Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Giobbe 14


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 L’uomo, nato da donna,
ha vita breve e piena d’inquietudine;
1 L'uomo nato della femina, vivente breve tempo, è ripieno di molte miserie.
2 come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l’ombra e mai si ferma.
2 Il quale come fiore viene, e conculcato è; fugge sì come ombra, e non rimane mai in uno medesimo stato.
3 Tu, sopra di lui tieni aperti i tuoi occhi,
e lo chiami a giudizio dinanzi a te?
3 E pensi esser cosa degna di aprire sopra cotal cosa gli occhii tuoi, e menarlo teco nel giudicio?
4 Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
4 Chi puote fare la cosa monda, concetta del non mondo seme? Or non sei tu quello solo?
5 Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
5 Brevi sono li di dell' uomo; lo numero delli mesi suoi è appresso te; e ordinasti li termini suoi, li quali non si poteranno trapassare.
6 Distogli lo sguardo da lui perché trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
6 Pàrtiti uno poco da lui, acciò ch' elli istia in riposo, insino che venghi il dì desiderato, e sì come del mercenaio siano li dì suoi.
7 È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
7 Lo legno ha speranza; se tagliato e' sarà, da capo si fa verde, e li rami suoi mettono li rampolli.
8 se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
8 Se invecchierà nella terra la sua radice, e nella polvere morto sarà lo suo broccone,
9 al sentire l’acqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
9 all' odore dell' acque germinerae, e farae la moltitudine de' rami, quasi come di prima piantato era.
10 Invece l’uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov’è mai?
10 Ma l' uomo, quando è morto, e sarae spogliato e consumato, domandatene, vi priego: dove lui è?
11 Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
11 E come se si partissono l'acque del mare, e lo fiume fatto vôto si secca,
12 ma l’uomo che giace non si alzerà più,
finché durano i cieli non si sveglierà
né più si desterà dal suo sonno.
12 così l'uomo, quando morrà, non risusciterà; insino che il cielo sia attrito, non si sveglierae, nè non si leverae dal suo sonno.
13 Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti,
occultarmi, finché sia passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
13 Chi mi darà questo, che in inferno tu mi difendi e nascondimi, infino che trapassi lo tuo furore, e òrdinimi il tempo nel quale tu ti ricordi di me?
14 L’uomo che muore può forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finché arrivi per me l’ora del cambio!
14 E pensi tu, che morto l'uomo, un' altra volta viva? tutti i dì, ne' quali io ora cavalco, aspetto insino a tanto che venga la mia immutazione.
15 Mi chiameresti e io risponderei,
l’opera delle tue mani tu brameresti.
15 Chiamerae me, e io risponderò a te; allo lavorio delle tue mani porgerai la tua mano diritta.
16 Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti più il mio peccato:
16 In veritade li andamenti miei annumerasti, ma perdona alli peccati miei.
17 in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
17 Segnasti quasi come nel sacculo li peccati miei, ma curasti la mia iniquitade.
18 E invece, come un monte che cade si sfalda
e come una rupe si stacca dal suo posto,
18 Lo monte cadente scorrerà, e lo sasso sarà trasportato del suo luogo.
19 e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell’uomo.
19 Le acque cavano le pietre, e per la innondanza dell' acque a poco a poco la terra è consumata; e adunque li uomini similmente perderai.
20 Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
20 Fortificastilo uno poco, acciò che in perpetuo trapassasse; e immuterai la faccia sua, e manderai lui.
21 Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
21 Ovvero se saranno nobili i suoi figliuoli, ovvero non nobili, non intenderà.
22 Solo la sua carne su di lui è dolorante,
e la sua anima su di lui fa lamento».
22 Ma pure la carne sua, insino che viverà, sì dorrà; e l'anima sua sopra sè medesimo piangerà (sempre).