Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Giuditta 7


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 Il giorno seguente Oloferne diede ordine a tutto il suo esercito e a tutta la moltitudine di coloro che si erano aggiunti a lui come alleati di muovere il campo contro Betulia, occupare le vie d'accesso della montagna e far la guerra contro gl'Israeliti.1 Ma Oloferne il dì seguente comandò alli suoi eserciti, che andassero contro a Betulia.
2 In quel giorno quindi ogni uomo valido tra loro si mise in marcia. L'esercito di quei guerrieri era di centosettantamila fanti e di dodicimila cavalieri, senza contare gli addetti ai servizi e altri uomini ch'erano con loro a piedi, in numero immenso.2 Ed erano li pedoni combattitori (del suo esercito) cento ventimilia, cavalieri ventidue milia, senza la preparazione di quelli uomini, e di tutta quella gioventù, la qual lui avea condotto con sè delle provincie e delle cittadi le quali lui avea preso.
3 Si accamparono nella vallata vicino a Betulia presso la sorgente, estendendosi in profondità sopra Dotain fino a Belbain e in lunghezza da Betulia fino a Kiamon situata dirimpetto a Esdrelon.3 Tutti insieme si prepararono alla battaglia contro ai figliuoli d' Israel, e vennero per la estremità del monte persino alla sommità (del monte) la qual è verso Dotain, dal luogo che si chiama Belma, persino al luogo che si chiama Chelmon lo qual è contro ad Esdrelon.
4 Quando videro la moltitudine di costoro, gl'Israeliti rimasero profondamente turbati e si dicevano l'un l'altro: "Ora costoro brucheranno la superficie di tutto il paese e né i monti più alti né le valli o le colline potranno resistere al loro peso".4 Ma i figliuoli d' Israel, quando viddero la loro moltitudine, gettaronsi sopra la terra, ponendo la cenere sopra i capi loro, tutti di uno animo pregando che Iddio d' Israel dimostrasse la misericordia sua sopra il popolo suo.
5 Ognuno prese le proprie armi e dopo aver acceso fuochi sulle torri, stettero a fare la guardia per tutta quella notte.5 E pigliando l'arme sue da battaglia, stettero alli luoghi stretti delle strade che sono tra' monti, e non si partivano dalla custodia di quelli nè lo dì nè la notte.
6 Il secondo giorno Oloferne fece uscire tutta la sua cavalleria alla vista degl'Israeliti ch'erano in Betulia,6 E attorniando Oloferne per lo circuito, trovò uno fonte dallo quale uscian l'acque, ed entravano in uno condotto lo qual era dirizzato dalla parte australe della città, che conduceva loro l'acqua; e ordinò che quello condotto fosse disfatto.
7 ispezionò le vie d'accesso alla loro città e, ricercate le sorgenti d'acqua, le occupò collocandovi guarnigioni di uomini armati; quindi egli ritornò al suo esercito.7 Erano niente di meno non molto lontano da' muri della città alcuni fonti, dalli quali furtivamente furono veduti pigliare l'acqua, più tosto per ricrearsi che per bere.
8 Allora gli si accostarono tutti i capi dei figli di Esaù, tutti i comandanti del popolo di Moab e gli strateghi della costa e gli dissero:8 E andorono i figliuoli di Ammon e di Moab ad Oloferne, dicendo: i figliuoli d' Israel non si confidano nè in lancia nè in sagitte, ma li monti li difendono, e li colli (de' monti) sì li custodiscono, posti nelli precipizii.
9 "Voglia ascoltare il nostro signore una parola, per evitare qualunque guaio al tuo esercito.9 Acciò che dunque senza andare a battaglia (e senza fare fatti d' arme) tu li possi superare, poni le guardie alli fonti acciò che non possino pigliare acqua; e senza coltello tu gli ucciderai, ovver certamente faticati darannoti la città sua, la qual per esser posta su questi monti pensano che non si supererae.
10 Questo popolo degl'Israeliti non fa affidamento tanto sulle proprie lance, quanto sull'altezza dei monti sui quali essi abitano; certo non è facile scalare le creste dei loro monti.10 E piacque il consiglio ad Oloferne e a tutti i suoi satelliti, e ordinò per lo circuito i centurioni per ciascuno fonte.
11 Pertanto, o signore, non combattere contro di loro, come si usa in una battaglia ordinata, così nessun uomo del tuo esercito cadrà.11 Ed essendo stata questa guardia per venti dì, mancorono le cisterne e le radunanze dell' acque a tutti quelli i quali abitavano in Betulia, per tal modo che non era nella città onde si potessono saziare solamente per uno dì, però che l'acqua si dava a misura ogni dì.
12 Rimani nel tuo accampamento e fa' ivi rimanere ogni uomo del tuo esercito; i tuoi servitori s'impadroniscano della sorgente d'acqua, che scaturisce alla radice del monte,12 Allora essendo congregati dinanzi a Ozia tutti gli uomini e le donne, giovani e fanciulli, dissero tutti a una voce:
13 perché di là attingono acqua tutti gli abitanti di Betulia. La sete li consumerà e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine creste dei monti, ci accamperemo su di esse per sorvegliare che nessun uomo esca dalla città.13 giudichi Iddio tra noi e te, però che tu ci hai fatto molti mali, non volendo parlare pacificamente con gli Assirii, e per questo ne ha venduti Iddio nelle mani loro,
14 Saranno consunti dalla fame, loro, le loro mogli e i loro figli, e prima che la spada piombi su di loro, giaceranno distesi sulle piazze della loro dimora.14 E però (che) non è chi ci aiuti, conciò sia cosa che noi sì caderemo tutti dinanzi a loro da sete, e in grande perdizione.
15 Così darai loro un duro contraccambio, perché si sono ribellati e non sono voluti uscire pacificamente incontro alla tua persona".15 E ora congregate tutti quelli che sono nella città, acciò che noi ci diamo tutti liberamente al popolo di Oloferne.
16 Il loro discorso piacque a Oloferne e a tutti i suoi ministri e perciò egli diede ordine di fare come avevano proposto.16 Egli è meglio che prigioni benediciamo il Signore vivendo, che moriamo e siamo obbrobrio a tutta la gente, conciò sia cosa che noi vediamo le nostre mogli e li nostri figliuoli morire dinanzi alli occhii nostri.
17 Si mosse un distaccamento di Moabiti e cinquemila Assiri con essi si accamparono nella vallata occupando i punti d'acqua e le sorgenti degl'Israeliti.17 Noi protestiamo oggi al cielo e alla terra, e al Dio de' padri nostri lo quale ci punisce secondo i peccati nostri, acciò che voi diate questa città in mano dello esercito di Oloferne; e sia il fine nostro breve nella punta dello coltello, il quale si fa più lungo nella siccità della sete.
18 Dal canto loro i figli di Esaù e gli Ammoniti salirono e si accamparono sulla montagna di fronte a Dotain, donde inviarono parte dei loro uomini verso meridione e ad oriente di fronte a Egrebel, situata vicino a Chus, sul torrente Mochmur. Il resto dell'esercito degli Assiri si accampò nella pianura, ricoprendo tutta la superficie del paese. Le tende e i loro equipaggiamenti, essendo molto ingenti, formavano un accampamento di grande mole.18 E avendo loro dette queste parole, cominciorono tutti a piagnere e ululare nella chiesa grande; e per molte ore tutti chiamarono con una voce al Signore, dicendo:
19 Gl'Israeliti allora elevarono grida al Signore, loro Dio, con l'animo scoraggiato, poiché tutti i loro nemici li avevano circondati e non era possibile evadere di mezzo a loro.19 noi peccammo coi padri nostri; noi abbiamo operato ingiustamente, e molte iniquitadi abbiamo fatto.
20 Il campo assiro al completo, fanti, carri e cavalli, proseguì l'accerchiamento per trentaquattro giorni, e a tutti gli abitanti di Betulia si esaurì ogni recipiente d'acqua.20 Tu (Signore) che sei pio, abbi misericordia di noi, o nel tuo flagello castigaci delle nostre iniquitadi; e non voler dare quelli che (si confidano di te e che) ti confessano nelle mani del popolo lo qual non ti conosce;
21 Le cisterne si vuotarono e non ebbero acqua da bere a sazietà neppure per un giorno, perché veniva loro distribuita in misura razionata.21 acciò che non (si lodano e) dicano fra le genti: dov'è lo loro Iddio?
22 I loro fanciulli si accasciavano, le donne e i giovani venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e agli sbocchi delle porte, non rimanendo in essi alcuna energia.22 E conciosia che, faticati per questi clamori e pianti, fossero lassi,
23 Allora il popolo, giovani, donne e bambini, si radunò intorno a Ozia e ai capi della città; e gridarono ad alta voce dicendo al cospetto di tutti gli anziani:23 levandosi Ozia pieno di lacrime, disse: siate di buono animo, fratelli miei, e aspettiamo questi cinque di la misericordia di Dio.
24 "Che Dio sia giudice tra voi e noi, perché ci avete fatto un grave torto, non avendo svolto trattative di pace con gli Assiri.24 Forse che leverà la indignazione sua da noi, e darà gloria al nome suo.
25 Ora non c'è nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduto nelle loro mani, per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da grande rovina.25 Ma se passati i cinque dì non ci verrà adiutorio, faremo queste parole che avete detto, (e secondo che avete parlato).
26 Ormai chiamateli e consegnate la città intera alla gente di Oloferne e a tutto il suo esercito perché la saccheggino.
27 E' meglio per noi diventare loro preda; saremo certo loro schiavi, ma almeno rimarremo vivi e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i figli nostri esalare l'anima.
28 Vi scongiuriamo per il cielo e la terra, per il nostro Dio e Signore dei nostri padri, che ci punisce secondo i nostri peccati e le colpe dei nostri padri, di agire oggi stesso come vi abbiamo detto".
29 Vi fu allora un gran pianto generale di tutti in mezzo all'assemblea e a gran voce gridarono al Signore Dio.
30 Ozia disse loro: "Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni, durante i quali il Signore, nostro Dio, ci userà di nuovo misericordia; certo egli non ci abbandonerà fino all'ultimo.
31 Se, passati questi giorni, non ci giungerà alcun aiuto, farò come avete proposto".
32 Così rimandò il popolo, ciascuno nel suo quartiere; gli uomini ritornarono sulle mura e sulle torri della città, mentre rimandò le donne e i bambini alle loro case, ma nella città si stava in grande costernazione.