Scrutatio

Giovedi, 9 maggio 2024 - Beata Maria Teresa di Gesù (Carolina Gerhardinger) ( Letture di oggi)

Sapienza 14


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Iterum alius navigare cogitans
et per feros fluctus iter facere incipiens,
ligno portante se, fragilius lignum invocat.
1 Qualcuno, accingendosi di nuovo a navigare e stando per attraversare i vorticosi flutti, invoca un legno più fragile della nave che lo porta.
2 Illud enim cupiditas acquirendi excogitavit,
et artifex sapientia fabricavit.
2 Certamente questa l'escogitò il desiderio di guadagno, e la sapienza artigiana la costruì.
3 Tua autem, Pater, providentia gubernat,
quoniam dedisti et in mari viam
et inter fluctus semitam firmissimam,
3 Ma la tua provvidenza, Padre, la guida, perché anche nel mare hai tracciato una strada e nelle onde un sentiero sicuro,
4 ostendens quoniam potens es ex omnibus salvare,
etiamsi sine arte aliquis adeat mare.
4 mostrando che puoi salvare da ogni pericolo, di modo che, anche se privo d'esperienza, chiunque vi possa salire.
5 Tu autem vis, ut non sint vacua sapientiae tuae opera,
propter hoc etiam et exiguo ligno credunt homines animas suas
et, transeuntes fluctus per ratem, liberati sunt.
5 Non vuoi che le opere della tua sapienza restino inoperose: per questo gli uomini affidano la vita anche a un piccolissimo legno e, attraversando i flutti con una zattera, giungono sani e salvi.
6 Sed et ab initio, cum perirent superbi gigantes,
spes orbis terrarum ad ratem confugiens,
reliquit saeculo semen nativitatis,
quae manu tua erat gubernata.
6 Di fatto, anche in principio, mentre perivano i superbi giganti, la speranza del mondo si rifugiò su di una zattera che, guidata dalla tua mano, conservò al mondo il seme della generazione.
7 Benedictum est enim lignum, per quod fit iustitia;
7 Certamente benedetto è il legno per mezzo del quale viene la salvezza,
8 per manus autem, quod fit, maledictum et ipsum et qui fecit illud,
quia ille quidem operatus est,
illud autem, cum esset corruptibile, deus cognominatus est.
8 ma l'idolo è maledetto, lui e chi lo ha fatto: questi per averlo lavorato, quello perché, essendo corruttibile, è chiamato dio.
9 Similiter autem odio sunt Deo impius et impietas eius:
9 A Dio infatti sono ugualmente odiosi sia l'empio sia la sua empietà:
10 etenim, quod factum est, cum illo, qui fecit, tormenta patietur.
10 e così l'opera sarà punita con l'autore.
11 Propter hoc et in idolis nationum erit visitatio,
quoniam in creatura Dei in abominationem facta sunt
et in tentationem animabus hominum
et in muscipulam pedibus insipientium.
11 Per questo vi sarà un giudizio anche per gli idoli delle genti, perché nella creazione di Dio essi sono diventati un abominio, uno scandalo per le anime degli uomini e un laccio per i piedi degli stolti.
12 Initium enim fornicationis est exquisitio idolorum,
et adinventio illorum corruptio vitae est;
12 Principio della fornicazione fu l'invenzione degli idoli e la loro scoperta, corruzione della vita.
13 neque enim erant ab initio, neque erunt in perpetuum.
13 Da principio non esistevano e non dureranno per sempre.
14 Supervacuitate enim hominum haec advenerunt in orbem terrarum,
et ideo brevis illorum finis est inventus.
14 Entrarono nel mondo per la vanità degli uomini, e per questo la loro rapida fine è stata decretata.
15 Acerbo enim luctu dolens pater,
cito sibi rapti filii fecit imaginem
et illum, qui tunc homo mortuus fuerat,
nunc tamquam deum colere coepit
et tradidit subiectis sacra et sacrificia.
15 Un padre, afflitto da un lutto prematuro, fece fare un'immagine del figlio, rapidamente portato via, incominciò a onorare come dio l'uomo che era morto, e trasmise ai sudditi misteri e riti religiosi.
16 Deinde, interveniente tempore, convalescens iniqua consuetudo
tamquam lex custodita est,
et tyrannorum imperio colebantur figmenta;
16 Consolidatosi col tempo, l'empio costume fu osservato come legge. Per ordine dei sovrani si adoravano anche le statue.
17 quos cum in palam homines honorare non possent,
propter hoc quod longe essent,
e longinquo figura eorum efficta,
evidentem imaginem regis, quem honorare volebant, fecerunt,
ut illum, qui aberat, tamquam praesentem colerent sua sollicitudine.
17 Degli uomini che non potevano essere onorati di presenza, perché abitavano lontano, rappresentata la figura lontana, fecero un'immagine visibile del venerato re, perché colui che era assente fosse sollecitamente adulato come presente.
18 Ad incrementum autem huius culturae
provexit et hos, qui ignorabant, artificis eximia diligentia;
18 L'ambizione dell'artista spinse anche quelli che non lo conoscevano a propagarne il culto.
19 ille enim volens forsitan placere illi, qui se assumpsit,
elaboravit arte sua, ut similitudinem in melius figuraret.
19 Questi, volendo certamente far piacere al sovrano, per mezzo dell'arte ne rese la rassomiglianza più bella;
20 Multitudo autem hominum abducta per speciem operis
eum, qui paulo ante tamquam homo honoratus fuerat,
nunc deum aestimaverunt.
20 ma la folla, attirata dalla grazia del lavoro, considerò ora oggetto di adorazione colui che poco prima aveva onorato come uomo.
21 Et haec fuit vitae humanae deceptio,
quoniam aut necessitati aut regibus deservientes homines
incommunicabile nomen lapidibus et lignis imposuerunt.
21 Questo divenne per la vita un'insidia, perché gli uomini, asserviti o alla sventura o alla tirannide, imposero a pietre e a legni il Nome incomunicabile.
22 Postea non suffecit errasse eos circa Dei scientiam,
sed et in magno viventes inscientiae bello,
tot et tam magna mala pacem appellant.
22 Inoltre non bastò l'errare intorno alla conoscenza di Dio, ma, mentre vivono in un grande contrasto d'ignoranza, chiamano pace mali così grandi.
23 Aut enim filios suos sacrificantes aut obscura sacrificia facientes
aut insaniae plenas peregrinorum rituum vigilias habentes,
23 Praticando o riti infanticidi o misteri nascosti o sfrenate orge di altre istituzioni,
24 neque vitam neque nuptias mundas iam custodiunt,
sed alius alium per insidias occidit aut adulterans contristat.
24 non conservano pura né la vita né le nozze; o uno uccide l'altro a tradimento o l'affligge con l'adulterio.
25 Et omnia commixta sunt:
sanguis et homicidium, furtum et fictio,
corruptio et infidelitas, turbatio et periurium,
25 Ovunque, senza distinzione, vi è sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, infedeltà, scompiglio, spergiuro,
26 tumultus bonorum, gratiarum immemoratio,
animarum inquinatio, generis immutatio,
nuptiarum inordinatio, moechia et impudicitia.
26 persecuzione dei buoni, dimenticanza dei favori, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, irregolarità dei matrimoni, adulterio e impudicizia.
27 Infandorum enim idolorum cultura
omnis mali initium et causa est et finis.
27 Il culto degli idoli senza nome è principio, causa e fine di ogni male:
28 Aut enim, dum laetantur, insaniunt aut vaticinantur falsa
aut vivunt iniuste aut peierant cito.
28 poiché gli idolatri o si rallegrano furiosamente o profetizzano il falso, o vivono ingiustamente o spergiurano presto.
29 Dum enim confidunt in idolis, quae sine anima sunt,
male iurantes noceri se non sperant.
29 Riponendo la fiducia in idoli inanimati, non temono di essere puniti per avere giurato male.
30 Utraque autem illis evenient digne,
quoniam male censerunt de Deo attendentes idolis
et iuraverunt iniuste in dolo contemnentes sanctitatem.
30 Ma la sentenza li colpirà per entrambi i motivi, perché pensarono male di Dio, seguendo gli idoli, e giurarono ingiustamente con inganno, disprezzando la santità di Dio;
31 Non enim iuratorum virtus,
sed peccantium poena
perambulat semper iniustorum praevaricationem.
31 poiché non la forza di coloro per i quali si giura, ma la pena riservata ai peccatori persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.