Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 3


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DIODATIVULGATA
1 LAONDE, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione, considerate l’apostolo, e il sommo sacerdote della nostra professione, Gesù Cristo;1 Unde, fratres sancti, vocationis cælestis participes, considerate Apostolum, et pontificem confessionis nostræ Jesum :
2 che è fedele a colui che lo ha costituito, siccome ancora fu Mosè in tutta la casa d’esso.2 qui fidelis est ei, qui fecit illum, sicut et Moyses in omni domo ejus.
3 Perciocchè, di tanto maggior gloria che Mosè è costui stato reputato degno, quanto maggior gloria ha colui che ha fabbricata la casa, che la casa stessa.3 Amplioris enim gloriæ iste præ Moyse dignus est habitus, quanto ampliorem honorem habet domus, qui fabricavit illam.
4 Poichè ogni casa è fabbricata da alcuno; or colui che ha fabbricate tutte le cose è Dio.4 Omnis namque domus fabricatur ab aliquo : qui autem omnia creavit, Deus est.
5 E ben fu Mosè fedele in tutta la casa d’esso, come servitore, per testimoniar delle cose che si dovevano dire.5 Et Moyses quidem fidelis erat in tota domo ejus tamquam famulus, in testimonium eorum, quæ dicenda erant :
6 Ma Cristo è sopra la casa sua, come Figliuolo; e la sua casa siamo noi, se pur riteniamo ferma infino al fine la libertà, e il vanto della speranza6 Christus vero tamquam filius in domo sua : quæ domus sumus nos, si fiduciam, et gloriam spei usque ad finem, firmam retineamus.
7 Perciò, come dice lo Spirito Santo:7 Quapropter sicut dicit Spiritus Sanctus : Hodie si vocem ejus audieritis,
8 Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri, come nella ribellione, nel giorno della tentazione, nel deserto;8 nolite obdurare corda vestra, sicut in exacerbatione secundum diem tentationis in deserto,
9 dove i vostri padri mi tentarono, fecer prova di me, e videro le mie opere, lo spazio di quarant’anni.9 ubi tentaverunt me patres vestri : probaverunt, et viderunt opera mea
10 Perciò, io mi recai a noia quella generazione, e dissi: Sempre errano del cuore; ed anche non hanno conosciute le mie vie;10 quadraginta annis : propter quod infensus fui generationi huic, et dixi : Semper errant corde. Ipsi autem non cognoverunt vias meas,
11 talchè giurai nell’ira mia: Se giammai entrano nel mio riposo.11 sicut juravi in ira mea : Si introibunt in requiem meam.
12 Guardate, fratelli, che talora non vi sia in alcun di voi un cuor malvagio d’incredulità, per ritrarvi dall’Iddio vivente.12 Videte fratres, ne forte sit in aliquo vestrum cor malum incredulitatis, discedendi a Deo vivo :
13 Anzi esortatevi gli uni gli altri tuttodì, mentre è nominato quest’oggi, acciocchè niun di voi sia indurato per inganno del peccato.13 sed adhortamini vosmetipsos per singulos dies, donec hodie cognominatur, ut non obduretur quis ex vobis fallacia peccati.
14 Poichè noi siamo stati fatti partecipi di Cristo, se pur riteniamo fermo infino al fine il principio della nostra sussistenza.14 Participes enim Christi effecti sumus, si tamen initium substantiæ ejus usque ad finem firmum retineamus.
15 Mentre ci è detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri, come nel dì della ribellione.15 Dum dicitur : Hodie si vocem ejus audieritis, nolite obdurare corda vestra, quemadmodum in illa exacerbatione.
16 Perciocchè chi, avendola udita, si ribellò? Non furono eglino già tutti quelli ch’erano usciti d’Egitto per opera di Mosè?16 Quidam enim audientes exacerbaverunt : sed non universi qui profecti sunt ex Ægypto per Moysen.
17 Ora, chi furon coloro ch’egli si recò a noia lo spazio di quarant’anni? non furono eglino coloro che peccarono, i cui corpi caddero nel deserto?17 Quibus autem infensus est quadraginta annis ? nonne illis qui peccaverunt, quorum cadavera prostrata sunt in deserto ?
18 Ed a’ quali giurò egli che non entrerebbero nel suo riposo, se non a quelli che furono increduli?18 Quibus autem juravit non introire in requiem ipsius, nisi illis qui increduli fuerunt ?
19 E noi vediamo che per l’incredulità non vi poterono entrare19 Et videmus, quia non potuerunt introire propter incredulitatem.