Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Primo libro delle Cronache 22


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Davidde prepara le cose necessarie per edificare il tempio del Signore, e ordina a Salomone di fabbricarlo, e di onorare sempre con ogni studio il Signore. Esorta i principi ad assisterlo.

1David disse: Qui è la casa di Dio, e questo è l'altare degli olocausti d'Israele.2E ordinò, che si convocassero tutti i proseliti delle terre d'Israele, e di essi ne scelse degli scarpellini per tagliare, e pulire le pietre per la fabbrica della casa del Signore.3Preparò ancora Davidde moltissimo ferro per fare i chiodi delle porte, e per commettere insieme, e legare le pietre, e i legnami: e quantità immensa di bronzo.4Era parimente inestimabile l'ammasso dei legnami di cedro portati a Davidde dai Sidonj, e dai Tirj.5Perocché disse Davidde: Salomone mio figliuolo è giovinetto tenero, e debole: e la casa, che io desidero, che si erga al Signore, debb' esser tale, che abbia nome tra tutte le genti: io adunque anderò preparando quel, che vi bisogna. E per questo prima della sua morte ne fece anticipatamente tutte le spese.6E chiamò a se Salomone suo figliuolo: e gli ordinò di fabbricare la casa al Signore Dio d'Israele.7E David disse a Salomone: Figliuol mio, io ebbi in animo di edificare una casa al nome del Signore Dio mio,8Ma il Signore parlommi, e disse: Tu hai sparso molto sangue, e hai fatte molte guerre: tu non potrai edificare la casa al nome mio, avendo sparso tanto sangue dinanzi a me.9Tu avrai un figliuolo, il quale sarà, uomo di pace: io farò, che egli non sia e disturbato da veruno de' suoi nemici, all'intorno; e per questo ei sarà chiamato il Pacifico: e pace, e tranquillità darò io ad Israele per tutto il tempo dio sua vita.10Egli edificherà la casa al nome mio; ed ei sarammi figliuolo, e io sarogli padre: e stabil farò il trono del suo regno sopra Israele in eterno.11Or adunque, figliuol mio, sia teco il Signore, e vivi felice, ed edifica la casa al Signore Dio tuo, com'egli ha di te predetto.12E diati di più il Signore prudenza, e senno, affinchè possi governare Israele, e osservare la legge del Signore Dio tuo.13Imperocché allora potrai andare di bene in meglio, se osserverai i comandamenti, e le leggi intimate dal Signore a Mosè, perchè le insegnasse ad Israele: fatti animo, opera virilmente, non temere, non ti sbigottire.14Ecco, che io nella mia povertà ho preparato il bisognevole per la casa del Signore, cento mila talenti d'oro, e un milione di talenti d'argento: il bronzo poi, e il ferro è in tanta quantità, che sorpassa ogni calcolo: e legnami, e pietre ho preparati per tutti i bisogni.15Hai ancora moltissimi operai, scarpellini, e muratori, e legnaiuoli, e artefici d'ogni maniera abilissimi ne' loro mestieri,16Sia d'oro, sia d'argento, e di bronzo, e di ferro; ed ei sono senza numero. Muoviti adunque, e opera, e il Signore sarà teco.17Comandò ancora Davidde a tutti i principi d'Israele, che assistessero Salomone suo figliuolo.18Voi vedete (disse loro), come il Signore Dio vostro è con voi, e vi ha dato riposo da tutte le parti, e ha dati nelle mani vostre tutti i vostri nemici, e la terra è soggetta al Signore, e al suo popolo.19Disponete adunque i vostri cuori, e gli animi vostri, e cercate il Signore Dio vostro: e risolvetevi, ed edificate un Santuario al Signore Dio, affinchè e l'arca del testamento del Signore, e i vasi consagrati al Signore sian por tati nella casa edificata al nome del Signore.

Note:

22,2:Tutti i proseliti delle terre d'Israele, e di essi ec. In questo luogo la voce proseliti significa gli avanzi de' Chananei, ai quali era stata salvata la vita colla condizione di rinunziare all'idolatria, e di rimanere servi pubblici.

22,8:Dinanzi a me. È una giunta che amplifica la copia del sangue umano sparso da Davidde in tante guerre, benchè giuste.

22,14:Nella mia povertà ec. Davidde pieno dello spirito di fede mira come un nulla tutto quello che gli uomini possono offerire a Dio: perocchè che può mai otterirsegli, che abbia qualche relazione a quella infinita grandezza? E che può offerire a lui un uomo, qualunque egli sia, che dono non sia del medesimo Dio?