Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Genesi 31


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 OR egli udì le parole de’ figliuoli di Labano, che dicevano: Giacobbe ha tolto a nostro padre tutto il suo avere; e di quello ch’era di nostra padre, egli ha acquistata tutta questa dovizia.1 Da poscia ch' egli udì le parole de' figliuoli di Laban, dicendo: Iacob se n'ha portato ogni cosa che fue del padre nostro, e di quelle facultadi è ar ricchito maravigliosamente;
2 Giacobbe ancora vide che la faccia di Labano non era verso lui qual soleva esser per addietro.2 in verità si pensò in l'animo suo, che la faccia di Laban non era contra sè, siccome ieri e il terzo dì;
3 E il Signore disse a Giacobbe: Ritornatene al paese de’ tuoi, ed al tuo luogo natio, ed io sarò teco.3 e massimamente dicendo a lui il Signore: ri torna nella terra del padre tuo e alla generazione tua; ed io sarò teco.
4 E Giacobbe mandò a chiamar Rachele e Lea, a’ campi, presso della sua greggia.4 Mandò e chiamò Rachel e Lia nel campo dove pascea la greggia.
5 E disse loro: Io veggo che la faccia di vostro padre non è inverso me qual soleva esser per addietro; e pur l’Iddio di mio padre è stato meco.5 E disse a loro: io veggio la faccia del padre vostro, ch' ella non è contra di me, siccome ieri e nel terzo dì. In verità Iddio del padre mio fu con esso meco.
6 E voi sapete che ho servito a vostro padre di tutto il mio potere.6 E lui hae conosciuto, che con tutte le forze mie io hoe servito lo padre vostro.
7 Ma egli mi ha ingannato, e m’ha cambiato il mio salario dieci volte; ma Iddio non gli ha permesso di farmi alcun danno.7 Ma il padre vostro venne contro di me, e mutò la mercede mia dieci volte; niente di meno non lasciò lui lo Dio mio, che nocesse a me.
8 Se egli diceva così: Le macchiate saranno il tuo salario, tutta la greggia figliava parti macchiati; e se diceva così: Le vergate saranno il tuo salario, tutta la greggia figliava parti vergati.8 Se quando egli avea detto: varie saranno le mercedi tue, partorivano ogni pecora variati parti; quando per contrario disse: ciascuna cosa bianca torrai per la mercede, ogni greggia partorirono bianco.
9 E Iddio ha tolto il bestiame a vostro padre, e me lo ha dato.9 E tolse Iddio la sostanza del padre vostro, e diella a me.
10 Ed avvenne una volta, al tempo che le pecore entrano in calore, che io alzai gli occhi, e vidi in sogno che i becchi ed i montoni che ammontavano le pecore e le capre, erano vergati, macchiati e grandinati.10 E poscia che il tempo del concepimento delle pecore era venuto, levai gli occhi miei; e viddi in sonno salire i maschi sopra le femine, variati e maculosi e di diversi colori.
11 E l’angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe. Ed io dissi: Eccomi.11 E disse l'angelo del Signore a me in sonno: Iacob! Ed io risposi: io sono presente.
12 Ed egli disse: Alza ora gli occhi, e vedi tutti i becchi e i montoni, che ammontano le capre e le pecore, come son tutti vergati, macchiati, e grandinati; perciocchè io ho veduto tutto quello che Labano ti fa.12 Il quale disse: lieva gli occhi tuoi, e vedi tutti i maschi salienti sopra le femine, variati e di versi e maculosi; e viddi in verità tutto quello che ti ha fatto Laban.
13 Io son l’Iddio di Betel, dove tu ugnesti quel piliere, e dove tu mi facesti quel voto; ora levati, e partiti di questo paese, e ritornatene nel tuo natio paese.13 Io sono Dio di Betel, dove tu ungesti la pietra e facesti a me voto: ora adunque lieva suso, e partiti di questa terra, ritornante nella terra della tua nativitate.
14 E Rachele e Lea risposero, e dissero: Abbiamo noi più alcuna parte od eredità in casa di nostro padre?14 Rispuose Rachel e Lia: or non abbiamo noi alcuna cosa di rimagnente, nelle facultà ed eredità, nella casa del padre nostro?
15 Non fummo noi da lui reputate straniere, quando egli ci vendette? ed oltre a ciò egli ha tutti mangiati i nostri danari.15 Or non reputò egli noi, siccome (d'altrui ed) aliene, e vendecci e mangiò lo prezzo nostro?
16 Conciossiachè tutte queste facoltà che Iddio ha tolte a nostro padre, già fosser nostre e de’ nostri figliuoli; ora dunque fa’ pur tutto quello che Iddio ti ha detto16 Ma Iddio ha tolto le ricchezze del padre nostro, e a noi quelle hae dato e a' figliuoli nostri; donde ogni cosa, che ti comandò lo Signore, fae.
17 E Giacobbe si levò, e mise i suoi figliuoli e le sue mogli in su de’ cammelli.17 Levossi adunque Jacob; e posti li figliuoli e le mogli sopra i cammelli, andossene.
18 E ne menò tutto il suo bestiame, e tutte le sue facoltà ch’egli avea acquistate; il bestiame ch’egli avea acquistato in Paddan-aram per venirsene nel paese di Canaan, ad Isacco suo padre.18 E portonne ogni sustanzia e le greggie, ed ve ogni cosa che in Mesopotamia avea acquistato gnendo ad Isaac suo padre nella terra di Canaan.
19 Or Labano se n’era andato a tondere le sue pecore; e Rachele rubò gl’idoli di suo padre.19 In quello tempo Laban era ito a tondere le pecore; e Rachel furò li idoli del padre suo.
20 E Giacobbe si partì furtivamente da Labano, Sirio; perciocchè egli non gliel dichiarò; conciossiachè egli se ne fuggisse.20 E nol volse manifestar Iacob allo suocero suo, che fuggisse.
21 Egli adunque se ne fuggì, con tutto quello ch’egli avea; e si levò, e passò il Fiume, e si dirizzò verso il monte di Galaad.21 E conciosia cosa che se n'andasse, così egli come ogni cosa ch' era di sua ragione, e il fiume avesse passato, e andasse contra lo monte di Galaad,
22 E il terzo giorno appresso fu rapportato a Labano, che Giacobbe se n’era fuggito.22 nunciato è a Laban, lo di terzo, che Iacob era fuggito.
23 Allora egli prese seco i suoi fratelli, e lo perseguì per sette giornate di cammino; e lo raggiunse al monte di Galaad.23 Il quale, tolti i fratelli suoi, perseguitoe sette dì; e comprese lui nel monte di Galaad.
24 Ma Iddio venne a Labano, Sirio, in sogno di notte, e gli disse: Guardati che tu non venga a parole con Giacobbe, nè in bene, nè in male24 E vidde in sogno, dicendo a lui Iddio: guàr dati, che alcuna cosa aspera non favelli contra Iacob.
25 Labano adunque raggiunse Giacobbe. E Giacobbe avea tesi i suoi padiglioni in sul monte; e Labano, co’ suoi fratelli, tese parimente i suoi nel monte di Galaad.25 E Iacob avea isteso lo tabernacolo nel monte. Allora quegli, seguitando lui con suoi fratelli, in quello medesimo monte di Galaad puose lo tentorio.
26 E Labano disse a Giacobbe: Che hai tu fatto, partendoti da me furtivamente, e menandone le mie figliuole come prigioni di guerra?26 E disse a Iacob: perchè hai fatto queste cose, che di nascoso hai menato da me le figliuole mie, siccome prigioni degni di morte?
27 Perchè ti sei fuggito celatamente, e ti sei furtivamente partito da me, e non me l’hai fatto assapere? ed io ti avrei accommiatato con allegrezza e con canti, con tamburi e con cetere.27 Perchè volestù fuggire, ch' io non lo sapessi, e non me'l dicesti, acciò ch' io perseguitassi con allegrezza, e con cantici e timpani e ceteri?
28 E non mi hai pur permesso di baciare i miei figliuoli e le mie figliuole; ora tu hai stoltamente fatto.28 Non hai voluto ch' io basci li figliuoli e le figliuole mie; scioccamente hae adoperato. Ed ora in verità
29 E’ sarebbe in mio potere di farvi del male; ma l’Iddio del padre vostro mi parlò la notte passata, dicendo: Guardati che tu non venga a parole con Giacobbe, nè in bene, nè in male.29 la mia mano puote rendere a te male; ma Iddio [ del] padre tuo ieri disse a me: guàrdati, che non favelli contra Iacob niuna cosa dura!
30 Ora dunque, siitene pure andato, poichè del tutto bramavi la casa di tuo padre; ma, perchè hai tu rubati i miei dii?30 E se a' tuoi desideravi d'andare, e con desi derio era a te la casa del padre tuo, perchè m'hai furati gli dii miei?
31 E Giacobbe rispose, e disse a Labano: Io me ne son così andato, perchè io avea paura; perciocchè io diceva che mi conveniva guardar che talora tu non rapissi le tue figliuole d’appresso a me.31 Rispuose Iacob: io soe perchè io mi sono partito da te, non lo sapendo tu; perchè temetti che per forza non mi tollesti le figliuole tue.
32 Colui, appo il quale tu avrai trovati i tuoi dii, non sia lasciato vivere; riconosci, in presenza de’ nostri fratelli, se vi è nulla del tuo appo me, e prenditelo. Or Giacobbe non sapeva che Rachele avesse rubati quegl’iddii.32 Ma di quello che tu mi reprendi di furto, appresso qualunque tu troverai gli dii tuoi, sia affogato innanzi agli fratelli suoi; cerca, se alcuna delle tue cose tu trovi appresso di me, tòla. Dicendo queste parole, non sapea che Rachel avea furato gl' idoli.
33 Labano adunque entrò nel padiglione di Giacobbe, e nel padiglione di Lea, e nel padiglione delle due serve, e non li trovò; ed uscito del padiglione di Lea, entrò nel padiglione di Rachele.33 Ed entrato che fu Laban nel tabernacolo di Iacob e di Lia e di tutte due le serve, non li trovò; ed essendo entrato nel tentorio di Rachel,
34 Ma Rachele avea presi quegl’idoli, e li avea messi dentro l’arnese d’un cammello, e s’era posta a sedere sopra essi; e Labano frugò tutto il padiglione, e non li trovò.34 essa presta ascose gl'idoli sotto lo strame de' cammelli, e sedettevi suso; è cercato ogni tentorio, e nulla trovossi.
35 Ed ella disse a suo padre: Non prenda il mio signore sdegno, ch’io non posso levarmi su davanti a te; perciocchè io ho quello che sogliono aver le donne. Egli adunque investigò, ma non trovò quegl’idoli35 E disse: non si adiri lo signore mio, che innanzi a te non mi posso levare; imperciò che secondo la usanza delle femine ora è intervenuto a me. Così schernita è la sollicitudine di quello che cerca.
36 E Giacobbe si adirò, e contese con Labano, e gli parlò, e gli disse: Qual misfatto, o qual peccato ho io commesso, che tu mi abbi così ardentemente perseguito?36 Ed enfiando Iacob, con rumore disse: per quale mia colpa e per quale peccato così alloperasti dopo me,
37 Poichè tu hai frugate tutte le mie masserizie, che hai tu trovato di tutte le masserizie di casa tua? mettilo qui davanti a’ tuoi e miei fratelli, acciocchè giudichino chi di noi due ha ragione.37 ed hae cerco ogni mia ricchezza? Quello che trovasti di tutta la sustanzia della casa tua, poni qui innanzi a' fratelli tuoi, acciò che giudichino intra te e me.
38 Già son vent’anni ch’io sono stato teco; le tue pecore e le tue capre non hanno disperduto, ed io non ho mangiati i montoni della tua greggia.38 Adunque Xx anni servii teco? Le pecore tue e le capre sterili non furo; li montoni della greggia tua non mangiai.
39 Io non ti ho portato ciò ch’era lacerato; io l’ho pagato; tu me lo hai ridomandato: come ancora se alcuna cosa era stata rubata di giorno o di notte.39 Nè preso da bestia mostrai a te; io rendeva ogni danno, e qualunque cosa di furto periva, a me venivi per satisfazione.
40 Io mi son portato in maniera che il caldo mi consumava di giorno, e di notte il gelo, e il sonno mi fuggiva dagli occhi.40 Di di e di notte, di caldo e di freddo moriva; fuggiva anche lo sonno dagli occhi miei.
41 Già son vent’anni ch’io sono in casa tua, io ti ho servito quattordici anni per le tue due figliuole, e sei anni per le tue pecore; e tu mi hai mutato il mio salario dieci volte.41 E così per XX anni servii a te nella casa tua, XIIII per le figliuole, e sei per le gregge tue; e in verità tu mi mutasti la mercede mia in dieci volte.
42 Se l’Iddio di mio padre, l’Iddio di Abrahamo, e il terrore d’Isacco, non fosse stato meco, certo tu mi avresti ora rimandato voto. Iddio ha veduta la mia afflizione, e la fatica delle mie mani: e però la notte passata ne ha data la sentenza42 Se non che Iddio del padre mio Abraam e la paura di Isaac non fosse a me, forse che ora gnudo mi avresti lasciato. l'afflizione mia e la fa tica delle mani mie riguardò Iddio, e perciò riprese te ieri.
43 Labano rispose a Giacobbe, e gli disse: Queste figliuole son mie figliuole, e questi figliuoli son miei figliuoli, e queste pecore son mie pecore, e tutto quello che tu vedi è mio; e che farei io oggi a queste mie figliuole, ovvero a’ lor figliuoli che esse hanno partoriti?43 E rispose Laban: le figliuole mie e'figliuoli, e le tue gregge e tutte le cose che tu vedi sono mie: che posso io fare ai figliuoli e nepoti miei?
44 Ora dunque, vieni, facciam patto insieme, tu ed io; e sia ciò per testimonianza fra me e te.44 Vieni adunque, e facciamo patto, acciò che sia testimonianza tra te e me.
45 E Giacobbe prese una pietra, e la rizzò per un piliere.45 E tolse adunque Iacob una pietra, e dirizzò quella in titolo.
46 E Giacobbe disse a’ suoi fratelli: Raccogliete delle pietre. Ed essi presero delle pietre, e ne fecero un mucchio, e mangiarono quivi.46 E disse a' fratelli suoi: arrecate delle pietre. I quali raunanti fecero uno monticello, e mangiarono sopra quello.
47 E Labano chiamò quel mucchio Iegar-sahaduta; e Giacobbe gli pose nome Galed.47 Il quale chiamò Laban TUMULO DI TESTIMONIO, e Iacob MONTICELLO DI TESTIMONIO,ciascuno secondo la proprietade della lingua sua.
48 E Labano disse: Questo mucchio è oggi testimonio fra me e te; perciò fu nominato Galed:48 E disse Laban: questo tumulo sarà testimonio oggi intra me e te; e perciò sì è chiamato lo nome suo GALAAD, cioè tumulo di testimonio.
49 ed anche Mispa; perciocchè Labano disse: Il Signore riguardi fra te e me, quando non ci potremo vedere l’un l’altro.49 (Ed aggiunse Laban, dicendo): riguardi lo Signore, e giudichi intra noi, quando noi ci dipar tiremo l'uno dall'altro,
50 Se tu affliggi le mie figliuole, ovvero, se tu prendi altre mogli oltre alle mie figliuole, non un uomo è testimonio fra noi; vedi: Iddio è testimonio fra me e te.50 se tu tormenterae le figliuole mie, e se tu menerae altre mogli che loro; niuno è testimonio del nostro sermone senza Iddio, il quale è presente. Ragguardò,
51 Labano, oltre a ciò, disse a Giacobbe: Ecco questo mucchio che io ho ammonticchiato, ed ecco questo piliere fra me e te.51 e disse una altra volta a Iacob: certamente questo tumulo, e la pietra che tu dirizzasti, sarà testimonio intra me e te.
52 Questo mucchio sarà testimonio, e questo piliere ancora sarà testimonio, che nè io non passerò questo mucchio per andare a te, nè tu non passerai questo mucchio e questo piliere, per venire a me, per male.52 Io dico che questo tumulo e la pietra sieno in testimonianza; ma se io trapasserò quello, vegnendo a te, ovvero quello trapasserai, pensando male a me,
53 L’Iddio di Abrahamo, e l’Iddio di Nahor, l’Iddio del padre loro, sieno giudici fra noi. Ma Giacobbe giurò per lo terrore d’Isacco, suo padre.53 Iddio d'Abraam e Iddio di Nacor giudichi intra noi, Iddio del padre loro. Giurò Iacob per la paura del padre suo Isaac.
54 E Giacobbe sacrificò un sacrificio in su quel monte, e chiamò i suoi fratelli a mangiar del pane. Essi adunque mangiarono del pane, e dimorarono quella notte in su quel monte.54 E sacrificati i sacrificii, chiamò i fratelli suoi, acciò che mangiassero lo pane. I quali, quando ebbero mangiato, istettero quivi.
55 E la mattina, Labano si levò a buon’ora, e baciò le sue figliuole, e i suoi figliuoli, e li benedisse. Poi se ne andò, e ritornò al suo luogo55 Ma Laban, di notte levandosi, basciò i figliuoli suoi e le figliuole, e benedissele; e ritornò nel luogo suo.