Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Giuditta 5


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - Fu dunque narrato ad Oloferne capo dell'esercito assiro, come i figli d'Israele si fossero preparati alla resistenza, ed avessero sbarrato i passi dei monti.1 Frattanto a Oloferne, comandante supremo dell’esercito di Assur, fu riferito che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano bloccato i valichi montani, avevano costruito fortificazioni sulle cime dei monti e avevano posto ostacoli nelle pianure.
2 Allora, entrato in gran furore ed in ira grandissima, chiamò tutt'i principi de' Moabiti ed i capi degli Ammoniti,2 Egli andò su tutte le furie e convocò tutti i capi di Moab e gli strateghi di Ammon e tutti i satrapi delle regioni marittime,
3 e disse loro: « Ditemi che popolo è questo che ha occupato i passi montani; quali e quante sono le loro città; quale è il loro valore, quale il loro numero, e chi è il capo delle loro milizie;3 e disse loro: «Spiegatemi un po’, voi figli di Canaan, che popolo è questo che dimora sui monti e come sono le città che abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro forza e il loro vigore, chi si è messo alla loro testa come re e condottiero del loro esercito
4 e perchè, a differenza di tutti quelli che abitano ad oriente, questi ci hanno disprezzato, e non son venuti incontro a noi per riceverci pacificamente ».4 e perché hanno rifiutato di venire incontro a me, a differenza di tutte le popolazioni dell’occidente».
5 Allora Achior, capo di tutti gli Ammoniti, rispose, e disse: « Se ti degnerai d'ascoltarmi, signor mio, io dirò innanzi a te la verità a riguardo di questo popolo che abita sui monti, e non uscirà parola falsa dalla mia bocca.5 Gli rispose Achiòr, condottiero di tutti gli Ammoniti: «Ascolti bene il mio signore la risposta dalle labbra del tuo servo: io dirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne, vicino al luogo ove tu risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del tuo servo.
6 Questo popolo è della razza de' Caldei.6 Questo è un popolo che discende dai Caldei.
7 Esso abitò prima nella Mesopotamia, perchè non volcvnn seguire gli dèi de' padri loro, della terra de' Caldei.7 Essi dapprima soggiornarono nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dèi dei loro padri che si trovavano nel paese dei Caldei.
8 Abbandonando dunque il culto de' loro padri che adoravano una moltitudine di dèi,8 Abbandonata la via dei loro antenati, adorarono il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano riconosciuto; perciò quelli li scacciarono dalla presenza dei loro dèi ed essi fuggirono in Mesopotamia e là soggiornarono per molto tempo.
9 servirono al solo Dio del cielo. Questi comandò loro d'uscire di li, e d'abitare in Caran. Avendo poi la fame Invasa tutta la terra, vennero in Egitto, ed ivi in capo a quattrocent'anni si moltiplicaron talmente da formare un esercito innumerevole.9 Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e di andare nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e di molto bestiame.
10 Ma avendoli il re d'Egitto angariati, e costretti a fabbricare con terra e mattoni le sue città, levaron le grida al Signore, il quale con più e diverse piaghe percosse tutto l'Egitto,10 Poi scesero in Egitto, perché la fame aveva invaso tutto il paese di Canaan, e vi soggiornarono finché trovarono da vivere. Là divennero anche una grande moltitudine, tanto che non si poteva contare la loro discendenza.
11 Allora gli Egiziani li fecero andar via. Ma cessati i loro flagelli, volendo essi riprenderli, e riassoggettarli alla loro schiavitù,11 Ma contro di loro si levò il re d’Egitto, che con astuzia li costrinse a fabbricare mattoni. Li umiliarono e li trattarono come schiavi.
12 fuggendo quelli, il Dio del cielo aprì il mare in modo che di qua e dì là le acque si fermarono come un muro, e quelli a piede asciutto camminando sul fondo del mare l'attraversarono.12 Essi alzarono suppliche al loro Dio ed egli percosse tutto il paese d’Egitto con piaghe per le quali non c’era rimedio. Perciò gli Egiziani li cacciarono via dal loro cospetto.
13 Nello stesso luogo, un esercito innumerevole d'egiziani che li inseguiva, fu travolto dalle acque in guisa che non ne scampò neppure uno per raccontare a' posteri il fatto.13 Dio prosciugò il Mar Rosso davanti a loro
14 Usciti poi dal Mar Rosso, occuparono i deserti del monte Sinai, dove mai potè abitare un uomo, nè un flgliuol d'uomo fermarsi.14 e li condusse sulla via del Sinai e di Kades Barne. Essi sgominarono tutti quelli che risiedevano nel deserto,
15 Ivi, delle fonti amare furon rese dolci a beversl, e per quarant' anni quelli riceverono l'alimento dal cielo.15 dimorarono nel paese degli Amorrei e con la loro potenza sterminarono tutti gli abitanti di Chesbon; quindi, attraversato il Giordano, si impadronirono di tutta la regione montuosa.
16 Dovunque si avanzavano, senz'archi e saette, senza scudi e spade, il Dio loro combattè per loro, e vinse.16 Cacciarono lontano da sé il Cananeo, il Perizzita, il Gebuseo, Sichem e tutti i Gergesei, e abitarono nel loro territorio per molti anni.
17 Nè vi fu chi potesse far male a quel popolo, altro che quando si sviava dal culto del Signore Dio suo.17 Finché non peccarono contro il loro Dio erano nella prosperità, perché un Dio che odia il male è in mezzo a loro.
18 Giacché, ogni qual volta invece del loro Dio ne adorarono un altro furon lasciati alla preda, alla spada, all'obbrobrio.18 Quando invece si allontanarono dalla via che egli aveva disposto per loro, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti prigionieri in paese straniero; il tempio del loro Dio fu raso al suolo e le loro città furono conquistate dai loro nemici.
19 Ed ogni qual volta si pentirono d'aver abbandonato il culto del loro Dio, il Dio del cielo dette loro la forza di resistere.19 Ma ora, convertìti al loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte.
20 Infine abbatterono il re Cananeo, il Jebuseo, il Ferezeo, l'Eteo, l'Amorreo, e tutti 1 re potenti di Esebon, e ne conquistarono 1 territori e le città.20 Ora, mio sovrano e signore, se vi è qualche colpa in questo popolo perché hanno peccato contro il loro Dio, se cioè ci accorgiamo che c’è in loro questo impedimento, avanziamo e diamo loro battaglia.
21 E fintanto che non peccavano al cospetto del loro Dio, avevano ogni bene; perchè il loro Dio odia l'iniquità.21 Se invece non c’è alcuna iniquità nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il loro Signore e il loro Dio non si faccia scudo per loro e noi diveniamo oggetto di scherno davanti a tutta la terra».
22 Anche in questi ultimi anni, essendosi allontanati dalla via che Dio aveva segnato loro per camminarvi, furon sconfitti in guerra da molte nazioni, e molti di loro furon condotti prigionieri in terra straniera.22 Quando Achiòr cessò di pronunciare queste parole, tutta la folla che circondava la tenda e stazionava intorno alzò un mormorio, mentre gli ufficiali di Oloferne e tutti gli abitanti della costa e i Moabiti proponevano di ucciderlo.
23 Ultimamente poi, ritornati al Signore Dio loro dall'esilio nel quale erano stati dispersi, si sono riuniti, sono saliti su tutte queste montagne, e di nuovo posseggono Gerusalemme, ove sono i loro santuarii.23 «Non avremo certo paura degli Israeliti – dicevano – perché è un popolo che non possiede né esercito né forze per un valido schieramento.
24 Ora dunque, signor mio, informati. Se si trovano avere al cospetto del loro Dio qualche colpa, attacchiamoli pure; perchè il loro Dio te li darà in mano, e resteranno abbattuti sotto il giogo della tua potenza.24 Dunque avanziamo, ed essi diventeranno un pasto per tutto il tuo esercito, o sovrano Oloferne».
25 Ma se questo popolo non è reo dinanzi al suo Dio, non potremo resistere contro di loro; perchè il loro Dio li difenderà, e noi diventeremo il ludibrio di tutta la terra ».
26 Or dunque, cessato che ebbe Achlor di parlare così, tutt' i capi dell'esercito d'Oloferne si sdegnarono, e pensavano d'ucciderlo, dicendosi uno all'altro:
27 « Chi è costui il quale osa dire che i figli d'Israele, gente senz'armi, senza valore e senza perizia nell'arte della guerra, possan resistere al re Nabucodonosor ed a' suoi eserciti?
28 Acciò dunque Achior conosca a prova d'averci ingannati, diamo l'assalto a que' monti; quando avrem fatti prigionieri i più forti di loro, egli insieme con essi sarà trafitto di spada,
29 affinchè tutti i popoli sappiano che Nabucodonosor è il dio della terra, e non ve n' è altri fuori di lui ».