Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Giobbe 41


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DIODATIKÁLDI-NEOVULGÁTA
1 Trarrai tu fuori il leviatan con l’amo, O con una fune che tu gli avrai calata sotto alla lingua?1 Íme, az ilyennek reménye semmivé válik, már puszta látásától is földre vágódik!
2 Gli metterai tu un uncino al muso? Gli forerai tu le mascelle con una spina?2 Nincs olyan merész, aki ingerelni merné, és ki állhat meg az én színem előtt?
3 Userà egli molti preghi teco? Ti parlerà egli con lusinghe?3 Ki adott nekem előbb, hogy vissza kellene neki adnom? Ami az ég alatt van, az mind az enyém!
4 Patteggerà egli teco, Che tu lo prenda per servo in perpetuo?4 Nem hallgatom el, hogy milyenek tagjai, beszélek erejéről, alkata szépségéről!
5 Scherzerai tu con lui, come con un uccello? E lo legherai tu con un filo, per darlo alle tue fanciulle?5 Ki tudja levenni ruhája burkolatát? Ki hatol be szája belsejébe?
6 I compagni ne faranno essi un convito? Lo spartiranno essi fra i mercatanti?6 Ki nyitja meg szája kapuit? Fogai környékén rémület lakik!
7 Gli empirai tu la pelle di roncigli, E la testa di raffi da pescare?7 Teste, mint az öntött pajzs, egymáshoz simuló pikkelyekből van egyberakva;
8 Pongli pur la mano addosso, Tu non ricorderai mai più la guerra.8 az egyik a másikhoz lapul, még levegő sem férkőzik közéjük;
9 Ecco, la speranza di pigliarlo è fallace; Anzi l’uomo non sarà egli atterrato, solo a vederlo?9 az egyik a másikhoz tapad, egymást tartják s el nem válnak.
10 Non vi è alcuno così feroce, che ardisca risvegliarlo; E chi potrà presentarsi davanti a me?10 Tüsszentése tüzes láng, és szeme olyan, mint a hajnal pillái.
11 Chi mi ha prevenuto in darmi cosa alcuna? ed io gliela renderò; Quello che è sotto tutti i cieli è mio.11 Lángok jönnek torkából, megannyi kigyúlt, égő fáklya;
12 Io non tacerò le membra di quello, Nè ciò ch’è delle sue forze, nè la grazia della sua disposizione.12 gőz tör elő orra lyukaiból, mint tűzön álló forró fazékból;
13 Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?13 lehelete meggyújtja a szenet, láng lövell torkából.
14 Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.14 Erő honol nyakában, és rémület jár előtte.
15 I suoi forti scudi sono una cosa superba; Son serrati strettamente come con un suggello.15 Tagjaira húsa pompásan tapad, hullna rá bár villám, helyéből ki sem mozdul.
16 L’uno si attiene all’altro, Talchè il vento non può entrar per entro.16 A szíve kőkemény, kemény, mint az alsó őrlőkő.
17 Sono attaccati gli uni agli altri, ed accoppiati insieme, E non possono spiccarsi l’uno dall’altro.17 Amikor felemelkedik, még hősök is megijednek, megzavarodnak félelmükben.
18 I suoi starnuti fanno sfavillar della luce, E i suoi occhi son simili alle palpebre dell’alba.18 Ha kard éri, nem fog rajta, s a dárda visszapattan páncéljáról;
19 Della sua gola escono fiaccole, Scintille di fuoco ne sprizzano.19 olyannak veszi a vasat, mint a szalmát, s az ércet, mint a korhadó fát,
20 Delle sue nari esce un fumo, Come d’una pignatta bollente, o d’una caldaia.20 nem szalasztja meg őt a nyilas, polyvává lesznek rajta a parittya kövei,
21 L’alito suo accende i carboni, E fiamma esce della sua bocca.21 szalmaszálnak veszi a buzogányt, neveti a dárda süvítését.
22 La possa alberga nel suo collo, E la doglia tresca davanti a lui.22 Alul éles cserepek vannak rajta, cséplőszán nyomait hagyja az iszapban.
23 Le polpe della sua carne son compresse; Egli ha la carne addosso soda, e non tremola punto.23 Felforralja a mély tengert, mint az üstöt, olyanná teszi, mintha kenőcs forrna benne.
24 Il cuor suo è sodo come una pietra, E massiccio come un pezzo della macina disotto.24 Világít nyomában az ösvény, őszülő hajnak néznéd az örvényt.
25 I più forti e valenti hanno paura di lui, quando egli si alza; E si purgano de’ lor peccati, per lo gran fracasso.25 Nincs hozzá fogható hatalom a földön, úgy van alkotva, hogy semmitől se féljen.
26 Nè la spada di chi l’aggiungerà potrà durare, Nè l’asta, nè lo spuntone, nè la corazza:26 Szembenéz minden nagysággal: ő a király minden kevély állat fölött.«
27 Egli reputa il ferro per paglia, E il rame per legno intarlato.
28 La saetta non lo farà fuggire; Le pietre della frombola si mutano inverso lui in istoppia.
29 Gli ordigni son da lui riputati stoppia; Ed egli si beffa del vibrare dello spuntone.
30 Egli ha sotto di sè de’ testi pungenti; Egli striscia come una trebbia di ferro in sul pantano.
31 Egli fa bollire il profondo mare come una caldaia; Egli rende il mare simile a una composizione d’unguentaro.
32 Egli fa rilucere dietro a sè un sentiero, E l’abisso pare canuto.
33 Non vi è alcuno animale in su la terra che gli possa essere assomigliato, Che sia stato fatto per esser senza paura.
34 Egli riguarda ogni cosa eccelsa, Ed è re sopra tutte le più fiere belve