Scrutatio

Mercoledi, 14 maggio 2025 - San Mattia ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 22


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 In pietra di loto è lapidato il pigro; e tutti favellaranno sopra il disprezzo di colui.1 Lapidi luteo comparatus est piger,
et omnes sibilabunt super aspernationem illius;
2 Dello sterco de' buoi lapidato è il pigro; e chiunque lo toccherae, si scoterà le mani.2 fimo boum comparatus est piger:
et omnis, qui tetigerit eum, excutiet manus.
3 La confusione del padre si è il figliuolo pazzo; ma la figlia stolta sarà in isbandimento.3 Confusio patris est de filio indisciplinato,
filia autem in deminorationem generatur.
4 La figlia savia sarà un ereditaggio al marito suo; però che quella che confonde, si fa in contumelia al padre.4 Filia prudens hereditas viro suo,
nam, quae confundit, in contumeliam fit genitoris.
5 Confonde il padre e il marito l'ardita, e dai malvagi non sarà spartita; ma dall' uno e dall' altro sarà vituperata.5 Patrem et virum confundit filia audax,
ab utrisque autem inhonorabitur.
6 Lo importuno parlare è sì come la musica nel pianto; le battiture e la dottrina sì sono in ogni tempo sapienza.6 Musica in luctu importuna narratio;
disciplina et doctrina in omni tempore sapientia.
7 Colui che ammaestrarà il pazzo, fa come colui che ricoglie il testo rotto.7 Qui docet fatuum, quasi qui conglutinat testam;
8 Colui che favella a colui che non ode, fa come colui che isveglia del grave sonno colui che dorme.8 qui narrat verbum non audienti,
quasi qui excitat dormientem de gravi somno.
9 Con uno dormitore favella chi parla allo stolto [la sapienza]; il quale in fine della narrazione dirae: chi è costui?9 Cum dormiente loquitur, qui enarrat stulto sapientiam,
et in fine narrationis dicit: “ Quis est hic? ”.
10 Piagni sopra il morto, però che la luce sua è mancata; e sopra il pazzo piagni, però ch' egli mancoe nel senno.10 Supra mortuum plora, defecit enim lux,
et supra fatuum plora, defecit enim sensus.
11 Piagni poco sopra il morto, però ch' egli si riposoe.11 Modicum plora supra mortuum, quoniam requievit;
12 La vita del reissimo è più reissima oltre la vita del pazzo.12 nequissima enim vita fatui super mortem.
13 Il pianto del morto sia sette dì; del pazzo e del reo, tutti i dì della vita loro è da piagnere.13 Luctus mortui septem dies,
fatui autem et impii omnes dies vitae illorum.
14 Non parlare molto col pazzo, e col disensato non andare.14 Cum stulto ne multum loquaris
et cum insensato ne abieris.
15 Astienti da lui, acciò che tu non abbi gravezza; e non ti sozzerai del peccato di colui.15 Serva te ab illo, ut non molestiam habeas,
et non coinquinaberis impactione illius.
16 Schìfati da lui, e troverai requie, e non cadrai nella sua stoltizia.16 Deflecte ab illo et invenies requiem
et non acediaberis in stultitia illius.
17 Quale cosa si graverà sopra il piombo? e che è a colui altro nome, che pazzo?17 Super plumbum quid gravius?
Et quod illi aliud nomen quam fatuus?
18 Più agevole è a portare rena e sale o masse di ferro, che l'uomo sciocco e pazzo e malvagio.18 Arenam et salem et massam ferri facilius est ferre
quam hominem imprudentem et fatuum et impium.
19 Sì come il tavolato del legno, incatenato al fondamento dello edificio, non si dissolve, così il cuore confermato col pensiero del consiglio.19 Loramentum ligneum colligatum in fundamento aedificii
non dissolvetur;
sic et cor confirmatum in cogitatione consilii,
nullus timor illud commovebit.
20 Il pensiero del savio in nullo tempo incattiverae (nè) per paura.20 Cor firmatum in cogitatu intellegentiae
sicut ornatus in pariete polito.
21 Come la paglia negli alti luoghi, e la calcina trita sanza mistione, posta alla faccia del vento, non staranno ferme;21 Sicut pali in excelsis et caementa sine impensa posita
contra faciem venti non permanebunt,
22 così il cuore pauroso nel pensiero dello stolto non resisterae contro allo assalto della paura.22 sic et cor timidum in cogitatione stulti
contra impetum timoris non resistet.
23 Come (l' ornato arenoso nel pariete polito così) il cuore timoroso nel pensiero del pazzo in ogni tempo non ha paura, così colui che persevera nelli comandamenti di Dio sempre.23
24 Colui che si pugne l'occhio, ne fa uscire le lagrime; e colui che si pugne il cuore profera, senno.24 Pungens oculum deducit lacrimas,
et, qui pungit cor, pellit amicitiam.
25 Si come colui che getta la pietra nelli uccelli, caccia quelli; così colui che villaneggia l'amico dissolve l' amistade.25 Mittens lapidem in volatilia fugat illa;
sic et qui conviciatur amico, dissolvit amicitiam.
26 Verso l'amico se tu traesti fuori il coltello, non ti disperare; però che si puote ritornare allo amico.26 Ad amicum etsi produxeris gladium,
non desperes: est enim regressus;
ad amicum
27 Se elli aprirae la bocca con tristizia, non temere; però che se ne puote rammendare, eccetto la villania e il rimprovero e la superbia e del secreto la revelazione e la piaga fraudolente; in queste cose tutte l'amico fuggirae.27 si aperueris os triste,
non timeas: est enim concordatio,
excepto convicio et improperio et superbia
et mysterii revelatione et plaga dolosa;
in his omnis effugiet amicus.
28 La fede possiedi collo amico nella povertade sua, acciò che ti rallegri nel bene suo.28 Fidem posside cum amico in paupertate illius,
ut et in bonis illius communices;
29 Nel tempo della sua tribulazione stàlli fedele, acciò che nella sua ereditade tu sia erede con lui.29 in tempore tribulationis illius permane illi fidelis,
ut et in hereditate illius coheres sis.
30 Il vapore è dinanzi dal fuoco della caminata, e il fumo del fuoco va in alto; così vanno innanzi al sangue li rei detti e le villanie e le minaccie.30 Ante ignem camini vapor et fumus,
sic et ante sanguinem maledicta et contumeliae et minae.
31 Non mi vergogneroe di salutare l'amico, e non mi nasconderoe dalla faccia sua; e se per lui mi verrae male, sì lo sosterroe.31 Amicum tegere non confundar,
a facie illius non me abscondam;
et, si mala mihi evenerint per illum, sustinebo:
32 Ciascuno che m' intenderae, si guarderà da quello.32 omnis, qui audiet, cavebit se ab eo.
33 Or chi darà alla bocca mia, guardia, e sopra le labbre mie certo sigillo, sì che io non caggia in quelli, e la lingua mia perisca me?33 Quis dabit ori meo custodiam
et super labia mea signaculum aptum,
ut non cadam ab ipsis, et lingua mea perdat me?