Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 4


font
DIODATIBIBBIA MARTINI
1 Temiamo adunque che talora, poichè vi resta una promessa d’entrar nel riposo d’esso, alcun di voi non paia essere stato lasciato addietro.1 Temiamo adunque, che per disgrazia abbandonata la promessa di entrare nella requie di lui, si trovi alcuno di voi restar indietro.
2 Poichè è stato evangelizzato a noi ancora, come a coloro; ma la parola della predicazione non giovò loro nulla, non essendo incorporata per la fede in coloro che l’aveano udita.2 Imperocché noi pure abbiam ricevuto la buona novella, come anche quelli. Ma non giovò loro la parola udita, non contemperata con la fede delle cose udite.
3 Perciocchè noi, che abbiam creduto, entriamo nel riposo siccome egli disse: Talchè io giurai nell’ira mia: Se giammai entrano nel mio riposo; e questo disse benchè le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo.3 Imperocché entreremo nella requie noi, che abbiamo creduto; conforme disse: come giurai nel mio sdegno: non entreranno nella mia requie e certamente compiute le opere dopo la fundazione del mondo.
4 Poichè egli ha in un certo luogo detto del settimo giorno: E Iddio si riposò al settimo giorno da tutte le opere sue.4 Imperocché parlò egli del settimo giorno in un luogo in tal guisa: e si riposò Iddio il settimo giorno da tutte le opere sue.
5 E in questo luogo egli dice ancora: Se giammai entrano nel mio riposo.5 E qui pure: non entreranno nella mia requie.
6 Poichè dunque resta che alcuni entrino in esso, e quelli a cui fu prima evangelizzato per incredulità non vi entrarono,6 Dacché adunque vi resta, che alcuni entrino in essa, e quegli, a' quali fu da prima annunziata la buona novella, a motivo della incredulità non vi entrarono:
7 egli determina di nuovo un giorno: Oggi, in Davide, dicendo, dopo cotanto tempo, come s’è già detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri.7 Stabilisce di nuovo un dato giorno, oggi, dicendo presso Davidde, tanto tempo dopo, conforme è stato detto di sopra: oggi se la voce di lui udirete, non vogliate indurare i vostri cuori.
8 Perciocchè, se Giosuè li avesse messi nel riposo, Iddio non avrebbe dipoi parlato d’altro giorno.8 Imperocché se Gesù avesse dato loro la requie, non avrebbe mai parlato in appresso di un altro giorno.
9 Egli resta adunque un riposo di sabato al popolo di Dio.9 Rimanvi pertanto un sabatismo pel popolo di Dio.
10 Perciocchè colui che entra nel riposo d’esso si riposa anch’egli dalle sue opere, come Iddio dalle sue10 Imperocché chi è entrato nel riposo di lui, si è egli pare preso riposo dalle opere sue, come Dio dalle proprie.
11 Studiamoci adunque d’entrare in quel riposo, acciocchè niuno cada per un medesimo esempio d’incredulità.11 Affrettiamci adunque di entrare in quella requie: affinchè alcuno non cada in simile esempio di incredulità.
12 Perciocchè la parola di Dio è viva, ed efficace, e vie più acuta che qualunque spada a due tagli; e giunge fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e delle midolle; ed è giudice de’ pensieri e delle intenzioni del cuore.12 Imperocché viva è la parola di Dio, ed attiva, e più affilata di qualunque spada a due tagli; e che s' interna sino alla divisione dell'anima, e dello spirito, delle giunture eziandio, e delle midolle, e che discente ancora i pensieri, e le intenzioni del cuore.
13 E non vi è creatura alcuna occulta davanti a colui al quale abbiamo da render ragione; anzi tutte le cose son nude e scoperte agli occhi suoi.13 E non havvi cosa creata invisibile nel cospetto di lui; e le cose tutte nude sono, e svelate agli occhi di colui, del quale parliamo.
14 AVENDO adunque un gran sommo sacerdote, ch’è entrato ne’ cieli, Gesù, il Figliuol di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede.14 Avendo adunque un pontefice grande, il quale penetrò ne' cieli, Gesù, Figliuolo di Dio, ritenghiamo la nostra confessione.
15 Perciocchè noi non abbiamo un sommo sacerdote, che non possa compatire alle nostre infermità; anzi, che è stato tentato in ogni cosa simigliantemente, senza peccato.15 Imperocché non abbiam noi mi pontefice, il quale non possa aver compassione delle nostre infermità: ma similmente tentato in tutto, tolto il peccato.
16 Accostiamoci adunque con confidanza al trono della grazia, acciocchè otteniamo misericordia, e troviamo grazia, per soccorso opportuno16 Accostiamoci adunque con fiducia al trono di grazia: affin di ottenere misericordia, e grazia trovare per opportuno sovvenimento.