Scrutatio

Venerdi, 23 maggio 2025 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 10


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA TINTORI
1 Lo giudice savio giudicherà il popolo suo, il principato del savio sarà stabile.1 Il saggio magistrato renderà giustizia al suo popolo, e il governo dell'uomo assennato sarà stabile.
2 Secondo il giudice del populo, così fieno li ministri suoi; e quale è il rettore della cittade, tali sono gli abitanti in quella.2 Quale è il capo del popolo, tali i suoi ministri; quale il governatore d'una città, tali i suoi abitanti.
3 Lo sciocco re perderà il suo popolo; e le cittadi saranno abitate per lo senno de' savi.3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo, e le città saranno ingrandite per la prudenza dei grandi.
4 La signoria della terra sì è nella mano di Dio, (e scomunicabile è ogni iniquità delle genti); e utile rettore al tempo suo susciterà Iddio sopra di quella.4 Ilgoverno del mondo è nelle mani di Dio, ed Egli a suo tempo farà sorgere il re che ci vuole.
5 Nella mano d' Iddio è la potenza dell' uomo, e sopra la faccia dello scrivano (Iddio) porrà l'onore suo.5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed Egli donerà la sua maestà alla faccia dello scriba.
6 Non tenere a memoria ogni ingiuria la quale t'ha fatto il prossimo; e nulla farai nell' opere della ingiuria.6 Non ricordare le ingiurie ricevute dal prossimo, e non far nulla che sia ingiurioso.
7 La superbia è odiosa dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini; e ogni iniquità delle genti è biastemievole.7 La superbia è odiata da Dio e dagli uomini, ed è in esecrazione ogni iniquità delle genti.
8 Il regno si trasporta di gente in gente per le ingiustizie e per le ingiurie e per le contumelie e per diversi inganni.8 L'impero passa da una nazione all'altra a causa delle ingiustizie, delle violenze, degli oltraggi e d'ogni specie d'inganni.
9 Niuna cosa è più scellerata che lo avaro. Per che sei superba, o terra e cenere?9 Nulla di più scelerato dell'avaro. Come può insuperbire la terra e la cenere?
10 Niuna cosa è più iniqua che amare la pecunia; per che costui che l'ama, ha l'anima sua venale, però che nella vita sua sì gittoe le sue intime cose.10 Niente è più iniquo di colui che ama il danaro: egli infatti mette in vendita anche l'anima sua, giacché da vivo si cava le proprie viscere.
11 Ogni signoria è breve per vita. La lunga infermità sì annoia il medico.11 Corta è la vita d'ogni potere. La lunga malattia stanca il medico,
12 Rimove il medico la breve malattia; e così è il re oggi, e domani si muore.12 il medico tronca la corta malattia: così il re oggi vive e domani è morto.
13 Quando muore l'uomo, fia erede delli serpenti e bestie e vermini.13 E quando l'uomo è morto avrà, per suo retaggio serpenti, bestie e vermi.
14 Il principio della superbia dell' uomo sì è fuggirsi da Dio.14 Il principio della superbia dell'uomo è l'apostasia da Dio:
15 Però che il cuore suo si partì da colui che il fece; e perciò che la superbia è principio d'ogni peccato, colui che lei terrae sarà ripieno dalla maledizione, e infine lo stravolgerae.15 infatti il suo cuore s'allontana da colui che lo creò; e il primo di tutti i peccati è la superbia. Chi starà attaccato a lei sarà pieno di maledizioni, e alla fine andrà in rovina.
16 Perciò il Signore levò gli ornamenti al convento de' rei, e distrussegli insino alla fine.16 Per questo il Signore ha svergognate le riunioni dei malvagi, e li ha distrutti fino allo sterminio.
17 Iddio distrusse le sedie delli superbi dogi, e fa sedere gli umili per coloro.17 Dio ha gettato a terra i troni dei principi superbi, e al loro posto vi ha fatto sedere i miti.
18 Iddio inaridì le radici delle superbe genti, e di quelle genti piantoe li umili.18 Dio ha fatto seccare le radici delle nazioni superbe, e al loro posto ha piantate le umili.
19 Iddio stravolse le terre delli cupidi, e disfecele insino al fondamento.19 Dio ha distrutte le terre delle nazioni, le ha rovinate sin dai fondamenti,
20 Inaridì quelli, e distrusse quelli, e fece cessare la memoria loro da terra.20 Ne ha fatte seccare molte, ne ha dispersi gli abitanti, ha fatto sparire dal mondo la loro memoria.
21 Iddio disfece la memoria de' superbi, e lascioe la memoria delli umili sempre.21 Dio ha fatto sparire il ricordo dei superbi ed ha lasciata la memoria degli umili di spirito.
22 Superbia non è creata agli uomini, nè iracondia alla nazione delle femine.22 Non fu creata per gli uomini la superbia, nè l'iracondia per i nati di donna.
23 Il seme degli uomini, il quale teme Iddio, sarà onorato; ma quello seme degli uomini sarà disonorato, il quale passa il comandamento del Signore.23 La razza degli uomini che teme Dio sarà onorata, e disonorata sarà quella razza che trasgredisce i comandamenti del Signore.
24 Nel mezzo de' fratelli lo rettore di quelli sia in onore; e coloro che temono Iddio, saranno nel conspetto suo.24 Tra i fratelli è onorato il loro capo, ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.
25 Il timore di Dio sì è gloria degli onorati ricchi e delli poveri.25 La gloria dei ricchi, dei grandi e dei poveri è il timor di Dio.
26 Non dispregiare l'uomo povero e giusto; e non magnificare l' uomo peccatore ricco.26 Guardati dal disprezzare il giusto povero e dal fare grande stima del peccatore ricco.
27 Grande è il giudice, e potente in onore; e non è egli maggiore di colui che teme Iddio.27 I grandi, i magistrati, i potenti sono in onore, ma nessuno è più grande di colui che teme Dio.
28 Li liberi sono servi del savio servo; e l' uomo savio e disciplinato non mormorarae quando è castigato, e chi non sae non sarà onorato.28 Al servo sapiente serviranno gli uomini liberi; l'uomo prudente e disciplinato non mormorerà, se corretto, e l'ignorante non sarà onorato.
29 Non ti esaltare in fare l' opera tua, e non dimorare nel tempo dell' angoscia.29 Non pensare troppo altamente di te quando devi fare un lavoro, e non stare a vedere nel tempo del bisogno.
30 Meglio è colui che adopera, e abbonda in tutte le cose, che colui che si gloria, e non ha del pane.30 Val più colui che lavora e abbonda di tutto, che uno che si vanta e manca di pane.
31 Figliuolo, salva l'anima tua nella mansuetudine, e dàlli onore secondo il merito suo.31 Figliolo, colla mansuetudine conserva la tua anima, e rendile onore secondo il suo merito.
32 Or chi giustificherae colui che pecca nell'anima sua? chi onorerà colui che disonora l'anima sua?32 Chi giustificherà colui che pecca contro l'anima, propria? Chi onorerà colui che disonora la sua anima?
33 Il povero si gloria per la disciplina e il timor suo; ed è alcuno che è onorato per la ricchezza sua.33 Il povero è onorato per la sua istruzione e il suo timore, e v'è anche l'uomo onorato per le sue ricchezze.
34 Colui che si vanagloria nella povertade, quanto maggiormente nella ricchezza? E colui che si gloria nelle ricchezze, tema la povertade.34 Ma chi è glorioso nella povertà, quanto più sarebbe nelle ricchezze? Colui che si gloria delle ricchezze tema la povertà.