Scrutatio

Sabato, 25 maggio 2024 - Santa Maria Maddalena de' Pazzi ( Letture di oggi)

Genesi 31


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 OR egli udì le parole de’ figliuoli di Labano, che dicevano: Giacobbe ha tolto a nostro padre tutto il suo avere; e di quello ch’era di nostra padre, egli ha acquistata tutta questa dovizia.1 Ma dopo che ebbe udite le parole dei figliuoli di Laban, che dicevano: Giacobbe ha usurpato tutto quello che era di nostro padre, e dei beni di lui si è fatto ricco signore:
2 Giacobbe ancora vide che la faccia di Labano non era verso lui qual soleva esser per addietro.2 Osservò ancora, che Laban non lo guardava collo stesso occhio, che per lo passato,
3 E il Signore disse a Giacobbe: Ritornatene al paese de’ tuoi, ed al tuo luogo natio, ed io sarò teco.3 Dicendogli di più il Signore: Torna alla terra de' padri tuoi, e a' tuoi parenti, e io sarò teco.
4 E Giacobbe mandò a chiamar Rachele e Lea, a’ campi, presso della sua greggia.4 Fece venire Rachele e Lia al campo, dove ei pasceva i greggi,
5 E disse loro: Io veggo che la faccia di vostro padre non è inverso me qual soleva esser per addietro; e pur l’Iddio di mio padre è stato meco.5 E disse loro: Io veggo, che il padre vostro non mi guarda collo stesso occhio, che per lo passato: ma il Dio di mio padre è stato con me.
6 E voi sapete che ho servito a vostro padre di tutto il mio potere.6 E voi sapete, come con tutto il mio potere ho servito al padre vostro.
7 Ma egli mi ha ingannato, e m’ha cambiato il mio salario dieci volte; ma Iddio non gli ha permesso di farmi alcun danno.7 Ma il padre vostro mi gabbò, e ha mutato dieci volte la mia mercede: e con tutto questo Dio non ha permesso, ch'ei mi facesse del male.
8 Se egli diceva così: Le macchiate saranno il tuo salario, tutta la greggia figliava parti macchiati; e se diceva così: Le vergate saranno il tuo salario, tutta la greggia figliava parti vergati.8 Se una volta disse: Quelli di color vario saranno la tua mercede, le pecore figliavano tutte agnelli chiazzati: quando per lo contrario egli disse: Tu prenderai per tuo salario tutti i bianchi, tutti i greggi figliavano agnelli bianchi.
9 E Iddio ha tolto il bestiame a vostro padre, e me lo ha dato.9 E Dio ha prese le facoltà del padre vostro, e le ha date a me.
10 Ed avvenne una volta, al tempo che le pecore entrano in calore, che io alzai gli occhi, e vidi in sogno che i becchi ed i montoni che ammontavano le pecore e le capre, erano vergati, macchiati e grandinati.10 Imperocché quando fu venuto il tempo, in cui le pecore dovean concepire, io alzai gli occhi miei, e vidi dormendo i maschi pezzati, e macchiati, e di colori diversi, i quali coprivano le femmine.
11 E l’angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe. Ed io dissi: Eccomi.11 E l'Angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe? E io risposi: Eccomi qui.
12 Ed egli disse: Alza ora gli occhi, e vedi tutti i becchi e i montoni, che ammontano le capre e le pecore, come son tutti vergati, macchiati, e grandinati; perciocchè io ho veduto tutto quello che Labano ti fa.12 Ed egli disse: Alza gli occhi tuoi, e mira i maschi tutti, che cuopron le femmine, pezzati, e macchiati, e di vario colore: perocché io ho veduto tutto quello che ha fatto a te Laban.
13 Io son l’Iddio di Betel, dove tu ugnesti quel piliere, e dove tu mi facesti quel voto; ora levati, e partiti di questo paese, e ritornatene nel tuo natio paese.13 Io sono il Dio di Bethel, dove tu ungesti la pietra, e facesti a me il voto. Adesso adunque levati, e parti da questa terra per tornare alla terra dove sei nato.
14 E Rachele e Lea risposero, e dissero: Abbiamo noi più alcuna parte od eredità in casa di nostro padre?14 Rachele e Lia risposero: Riman egli forse qualche cosa per noi delle facoltà, e dell'eredità della casa di nostro padre?
15 Non fummo noi da lui reputate straniere, quando egli ci vendette? ed oltre a ciò egli ha tutti mangiati i nostri danari.15 Non ci ha egli riguardate come straniere, e ci ha vendute, e ha mangiato il prezzo, che di noi ha ritratto?
16 Conciossiachè tutte queste facoltà che Iddio ha tolte a nostro padre, già fosser nostre e de’ nostri figliuoli; ora dunque fa’ pur tutto quello che Iddio ti ha detto16 Ma Dio ha prese le ricchezze di nostro padre, e le ha date a noi, e a' nostri figliuoli: fa' adunque tutto quello che Dio ti ha comandato.
17 E Giacobbe si levò, e mise i suoi figliuoli e le sue mogli in su de’ cammelli.17 Si ammannì adunque Giacobbe, e messi i figliuoli, e le mogli sopra i cammelli, se ne partì.
18 E ne menò tutto il suo bestiame, e tutte le sue facoltà ch’egli avea acquistate; il bestiame ch’egli avea acquistato in Paddan-aram per venirsene nel paese di Canaan, ad Isacco suo padre.18 E prese tutto il suo, e i greggi, e tutto quello che avea guadagnato nella Mesopotamia, incamminandosi verso suo padre Isacco alla terra di Chanaan.
19 Or Labano se n’era andato a tondere le sue pecore; e Rachele rubò gl’idoli di suo padre.19 Laban in quel tempo era andato a tosare le pecore, e Rachele rubò gl'idoli di suo padre.
20 E Giacobbe si partì furtivamente da Labano, Sirio; perciocchè egli non gliel dichiarò; conciossiachè egli se ne fuggisse.20 E Giacobbe non volle accusare a Laban la sua fuga.
21 Egli adunque se ne fuggì, con tutto quello ch’egli avea; e si levò, e passò il Fiume, e si dirizzò verso il monte di Galaad.21 E partito ch'ei fu con tutto quello che a lui apparteneva, mentre passato il fiume (Eufrate) si avanzava verso il monte Galaad,
22 E il terzo giorno appresso fu rapportato a Labano, che Giacobbe se n’era fuggito.22 Fu portato avviso a Laban il terzo giorno, che Giacobbe fuggiva.
23 Allora egli prese seco i suoi fratelli, e lo perseguì per sette giornate di cammino; e lo raggiunse al monte di Galaad.23 Ed egli, presi seco i suoi fratelli, lo seguitò per sette giorni, e lo raggiunse sul monte di Galaad.
24 Ma Iddio venne a Labano, Sirio, in sogno di notte, e gli disse: Guardati che tu non venga a parole con Giacobbe, nè in bene, nè in male24 E vide in sogno Dio, che gli disse: Guardati dal dire una torta parola contro Giacobbe.
25 Labano adunque raggiunse Giacobbe. E Giacobbe avea tesi i suoi padiglioni in sul monte; e Labano, co’ suoi fratelli, tese parimente i suoi nel monte di Galaad.25 E Giacobbe avea già teso il suo padiglione sul monte: e sopraggiunto Laban co' suoi fratelli, la sua tenda piantò sullo stesso monte di Galaad.
26 E Labano disse a Giacobbe: Che hai tu fatto, partendoti da me furtivamente, e menandone le mie figliuole come prigioni di guerra?26 E disse a Giacobbe: Per qual motivo hai operato in tal guisa, menando via le mie figlie senza mia saputa, come prigioniere di guerra?
27 Perchè ti sei fuggito celatamente, e ti sei furtivamente partito da me, e non me l’hai fatto assapere? ed io ti avrei accommiatato con allegrezza e con canti, con tamburi e con cetere.27 Perché hai tu voluto fuggire senza ch'io lo sapessi, e non anzi avvertirmi, affinché ti accompagnassi con festa, e cantici, e timpani, e cetre?
28 E non mi hai pur permesso di baciare i miei figliuoli e le mie figliuole; ora tu hai stoltamente fatto.28 Non mi hai permesso di dare un bacio a' miei figliuoli, e alle mie figlie: ti sei portato da stolto: e certamente adesso
29 E’ sarebbe in mio potere di farvi del male; ma l’Iddio del padre vostro mi parlò la notte passata, dicendo: Guardati che tu non venga a parole con Giacobbe, nè in bene, nè in male.29 È in poter mio farti pagar il fio. Ma il Dio del padre vostro ieri mi disse: Guardati dal parlare con asprezza contro Giacobbe.
30 Ora dunque, siitene pure andato, poichè del tutto bramavi la casa di tuo padre; ma, perchè hai tu rubati i miei dii?30 Tu desideravi di andartene a trovare i tuoi, e ti stimolava il desiderio della casa paterna, ti si conceda: perché mi hai rubati i miei dei?
31 E Giacobbe rispose, e disse a Labano: Io me ne son così andato, perchè io avea paura; perciocchè io diceva che mi conveniva guardar che talora tu non rapissi le tue figliuole d’appresso a me.31 Rispose Giacobbe: Quanto all'essere partito senza tua saputa, io temei, che non mi togliessi per forza le tue figlie.
32 Colui, appo il quale tu avrai trovati i tuoi dii, non sia lasciato vivere; riconosci, in presenza de’ nostri fratelli, se vi è nulla del tuo appo me, e prenditelo. Or Giacobbe non sapeva che Rachele avesse rubati quegl’iddii.32 Quanto poi al furto, di cui mi riconvieni; chiunque sia colui, presso del quale ritroverai i tuoi dei, sia messo a morte alla presenza de' tuoi fratelli: fa' le tue ricerche: tutto quello che troverai di tuo presso di me, prendilo pure. Dicendo questo, egli ignorava, che Rachele avesse rubato gl'idoli.
33 Labano adunque entrò nel padiglione di Giacobbe, e nel padiglione di Lea, e nel padiglione delle due serve, e non li trovò; ed uscito del padiglione di Lea, entrò nel padiglione di Rachele.33 Entrato adunque Laban nella tenda di Giacobbe e di Lia, e dell'una e dell'altra schiava, niente trovò. Ma entrando egli nella tenda di Rachele,
34 Ma Rachele avea presi quegl’idoli, e li avea messi dentro l’arnese d’un cammello, e s’era posta a sedere sopra essi; e Labano frugò tutto il padiglione, e non li trovò.34 Nascose ella con fretta gl'idoli sotto il basto di un cammello, e vi si pose sopra a sedere: e rifrustando egli tutta la tenda senza trovarli,
35 Ed ella disse a suo padre: Non prenda il mio signore sdegno, ch’io non posso levarmi su davanti a te; perciocchè io ho quello che sogliono aver le donne. Egli adunque investigò, ma non trovò quegl’idoli35 Ella disse: Non prenda in mala parte il signor mio, se io non posso alzarmi alla tua presenza: perocché ho adesso il solito incomodo delle donne: così fu delusa l'ansietà del cercatore.
36 E Giacobbe si adirò, e contese con Labano, e gli parlò, e gli disse: Qual misfatto, o qual peccato ho io commesso, che tu mi abbi così ardentemente perseguito?36 E Giacobbe sdegnato disse con agre rampogne: Per qual mia colpa, o per qual mio peccato mi hai tenuto dietro con tanto calore,
37 Poichè tu hai frugate tutte le mie masserizie, che hai tu trovato di tutte le masserizie di casa tua? mettilo qui davanti a’ tuoi e miei fratelli, acciocchè giudichino chi di noi due ha ragione.37 E hai rifrustato tutta la mia suppellettile? Che hai tu trovato di roba della tua casa? ponla qui alla presenza de' fratelli miei, e de' tuoi fratelli, ed ei sieno giudici tra me, e te.
38 Già son vent’anni ch’io sono stato teco; le tue pecore e le tue capre non hanno disperduto, ed io non ho mangiati i montoni della tua greggia.38 Stetti io per questo venti anni teco? Le tue pecore, e le tue capre non furono sterili; io non mangiai gli arieti del tuo gregge:
39 Io non ti ho portato ciò ch’era lacerato; io l’ho pagato; tu me lo hai ridomandato: come ancora se alcuna cosa era stata rubata di giorno o di notte.39 Né io ti facea vedere quelle che avea rapito una fiera; io pagava tutto il danno: tu esigevi da me tutto quel che era rubato:
40 Io mi son portato in maniera che il caldo mi consumava di giorno, e di notte il gelo, e il sonno mi fuggiva dagli occhi.40 Dì, e notte io era arso dal caldo, e dal gelo, e fuggiva il sonno dagli occhi miei.
41 Già son vent’anni ch’io sono in casa tua, io ti ho servito quattordici anni per le tue due figliuole, e sei anni per le tue pecore; e tu mi hai mutato il mio salario dieci volte.41 E in tal guisa a te servìi per venti anni in tua casa, quattordici per le figliuole, e sei pe' tuoi greggi: tu pur cangiasti la mia mercede per dieci volte.
42 Se l’Iddio di mio padre, l’Iddio di Abrahamo, e il terrore d’Isacco, non fosse stato meco, certo tu mi avresti ora rimandato voto. Iddio ha veduta la mia afflizione, e la fatica delle mie mani: e però la notte passata ne ha data la sentenza42 Se Il Dio del padre mio Abramo, e colui, che è temuto da Isacco, non mi avesse assistito, mi avresti forse adesso rimandato ignudo: Dio ha mirato la mia afflizione, e la fatica delle mie mani, e ieri ti sgridò.
43 Labano rispose a Giacobbe, e gli disse: Queste figliuole son mie figliuole, e questi figliuoli son miei figliuoli, e queste pecore son mie pecore, e tutto quello che tu vedi è mio; e che farei io oggi a queste mie figliuole, ovvero a’ lor figliuoli che esse hanno partoriti?43 Rispose a lui Laban: Le mie figliuole, e i figliuoli, e greggi tuoi, e quanto tu vedi, son cosa mia: che posso io fare contro de' figli, o sia nipoti miei?
44 Ora dunque, vieni, facciam patto insieme, tu ed io; e sia ciò per testimonianza fra me e te.44 Vieni adunque, e contraiamo alleanza, la quale serva di testimonianza tra me e te.
45 E Giacobbe prese una pietra, e la rizzò per un piliere.45 Prese adunque Giacobbe una pietra, e la eresse in monumento:
46 E Giacobbe disse a’ suoi fratelli: Raccogliete delle pietre. Ed essi presero delle pietre, e ne fecero un mucchio, e mangiarono quivi.46 E disse a' suoi fratelli: Portate pietre. E quelli, raunatele, ne fecero un monticello, sopra del quale mangiarono.
47 E Labano chiamò quel mucchio Iegar-sahaduta; e Giacobbe gli pose nome Galed.47 E Laban chiamollo il Monticello del testimone, e Giacobbe il Monticello della testimonianza, ciascheduno secondo la proprietà del suo linguaggio.
48 E Labano disse: Questo mucchio è oggi testimonio fra me e te; perciò fu nominato Galed:48 E Laban disse: Questo monticello sarà oggi testimone tra me e te; e per questo fu dato a quel monticello il nome di Galaad, cioè Monticello del testimone.
49 ed anche Mispa; perciocchè Labano disse: Il Signore riguardi fra te e me, quando non ci potremo vedere l’un l’altro.49 Il Signore ponga mente, e sia giudice tra di noi, quando ci sarem dipartiti l'uno dall'altro.
50 Se tu affliggi le mie figliuole, ovvero, se tu prendi altre mogli oltre alle mie figliuole, non un uomo è testimonio fra noi; vedi: Iddio è testimonio fra me e te.50 Se tu farai oltraggio alle mie figliuole, e se oltre di esse prenderai altre mogli: nissuno è testimone delle nostre parole eccetto Dio, il qual presente ci mira.
51 Labano, oltre a ciò, disse a Giacobbe: Ecco questo mucchio che io ho ammonticchiato, ed ecco questo piliere fra me e te.51 E di poi disse a Giacobbe: Ecco il monticello, e la pietra, che io ho eretta tra me e te,
52 Questo mucchio sarà testimonio, e questo piliere ancora sarà testimonio, che nè io non passerò questo mucchio per andare a te, nè tu non passerai questo mucchio e questo piliere, per venire a me, per male.52 Sarà testimone: questo monticello, io dico, e questa pietra rendan testimonianza, se io l'oltrepasserò istradandomi verso di te, o se tu l'oltrepasserai con intenzione cattiva contro di me.
53 L’Iddio di Abrahamo, e l’Iddio di Nahor, l’Iddio del padre loro, sieno giudici fra noi. Ma Giacobbe giurò per lo terrore d’Isacco, suo padre.53 Il Dio d'Abramo, e il Dio di Nachor, il Dio del padre loro sia giudice tra di noi. Giurò adunque Giacobbe per lui, che Isacco suo padre temeva:
54 E Giacobbe sacrificò un sacrificio in su quel monte, e chiamò i suoi fratelli a mangiar del pane. Essi adunque mangiarono del pane, e dimorarono quella notte in su quel monte.54 E immolate sul monte le vittime, invitò i suoi fratelli a mangiare del pane. E quelli mangiato che l'ebbero, ivi si fermarono.
55 E la mattina, Labano si levò a buon’ora, e baciò le sue figliuole, e i suoi figliuoli, e li benedisse. Poi se ne andò, e ritornò al suo luogo55 Quindi Laban alzatosi, che era ancor notte, baciò i figliuoli, e le figlie sue, e li benedisse, e tornossene a casa sua.