Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Gioele 2


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Crudeltà dei nemici mandati da Dio contro i Giudei. Esortazione alla penitenza. Prosperità promessa da Dio a quelli, che si convertiranno. Egli diffonderà il suo spirito sopra tutti gli uomini. Prodigi grandi prima del giorno grande, e terribile del Signore. Chi invocherà il nome di lui, sarà salvo.

1Suonate la buccina in Sion, alzate le strida sul mio monte santo, siano in movimento tutti gli abitanti della terra, perchè viene il di del Signore, perchè egli è vicino,2Giorno di tenebre, e di caligine, giorno nuvoloso, e tempestoso: un popolo numeroso, e forte per tutta la montagna si spande come la luce del mattino. Simile a lui pell'addietro non fu, e non vi sarà per generazioni, e generazioni.3Innanzi a lui un fuoco divoratore, e dietro a lui un'ardente fiamma: la terra, che al venire di lui era un paradiso di delizie, la lascia devastata, deserta; e nissuno da lui può salvarsi.4Il loro aspetto è come di cavalli, e correranno a guisa di cavalieri,5Salteranno sulle vette de' monti con rumore simile ai cocchi, con rumore simile a quello di una fiamma, che brugia le paglie, e come una moltitudine di gente armata ordinata in battaglia,6Al loro arrivo si atterriranno le genti, e le loro facce diverranno del colore di una pignatta.7Correranno come campioni, come forti guerrieri saliranno sulla muraglia; ogni uomo si avanzerà nella sua fila, e non usciranno mai fuori della loro ordinanza.8Non si daranno impaccio l'uno all'altro, ciascuno tirerà diritto al suo cammino; ed entreranno anche per le finestre, senza patirne lesione.9Giungeranno nella città, correranno sulle mura, si getteran per le case, salteran come ladro dentro le finestre.10Al loro arrivo scuoterassi la terra, i cieli saranno scommossi; il sole, e la luna si oscurano, e le stelle perdono il loro splendore.11Perocché il Signore ha fatto udir la sua voce all'arrivo del suo esercito perocché moltissime son le sue schiere; perocché sono forti, ed eseguiranno i comandi di lui: perocché grande, molto terribile egli è il dì del Signore; e chi potrà reggervi?12Adesso adunque, dice il Signore, convertitevi a me con tutto il cuor vostro, nel digiuno, nelle lagrime, e nei sospiri;13E spezzate i cuori vostri, e non le vostre vesti, e convertitevi al Signore Dio vostro, perchè egli è benigno, misericordioso, e paziente, e di molta clemenza, e portato a rivocare il gastigo;14Chi sa, che egli non si cangi, e ci perdoni, e dietro a se lasci benedizionee onde offerir sagrifizio, e libagione al signore Dio vostro.15Suonate la tromba in Sion, intimate il digiuno santo, convocate l'adunanza;16Raunate il popolo, purificate tutta la gente, raunate i seniori, fate venire i fanciulli, e i bambini di latte: esca lo sposo dal letto nuziale, e dal talamo suo la sposa.17Tral vestibolo, e l'altare piangano i sacerdoti ministri del Signore, e dicano: Perdona, o Signore, perdona al tuo popolo; e non abbandonare all'obbrobrio la tua eredità sotto il dominio delle nazioni. Avrann' elleno a poter dire le genti: Il Dio loro dov'è?18Il Signor ha amore per la sua terra, ed ha perdonato al suo popolo.19Ed ha parlato il Signore, ed ha detto al suo popolo: Ecco, che io manderò a voi grano, e vino, ed olio, e ne avrete abbondanza, e non permetterò più, che voi siate lo scherno delle nazioni,20E caccerò lungi da voi colui, che sta da settentrione, e lo getterò in un paese disabitato, e deserto: la vanguardia verso il mare di oriente, la retroguardia verso il mare più lontano; ed egli imputridirà, e tramanderà tetro odore perchè ha agito con arroganza.21Terra, non più temere, esulta, e rallegrati; perocché grandi cose ha fatte per te il Signore.22Voi animali della campagna, non più temete: perocché ripullulano i campi deserti, le piante danno i lor frutti, il fico, e la vigna han messa fuora la loro virtù.23E voi, figliuoli di Sion, esultate, e rallegratevi nel Signore Dio vostro, per chè egli ha dato a voi il maestro della giustizia, e manderà a voi le piogge d'autunno, e di primavera come in antico.24E le aje saranno piene di grano, e le cantine ridonderanno di vino, e di olio.25E compenserò gli anni renduti sterili dalla locusta, dal bruco, dalla ruggine, e dall'eruca, terribili eserciti mandati da me contro di voi.26E mangerete allegramente, e sarete satolli, e celebrerete il nome del Signore Dio vostro, che ha fatte mirabili cose per voi, e il mio popolo non sarà confuso in sempiterno;27E conoscerete com' io risiedo in mezzo ad Israele, ed io sono il Signore Dio vostro, ed altro non v'è; e non rimarrà giammai confuso il mio popolo.28E dopo tali cose avverrà, che io spanderò il mio spirito sopra tutti gli uomini, e profeteranno i vostri figliuoli, e le vostre figliuole; i vostri vecchi avranno de' sogni, e la vostra gioventù avrà delle visioni.29Ed anche sopra i servi miei, e sopra le serve spanderò in que' giorni il mio spirito.30E farò apparire prodigj in cielo, e sopra la terra, sangue, e fuoco, e globi di fumo.31Il sole si cangerà in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga quel giorno grande, e orribile del Signore.32E avverrà, che chiunque invocherà il nome del Signore, avrà salute; perocché nel monte di Sion, e in Gerusalemme troveran salvamento, come ha detto il Signore, gli avanzi, che saran chiamati dal Signore.

Note:

2,1:Suonate la buccina in Sion, ec. Date a tutti l'avviso della imminente venuta dell'inimico, non tanto perchè tutti si armino a difesa, quanto perchè il popolo ricorra al tempio per implorare la misericordia del Signore colla penitenza e colla orazione.
Perchè viene il dì ec. Il giorno grande, il giorno terribile della vendetta di Dio non sol verrà, ma egli è imminente.

2,2:Un popolo numeroso e forte. ....si spande come la luce del mattino. Come la luce del giorno in un attimo si spande per ogni parte, così in un attimo si spanderà per tutti i monti della Giudea il popolo dei nemici, popolo numeroso e forte. Se per questo si vorrà supporre, che il Profeta accenni le locuste, noi non dissentiremo, purchè per esse intendiamo significati i Caldei. Vedi s. Girolamo. Infatti quello, che dicesi di questo popolo: Simile a lui pell'addietro non fu ec., non si verifica esat tamente, se non riguardo agli stessi Caldei, i quali fecero a' Giudei il più gran male, che fosse mai fatto ad essi dagli altri loro nemici nei tempi anteriori, e solamente dopo generazioni, e generazioni, cioè dopo alcuni secoli furono o imitati, o superati da' Romani, i quali sterminarono nuovamente la Giudea. Vedi Teodoreto.

2,3:Innanzi a lui un fuoco divoratore, ec. Dovunque passa questo popolo, vi fa gli stessi effetti, che vi fareb be un fuoco divoratore, che tutto arde e consuma.

2,4:Il loro aspetto è come di cavalli, ec. a' cavalli messi in ordine per la battaglia sono paragonate le locuste da s. Giovanni Apocal. IX. 7.

2,5:Con rumore simile ai cocchi, ec. Plinio racconta, che le locuste nel lor volare fanno tanto strepito col battere delle ali, che si crederebbono altra specie di grossi volatili: lib. XI. 29.

2,6:Diverranno del color di una pignatta. Del colore di una pignatta abbronzata; diverranno le facce degli uomini luride, e fosche per l'eccessivo spavento. Vedi Isai. XIII. 6.

2,7:Saliranno sulla muraglia; ogni uomo si avanzerà ec. S. Girolamo avea veduto co' propri occhi nella Palestina, come gli eserciti delle locuste marciano con bellissimo ordine. Vedi anche il Bochart de animal. parte seconda.

2,8:Entreranno anche per le finestre, ec. Elle penetrano dappertutto, dice s. Girolamo, anche nelle camere più segrete. Le finestre in Levante non hanno altra difesa, che le gelosie.

2,10:Scuoterassi la terra, i cieli saranno scommossi; ec. Tutta questa poetica pittura può in certo modo verificarsi riguardo alle locuste, delle quali gli immensi eserciti velano il cielo, oscurano la luce del sole, e della luna, e tolgono la vista delle stelle, e fanno tremare gli uomini; si verifica ancora riguardo a' Caldei, de' quali le schiere innumerabili empieranno di orrore, e di spavento i cuori de' miseri Giudei, i quali allo strepito delle trombe guerriere, al romor de' cocchi e de' cavalli, alle strida de' soldati, saranno in tale, e tanto sbigottimento, che parrà loro, che scuotasi con orrendo tremore la terra, e i cieli sieno sconvolti, e il sole e la luna e le stelle sieno ot tenebrate. Vedi una similissima figura Jerem. IV. 23. Ezech. XXXII. 7. 8.

2,11:Perocchè il Signore ha fatto udir la sua voce ec. Il Signore è egli stesso quasi il gran condottiere di questo esercito, cui egli conduce a punire il suo popolo nel giorno di sue vendette, ed egli ha già dati i suoi ordini; e questi ordini saranno puntualmente eseguiti.

2,13:E spezzate i cuori vostri, e non le vostre vesti. È noto il costume degli Ebrei di stracciarsi le vesti in segno di gran dolore; ma questa, che era sovente una cerimonia esteriore, vuole Dio, che si trasferisca al vero, e sincero spezzamento del cuore per effetto di sincera contrizione delle colpe.

2,14:Chi sa, che egli non si cangi, ec. Come se dicesse il Profeta: Noi abbiamo offeso, e irritato il Signore con tanta impudenza e ostinazione, ch'io non ardisco di promettere, che la nostra penitenza lo placherà; ma io lo spero, io spero, ch'ei muterà la sentenza, spero, che egli ci perdonerà, e in luogo della maledizione, di cui siamo degni, ci lascerà la benedizione, e ci darà ancora di potere offerire a lui i nostri ringraziamenti, e i sacrifizi, e le libagioni, che noi siamo avvezzi ad offrirgli secondo la legge.

2,15:Suonate la tromba. Col suono della tromba annunziavansi le feste, e le adunanze religiose del popolo. Num. X. 7.

2,16:Purificate tutta la gente. La continenza era una delle preparazioni per comparir dinanzi al Signore in certe occasioni, come è anche intimato nella fine di questo versetto.

2,17:Tral vestibolo, e l'altare ec. Tral vestibolo del santo, e l'altare degli olocausti, il qual altare era nell'atrio dei sacerdoti. In questo luogo prostrati per terra i sacerdoti rivolti verso il santo, e verso il santo de' santi, piangeranno, pregheranno ec. Il Dio loro dov'è? Non permettere, che le nazioni in fedeli, vedendo noi umiliati, avviliti, oppressi, nella loro cecità abbiano a dire, che noi siam miseri, perchè tu non hai potuto salvarci.

2,18-19:Il Signore ha amore ec. Dopo l'annunzio de' ga stighi, il Profeta passa a consolare il suo popolo umiliato e convertito sotto il peso de' flagelli, a' quali condannollo il Signore per le sue iniquità. Il Signore ama la terra, terra data già da lui al suo popolo, terra, che è la sede della vera religione, e del suo tempio santo, ed egli renderà a questa terra la sua fecondità, e la sua antica felicità, e ciò letteralmente si adempiè dopo la liberazione dalla cattività di Babilonia, cattività annunziata colla parabola delle locuste.

2,20:E' caccerò lungi da voi colui, che sta da settentrione, e lo getterò in un paese disabitato e deserto: ec. Viene a dire: vi libererò dal re di Babilonia: perocchè si è veduto, come sovente la Caldea è significata pel paese, che sta a settentrione rispetto alla Palestina. Isai. XIV. 31. Jerem. I. 13.x. 23. ec. Ma continuando la sua parabola delle locuste il Profeta viene a descrivere la punizione de' Caldei oppressori del popol suo con dire, che queste crudeli locuste saranno gettate da Dio, parte ne' deserti disabitati, parte nel mare d'oriente, o sia mare morto, e parte nel mare più lontano, cioè nel Mediterraneo, dove im putridiranno, e getteranno fetore insoffribile. È noto per molti Scrittori, che gli eserciti delle locuste sono talora portati via da qualche colpo di vento, e gettati nei mari, donde i loro cadaveri essendo poi portati alla riva, cagio nano talora atrocissime pestilenze col loro pestifero odore. Vedi s. Agostino de civ. IV. 31. In simil maniera colla punizione dei suoi tiranni libererà Dio il popol suo dal re di Babilonia, il quale con somma arroganza e crudeltà ha trattato lo stesso popolo. Alcuni furono di parere, che sia predetta qui da Joele la dispersione, e la strage dell'esercito di Oloferne; ma converrebbe prima provare che questo fatto sia avvenuto dopo la cattività di Babilonia. Vedi il libro di Judith. Egli è però vero, che ad altri avvenimenti posteriori comincia qui il Profeta a rivolgere il suo discorso, avvenimenti felicissimi, che egli vela sotto la figura della ubertà, e felicità della Giudea, come vedremo.

2,23-24:Perchè egli ha dato a voi il maestro della giustizia, e manderà a voi le piogge d'autunno, ec. Posto, che la letizia, e la consolazione de' figliuoli di Sion viene dall'avere ottenuto da Dio il maestro della vera giustizia, noi venghiamo subito a conoscere qual sia la pioggia, che essi aspettano, e riceveranno dal cielo, e quali sieno i frutti, de' quali è promessa la ridondanza. La pioggia adunque ella è la dottrina di salute predicata da Cristo; i frutti, de' quali sarà ricca la mistica terra, cioè la chiesa, sono i doni spirituali, e le grazie, onde sarà ricolma la congregazione de' fedeli.

2,25:E' compenserò gli anni ec. Alla lunga sterilità della Sinagoga farò, che succeda la prodigiosa fecondità della nuova chiesa, la quale sarà coronata da immensa turba di figli, e decorata dall'altissima loro virtù.

2,26-27:E il mio popolo non sarà confuso in sempiterno. Promessa grande della indefettibilità (per usar questa voce) della chiesa cristiana, che non mancherà giammai, nè può mancare; perchè il Signore Dio è con essa, e in essa per sempre.

2,28:E dopo tali cose avverrà, che io spanderò ec. Negli Atti questo versetto è riportato in tal guisa: E avverrà, che ne gli ultimi giorni io spanderò ec. Ned è lecito di dubitare dopo l'applicazione di questo bellissimo luogo fatta dall'Apostolo Pietro (Atti II. 17. ec.) che il Profeta venga qui a descrivere la prodigiosa inondazione (per così dire) dello Spirito santo sopra i credenti, inondazione sì ben dipinta in tutto il libro degli Atti Apostolici, e nelle Lettere di Paolo, tralle quali è da vedersi principalmente in tal proposito la seconda ai Corinti capo XIV.
E profeteranno i vostri figliuoli, e le vostre figliuole; ec. I veri figli, e le figlie d'Israele fedele, figli ancor più secondo lo spirito, che secondo la carne. E alla stessa grazia avran parte que'Gentili, i quali pella loro fede saranno ascritti alla famiglia di Abramo.

2,30-31:E farò apparire prodigi in cielo ... prima che venga quel giorno grande, ec. Il Grisostomo, Ecumenio, e con essi qualche moderno Interprete supposero, che pel giorno grande dovesse intendersi il giorno delle vendette di Dio sopra la ingrata Gerusalemme, rea del sangue del suo Messia, giorno, che fu preceduto da molti prodigi raccontati da Giuseppe Ebreo, De B. VII. 12. Ma Teodoreto, e prima di lui Tertulliano, e molti altri antichi, e moderni per quel giorno intesero il dì del giudizio finale; onde i segni stessi, che son qui predetti, sono quegli, che precederanno questo gran giorno, e de' quali è parlato sì nel Vangelo, e sì ancora nell'Apocalisse. Nè dee far meraviglia il vedere, come in questa sposizione vengono e dal Profeta nostro, e dall'Apostolo Pietro negli Atti, congiunte le cose operate da Dio nella prima venuta del Cristo, e quelle, che avverranno nella seconda venuta: perocchè ciò frequentemente si vede fatto e ne' vangeli, e in tutto il nuovo Testamento, portandosi frequente mente come motivo grande per indurre gli uomini ad abbracciare la penitenza, e la fede, il ritorno di Cristo a giudicare la terra, e a chieder conto agli uomini di tutti i miracoli di misericordia, e di carità fatti per loro salvazione nella prima venuta: per la qual cosa gl'increduli, e i peccatori vedranno preceduto quell'ultimo giorno dai tremendi prodigi, che saranno argomento dell'ira, che caderà sopra di essi. Quindi giorno del Signore è detto quel giorno, cioè giorno di Cristo Giudice, e giorno orribile pe' peccatori.

2,32:E avverrà, che chiunque invocherà ec. Avrà salute in quel giorno chi con fede, e amore invocherà il nome di Cristo Salvatore, e unito con lui sarà unito colla chiesa di Cristo, nella quale sola è salute, e avran salute gli avanzi d'Israele, i quali prima di quel gran giorno alla stessa chiesa saranno chiamati, e aggregati dal Signore. Non credo molto necessario di avvertire, che il mistico monte di Sion, e la mistica Gerusalemme significano la Chiesa cristiana. Vedi s. Girolamo, e Teodoreto. Vedi ancora Isai. IV. 3.