Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Giobbe 6


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BIBBIA RICCIOTTIDIODATI
1 - Ma Giobbe rispose e disse:1 E GIOBBE rispose e disse:
2 «Oh! se si pesassero i miei peccati, con i quali meritai l'ira, e la sventura ch'io soffro [si mettesse sull'altro piatto] della bilancia!2 Fosse pur lo sdegno mio ben pesato, E fosse parimente la mia calamità levata in una bilancia!
3 Questa risulterebbe più pesante della sabbia del mare: ond'è che le mie parole son piene di dolore!3 Perciocchè ora sarebbe trovata più pesante che la rena del mare; E però le mie parole vanno all’estremo.
4 Poichè le frecce del Signore stanno su me confitte, del loro veleno s'abbevera lo spirito mio, e i terrori del Signore contro di me stanno schierati.4 Perchè le saette dell’Onnipotente sono dentro di me, E lo spirito mio ne beve il veleno; Gli spaventi di Dio sono ordinati in battaglia contro a me.
5 Raglia forse l'onagro quando ha dell'erba, ovver muggisce il bove quando è davanti alla greppia ricolma?5 L’asino salvatico raglia egli presso all’erba? Il bue mugghia egli presso alla sua pastura?
6 Si può forse mangiare ciò ch'è insipido non condito di sale, ovver si gusta ciò che gustato dà morte?6 Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch’è intorno al torlo dell’uovo?
7 Quelle cose che prima l'anima mia non voleva toccare, adesso nella mia sventura son diventate mio cibo.7 Le cose che l’anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi
8 Oh! se si esaudisse la mia domanda, e ciò che io aspetto mi concedesse Dio!8 Oh! venisse pur quel ch’io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch’io aspetto!
9 Cioè, [Dio] che cominciò finisca con lo schiacciarmi, sciolga la sua mano per recidermi!9 E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi!
10 E questa sarebbe per me la consolazione, che, mentre egli mi affligge di dolori senza risparmio, io non rinnego le parole sante.10 Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch’egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo.
11 Qual è mai infatti la mia forza, perchè io resista? qual è mai il mio fine, perchè io sia longanime?11 Quale è la mia forza, per isperare? E quale è il termine che mi è posto, per prolungar l’aspettazione dell’anima mia?
12 Nè forza di pietre è la mia forza, nè la mia carne è di bronzo:12 La mia forza è ella come la forza delle pietre? La mia carne è ella di rame?
13 ecco, non v'è per me alcun sollievo in me, e pur i miei intimi s'allontanaron da me!13 Non è egli così che io non ho più alcun ristoro in me? E che ogni modo di sussistere è cacciato lontan da me?
14 Colui che nega al suo amico pietà, abbandona il timor del Signore.14 Benignità dovrebbe essere usata dall’amico inverso colui ch’è tutto strutto; Ma esso ha abbandonato il timor dell’Onnipotente,
15 I miei fratelli furon fallaci meco come un torrenteche d'un subito gonfia nelle valli:15 I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via;
16 in esso si dissolve il ghiaccio, sopra esso cade la neve;16 I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia;
17 ma quando si dissecca è annientatoe al risentir del caldo scompare dal suo letto,17 Ma poi, al tempo che corrono, vengono meno, Quando sentono il caldo, spariscono dal luogo loro.
18 si contorcono i rigagnoli del suo corso, si sperdono su nel vuoto e finiscono.18 I sentieri del corso loro si contorcono, Essi si riducono a nulla, e si perdono.
19 Le carovane di Thema erano state intente, le torme di Saba avevano sperato alquanto:19 Le schiere de’ viandanti di Tema li riguardavano, Le carovane di Seba ne aveano presa speranza;
20 ma restaron confuse perchè sperarono, giunsero fin lì, ma restaron deluse.20 Ma si vergognano di esservisi fidati; Essendo giunti fin là, sono confusi.
21 In tal maniera voi vi comportaste, chè ora vedendo la mia sventura vi sbigottite.21 Perciocchè ora voi siete venuti a niente; Avete veduta la ruina, ed avete avuta paura
22 Ho detto io forse: - Datemi qualcosa? Dei vostri beni fatemi un donativo? -22 Vi ho io detto: Datemi, E fate presenti delle vostre facoltà per me?
23 Ovvero: - Liberatemi dalla mano dell'avversario? dalla mano dei violenti scampatemi? -23 E liberatemi di man del nemico, E riscuotetemi di man de’ violenti?
24 Insegnatemi pure, ed io tacerò, e in ciò in cui io sia ignorante istruitemi.24 Insegnatemi, ed io mi tacerò; E ammaestratemi, se pure ho errato in qualche cosa.
25 Perchè sminuite le parole veritiere, se fra voi non v'è alcuno che riesca a smentirmi?25 Quanto son potenti le parole di dirittura! E che potrà in esse riprendere alcun di voi?
26 Soltanto per ingiuriare voi intessete discorsi, e gittate le parole al vento;26 Stimate voi che parlare sia convincere? E che i ragionamenti di un uomo che ha perduta ogni speranza non sieno altro che vento?
27 sopra un orfano voi vi gettate, e vi sforzate d'abbattere l'amico vostro.27 E pure ancora voi vi gittate addosso all’orfano, E cercate di far traboccare il vostro amico.
28 Ma poichè cominciaste, compite, porgete orecchio e vedete se mentisco.28 Ora dunque piacciavi riguardare a me, E se io mento in vostra presenza.
29 Rispondete, vi prego, senza contenziosità, e ragionando secondo giustizia, sentenziate:29 Deh! ravvedetevi; che non siavi iniquità; Da capo, il dico, ravvedetevi, io son giusto in questo affare.
30 e non troverete nella mia lingua iniquità, nè dentro la mia bocca risonerà stoltezza.30 Evvi egli iniquità nella mia lingua? Il mio palato non sa egli discerner le cose perverse?