è quella sotto di cui gemeva tutto il genere umano avanti a Cristo, che ne liberò dal demonio, e dal peccato.

9,15:Ed io li pianterò nella loro terra, e non gli schianterò mai più ec. Li farò abitare in quella terra, che è la loro vera patria, in quella casa, a cui appartengono come figliuoli, li pianterò nella mia chiesa, terra beata, casa immobile, fondata sopra la pietra, e in essa saranno stabili per sempre; e tutto questo sarà, e tutto questo avverrà, perchè lo promette il Dio tuo, l'onnipotente, il verace. Dice il Signore Dio tuo.