SCRUTATIO

Dimanche, 22 Juin 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 40


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Una occupazione grande è (nata e) creata a tutti li uomini, e grave giogo sopra li figliuoli di Adamo, dal die che uscirono del ventre della madre loro, infino nel die della sepoltura nella madre di tutti;1 Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
2 cioè li loro pensieri e le pagure del cuore e li trovamenti dell' aspettare e il dì dello affinimento (di questa occupazione);2 Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
3 da colui che siede (Signore) nella gloriosa sede insino a colui che è abbassato in terra e in cenere;3 Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
4 e da colui che usa il color (rosato ovver) celeste, e porta corona, infino a colui che è coperto di lino crudo; furore, gelosia, rumore, tempesta, paura di morte, perseverante iracundia e contenzione,4 da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
5 e nel tempo della refezione nella camera il sogno della notte (che) muta la scienza sua.5 non c’è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
Anche durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba i suoi pensieri:
6 Poco come niente sta in riposo, e da lui si vede nel sonno, sì come nel dì si fa ragguardamento.6 per un poco, come niente, sta nel riposo
e subito nel sonno si affatica come di giorno,
è sconvolto dalla visione del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
7 Conturbato è nel sogno del cuore suo, sì come è conturbato colui ch' è scampato il die della battaglia; levossi suso nel tempo della sua salute, e maravigliandosi (della sua grandezza), nulla temea delle cose che sono,7 Al momento di mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell’irreale timore.
8 dall' uomo infino alla bestia, e sopra li peccatori sette cotanti.8 Così è per ogni essere vivente, dall’uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
9 A queste cose (oltre le predette) si aggiugne morte, sangue, contenzione, mortalità, oppressione, fame e dicertamento e battiture.9 morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
10 Tutte queste cose sono create sopra li iniqui, e però fu fatto il diluvio.10 Questi mali sono stati creati per gli empi,
per loro causa venne anche il diluvio.
11 (Però) tutte le cose, che sono di terra, in terra rivertiranno; e tutte l'acque ritorneranno in mare.11 Tutto quello che proviene dalla terra alla terra ritorna,
quanto viene dalle acque rifluisce nel mare.
12 Ogni dono (temporale) e iniquitade si disfarae; e la fede durerà sempre.12 Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
13 Le facultadi delle iniquitadi sì come fiume si seccheranno, e staranno sì come il grande tuono alla piova.13 Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente,
si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano.
14 In aprire le mani sue s'allegrerà; così li peccatori languiranno nella fine.14 Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
15 Li nipoti degl' impii non multiplicheranno rami; e le radici corrotte suonano in su la sommitade della pietra.15 La stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami,
le radici impure sono sopra una pietra dura.
16 La verdezza sopra ogni acqua, e alla bocca del fiume sarà divelta prima che nullo fieno.16 Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
17 La grazia sì come il paradiso permane (sempre) nelle benedizioni; e la misericordia starà in eterno.17 Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni,
l’elemosina dura per sempre.
18 La vita dell' operario, lo quale è sufficiente a sè, s'addolcerae; e in lei troverai tesoro.18 La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore è dolce,
ma più ancora lo è per chi trova un tesoro.
19 O figliuolo, lo edificamento della cittade confermerae la fama dello edificatore; e sopra questa fia computata la fen:ina sanza macula.19 I figli e la fondazione di una città consolidano un nome,
ma più ancora è apprezzata una donna irreprensibile.
20 Il vino e la musica allegrano il cuore; e sopra l'uno e l'altra la dilezione della sapienza.20 Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora l’amore della sapienza.
21 Le pifare e li salteri fanno soave melodia; e sopra l'una e l'altro è la lingua suave.21 Il flauto e l’arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora una voce soave.
22 L'occhio desidera di vedere le cose belle e ben formate; e sopra questo desideroe verdi campi.22 L’occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora il verde dei campi.
23 L'amico e il compagno, che nel tempo sono convenevoli, si provano; e sopra amendue la moglie col marito.23 Il compagno e l’amico s’incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora moglie e marito.
24 Sono li fratelli in adiutorio nel tempo della tribulazione; e la misericordia, che sopra di loro è, li libererà.24 Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione,
ma più ancora l’elemosina.
25 Oro e argento è stabilmento de' piedi; e sopra amendue lo buono e unanime consiglio.25 Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma più ancora è stimato un consiglio.
26 Le facoltadi e le potenze corporali esaltano il cuore; e sopra ciascuna d'esse il timore di Dio.26 Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla,
con esso non c’è bisogno di cercare un altro aiuto.
27 Non è nel timore di Dio diminuzione, e non è bisogno in quello cercare altro adiutorio.27 Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni
e protegge più di qualsiasi gloria.
28 Il timore di Dio è sì come paradiso di benedizione, e sopra ogni gloria coprirono quello.28 Figlio, non vivere una vita da mendicante:
è meglio morire piuttosto che mendicare.
29 Figliuolo, nel tempo della vita tua non sii mendico; però ch' egli è meglio morire, che mendicare.29 Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamare tale;
si contaminerà con cibi estranei,
l’uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
30 L'uomo che guarda ad altrui mensa, non è la vita sua disposta in pensare dond' egli viva; però ch' egli nutrica l'anima sua con gli altrui cibi.30 Il mendicare è dolce nella bocca dello sfrontato,
ma dentro di lui c’è un fuoco che brucia.
31 L'uomo addottrinato e ammaestrato si guarderae da questo.
32 La inopia fia abbattuta nella bocca dello isciocco; il fuoco arderà nel ventre suo.