Lettera ai Romani 14
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LA SACRA BIBBIA | BIBBIA CEI 2008 |
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1 Accogliete amichevolmente chi è debole nella fede, senza mettervi a discutere i suoi pensieri. | 1 Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni. |
2 Chi crede pienamente, pensa di poter mangiare di tutto; colui invece che è debole nella fede mangia solo legumi. | 2 Uno crede di poter mangiare di tutto; l’altro, che invece è debole, mangia solo legumi. |
3 Chi mangia non disprezzi chi non mangia, chi non mangia non condanni chi mangia: Dio infatti lo ha accolto amichevolmente. | 3 Colui che mangia, non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia, non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui. |
4 E chi sei tu che giudichi un domestico altrui? Che stia in piedi o cada, riguarda il suo padrone: e starà in piedi, poiché il Signore ha la forza di sostenerlo. | 4 Chi sei tu, che giudichi un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone. Ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi. |
5 C'è chi ritiene un giorno differente dall'altro, c'è chi ritiene uguale ogni giorno: ciascuno approfondisca le proprie convinzioni. | 5 C’è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però sia fermo nella propria convinzione. |
6 Chi si dà pensiero del giorno, si dà pensiero per il Signore; chi mangia, lo fa per il Signore, poiché rende grazie a Dio; e anche chi non mangia, non mangia per il Signore e rende grazie a Dio. | 6 Chi si preoccupa dei giorni, lo fa per il Signore; chi mangia di tutto, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; chi non mangia di tutto, non mangia per il Signore e rende grazie a Dio. |
7 In effetti nessuno di noi vive per se stesso, né muore per se stesso. | 7 Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, |
8 Se viviamo, viviamo per il Signore; se moriamo, moriamo per il Signore: quindi sia che viviamo, sia che moriamo, siamo sempre del Signore; | 8 perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. |
9 per questo, infatti, Cristo morì e visse, per esercitare il suo dominio sui morti e sui vivi; | 9 Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. |
10 ma tu, perché giudichi il tuo fratello? O perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti saremo presentati al tribunale di Dio. | 10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, |
11 Sta scritto infatti: Io vivo, dice il Signore: davanti a me si piegherà ogni ginocchio, e ogni lingua riconoscerà Dio. | 11 perché sta scritto: Io vivo, dice il Signore: ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio. |
12 E allora ciascuno di noi renderà conto a Dio per se stesso. | 12 Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. |
13 Non giudichiamoci gli uni gli altri; piuttosto datevi pensiero di una cosa: di non porre al fratello inciampo o scandalo. | 13 D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello. |
14 So con certezza, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che niente è impuro di per se stesso; se non che, per chi giudica che una cosa è impura, per lui lo è. | 14 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è impuro in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro. |
15 Perciò se tuo fratello è addolorato a causa del cibo, tu non ti comporti più secondo l'amore. Non mandare in rovina per il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto. | 15 Ora se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto! |
16 Non sia dunque denigrato ciò che per voi è bene: | 16 Non divenga motivo di rimprovero il bene di cui godete! |
17 il regno di Dio, infatti, non è cibo o bevanda, ma giustificazione e pace e gioia nello Spirito Santo. | 17 Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: |
18 Chi serve a Cristo in queste cose, è gradito a Dio e accetto agli uomini. | 18 chi si fa servitore di Cristo in queste cose è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. |
19 Perciò diamoci da fare per le cose riguardanti la pace e l'edificazione reciproca. | 19 Cerchiamo dunque ciò che porta alla pace e alla edificazione vicendevole. |
20 Non distruggere, a causa di un cibo, l'opera di Dio! Tutto è puro, ma è male per chi mangia dando scandalo. | 20 Non distruggere l’opera di Dio per una questione di cibo! Tutte le cose sono pure; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo. |
21 Perciò è bene non mangiare carne né bere vino né fare alcunché per cui il tuo fratello possa prendere occasione d'inciampo. | 21 Perciò è bene non mangiare carne né bere vino né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi. |
22 Hai la fede: conservala in te stesso davanti a Dio. Beato chi non condanna se stesso in ciò che ha deciso di fare. | 22 La convinzione che tu hai, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non condanna se stesso a causa di ciò che approva. |
23 Chi invece dubita, se mangia è già condannato, poiché fa ciò non guidato dalla fede: ora tutto ciò che non viene dalla fede è peccato. | 23 Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce secondo coscienza; tutto ciò, infatti, che non viene dalla coscienza è peccato. |