Scrutatio

Venerdi, 16 maggio 2025 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Iob 39


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BIBBIA VOLGAREVULGATA
1 Or conoscesti lo [tempo del] parto della cicogna partoriente nelle pietre, e le partorienti cerve osservasti?1 Numquid nosti tempus partus ibicum in petris,
vel parturientes cervas observasti ?
2 Annumerasti li mesi dello loro concepimento, e sapesti lo tempo dello loro parto?2 Dinumerasti menses conceptus earum,
et scisti tempus partus earum ?
3 Inchinansi [al] lo parto, e partoriscono, e mandano ruggiti.3 Incurvantur ad fœtum, et pariunt,
et rugitus emittunt.
4 Spartonsi li loro figliuoli, e vanno a pascere; e non tornano a loro.4 Separantur filii earum, et pergunt ad pastum :
egrediuntur, et non revertuntur ad eas.
5 Chi lasciò l'asino libero, e li suoi legami chi discioglie?5 Quis dimisit onagrum liberum,
et vincula ejus quis solvit ?
6 A cui diedi nella solitudine la casa, e li suoi tabernacoli nella terra di salsedine.6 cui dedi in solitudine domum,
et tabernacula ejus in terra salsuginis.
7 Dispregia la moltitudine della cittade, lo grido dello riscotitore non ode.7 Contemnit multitudinem civitatis :
clamorem exactoris non audit.
8 Ragguarda li monti della sua pastura, e domanda tutte le cose virenti.8 Circumspicit montes pascuæ suæ,
et virentia quæque perquirit.
9 Or vorrà lo unicorno servire a te, ovvero starà alla tua mangiatoia?9 Numquid volet rhinoceros servire tibi,
aut morabitur ad præsepe tuum ?
10 O ligherai lo unicorno alla tua brena per arare? ovver romperà la terra delle valli dopo a te?10 Numquid alligabis rhinocerota ad arandum loro tuo,
aut confringet glebas vallium post te ?
11 Or (non) avrai tu fidanza nella sua grande fortezza, e lascerai a lui le tue (grandi) fatiche?11 Numquid fiduciam habebis in magna fortitudine ejus,
et derelinques ei labores tuos ?
12 Or (non) crederai tu a lui, quando ti renderà la sementa, e l'aja tua ragunerà?12 Numquid credes illi quod sementem reddat tibi,
et aream tuam congreget ?
13 La penna dello struzzo è simile alle penne dello erodio e dello sparviero,13 Penna struthionis similis est
pennis herodii et accipitris.
14 lo quale abbandona nella terra l' uova sue; forse che tu le riscaldi nella polvere?14 Quando derelinquit ova sua in terra,
tu forsitan in pulvere calefacies ea ?
15 Dimènticasi che lo piede le conculca, o che le bestie del campo le schiacciano.15 Obliviscitur quod pes conculcet ea,
aut bestia agri conterat.
16 Durerà a' suoi figliuoli, quasi come non sieno suoi; indarno s' affaticò, non lo costrignendo alcuno [timore].16 Duratur ad filios suos, quasi non sint sui :
frustra laboravit, nullo timore cogente.
17 E Iddio la privò della sapienza, nè non li diede intelligenza.17 Privavit enim eam Deus sapientia,
nec dedit illi intelligentiam.
18 Quando lo tempo sarae, in alto l' ale dirizza; fassi beffe dello cavallo e dello suo salitore.18 Cum tempus fuerit, in altum alas erigit :
deridet equum et ascensorem ejus.
19 Or darai tu allo cavallo la forza, ovvero intornierai allo collo suo lo (suo) innito (ovver grido)?19 Numquid præbebis equo fortitudinem,
aut circumdabis collo ejus hinnitum ?
20 Ovvero susciterai lui, quasi come grilli? la gloria delli nasi suoi è paura.20 Numquid suscitabis eum quasi locustas ?
gloria narium ejus terror.
21 Coll' unghia la terra cava, e rallegrasi arditamente, e va incontra agli armati.21 Terram ungula fodit ; exultat audacter :
in occursum pergit armatis.
22 Spregia lo spaventamento, nè dà luogo al coltello.22 Contemnit pavorem,
nec cedit gladio.
23 Sopra lui suonerà lo carcasso, e rilucerà l'asta e lo scudo.23 Super ipsum sonabit pharetra ;
vibrabit hasta et clypeus :
24 Stridando e gridando inghiottirà la terra, nè non reputa lo rumore dello suonare della tromba.24 fervens et fremens sorbet terram,
nec reputat tubæ sonare clangorem.
25 Ove udirà li corni dirà, rallegrandosi dalla lunga presente è la battaglia, e lo confortare delli duchi e lo urlare dell' oste.25 Ubi audierit buccinam, dicit : Vah !
procul odoratur bellum :
exhortationem ducum, et ululatum exercitus.
26 Or per la tua sapienza metterai la piuma allo sparviero, spandente le sue ali all' austro?26 Numquid per sapientiam tuam plumescit accipiter,
expandens alas suas ad austrum ?
27 Ovvero al tuo comandamento leverassi l'aquila, e nelli luoghi alti porrà lo suo nido?27 Numquid ad præceptum tuum elevabitur aquila,
et in arduis ponet nidum suum ?
28 Nelle pietre sta, e nelli luoghi pericolosi dimora, e nelli sassi alti dove non vi si puote andare.28 In petris manet,
et in præruptis silicibus commoratur,
atque inaccessis rupibus.
29 Quivi contempla l'esca (a lui), e dalla lunga gli occhii suoi guardano.29 Inde contemplatur escam,
et de longe oculi ejus prospiciunt.
30 Li suoi figliuoli leccano lo sangue; e dovunque sarà lo corpo morto, incontanente vi giugne.30 Pulli ejus lambent sanguinem :
et ubicumque cadaver fuerit, statim adest.
31 E aggiunse Iddio, e favellò a Iob:31 Et adjecit Dominus, et locutus est ad Job :
32 Or colui che contende con Dio, così agevolmente sta cheto? Adunque colui che riprende il nostro Signore Iddio, sì debbe risponder a lui.32 Numquid qui contendit cum Deo, tam facile conquiescit ?
utique qui arguit Deum, debet respondere ei.
33 Rispose Iob, e disse al Signore:33 Respondens autem Job Domino, dixit :
34 Quello che favellai lievemente, che posso io rispondere? La mia mano porrò sopra la mia bocca.34 Qui leviter locutus sum, respondere quid possum ?
manum meam ponam super os meum.
35 Una cosa favellai, che Dio il volesse ch' io non l'avessi detta; e un' altra cosa, alle quali non vi aggiugneroe.35 Unum locutus sum, quod utinam non dixissem :
et alterum, quibus ultra non addam.