Scrutatio

Giovedi, 15 maggio 2025 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 22


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1 In pietra di loto è lapidato il pigro; e tutti favellaranno sopra il disprezzo di colui.1 - A una pietra lordata è simile il pigro, e ognuno sibilerò sulla sua ignominia.
2 Dello sterco de' buoi lapidato è il pigro; e chiunque lo toccherae, si scoterà le mani.2 Allo sterco del letamaio è simile il pigro, e chiunque lo tocchi, scuoterò la mano.
3 La confusione del padre si è il figliuolo pazzo; ma la figlia stolta sarà in isbandimento.3 Vergogna del padre è un figliuolo maleducato, e una figlia [simile] gli è di danno.
4 La figlia savia sarà un ereditaggio al marito suo; però che quella che confonde, si fa in contumelia al padre.4 Una figliuola prudente è un'eredità per il suo marito, ma quella che reca disdoro, è obbrobrio [e afflizione] del genitore.
5 Confonde il padre e il marito l'ardita, e dai malvagi non sarà spartita; ma dall' uno e dall' altro sarà vituperata.5 Al padre e al marito reca disdoro la sfrontata, e non la cede in nulla agli empi! e da entrambi sarò disprezzata.
6 Lo importuno parlare è sì come la musica nel pianto; le battiture e la dottrina sì sono in ogni tempo sapienza.6 [Qual] musica nel lutto è una spiegazione inopportuna; ma la sferza e la disciplina son saviezza in ogni tempo.
7 Colui che ammaestrarà il pazzo, fa come colui che ricoglie il testo rotto.7 Chi istruisce uno stolto è come chi incolla un vaso di terra;
8 Colui che favella a colui che non ode, fa come colui che isveglia del grave sonno colui che dorme.8 chi parla a chi non ascolta è come chi sveglia un dormiente da un sonno profondo.
9 Con uno dormitore favella chi parla allo stolto [la sapienza]; il quale in fine della narrazione dirae: chi è costui?9 Con un dormiente ragiona, chi spiega allo stolto la sapienza; e alla fine del discorso questi dirò: «Che cosa è?».
10 Piagni sopra il morto, però che la luce sua è mancata; e sopra il pazzo piagni, però ch' egli mancoe nel senno.10 Piangi sur un morto, perchè s'è spenta la sua luce; e piangi sur uno stolto, perchè se n'è andato via il senno.
11 Piagni poco sopra il morto, però ch' egli si riposoe.11 Ma piangi più moderatamente sul morto, perchè ha trovato riposo:
12 La vita del reissimo è più reissima oltre la vita del pazzo.12 la vita dello stolto è peggiore della morte.
13 Il pianto del morto sia sette dì; del pazzo e del reo, tutti i dì della vita loro è da piagnere.13 Il lutto per un morto [dura] sette giorni, ma quello per lo stolto e per l'empio tutti i giorni della loro vita.
14 Non parlare molto col pazzo, e col disensato non andare.14 Non parlar molto con l'insensato, e non andar con l'insipiente.
15 Astienti da lui, acciò che tu non abbi gravezza; e non ti sozzerai del peccato di colui.15 Guardati da lui per non aver molestie, e per non insudiciarti del suo peccato.
16 Schìfati da lui, e troverai requie, e non cadrai nella sua stoltizia.16 Sfuggilo, e troverai riposo, e non proverai dispiacere per la sua follia.
17 Quale cosa si graverà sopra il piombo? e che è a colui altro nome, che pazzo?17 Che c'è di più pesante del piombo? e quale è il suo nome, se non « stolto »?
18 Più agevole è a portare rena e sale o masse di ferro, che l'uomo sciocco e pazzo e malvagio.18 L'arena, il sale, una massa di ferro son più facili a portarsi, che l'uomo insipiente e stolto ed empio.
19 Sì come il tavolato del legno, incatenato al fondamento dello edificio, non si dissolve, così il cuore confermato col pensiero del consiglio.19 Un'armatura di legname ben costrutta attorno a un edificio, non si sconquassa [per una scossa violenta]:
20 Il pensiero del savio in nullo tempo incattiverae (nè) per paura.20 il proponimento d'un uomo sensato, non sarà mai abbattuto dal timore.
21 Come la paglia negli alti luoghi, e la calcina trita sanza mistione, posta alla faccia del vento, non staranno ferme;21 Come una palizzata In altura e il muro a secco non resistono in faccia al vento;
22 così il cuore pauroso nel pensiero dello stolto non resisterae contro allo assalto della paura.22 cosi anche il cuor timido, in un proposito stolto, non resisterà all' impeto del timore.
23 Come (l' ornato arenoso nel pariete polito così) il cuore timoroso nel pensiero del pazzo in ogni tempo non ha paura, così colui che persevera nelli comandamenti di Dio sempre.23 Come il cuor pavido in un proposito sciocco mai non teme, cosi chi sta saldo ne' precetti di Dio [teme] sempre.
24 Colui che si pugne l'occhio, ne fa uscire le lagrime; e colui che si pugne il cuore profera, senno.24 Chi urta l'occhio, fa uscir lagrime, e chi urta un cuore, ne cava il [ri] sentimento.
25 Si come colui che getta la pietra nelli uccelli, caccia quelli; così colui che villaneggia l'amico dissolve l' amistade.25 Chi lancia un sasso contro gli uccelli, li mette in fuga; cosi chi rinfaccia all'amico, scioglie l'amicizia.
26 Verso l'amico se tu traesti fuori il coltello, non ti disperare; però che si puote ritornare allo amico.26 Contro l'amico se tu abbia sguainato la spada, non disperare: è possibile il ritorno. Contro l'amico
27 Se elli aprirae la bocca con tristizia, non temere; però che se ne puote rammendare, eccetto la villania e il rimprovero e la superbia e del secreto la revelazione e la piaga fraudolente; in queste cose tutte l'amico fuggirae.27 se tu abbia aperto con asprezza la bocca, non temere: è possibile la riconciliazione. Eccetto però l'insulto e il rimbrotto e il superbo disprezzo, la rivelazione del segreto e la botta a tradimento: per tutte queste cose sen fugge ogni amico.
28 La fede possiedi collo amico nella povertade sua, acciò che ti rallegri nel bene suo.28 Mantieni fede all'amico nella sua povertà, perchè anche della sua prosperità tu possa godere.
29 Nel tempo della sua tribulazione stàlli fedele, acciò che nella sua ereditade tu sia erede con lui.29 Nel tempo della sua tribolazione restagli fedele, affinchè anche alla sua eredità tu abbia parte.
30 Il vapore è dinanzi dal fuoco della caminata, e il fumo del fuoco va in alto; così vanno innanzi al sangue li rei detti e le villanie e le minaccie.30 Prima del fuoco, s'alza il vapor della fornace e il fumo: cosi prima del sangue [corrono] gl'improperi, gli oltraggi e le minacce.
31 Non mi vergogneroe di salutare l'amico, e non mi nasconderoe dalla faccia sua; e se per lui mi verrae male, sì lo sosterroe.31 Di protegger l'amico non avrò vergogna, nè mi nasconderò alla sua vista: e se male m'incoglierà por colpa sua lo sopporterò,
32 Ciascuno che m' intenderae, si guarderà da quello.32 chiunque venga a saperlo, si guarderà da lui.
33 Or chi darà alla bocca mia, guardia, e sopra le labbre mie certo sigillo, sì che io non caggia in quelli, e la lingua mia perisca me?33 Chi metterà una guardia alla mia bocca, e un sigillo sicuro sulle mie labbra, perchè io non cada per cagion loro, e la mìa lingua non mi mandi in rovina?