SCRUTATIO

Dimanche, 22 Juin 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Seconda Epistola di San Pietro Apostolo 2


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1 Ma furono falsi profeti nel popolo, sì come in voi saranno maestri menzogneri, li quali introduceranno sette di perdizione, e negaranno quello Signore che gli ricomperò, menando sopra sè sùbita perdizione.1 Vi furon però nel popolo anche de' falsi profeti, come ancor tra di voi vi saranno de' bugiardi maestri, i quali introdurranno sette perverse, che rinnegheranno quel Signore, che gli ha riscattati, tirandosi addosso una pronta perdizione.
2 E molti seguiteranno le loro lussurie, per li quali la via della verità sarà biastemata.2 E molti seguiteranno le impurità di coloro, per causa de' quali sarà bestemmiata la via della verità:
3 E per avarizia mercanteranno di voi con finte parole; alli quali il giudicio da quinci inanzi non cessa, e la perdizione di loro non dorme.3 E con parole formate dall'amor del guadagno faran negozio di voi: la dannazione de' quali già tempo non langue, e la perdizione di essi non assonna.
4 Però [che] se Iddio alli angioli che peccarono non perdonò, ma con legami infernali tratti nell'inferno gli diede nel giudizio ad essere riserbati a tormentare;4 Imperocché se Dio non perdonò agli Angeli, che peccarono, ma cacciatili nel tartaro gli consegnò alle catene d'inferno ad esser tormentati, e serbati al giudizio:
5 e non perdonò al mondo naturale, ma l' ottavo Noè banditore di giustizia guardò, menando diluvio nel mondo delli empii;5 E all'antico mondo non perdonò, ma custodì con sette altri Noè predicatore della giustizia, scaricando il diluvio sul mondo degli empi:
6 e le città di Sodoma e di Gomorra recate in cenere danno l' esempio che debbono operare coloro che sono per operar male;6 E le città di Sodoma, e di Gomorra condannò alla distruzione, riducendole in cenere: facendole esempio a coloro, che sono per vivere da empj:
7 e liberò il giusto Lot, constretto dalla non giusta e lussuriosa conversazione de' niquitosi;7 E liberò il giusto Lot vessato dalle ingiurie, e dall'impuro vivere d'uomini infami:
8 imperò che per veduta e per udita era giusto, abitando appo coloro li quali di die in die tormentavano la giusta anima con non giuste opere;8 Imperocché e di vista, e d'udito era giusto: dimorando con gente, la quale ogni di metteva alla tortura quell'anima giusta con le inique operazioni.
9 (adunque) seppe Iddio scampare li santi della tentazione; ma li iniquitosi nel dì del giudizio reserverà a tormentare;9 Sa il Signore liberare i giusti dalla tentazione: e serbare gli iniqui pel dì del giudizio ai tormenti:
10 ma maggiormente quelli che vanno dopo la carne, con desiderio di immondizia, e la signoria dispregiano, arditi, piacenti a sè, e non temono di introducere sette biastemiando;10 E particolarmente coloro, i quali dietro alla carne batton le vie dell'immonda concupiscenza, e disprezzan la potestà, audaci, amanti di loro stessi, non temono d'introdurre delle sette, bestemmiando:
11 ove li angeli, conciosia cosa che sieno maggiori per forza e per virtù, non portano incontra di sè giudizio di biastemiare.11 Mentre gli stessi Angeli maggiori essendo di forza, e di robustezza, non reggono alla orrenda condannazione portata contro di loro.
12 Ma questi, sì come bestie senza ragione, naturalmente in prigione e in morte, in quelle cose che non cognoscono biastemiando, nella corruzione loro periranno,12 Ma questi come bestie irragione voli, naturalmente fatte per esser prese, e consunte, bestemmiando le cose, che ignorano, per la propria lor corruzione periranno,
13 ricevendo mercede d' iniquità, pensando loro dilettamento le ricchezze de' dì; abbondando in dilettamenti di corruzione e di sozzura, nelli loro mangiari facendo lussuria con voi,13 Ricevendo la mercede dell'iniquità eglino, che fan loro piacere delle quotidiane delizie: sudiciumi, e vituperi pieni di mollezza, dissoluti ne' conviti, che fanno con voi,
14 avendo gli occhi pieni di adulterio, e di peccato da non cessare; seducendo l' anime che non son ferme, avendo il cuore sollecito alla avarizia; li figliuoli di maledizione,14 I quali hanno gli occhi pieni di adulterio, e di incessante cupidità; che adescano le anime vacillanti, che hanno il cuore esercitato nell'avarizia, figliuoli della maledizione:
15 abbandonando la diritta via, errarono; e seguitarono la via di Balaam di Bosor, il quale amò la mercede della iniquità;15 Abbandonata la retta strada si sono sviati, seguitando la via di Balaam figliuolo di Bosor, il quale amò la mercede dell'iniquità:
16 ma ebbe riprendimento della sua stoltezza; la bestia (cioè la somiera) la quale non parlava, con voce dell' uomo parlando, divietò la simplicità del profeta.16 Ma fu ripreso della sua pazzia: una muta bestia da soma, umana voce parlando, raffrenò la stoltezza del profeta.
17 Questi son fonti senza acqua, e nuvoli commossi da vento, alli quali è riserbata l'oscurità delle tenebre.17 Questi sono fontane senz' acqua, e nebbie sbattute dai turbini, pe' quali si serba caligine tenebrosa.
18 Con superbia di vanità parlando, traggono con desiderii della carne alla lussuria coloro che fuggono un poco, li quali conversati sono in errore,18 Imperocché spacciando una vanità superba, adescano per mezzo delle impure passioni della carne quegli, i quali poco prima fuggivano da coloro, che son nell'errore:
19 promettendo loro libertà, conciosia cosa che siano servi di corruzione; però che ciascuno è servo di quella cosa dalla quale è vinto.19 Promettendo loro la libertà, mentre sono essi stessi servi della corruzione: imperocché da chi uno è stato vinto, di lui è ancor servo.
20 Chè se quelli che fuggono le sozzure del mondo nel cognoscimento del nostro Iddio e del Salvatore Iesù Cristo, da capo imbrigati, da queste cose son vinti, l'opere di poscia fatte [sono] a lor peggiori che le prime.20 Imperocchè se avendo fuggite le sozzure del mondo mediante la cognizione del Signor nostro, e salvator Gesù Cristo, da queste sono nuovamente avviluppati, e vinti: il secondo loro stato è divenuto peggior del primo.
21 Però che meglio era a loro a non cognoscere la via della giustizia, che dippoi cognosciuta, tornare a dietro da quello santo comandamento che dato è a loro.21 Imperocché meglio era per essi il non conoscere la via della giustizia, che conosciutala, rivolgersi indietro dal comandamento santo, che ad essi è stato dato.
22 A color quella cosa avviene del vero proverbio: il cane è tornato al vomito suo, e: la porca è lavata nel voltamento del luto.22 Ma si è compiuto in essi quel vero proverbio: il cane tornò al suo vomito: e, la troia lavata a rivoltarsi nel fango.