Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 7


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 ORA, dopo ch’egli ebbe finiti tutti questi suoi ragionamenti, udente il popolo, entrò in Capernaum.1 Ed avendo adempiuto tutte le sue parole nelle orecchie del popolo, entrò in Cafarnao.
2 E il servitore di un certo centurione, il quale gli era molto caro, era malato, e stava per morire.2 Ed era ivi uno infermante per morire, il quale era servo di Centurione; ed egli a lui era prezioso.
3 Or il centurione, avendo udito parlar di Gesù, gli mandò degli anziani de’ Giudei, pregandolo che venisse, e salvasse il suo servitore.3 E udendo Centurione di Iesù, mandò a lui gli antique de' Iudei, pregandolo ch' egli venisse e sanasse il servo suo.
4 Ed essi, venuti a Gesù, lo pregarono instantemente, dicendo: Egli è degno che tu gli conceda questo;4 Ma quelli, venuti a Iesù, sollecitamente pregavanlo dicendo, come egli è degno che tu gli concedi questa grazia.
5 perciocchè egli ama la nostra nazione, ed egli è quel che ci ha edificata la sinagoga.5 Imperò ch' egli ama la nostra gente, ed egli a noi ha edificato la sinagoga.
6 E Gesù andava con loro. E come egli già era non molto lungi dalla casa, il centurione gli mandò degli amici, per dirgli: Signore, non faticarti, perciocchè io non son degno che tu entri sotto al mio tetto.6 E Iesù andava con loro. E già non essendo lontano dalla casa, mando'li Centurione gli amici, dicendo: Signore, non ti affaticare; imperò ch' io non son degno, ch' entri sotto il tetto mio;
7 Perciò ancora, non mi son reputato degno di venire a te ma comanda solo con una parola, e il mio servitore sarà guarito.7 per la quale cosa e io non mi ho giudicato degno di venire a te: comanda solamento con la parola, e sarà sanato il mio servo.
8 Perciocchè io sono uomo sottoposto alla podestà altrui, ed ho sotto di me de’ soldati; e pure, se dico all’uno: Va’, egli va; se all’altro: Vieni, egli viene; e se dico al mio servitore: Fa’ questo, egli lo fa.8 Onde e io, che son uomo constituito sotto la potestate, il quale ho sotto di me cavalieri, dico a questi vattene, ed egli va; e all' altro: vieni, ed egli viene; e al mio servo: fa questo, e lui il fa.
9 E Gesù, udite queste cose, si maravigliò di lui, e rivoltosi, disse alla moltitudine che lo seguitava: Io vi dico, che non pure in Israele ho trovata una cotanta fede.9 E udito che l' ebbe Iesù, meravigliossi; e voltato alli seguenti popoli, disse: in verità vi dico, ch' io non ho trovata tanta fede in Israel.
10 E quando coloro ch’erano stati mandati furon tornati a casa, trovarono il servitore ch’era stato infermo esser sano10 Onde poscia ritornati, quelli ch' erano mandati, a casa trovorono il servo, ch' era infermo, sanato.
11 ED avvenne nel giorno seguente, che egli andava in una città, detta Nain; e i suoi discepoli, in gran numero, e una gran moltitudine andavano con lui.11 E fatto è ancora, andando Iesù in una città. la quale si chiama Naim; e andavano con lui li suoi discepoli, e molto grande turba.
12 E come egli fu presso della porta della città, ecco, si portava a seppellire un morto, figliuolo unico di sua madre, la quale ancora era vedova, e gran moltitudine della città era con lei.12 E approssimandosi alla porta della città, incontrossi in uno morto che si era portato, unico figliuolo della sua madre; e questa era vedova; e molta gente della città era con lei.
13 E il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei, e le disse: Non piangere.13 E vedendo Iesù costei, ebbe di lei compassione, e dissegli: non piagnere più.
14 Ed accostatosi, toccò la bara or i portatori si fermarono, e disse: Giovanetto, io tel dico, levati.14 E fecesi inanzi, e toccò il cataletto; e coloro che il portavano stettero fermi; e Iesù disse: fanciullo, a te dico: lèvati su.
15 E il morto si levò a sedere, e cominciò a parlare. E Gesù lo diede a sua madre.15 E allora il fanciullo, ch' era morto, levossi, e incominciò a parlare. E rendettelo alla madre sua.
16 E spavento li occupò tutti, e glorificavano Iddio, dicendo: Un gran profeta è sorto fra noi; Iddio ha visitato il suo popolo.16 E tutta la gente ch' era quivi ebbero grande timore; e magnificavano Iddio, e dicevano: grande profeta è costui ch' è apparito infra noi, e veramente Iddio ha visitato il popolo suo.
17 E questo ragionamento intorno a lui si sparse per tutta la Giudea, e per tutto il paese circonvicino.17 E. per tutta la Iudea uscitte questo parlare di lui, e intorno a tutta la regione.
18 OR i discepoli di Giovanni gli rapportarono tutte queste cose18 E gli discepoli di Ioanne raccontoronli tutte queste cose.
19 Ed egli, chiamati a sè due de’ suoi discepoli, li mandò a Gesù, a dirgli: Sei tu colui che ha da venire, o pur ne aspetteremo noi un altro?19 Onde Ioanne chiamò due de' suoi discepoli, e mandolli a Iesù, dicendo: se' tu colui ch' è a venire, ovvero aspettiamo alcuno altro?
20 Quegli uomini adunque, essendo venuti a Gesù, gli dissero: Giovanni Battista ci ha mandati a te, a dirti: Sei tu colui che ha da venire, o pur ne aspetteremo noi un altro?20 Ed essen lo venuti gli uomini a lui, dissero: Ioanne Battista ci ha mandaio a te, dicendo: se' tu quel che sei per venire, ovvero aspettiamo alcuno altro?
21 Or in quella stessa ora egli ne guarì molti d’infermità, e di flagelli, e di spiriti maligni; ed a molti ciechi donò il vedere21 Ed egli in quella medesima ora sanò molti dalle sue infermità e piaghe e da' mali spiriti, e a molti ciechi donò il vedere.
22 E Gesù, rispondendo, disse loro: Andate, e rapportate a Giovanni le cose che avete vedute ed udite: che i ciechi ricoverano la vista, che gli zoppi camminano, che i lebbrosi son nettati, che i sordi odono, che i morti sono risuscitati, che l’evangelo è annunziato a’ poveri.22 E rispondendo, disse a quelli: andate, e renunziate a Ioanne le cose che avete udito [e veduto]: come li ciechi vedono, li zoppi vanno, li leprosi sono mondati, li sordi odono, li morti resùscitano, li poveri prèdicano l'evangelio.
23 E beato è chi non sarà stato scandalezzato in me.23 É beato qualunque uomo che non sarà scandalizzato in me.
24 E quando i messi di Giovanni se ne furono andati, egli prese a dire alle turbe, intorno a Giovanni: Che andaste voi a veder nel deserto? una canna dimenata dal vento?24 Ed essendo partiti li nunzii di Ioanne, egli incominciò a dire di Ioanne alle turbe: che siete voi usciti a vedere nel deserto? (siete venuti a vedere) una canna agitata dal vento?
25 Ma pure che andaste voi a vedere? un uomo vestito di vestimenti morbidi? ecco, coloro che usano vestimenti magnifici, e vivono in delizie, stanno ne’ palazzi dei re.25 Ma che siete voi usciti a vedere? forse uno uomo vestito di prezioso vestimento? Ecco che quelli, che sono nella preziosa vesta e nelle delizie, dimorano nelle case de' re.
26 Ma pure, che andaste voi a vedere? un profeta? certo, io vi dico, uno eziandio più che profeta.26 Ma che siete voi usciti a vedere? forse uno profeta? Ma dicovi certo, ch' egli è più che profeta.
27 Egli è quello del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messo davanti alla tua faccia, il quale preparerà il tuo cammino dinanzi a te.27 Egli è quello del quale è scritto: ecco ch' io mando l'angelo mio dinanzi la faccia tua, il quale prepararà la tua via inanzi a te.
28 Perciocchè io vi dico che fra coloro che son nati di donna, non vi è profeta alcuno maggior di Giovanni Battista; ma il minimo nel regno di Dio è maggior di lui.28 Imperò vi dico, che intra li nasciuti di femine nullo è maggiore di Ioanne Battista; ma colui ch' è minore nel regno di Dio, è maggiore di quello.
29 E tutto il popolo, e i pubblicani ch’erano stati battezzati del battesimo di Giovanni, udite queste cose, giustificarono Iddio.29 E udendo tutto il popolo, e li pubblicani battezzati col battesimo di Ioanne, giustificorono Iddio.
30 Ma i Farisei, e i dottori della legge, che non erano stati battezzati da lui, rigettarono a lor danno il consiglio di Dio.30 Ma li Farisei e li dotti della legge, non battezzati da quello, hanno disprezzato il consiglio di Dio in sè medesimi.
31 E il Signore disse: A chi dunque assomiglierò gli uomini di questa generazione? ed a chi sono essi simili?31 Onde disse il Signore: a cui adunque dirò essere simili gli uomini di questa generazione? e a cui sono simili?
32 Son simili a’ fanciulli che seggono in su la piazza, e gridano gli uni agli altri, e dicono: Noi vi abbiamo sonato, e voi non avete ballato; vi abbiamo cantate canzoni lamentevoli, e voi non avete pianto.32 Loro sono simili alli fanciulli che siedono nel mercato, e parlanti insieme, e dicenti: abbiamo cantato a voi con le ceremelle, e voi non saltaste; abbiamoci lamentati, e voi non piagneste.
33 Perciocchè Giovanni Battista è venuto, non mangiando pane, nè bevendo vino, e voi avete detto: Egli ha il demonio.33 Ma egli è venuto Ioanne Battista, non mangiando pane nè bevendo vino, e voi dicete che lui ha il demonio.
34 Il Figliuol dell’uomo è venuto, mangiando, e bevendo, e voi dite: Ecco un uomo mangiatore, e bevitor di vino, amico di pubblicani, e di peccatori.34 Egli è venuto il Figliuolo dell' uomo, che manduca e beve, e voi dicete: ecco ch' egli è uomo divoratore, e che beve il vino, amico de' pubblicani e peccatori.
35 Ma la Sapienza è stata giustificata da tutti i suoi figliuoli35 Ed è giustificata la sapienza da tutti gli suoi figliuoli.
36 OR uno de’ Farisei lo pregò a mangiare in casa sua; ed egli, entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola.36 E uno delli Farisei pregava che andasse a mangiare con lui. Ed entrato che fu Iesù nella casa del Fariseo, e' mangiava.
37 Ed ecco, vi era in quella città una donna ch’era stata peccatrice, la quale, avendo saputo ch’egli era a tavola in casa del Fariseo, portò un alberello d’olio odorifero.37 Ed ecco una femina peccatrice, ch' era in quella città, sapendo che Iesù era in casa di quello Fariseo, entrò in quella casa con uno vaso d' alabastro, nel quale era unguento.
38 E stando a’ piedi di esso, di dietro, piangendo, prese a rigargli di lagrime i piedi, e li asciugava co’ capelli del suo capo; e gli baciava i piedi, e li ungeva con l’olio.38 E posesi dietro a Iesù, a lato alli piedi suoi; e colle sue lacrime cominciò a bagnare li piedi di Iesù, e con li capelli del capo suo asciugavali, e con la bocca basavali, e con l' unguento gli ungeva.
39 E il Fariseo che l’avea convitato, avendo veduto ciò, disse fra sè medesimo: Costui, se fosse profeta, conoscerebbe pur chi, e quale sia questa donna che lo tocca; perciocchè ella è una peccatrice.39 E vedendo questo il Fariseo, il qual l' avea invitato, diceva infra sè: se questo fosse profeta, saperebbe chi e quale è questa femina che il tocca; imperò ch' ella è peccatrice.
40 E Gesù gli fece motto, e disse: Simone, io ho qualche cosa a dirti. Ed egli disse: Maestro, di’ pure.40 E Iesù disse a lui: Simone, io t'ho a dire alcuna cosa. E quello disse: maestro, dì'.
41 E Gesù gli disse: Un creditore avea due debitori; l’uno gli dovea cinquecento denari, e l’altro cinquanta.41 (Disse Iesù:) due debitori erano tenuti a uno prestatore; l'uno gli doveva dare cinquecento talenti, e l'altro cinquanta.
42 E non avendo essi di che pagare, egli rimise il debito ad amendue. Di’ adunque, qual di loro l’amerà più?42 Ed egli non avendo di che pagare, perdonò a ciascuno il debito. Domandoti: qual di costoro è più tenuto d' amarlo?
43 E Simone, rispondendo, disse: Io stimo colui a cui egli ha più rimesso. E Gesù gli disse: Tu hai dirittamente giudicato.43 Rispose Simone, e disse: io credo, colui a cui fu più lasciato. E Iesù disse: rettamente hai giudicato.
44 E rivoltosi alla donna, disse a Simone: Vedi questa donna; io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell’acqua a’ piedi; ma ella mi ha rigati di lagrime i piedi, e li ha asciugati coi capelli del suo capo.44 E voltossi inverso della femina, e disse a Simone: hai tu veduto questa femina? Io entrai in casa tua, e acqua non mi dèsti alli miei piedi; ma costei colle sue lacrime me gli ha bagnati, e con li suoi capelli me gli ha asciugati.
45 Tu non mi hai dato neppure un bacio; ma costei, da che è entrata, non è mai restata di baciarmi i piedi.45 E bacio non mi dèsti; ma costei, poi che entrò qua dentro, non ha cessato di baciare li piedi miei.
46 Tu non mi hai unto il capo d’olio; ma ella mi ha unti i piedi d’olio odorifero.46 Tu non mi ungesti il capo mio coll' olio; ma costei con unguento ha unto li piedi miei.
47 Per tanto, io ti dico, che i suoi peccati, che sono in gran numero, le son rimessi, perchè ella ha molto amato; ma a chi poco è rimesso poco ama.47 E imperò dicoti, che molti peccati gli sono perdonati, imperò che ha molto amato; e colui che meno ama, meno gli è perdonato.
48 Poi disse a colei: I tuoi peccati ti son rimessi.48 E poi disse Iesù alla femina: li tuoi peccati ti sono perdonati.
49 E coloro ch’eran con lui a tavola presero a dire fra loro stessi: Chi è costui, il quale eziandio rimette i peccati?49 E alquanti di quelli che mangiavano insieme con lui, incominciorono a dire infra sè medesimi (dicendo): chi è costui, che perdona li peccati?
50 Ma Gesù disse alla donna: La tua fede ti ha salvata; vattene in pace50 E Iesù disse alla femina: la fede tua ti ha fatta salva; va in pace.