Vangelo secondo Marco 7
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BIBBIA CEI 1974 | BIBBIA RICCIOTTI |
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1 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. | 1 - I Farisei e alcuni Scribi venuti a Gerusalemme, si raccolsero presso Gesù, |
2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - | 2 e vedendo che taluno de' suoi discepoli prendeva i pasti con mani impure, cioè non lavate, li biasimarono; |
3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, | 3 perchè i Farisei e tutti i Giudei, attenendosi alla tradizione degli antichi, non mangiano senza essersi lavati più volte le mani; |
4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - | 4 e tornando dal mercato, non mangiano prima d'aver fatto un bagno. Ed altre molte osservanze praticano, quali: lavature di bicchieri, d'orciuoli, di vasi di rame e di letti. |
5 quei farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?". | 5 I Farisei e gli Scribi quindi gli domandarono: «Perchè i tuoi discepoli non s'attengono alle tradizioni degli antichi e prendono i lor pasti senza lavarsi le mani?». |
6 Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: 'Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me'. | 6 Egli rispose loro: «Isaia ha veramente profetato di voi, o ipocriti, quando scrisse: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. |
7 'Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini'. | 7 Vano è il culto che mi rendono, perchè insegnano dottrine e prescrizioni di uomini" |
8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini". | 8 lasciando da parte il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini, purificando i vasi e i bicchieri e facendo altre cose simili. |
9 E aggiungeva: "Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. | 9 Voi sapete molto bene» soggiunse «trascurare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. |
10 Mosè infatti disse: 'Onora tuo padre e tua madre', e 'chi maledice il padre e la madre sia messo a morte'. | 10 Mosè infatti ha detto: - Onora tuo padre e tua madre, - e: - Chi maledice il padre o la madre, sia punito di morte.- |
11 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, | 11 Voi invece dite: - Se uno dice a suo padre o a sua madre: "Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban" (cioè offerta a Dio) - |
12 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, | 12 non gli permettete più di far cosa alcuna a pro di suo padre o di sua madre |
13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte". | 13 e rendete vana la parola di Dio mediante la tradizione che voi insegnate. E di simili cose ne fate tante!». |
14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e intendete bene: | 14 Chiamata di nuovo intorno a sè la turba, le diceva: «Ascoltatemi tutti e intendete! |
15 non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo". | 15 Non c'è nulla fuor dell'uomo che entrando in esso possa contaminarlo; ma quel che esce dall'uomo, quello contamina l'uomo! |
16 . | 16 Chi ha orecchi da intendere intenda». |
17 Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. | 17 E quando entrò in casa, lasciata la folla, i suoi discepoli lo interrogarono intorno alla parabola. |
18 E disse loro: "Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, | 18 Rispose loro: «Anche voi siete senza intelligenza? Non capite voi che tutto quello che dal di fuori entra nell'uomo, non lo può contaminare, |
19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?". Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. | 19 perchè non gli entra nel cuore, ma va nel ventre ed è espulso per recesso, purgando ogni alimento?». |
20 Quindi soggiunse: "Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. | 20 Soggiunse poi: «Sol quanto esce dall'uomo lo contamina, |
21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, | 21 perchè dall'interno, cioè dal cuore degli uomini escono cattivi pensieri, adulterii, fornicazioni, omicidii, |
22 adultéri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. | 22 furti, cupidigie, malizie, frode, libidine, invidia, bestemmia, superbia, stoltezza. |
23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo". | 23 Tutte queste malignità vengono dall'interno e contaminano l'uomo». |
24 Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. | 24 Partito di là, se n'andò verso i confini di Tiro e Sidone; ed entrato in una casa, desiderava che nessuno lo sapesse; ma non potè restarvi nascosto. |
25 Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. | 25 Perciò una donna, la cui figliuola aveva uno spirito immondo appena ebbe udito parlare di Gesù, entrò e gli si prostrò ai piedi. |
26 Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. | 26 La donna, pagana, Sirofenicia di nazione lo pregava di scacciare il demonio dalla sua figliuola. |
27 Ed egli le disse: "Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". | 27 Ma Gesù le disse: «Lascia che prima sian saziati i figliuoli, perchè non è buona cosa prendere loro il pane e gettarlo ai cani». |
28 Ma essa replicò: "Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli". | 28 «È vero, Signore», rispose ella «però anche i cagnolini sotto la tavola mangian le briciole dei figliuoli». |
29 Allora le disse: "Per questa tua parola va', il demonio è uscito da tua figlia". | 29 E Gesù a lei: «Per quanto hai detto, va'; il demonio è uscito da tua figlia». |
30 Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato. | 30 Tornata a casa sua, trovò la fanciulla coricata sul letto, liberata dal demonio. |
31 Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. | 31 Partito di nuovo dai confini di Tiro, tornò per la via di Sidone, verso il mare di Galilea, e traversando il territorio della Decapoli, |
32 E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. | 32 gli menaron innanzi un uomo sordo e muto, supplicandolo di imporgli le mani. |
33 E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; | 33 Egli, trattolo in disparte, lungi dalla folla, gli mise le dita negli orecchi e con lo sputo gli toccò la lingua; |
34 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: "Effatà" cioè: "Apriti!". | 34 poi, levati gli occhi al cielo, sospirò e disse: «Effetha!», che vuol dire: «Apriti!». |
35 E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. | 35 E subito gli si aprirono gli orecchi e si sciolse il nodo della lingua e parlava speditamente. |
36 E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano | 36 Gesù ordinò loro di non parlare ad alcuno; ma più egli lo proibiva, più essi lo divulgavano |
37 e, pieni di stupore, dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!". | 37 e l'ammiravano ripetendo: «Egli ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti». |