SCRUTATIO

Sabato, 21 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Neemia 2


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BIBBIA VOLGAREDIODATI
1 E fu fatto nel mese di Nisan (cioè aprile) nel vigesimo anno di Artaserse re; e lo vino era dinanzi a lui, e levai il vino e diedilo al re; ed era quasi infermo dinanzi la faccia sua.1 ED avvenne l’anno ventesimo del re Artaserse, nel mese di Nisan, che, essendo stato portato il vino davanti a lui, io presi il vino, e lo porsi al re. Or io non soleva esser mesto nel suo cospetto.
2 E dissemi il re: perchè il volto tuo è tristo, concio sia che non ti veda infermo? questo non è sanza cagione, ma non so lo male che è nel tuo cuore. Ed ebbi una grande paura.2 E il re mi disse: Perchè è la tua faccia mesta, non essendo tu infermo? questo non è altro se non afflizione di cuore. Ed io ebbi grandissima paura;
3 E dissi al re: re, vivi in eterno; perchè non debbe essere il volto mio tristo, chè la città de' sepolcri di mio padre è deserta, e le sue porte sono abbruciate al fuoco?3 e dissi al re: Possa il re vivere in perpetuo; come non sarebbe la mia faccia mesta, rimanendo la città, che è il luogo delle sepolture de’ miei padri, distrutta, e le sue porte consumate dal fuoco?
4 E dissemi il re: per qual cosa addomandi tu? E orai a Dio del cielo,4 E il re mi disse: Che chiedi tu? Allora io pregai l’Iddio del cielo;
5 e dissi al re: se ti pare buono, signore mio re, e se il tuo servo ha trovato grazia nel cospetto tuo, che tu mi mandi in Giudea, alla città del sepolcro di mio padre, e sì la edificherò.5 e dissi al re: Se così piace al re, e se il tuo servitore ti è in grazia, mandami in Giudea, nella città dove sono le sepolture de’ miei padri, acciocchè io la riedifichi.
6 E dissemi lo re, e la regina che sedea appo lo re: persino a quan.o tempo durerà questa tua andata, e quando tornerai tu? E piacque nel cospetto del re, e mandommi; e diedigli lo tempo (della mia tornata).6 E il re mi disse, ed anche la sua moglie che gli sedeva allato: Quanto tempo metterai alla tua andata, e quando ritornerai? E quando io ebbi detto il tempo al re, egli ebbe a grado di darmi licenza.
7 E dissigli: se ti piace, signore mio re, di darmi una epistola alli duchi della regione la quale è di là del fiume, che mi conducano persino che vadi in Giudea,7 Poi dissi al re: Se così piace al re, sienmi date lettere a’ governatori di là dal fiume, acciocchè mi lascino passare, finchè io sia giunto in Giudea.
8 e una epistola ad Asaf custode del bosco del re, che mi dia le legna, acciò ch' io possi coprire (e chiudere) le porte del tempio, e i muri della città, e la casa la qual entrerò per abitare. E diedemi il re secondo la buona mano del mio Iddio meco.8 Ed anche lettere ad Asaf, guardiano de’ boschi del re, acciocchè mi dia legname per fabbricar le porte del palazzo della Casa di Dio, e per le mura della città, e per la casa nella quale io entrerò. E il re mi diede quelle lettere, secondo che la mano di Dio era buona sopra me
9 E venni alli duchi della regione di là dal fiume, e diedigli le epistole del re. E avea mandato meco il re i principi de' cavalieri, e li cavalieri.9 Ed io me ne venni a’ governatori di qua dal fiume, e diedi loro le lettere del re or il re avea mandati meco capitani e cavalieri.
10 E udirono Sanaballat Oronite e Tobia servo Ammanite; e contristorsi di una grande afflizione, che fosse venuto uno uomo lo quale cercasse la prosperità de' figliuoli d' Israel.10 Quando Samballat Horonita; e Tobia, servo Ammonita, ebbero udite queste cose, ebbero gran dispiacere che fosse venuto alcuno per procacciar del bene a’ figliuoli d’Israele.
11 E venni in Ierusalem, e stettivi tre dì.11 Poi giunsi in Gerusalemme; ed essendovi stato tre giorni,
12 E leva'mi di notte, e pochi uomini meco, e non dissi a persona quello che Dio mi avea dato nel cuore, ch' io dovessi fare in Ierusalem; e non avea giumento meco, salvo quello dove io sedea.12 mi levai di notte, con alcuni pochi uomini, e non dichiarai ad alcuno ciò che l’Iddio mio mi metteva in cuore di fare a Gerusalemme; e non avea meco alcun’altra bestia, che quella che io cavalcava.
13 E uscì' fuori di notte per la porta della valle, e dinanzi alla fonte del dragone, e alla porta delle brutture; e considerava il muro di Ierusalem ruinato, e le sue porte consunte al fuoco.13 Io adunque uscii di notte dalla porta della valle, e passai dirincontro alla fontana del dragone, ed alla porta del letame; ed andava considerando le mura di Gerusalemme, come erano rotte, e come le porte di essa erano consumate dal fuoco.
14 E andai alla porta della fonte, e al condotto dell' acqua del re; e non era luogo allo animale dove sedea, per lo quale lo potesse passare.14 E di là io passai alla porta della fontana, e all’acquidotto del re; e non vi era spazio per la mia cavalcatura da passar sotto di me.
15 E sali' suso per lo torrente la notte, e considerava il muro; e ritornato venni alla porta della valle, e ritornai.15 E risalendo per lo torrente, mentre era ancora notte, io andava considerando le mura; poi rientrai per la porta della valle, e così me ne rivenni.
16 Li magistrati non sapeano dove fossi ito, ovver quello ch' io mi facessi; ma e alli Giudei e alli sacerdoti e alli prìncipi e alli magistrati e a tutti gli operarii, persino a quella parte di tutti i luoghi, non gli avea manifestato altro.16 Ora i magistrati non sapevano ove io fossi andato, nè ciò che io facessi; ed io fino allora non l’avea dichiarato nè ai Giudei, nè a’ sacerdoti, nè agli uomini notabili, nè a’ magistrati, nè agli altri che aveano la cura dell’opera.
17 E dissi loro: voi avete conosciuta la afflizione nella qual noi siamo; però che Ierusalem è deserta, e le sue porte sono state abbruciate; venite, ed edifichiamo i muri di Ierusalem, e non stiamo più in questo obbrobrio.17 Allora io dissi loro: Voi vedete la miseria nella quale noi siamo, come Gerusalemme è distrutta, e le sue porte sono bruciate col fuoco: venite, riedifichiamo le mura di Gerusalemme, acciocchè non siamo più in vituperio.
18 E manifestai loro la mano del mio Dio, ch' ella fosse buona meco, e le parole del re, le quali lui mi avea detto, e però dico: leviamoci, ed edifichiamo. E le loro mani furono (per questo) confortate in buono.18 Ed io dichiarai loro come la mano dell’Iddio mio era buona sopra me; ed anche le parole del re, che egli mi avea dette. Ed essi dissero: Or mettiamoci ad edificare. Così presero animo a far bene.
19 E udirono Sanaballat Oronite e Tobia servo Ammanite e Gossem Arabo; e sì ci dileggiavano e dispregiavano, e dissero: che cosa è questa che voi fate? or ribellate voi contro al re?19 Ma Samballat Horonita, e Tobia, servo Ammonita, e Ghesem Arabo, avendo udito questo, ci beffavano, e ci sprezzavano, e dicevano: Che cosa è questo che voi fate? vi volete voi ribellar contro al re?
20 E io li risposi, e dissi loro: lo Iddio del cielo esso è quello che ci aiuta, e noi siamo suoi servi; leviamoci ed edifichiamo; (a) voi (non vi tocca questo, però che) non avete parte nè giustizia nè memoria in Ierusalem.20 Ed io risposi, e dissi loro: L’Iddio del cielo è quel che ci farà prosperare; e noi, suoi servitori, ci metteremo ad edificare; ma voi non avete parte, nè diritto, nè memoria alcuna in Gerusalemme