Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Amos 4


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Vacche pingui di Samaria: gl'Israeliti, che non si sono emendati dopo i diversi gastighi del Signore, saranno nuovamente flagellati. Esortazione alla penitenza.

1Udite questa parola, voi grasse vacche del monte di Samaria, voi che opprimete i deboli, e straziate i poveri, voi, che dite a' vostri padroni: Portate, e beremo.2Il Signore ha giurato per la sua santità, ecco che viene il tempo per voi, in cui v'infilzeranno nelle aste, e il resto sarà messo nelle bollenti caldaie.3E per le brecce uscirete l'una da una parte, l'altra dall'altra, e sarete gettate nel paese di Armon, dice il Signore.4Andate a Bethel a fare delle empietà: a Galgala a moltiplicare le prevaricazioni: conducetevi al mattino le vostre vittime, e le vostre decime nei tre giorni.5E offerite sagrifizio di laude col fermentato, e annunziate, e fate note le obblazioni volontarie, dacché così a voi piace, o figliuoli d'Israele, dice il Signore Dio.6Per la qual cosa ho io fatto sì, che si allegassero a voi i denti in tutte le vostre città: e che il pane mancasse in tutto il vostro paese: ma voi però non siete tornati a me, dice il Signore.7Io pure impedii, che non venisse a voi la pioggia, quando tre mesi ancor rimanevano sino alla mietitura: e feci piovere in una città, e in un'altra non feci piovere: una parte fu rinfrescata, e un'altra parte patì l'asciuttore, perch'io non le diedi la pioggia.8E due, e tre città concorsero ad una per aver acqua da bere, e non si dissetarono; ma voi non tornaste a me, dice il Signore.9Vi afflissi co' venti secchi, e colle ruggini. I molti vostri giardini, e le vostre vigne, e i vostri uliveti, e i luoghi piantati di fichi furon divorati dall'eruca; ma voi non tornaste a me, dice il Signore.10Mandai la morte sopra di voi nel la strada d'Egitto, feci perire di spada la vostra gioventù, e gli stessi vostri cavalli furono presi: feci giungere al vostro odorato il fetore della putredine del vostro campo, e voi non tornaste a me, dice il Signore.11Io vi ho messi a terra, come Dio messe a terra Sodoma, e Gomorra, e siete rimasi come un tizzone levato dal fuoco ardente, e voi non tornaste a me, dice il Signore.12Queste cose adunque farò io a te, o Israele; ma quando le avrò fatte a te, preparati, o Israele, per andar in contro al tuo Dio:13Perocché eccoti colui, che forma i monti, e crea i venti, il quale annunzia agli uomini la sua parola, egli, che produce la nebbia del mattino, e cammina sopra i luoghi più alti della terra; il suo nome egli è, il Signore Dio degli eserciti.

Note:

4,1:Voi, grasse vacche del monte di Samaria. Noi crediamo con s. Girolamo, che il Profeta parli ai principi d'Israele, e ai grandi delle dieci tribù dediti alla rapacità non meno, che alla lussuria, affinchè ascoltino la parola del Signore, e intendano, ch'ei sono non bovi, buoni aratori, ma grasse vacche nudrite ai pascoli di Basan, e perciò destinate non al servigio dell'agricoltura, ma ad essere immolate, e mangiate. Allude s. Girolamo alla lezione dell'Ebreo, dove invece di vacche grasse, si ha, vacche di Basan: il paese di Basan era fertilissimo di ottima pastura.
Voi, che dite a' vostri padroni: portate, e beremo. Voi, che dite ai vostri re, ai vostri principi, dateci facoltà di fare quel che vogliamo, e noi beremo, cioè ruberemo, e saccheggeremo ogni cosa. Vedi s. Girolamo.

4,2:Per la sua santità. Ovvero: pel suo nome santo.
Vi infilzeranno nelle aste. Continua la similitudine delle vacche, delle quali le carni dice, che saranno infilzate nelle lunghe aste per arrostirle, e il resto sarà messo a lbollire nelle caldaie.

4,3:E per le brecce uscirete ec. E, presa Samaria, vi faranno passare non per le porte, ma per le brecce fatte alle mura; passerete uno per una breccia, l'altro per la breccia opposta per essere tutti gettati in misera schiavi tu nel paese di Armon. Questo paese è l'Armenia. Vedi Jerem. XI. 27.

4,4:Andate a Bethel ... a Galgala ec. Bethel, e Galgala eran luoghi famosi pel culto de' falsi dei. Continuate pure i vostri sacrilegi, e le vostre empietà, andate a Bethel, e a Galgala conducendovi le vostre vittime con gran sol lecitudine, e diligenza. Al mattino credè qualche inter prete, che possa significare il solenne perpetuo sacrifizio solito ad offerirsi ogni mattina a Gerusalemme secondo la legge, la qual costumanza avesser ritenuta questi idolatri. Emmi però paruta più sicura la interpretazione di s. Girolamo, che prese questo avverbio nell'altro signifi cato secondo il frequente uso delle Scritture. Vedi Ps. V.5 XLV. 9. ec. Prov. VII. 17. Eccli. XI. 6., Isai. V. II.
E le vostre decime ne' tre giorni. Questi tre giorni sono i giorni della Pasqua, della Pentecoste, e de' Tabernacoli, ne' quali era comandato a tutti gli Ebrei di presentarsi al tempio, e ne' quali questi idolatri andavano ai loro adoratori di Bethel, e di Galgal. Quanto alle decime, egli parla probabilmente di quella decima, che portavasi ogni anno al tempio, e di cui faceasi banchetto sacro, e di carità dinanzi al Signore. Vedi Deuter. XIV. 22., Tob. L. 6. 7.

4,5:Sacrifizio di laude col fermentato. Sacrifizio di laude vuol dire sacrifizio di rendimento di grazie. Ed è qui notato, che costoro offerivano il pane fermentato mentre ne' sacrifizi del Signore non si offeriva se non pane non lievitato. Levit. II. II. VII. 12.
E annunziate, e fate note le obblazioni volontarie. Come si costuma nel tempio del Signore riguardo ai sacrifizi, e obblazioni volontarie, e di pura divozione, che si annunziano al suono della tromba; così voi annunziate gli impuri vostri sacrifizi. Vedi Num. X. 10.

4,6:Ho io fatto si,che si allegassero a voi i denti ec. Per queste vostre empietà io vi mandai già la carestia, e la fame, per cui si allegarono a voi i denti.

4,7:Quando tre mesi ancor rimanevano sino alla mietitura. Impedii, che non venisse per voi la solita si utile, e necessaria pioggia, che suol venire verso la fine di Aprile. Ne' tre mesi seguenti, maggio, giugno, e luglio s. Girolamo attesta, che non vedeasi piovere nella Giudea.

4,10:Mandai la morte sopra di voi nella strada d'Egitto, ec. Tutto quel che segue in questo versetto mi per suade, che il Profeta vuol parlare di un avvenimento recente, e di qualche rotta, toccata dagli Israeliti in una grossa battaglia, ma di cui non abbiamo altro lume, se non si volesse che si alluda alla strage degli Israeliti fatta dai Soriani sotto Joachaz (4. Reg. XIII. 7.); ma non po tremmo dire il perchè sia scritto, che questa strage suc cedesse nella strada d'Egitto.

4,11:Vi ho messi a terra, come Dio ec. Può alludere alle sconfitte degli Israeliti sotto Achab, e sotto Joachaz, per le quali quel regno fu ridotto in pessimo stato dai Soriani, e furon quasi annichilati gli Israeliti; e se sussisterono tuttora, sussiterono come un bastone mezzo abbruciato, che fuma tuttora, e si leva dal fuoco, perchè non diventi affatto un carbone.

4,12:Queste cose adunque farò io a te, o Israele. Poichè tu dopo tali avvertimenti, e gastighi ti se' anzi indurato nel male, io farò a te adesso queste cose. Ma non esprimesi quel, che Dio sia per fare, e si lascia al pensiero, e alla coscienza di questi ostinati il temere tutti i più spa ventosi flagelli.
Ma quando le avrò fatte a te, preparati, ec. Farò a te, a te adunque farò quello che negli arcani miei decreti ho stabilito. Tu uccidesti i miei servi, ch' io nandai a a te: manderò da ultimo il mio Figliuolo, e tu secondo il tuo costume di resister sempre alla mia volontà, preparati a contraddire, e far guerra al tuo Dio. Tale secondo s. Girolamo, e molti altri è il senso di questo luogo, dove Dio parla non comandando, ma predicendo, e rimproverando a Israele quello, ch' egli è per fare contro del Cristo; e questo senso sembra il vero secondo la lettera. Ma lo stesso s. Girolamo, e un gran numero di Interpre ti prendono ancora queste parole come una esortazione a Israele, affinchè risvegliato e convertito sotto il peso de' gastighi del Signore, si prepari a ricevere con affetto, e avidità grande il suo Salvatore; e dà peso a questa sposizione l'uso fatto dalla Chiesa di queste parole di Amos nell'ufflizio della festa della Purificazione.

4,13:Annunzia agli uomini la sua parola. Annunzia agli uomini (per mezzo de' profeti) i suoi consigli, i suoi decreti, la suprema sua volontà. O piuttosto annunzia agli uomini la sua parola, il suo Verbo, il suo Cristo come principio di ogni bene, e salute per l'uomo; e questo senso lega ottimamente con quel che precede, e con tutto il ragionamento del Profeta, il quale celebra grandio samente la potenza, e la magnificenza di Dio, e tral le opere di questa potenza annovera la missione del suo Verbo a oprar la liberazione, e la salute dell'uomo. I LXX lessero: tu, che annunzi agli uomini il tuo Cristo.