Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Amos 6


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Guai a' superbi, e a quelli, che vivono nelle delizie, e a tutto il popolo d'Israele pieno di arroganza.

1Guai a voi, che in Sion nuotate nell'abbondanza, e a voi, che vivete senza timori sul monte di Samaria; a voi ottimati capi di popoli, che entrate con fasto nelle adunanze di Israele?2Andate a Chalanne, e considerate,e di là passate ad Emath la grande, escendete a Geth de' Palestini, e ai regni migliori dipendenti da queste città. Han elleno più spaziosi confini de' vostri?3Voi però siete serbati al giorno cattivo, e vi appressate al trono dell'iniquità.4Voi, che dormite in letti d'avorio, e vi sdraiate ne' vostri soffici letti; voi che mangiate gli agnelli più grassi, e i vitelli scelti da tutto l'armento.5Voi, che cantate al suono del saltero: egli hanno stimato di avere gli strumenti di musica come Davidde.6Eglino bevendo il vino in ampie ciotole, spirando ottimi unguenti, veruna compassione non hanno dell'afflizione di Giuseppe.7Per questo anderanno adesso alla testa degli altri nella trasmigrazione, e sarà dispersa la combriccola de' lascivi.8Il Signore Dio ha giurato per se medesimo, il Signore Dio degli eserciti ha detto: Io detesto la superbia di Giacobbe, e odio i suoi palazzi, e darò in potere di altri la citta co' suoi abitatori:9Che se dieci uomini restassero in una casa, periranno anche questi.10E un parente li prenderà l'un dopo l'altro, e gli abbrucerà, e porterà fuori della casa le ossa, e dirà a colui, che è nel fondo della casa: l'ha egli ancora qualcheduno con te?11E quegli risponderà: E finito: e quegli dirà a lui: Taci, e non far menzione del nome del Signore;12Perocché ecco che il Signore lo ha decretato, ed ei manderà rovine alla casa grande, e fessure alla casa minore.13Posson forse correre i cavalli sulle pietre, o si può egli arare co' bufali? Or voi il giudizio avete cangiato in oppressione, e il frutto della giustizia in assenzio.14Voi fondate la vostra allegrezza sul nulla, e dite: Non è ella stata la nostra fortezza, che ci ha renduti potenti? Ecco che io, o casa d'Israele, moverò contro di voi una nazione, dice il Signore Dio degli eserciti: e questa vi struggerà dalle gole di Emath fino al torrente del deserto.

Note:

6,1:A voi, che in Sion nuotate nell'abbondanza. I LXX, e altre antiche versioni portano: a voi che disprezzate Sionne: ma all'Ebreo è conforme la nostra Volgata, e quantunque Amos parli continuamente al popolo delle dieci tribù, non lascia di tanto in tanto di parlare anche di Giuda.

6,2:Andate a Chalanne, e considerate, ec. Chalanne cre desi quella, che fu detta Ciesifonte sul Tigri. Emath è Emesa sul fiume Oronte. Geth fu una delle primarie città de' Filistei. Andate (dice Amos) a vedere queste città, e i principati ad esse soggetti, e a disaminare se elle abbiano più spazioso terreno di quello, che io per mia bon tà a voi donai.

6,3:Siete serbati al giorno cattivo, ec. Voi però disprezzando i miei avvertimenti, e continuando a vivere nella vostra empietà, siete gia come vittime messe a parte per ingrassare, e destinate ad essere immolate nel giorno dell'esterminio, e si appressa per voi il tempo di essere soggetti ad un trono ingiusto, oppressore, tirannico, cioè al trono Assiro.

6,4:In letti d'avorio. In letti ornati d'avorio, o de' quali le tavole e le colonne erano incrostate d'avorio.

6,5:Egli hanno stimato di avere ec. Hanno stimato d'imi tare Davidde nel far uso degli strumenti musicali, ma Davidde gli usò per onore di Dio, e del suo tabernacolo, ed essi li fanno servire alla loro lascivia, e a nudrire le loro passioni.

6,6:dell'afflizione di Giuseppe. Dell'afflizione, e delle miserie di tanti poveri del loro stesso popolo, e di tanti Israeliti figliuoli di Giuseppe non men di essi.

6,8:La città. Intende Samaria, città dominante.

6,9-11:Che se dieci uomini restassero ec. Di dieci uomini, che si trovino allora in una casa, nissuno potrà salvarsi. Il Profeta parla di una gran pestilenza, nel qual tempo dice, che questi uomini morranno l'un dopo l'altro, e un parente anderà, e abbrucerà il primo, e porterà fuori di casa le sue ossa, e così farà degli altri fino all'ultimo di quella famiglia, e finalmente tornando a quella casa domanderà a quest'ultimo, s' egli ha altro morto da abbruciare, e seppellire, e questi risponderà: è finito: allora quel parente dirà: taci, e non mi stare a nominare il nome di Dio nelle querele, che tu volessi fare per ragion de' tuoi morti. Dipinge vivamente il profeta la diabolica ostinazione di questi empi, i quali, essendo uso presso gli Ebrei di invocare Dio nei funerali, e in simili afflizioni, non volevano adesso nemmeno in sì atro ce mortalità sentire parlare di Dio. Così s. Girolamo. Altri, come Teodoreto, s. Cirillo ec. credon piuttosto, che quel parente dica all'altro smaniante pel dolore di aver perduti tutti i suoi, taci, soffri in pazienza la perdita di coloro, non lamentarti del Signore, non attribuire a lui la trista loro morte, la quale è piuttosto effetto de' loro peccati. La prima sposizione è certamente più conforme alla lettera sia della nostra Volgata, sia dell'Ebreo.

6,12:Ed ei manderà rovine alla casa grande, e fessure ec. Per la casa grande intendesi il regno delle dieci tribù: per la casa minore il regno delle due tribù. La casa grande secondo il decreto di Dio patirà generale, assoluta, irreparabil rovina: il regno di Israele anderà in perdizio ne, nè mai risorgerà; la casa piccola patirà grandi rotture: una parte considerevole degli Ebrei del regno di Giuda perirà di spada, di peste ec.; ma un certo corpo della nazione sarà salvato, e sussisterà nella schiavitù trai Caldei; e finalmente le fessure di questa casa saranno ristorate colla liberazione de' Giudei, e col loro ritorno a Gerusalemme, dove prenderà nuovo vigore, e nuova vita la loro repubblica. Alcuni vorrebbono, che per la casa maggiore, e per la minore si intendesser le case grandi, e le piccole, o sia le grandi, e le piccole città della Samaria; ma noi ci attenghiamo a s. Girolamo, e al Caldeo.

6,13:Posson forse correre i cavalli sulle pietre? I cavalli in quei tempi non si ferravano, ed era perciò im possibile il farli correre in luoghi sassosi senza che si stroppiassero, e ben presto.
Si può egli arare co' bufali? Il bufalo è naturalmente animal fiero, e salvatico, onde un poeta latino dice, il bufalo atroce. In questa seconda parte del versetto molti intendono ripetute le parole, sulle pietre; ma benchè la cosa sia non inusitata nelle Scritture, contuttociò non mi sembra qui necessaria. Perocchè il Profeta vuol dire: Voi, o Israeliti, pervertite in ogni cosa l'ordine della natura, e fate ogni cosa al rovescio di quello, che la natura, la ragione, e Dio vi insegna. Voi volete correre a cavallo per luoghi pieni di sassi e scoscesi, e avendo da arare la terra volete ararla non co' bovi domestici, ma co' bufali non domati. Or quanto l'una e l'altra di queste cose ripugna alla ragione, altrettanto, e più ancora ripugna quello, che voi fate quando, nella amministrazione della giustizia, voi fate servire l'autorità di Giudice istituita a consolazione degli innocenti, e al riparo delle ingiustizie, la fate servire alla oppressione de' buoni, e a riempirli di amarezza e di dolore. Voi pervertendo la giustizia, assolvendo i rei, perchè ricchi e potenti, condannando i giusti perchè poveri, e senza di fesa, confondete tutto l'ordine delle cose, e il bene cambiate in male, e il dolce nome della giustizia in crudele latrocinio.

6,14-15:Voi fondate la vostra allegrezza sul nulla, ec. Ovvero in cosa che non è cosa. Voi fondate le vostre speranze, la vostra superbia nei vostri idoli, che sono un nulla. Vedi I. Cor. VIII. 4. Voi dite anzi che a voi soli siete debitori di vostra possanza. Or voi vedrete ben presto quanto sieno ragionevoli i vostri vantamenti, quand'io manderò contro di voi gli Assiri, i quali struggeranno da un'estremità all'altra tutto il vostro paese. Ai tempi di Amos sotto Jeroboam II, il regno delle dieci tribù si stendeva, dalle gole di Emath fino al torrente del deserto, come è detto in questo luogo, e dalle gole di Emath fino al mare del deserto, come sta scritto IV. Reg. XIV. 25.
Al torrente del deserto. Altrove è detto torrente di Bezor, e secondo s. Girolamo egli è tra Riconosura e Damiata.