Scrutatio

Giovedi, 15 maggio 2025 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 19


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 1974
1 L'operaio ebbrioso non arricchirae; e colui che dispregia le cose piccole, a poco a poco cade in giù.1 Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza il poco cadrà presto.
2 Il vino e le femine fanno uscire di loro essere i savi (in senno), e fanno degni di reprensione li sensati.2 Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
3 E colui che si accosta alle femine fornicarie, sarà malvagio; sozzura e vermini saranno suoi eredi; e sarà levato in maggiore esemplo, e l' anima sua fia tolta dal numero (de' santi).3 Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.

4 Colui che tosto crede, sì è di leggiero cuore, e abbasserassi; e colui che peccoe contro all' anima sua, oltre a ciò sarà obligato.4 Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
5 Colui che si allegra del male, sarà ispento (del libro della vita); e colui che odia la correzione, sarà scemato della vita; e colui che odia il molto parlare, spegne la malizia.5 Chi si compiace del male sarà condannato;
6 E chi pecca nell' anima sua, se ne pentirae; e chi s' allegra della malizia, sarà ispento.6 chi odia la loquacità sfugge al male.
7 Non ridire la parola rea e dura, e non sarai abbassato.7 Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
8 Allo amico nè allo nimico non narrare i tuoi secreti; e se sono occulti, non li manifestare il peccato (non manifestare loro)8 non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
9 Però che (il nimico) sì t'udirae; guarderatti, sì com'elli difenda il peccato tuo, e odierà te, e così sarae sempre teco.9 Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
10 Udisti parola contro il prossimo tuo? muoia in te, fidandosi egli di te, però che non ti diromperà (la parola).10 Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta' sicuro, non ti farà scoppiare.
11 Dalla udita della parola partorisce lo stolto, sì come il pianto del parto del fanciullo.11 Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
12 E come la saetta, si ficca la parola nel cuore dello stolto.12 Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.

13 Riprendi l'amico, acciò che non si creda non avere peccato, e dica: io nol feci; o se elli il fece, che non lo faccia più.13 Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
14 Riprendi il prossimo, acciò ch' egli non dica: non peccai; e se egli dica: peccai, acciò ch' egli non pecchi più.14 Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
15 Riprendi l'amico, però che spesso si falla.15 Interroga l'amico, perché spesso si tratta di
calunnia;
non credere a ogni parola.
16 E non credere ad ogni parola; egli è chi cade nel parlare, ma non nell' animo.16 C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17 Or chi è che non abbi peccato nel parlare? (quasi nullo); riprendi il prossimo, inanzi che tu il minacci.17 Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fa' intervenire la legge dell'Altissimo.

18 Dà luogo al timore dello Altissimo; però che ogni sapienza è timore di Dio, e in ogni sapienza si è la disposizione della legge.18 Tutta la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
19 E non è sapienza la disciplina della malizia; e la prudenza de' peccatori non è buono pensiero.19 Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
20 (Egli è prudenza la quale) è malizia, e in quella si è maledizione; ed è insipiente colui che diminuisce in sapienza.20 V'è un'abilità che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
21 Migliore è l'uomo che ha manco di sapienza e che ha manco di senno, essendo in timore di Dio, che colui che abbonda in senno, e trapassa la legge dello Altissimo.21 Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
22 Ed è una certa sagacitade (ordinata a ingannar altrui), e questa è iniqua.22 Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
23 E sì è alcuno che dice la parola certa, narrando veritade; e sì è alcuno il quale maliziosamente s' inchina, e l' animo suo è pieno d' inganno.23 C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno di inganno;
24 E sì è alcuno (giusto), il quale troppo si sottomette da molta umilità; e sì è alcuno (giusto), che china il viso, e fingesi di non vedere quello che non si sae.24 abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
25 E se dalla debilezza delle forze è vietato di peccare, se troverae tempo di malfare, male farae.25 E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
26 Dal viso si conosce l'uomo, e dallo riscontro della faccia si conosce colui che è sensato.26 Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
27 La copritura del dorso e il riso della bocca e l'andare dell' uomo significa quello, quale egli è.27 Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.
28 Egli è correzione bugiarda nella bocca del villaneggiante; ed è giudicio lo quale non si prova essere buono; ed è tacente giudicio, e quello è del prudente.