Scrutatio

Venerdi, 17 maggio 2024 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Isaías 17


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EL LIBRO DEL PUEBLO DE DIOSBIBBIA TINTORI
1 Oráculo sobre Damasco, ¡Miren! damasco ya no será una ciudad, se ha convertido en un montón de ruinas,1 Vaticinio a carico di Damasco. Ecco che Damasco cesserà di essere città, e resterà come un mucchio di pietre di una rovina.
2 Sus poblaciones, abandonadas para siempre, serán para los rebaños: allí pacerán sin que nadie los moleste.2 Le città di Aroer saranno abbandonate ai greggi, che vi riposeranno senza essere scacciati da nessuno.
3 Efraím perderá su plaza fuerte y Damasco; la realeza. El resto de Aram tendrá la misma suerte que la gloria de los hijos de Israel –oráculo del Señor de los ejércitos–.3 Efraim non avrà più appoggio e Damasco non avrà più regno, e sarà degli avanzi della Siria come della gloria dei figli d'Israele, — dice il Signore degli eserciti.
4 Aquel día, disminuirá a la gloria de Jacob y enflaquecerá la gordura de su cuerpo.4 In quel giorno sarà umiliata la gloria di Giacobbe, e dimagrerà il grasso della sua carne.
5 Será como cuando el segador recoge la mies y su brazo siega las espigas, como cuando se desgranan las espigas en el valle de Refaím5 Ed egli sarà come uno che raccoglie ciò che resta dopo la mietitura, e il suo braccio raccoglierà delle spighe ed egli sarà come chi cerca le spighe nella valle di Rafim.
6 y sólo queda un residuo; o como cuando se golpea un olivo: quedan dos o tres aceitunas en lo alto de la copa, cuatro o cinco en las ramas del árbol frutal –oráculo del Señor, Dios de Israel–.6 In lui resteranno dei racimoli, come, dopo scosso l'ulivo, due o tre ulive alla punta di un ramo saran tutti i suoi frutti, o quattro o cinque sulla cima della pianta: — dice il Signore Dio d'Israele. —
7 Aquel día, el hombre volverá la mirada hacia su Creador, y sus ojos mirarán al Santo de Israel.7 In quel giorno l'uomo si volgerà al suo Fattore e i suoi occhi saran rivolti al Santo d'Israele.
8 Ya no volverá la mirada hacia los altares que son obra de sus manos, ni mirará hacia los postes sagrados y los altares de incienso que fabricaron sus dedos.8 E non si volgerà agli altari fatti dalle sue mani, non guarderà più alle cose fatte dalle sue dita, ai boschi, ai delubri.
9 Aquel día, tus ciudades de refugio serán abandonadas como las de los jivitas y los amorreos delante de los hijos de Israel, y habrá una desolación.9 In quel giorno le sue città forti saranno abbandonate come gli aratri e le biade furono abbandonate all'arrivo dei figli d'Israele, e tu resterai un deserto;
10 Porque tú has olvidado al Dios de tu salvación y no te has acordado de la Roca de tu refugio. Por eso plantas plantaciones deliciosas e injertas gajos extranjeros.10 perchè ti sei dimenticata di Dio tuo salvatore, non ti sei ricordata del tuo potente soccorso. Per ciò tu pianterai pianta fedele, e seminerai straniera semenza,
11 El mismo día que plantas, los ves crecer, y a la mañana siguiente, ves germinar tu semilla. Pero la cosecha se pierde en un día funesto, y el dolor es incurable.11 Quando pianterai, sarà lambrusca, nel mattino fiorirà il tuo seminato: la messe sarà portata via nel giorno della raccolta, e ne avrai gran dolore.
12 ¡Ah, ese rugido de pueblos numerosos, que rugen como rugen los mares! ¡Ese bramido de naciones, que braman como las aguas encrespadas.12 Guai alla moltitudine dai molti popoli, come la moltitudine dei flutti muggenti, tumulto di folle, come tumulto di grandi acque.
13 El los amenaza, y huyen bien lejos, empujados como paja por el viento de las montañas, como la flor del cardo por el vendaval.13 I popoli rumoreggeranno come acque inondanti; ma lo sgriderà ed egli fuggirà lontano. E sarà disperso come sui monti la polvere al soffiar del vento, come turbine davanti alla tempesta.
14 ¡Al atardecer, sobreviene el espanto, antes del amanecer, ya no existen más! Esta es la parte de los que nos despojan y la suerte de los que nos saquean.14 Sul far della sera, ecco il turbamento, al mattino non sarà più. Questo è ciò che toccherà a coloro che ci han saccheggiati, la sorte dei nostri predatori.