Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Proverbi 12


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Qui diligit disciplinam, diligit scientiam;
qui autem odit increpationes, insipiens est.
1 Chi ama colui che castiga, quello è savio; e quello non è prudente, che l' odia.
2 Qui bonus est, hauriet gratiam a Domino,
virum autem versutum ipse condemnabit.
2 Quello che è buono averà grazia dal (nostro) Signore; e quello che si abbandona in mal pensiero, non fa se non male.
3 Non roborabitur homo ex impietate,
et radix iustorum non commovebitur.
3 E a fare male non verrà già bene nella fine; e quello che buona vita menerà, è sempre sicuro.
4 Mulier diligens corona est viro suo,
et quasi putredo in ossibus eius, quae est inhonesta.
4 La prode femina (che ama il suo marito) è grande cuore del suo signore; e la cattiva femina fa tutto di confusione al suo marito e suo signore.
5 Cogitationes iustorum iudicia,
et consilia impiorum fraudulentia.
5 Il pensiere del prode uomo è tuttavia a ben fare; ma il malvagio non intende se non tuttavia a gravare e a malfare.
6 Verba impiorum insidiantur sanguini,
os iustorum liberabit eos.
6 Il malvagio uomo pensa alla morte altrui; il prode uomo pensa come coloro che hanno mal fatto sieno liberi.
7 Subvertuntur impii et iam non sunt,
domus autem iustorum permanebit.
7 Quando il malvagio uomo lascia il peccato suo, elli fa molto grande senno (e perviene buono uomo, e 'l male che ha fatto dinanzi sarà molto tosto dimenticato, se si mantiene in ben fare); e la casa del prode uomo sarà tutto tempo in buono stato.
8 Ad doctrinam suam laudabitur vir;
qui autem perversus corde est, patebit contemptui.
8 Il prode uomo sarà molto tosto conosciuto; il suo affare è nella sua dottrina; il malvagio uomo sarà tutto a sospetto.
9 Melior est pauper, qui ministrat sibi,
quam gloriosus et indigens pane.
9 Meglio vale il povero uomo che mena sua vita in pace (e in povertà), che lo rigoglioso (e ricco) che tuttavia ha in povertà (di cuore e d' ogni bene) la sua famiglia.
10 Curat iustus iumentorum suorum animas,
viscera autem impiorum crudelia.
10 Conosce il giusto le sue bestie tutte; il disleale ha sì fello il cuore, che non degna altrui.
11 Qui operatur terram suam, satiabitur panibus;
qui autem sectatur vana, vecors est.
11 Colui che intende a sua fatica, sarà tuttavia in abondanza; ma colui che non vuole fare niente, è troppo folle. Quello è di buona ragione, che vive temperatamente, e per lo castigamento del savio lascia di fare la villania.
12 Desiderat impius laqueum pessimorum,
radix autem iustorum proficiet.
12 Il malvagio uomo desidera di seguitare il malvagio, (e favella volentieri de' fatti de' malvagi uomini e delle loro opere); i bene fatti vengono tutto di dinanzi da colui che li fa sanza lasciarli.
13 Propter peccata labiorum irretitur malus,
effugiet autem iustus de angustia.
13 (Qui dice la scrittura che) la malvagia lingua fa molti dolori grandi a molte genti; il giusto sarà delibero da tutti i dolori.
14 De fructu oris sui unusquisque replebitur bonis,
et iuxta opera manuum suarum retribuetur ei.
14 Colui che buona lingua porta in bocca, (e non dice male d'altrui, impeciò che non pensa se non bene,) tutto bene il guarderà; e secondo le opere sue ogni uomo sarà pagato.
15 Via stulti recta in oculis eius;
qui autem sapiens est, audit consilia.
15 Il folle crede tutto ciò che ello fa sia molto buono a tutte genti; e quello che è savio crede al consiglio (di quello ch' è più savio di lui).
16 Fatuus statim indicat iram suam,
dissimulat autem iniuriam callidus.
16 Il folle mostra tosto il suo mal talento (e ciò che pensa); quello che non mostra suo pensiero, è tenuto savio.
17 Qui spirat veritatem, index iustitiae est,
testis autem mendax, fraudulentiae.
17 Quello che non dice se non ciò che sa sarà onorato, sì come savio e diritto ch' elli è; e quello che niente sente, e dice ciò che non sa, somiglia el falso testimonio.
18 Est qui temere loquitur et quasi gladio pungit,
lingua autem sapientium sanitas est.
18 Alcuna gente sono, che promettono e poi si ripentono e li distringe la loro coscienza; la lingua del savio uomo si guarda molto bene di dire cosa che non voglia fare e che non possa attendere.
19 Labium veritatis firmum erit in perpetuum,
ad momentum autem lingua mendacii.
19 Quelli che dice veritade sarà stante tutto tempo; e chi favella sanza ragione, spesso avviene ch' egli è apparecchiato a mal fare.
20 Dolus in corde cogitantium mala;
qui autem pacis ineunt consilia, sequitur eos gaudium.
20 Disleale è tuttavia nel cuore colui che male pensa; ma coloro che tengono il loro cuore in buona pace, saranno tuttavia in gioia.
21 Nulla calamitas obveniet iusto,
impii autem replebuntur malo.
21 Il prode uomo non sarà già mai scontento per cosa che gli avvenga (chè tutta sua fidanza è tutta al nostro Signore); i malvagi saranno tuttavia pieni di male (e di dolore).
22 Abominatio est Domino labia mendacia,
qui autem fideliter agunt, placent ei.
22 La bocca che volentieri mente, Dio la inodia sopra tutte cose; e coloro che sono leali di bocca e di cuore, si gli piacciono.
23 Homo versutus celat scientiam,
et cor insipientium provocat stultitiam.
23 L'uomo che è savio, alcuna volta cela suo senno (e non mostra ciò che fa); e' malvagi cuori dicono apertamente tutta loro volontà.
24 Manus fortium dominabitur,
quae autem remissa est, tributis serviet.
24 Il prode uomo è forte in tutti li suoi fatti (e sarà tuttavia signore); il cattivo viverà tutta via in altrui servitudine.
25 Maeror in corde viri humiliabit illum,
et sermo bonus laetificabit eum.
25 Quando l' uomo menerà duolo nel suo cuore, molto umilierà; e (chi lo conforta fa bene, e) la buona parola il fa (spesso) lieto.
26 In rectum ducit amicum iustus,
iter autem impiorum decipiet eos.
26 Colui che ama meglio il suo amico che suo avere, è prode uomo; e la via de' malvagi gl' ingannerà.
27 Non assabit ignavia praedam suam,
sed substantia pretiosa erit viro industrio.
27 Il malvagio uomo non farà guadagno (che gli torni a onore nè a prode): ma la sustanzia del prode uomo lo manterrà.
28 In semita iustitiae vita,
est autem etiam iter apertum ad mortem.
28 La via de' diritti sì (riceverà e) darà vita (a colui che vive buonamente); ma la mala via mena l'uomo alla morte.