Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Iob 34


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BIBBIA VOLGAREDIODATI
1 Adunque pronunciante Eliu, anco queste cose disse:1 ED Elihu proseguì a parlare, e disse:
2 Udite, savii, le mie parole; e voi, ammaestrati, ascoltate me.2 Voi savi, udite i miei ragionamenti; E voi intendenti, porgetemi l’orecchio.
3 Certo l'orecchio prova le parole; e lo gorguzzolo l'esca collo assaggiare giudica.3 Perciocchè l’orecchio esamina i ragionamenti, Come il palato assapora ciò che si deve mangiare.
4 Eleggiamo lo giudicio a noi, e intra noi giudichiamo quale sia lo migliore.4 Proponiamoci la dirittura, Giudichiamo fra noi che cosa sia bene.
5 Perciò che disse Iob: giusto sono, e Iddio sovvertì lo mio giudicio.5 Conciossiachè Giobbe abbia detto: Io son giusto; Iddio mi ha tolta la mia ragione.
6 Certo, giudicando me, la bugia è; la sagitta mia è violenta senza alcuno peccato.6 Mentirei io intorno alla mia ragione? La saetta, con la quale son ferito, è dolorosissima, Senza che vi sia misfatto in me.
7 Chi è uomo, com' è Iob, che bee la derisione come acqua?7 Quale è l’uomo simile a Giobbe, Che beve lo scherno come acqua?
8 Che va con coloro che òperano la iniquitade, e va con malvagi uomini?8 E che cammina in compagnia con gli operatori d’iniquità, E va con gli uomini empi?
9 Certo elli disse: non piacerà l'uomo (ancora) a Dio, se ancora corresse con lui.9 Perciocchè egli ha detto: L’uomo non fa niun profitto Di rendersi grato a Dio
10 E perciò, o uomini di buono cuore, udite me: partisi da Dio la empietà, e dall' Onnipotente la iniquitade.10 Perciò, uomini di senno, ascoltatemi; Tolga Iddio che vi sia empietà in Dio, O perversità nell’Onnipotente.
11 Certo la opera dell' uomo renderae a lui, e (appena) secondo la via di ciascheduno restituirà a lui.11 Perciocchè egli rende all’uomo secondo l’opera sua, E fa trovare a ciascuno secondo la sua via.
12 Veramente Iddio non condanna indarno, nè lo Onnipotente sovvertisce lo giudicio.12 Sì veramente Iddio non opera empiamente, E l’Onnipotente non perverte la ragione.
13 Quale altro constituì sopra la terra? ovver quale pose sopra lo mondo, lo quale elli fabbricò?13 Chi gli ha commesso il governo della terra? E chi gli ha imposta la cura del mondo tutto intiero?
14 Se dirizzerà a lui lo suo cuore, lo spirito suo e lo fiato a sè trarrà.14 Se egli ponesse mente all’uomo, Egli ritrarrebbe a sè il suo alito, ed il suo soffio;
15 Verrà meno tutta la carne insieme, e l' uomo nella cenere ritornerà.15 Ogni carne insieme trapasserebbe, E l’uomo ritornerebbe nella polvere
16 Adunque se tu hai intelletto, odi quello che si dice, e ascolta la voce del mio parlare.16 Se pur tu hai del senno, ascolta questo; Porgi l’orecchio alla voce de’ miei ragionamenti.
17 Colui che non ama lo giudicio, puote egli essere sanato? e come tu quello che è giusto, intanto lo condanni?17 Di vero, colui che odia la dirittura signoreggerebbe egli? E condannerai tu colui che è sommamente giusto?
18 Il quale dice allo re, partito dalla legge; lo qual chiama li duchi, malvagi;18 Direbbesi egli ad un re: Scellerato? E a’ principi: Empio?
19 lo quale non riceve le persone de' principi; nè non conosce lo tiranno, quando contende contro al povero; certo tutti quanti sono lavorìo delle sue mani.19 Quanto meno a colui che non ha riguardo alla qualità de’ principi, Ed appo cui non è riconosciuto il possente, Per essere antiposto al povero, Perchè essi tutti sono opera delle sue mani?
20 Subito morranno; e nella mezza notte li popoli saranno turbati, e trapasseranno, e porterannone la forza sanza mani.20 Essi muoiono in un momento, E di mezza notte tutto un popolo è conquassato, e perisce; E il potente è tolto via senza opera di mani.
21 E gli occhii suoi sopra le vie degli uomini; e tutti gli andamenti loro considera.21 Perciocchè gli occhi suoi son sopra le vie dell’uomo, Ed egli vede tutti i passi di esso.
22 Non sono le tenebre, e non è l'ombra della morte, chè si nascondano quivi coloro che adòperano la iniquitade.22 Non vi è oscurità, nè ombra di morte alcuna, Ove si possan nascondere gli operatori d’iniquità.
23 Nè più oltre è nella signorìa dell' uomo, (accid) ch' elli venga a Dio nel giudicio.23 Perciocchè Iddio non ha più riguardo all’uomo, Quando esso è per venire in giudicio davanti a lui.
24 Triterà molti e senza numero, e farà stare altri per loro.24 Egli fiacca i possenti incomprensibilmente, E ne costituisce altri in luogo loro.
25 Per ch' egli ha conosciute l'opere loro; ed impercioe inducerae la notte, e fieno distrutti.25 Perciò, conoscendo egli le opere loro, Nel girar d’una notte son fiaccati,
26 Quasi come malvagi percosse loro nelli luoghi delli videnti.26 Egli li sbatte come empi, In luogo di molti spettatori;
27 I quali quasi della loro industria si partirono da lui, e tutte le sue vie non volleno intendere;27 Perciocchè si son rivolti indietro da lui, E non hanno considerate tutte le sue vie;
28 acciò ch' elli faccino pervenire a lui lo grido dello bisognoso, e udire la voce de' poveri.28 Facendo pervenire infino a lui il grido del povero, E facendogli udire lo strido degli afflitti.
29 Adunque, elli concedente pace, chi è che lo condanni? e quando nascondesse lo volto, chi è che contemplasse lui e sopra le genti e sopra ogni uomo?29 Se egli rimanda in pace, chi condannerà? E se nasconde la sua faccia, chi lo riguarderà? O sia una nazione intiera, o un uomo solo;
30 Il quale fae regnare l' uomo ipocrita per li peccati del popolo.30 Acciocchè l’uomo profano non regni più E che il popolo non sia più tenuto ne’ lacci
31 Adunque, per ch' io favellai al Signore, ancora non ti contraddirò se tu vorrai parlare.31 Certo ei ti si conveniva indirizzarti a Dio, dicendo: Io ho portato la pena; io non peccherò più.
32 Se io errai, insegna a me; se io dissi cosa iniqua, più oltre non aggiugnerò.32 Se vi è alcuna cosa, oltre a ciò che io veggo, mostramelo; Se io ho operato perversamente, io non continuerò più.
33 Or non la cerca Iddio da te, perciò che la dispiace a te? In verità tu cominciasti a favellare, e non io; e se tu alcuna cosa conoscesti migliore, favella.33 Vorresti tu, ch’egli ti facesse la retribuzione di ciò ch’è proceduto da te? Sei tu che rifiuti ed eleggi, non già io; Di’ pure ciò che tu sai.
34 Gli uomini intendenti favellino a me, e l' uomo savio oda me.34 Gli uomini di senno diranno meco, E l’uomo savio mi acconsentirà,
35 E Iob stoltamente hae favellato; le parole sue non suonano disciplina.35 Che Giobbe non parla con conoscimento, E che le sue parole non sono con intendimento.
36 Padre mio, provisi Iob insino alla fine; non cessare di flagellare l' uomo iniquo,36 O padre mio, sia pur Giobbe provato infino all’ultimo, Per cagione delle sue repliche, simili a quelle degli uomini iniqui.
37 il quale aggiugne sopra li peccati la blasfemia; ancora intra noi sia costretto; e allora provochi Iddio con suoi sermoni.37 Perciocchè altrimenti egli aggiungerà misfatto al suo peccato, Si batterà a palme fra noi, E moltiplicherà le parole sue contro a Dio