Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Siracide 20


font
BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 C'è un rimprovero che è fuori tempo,
c'è chi tace ed è prudente.
1 Meglio è morbidamente riprendere, che con ira, e non divietare colui che si confessa nella orazione.
2 Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira!
2 La concupiscenza del castrato isverginoe la giovinezza;
3 Chi si confessa colpevole evita l'umiliazione.
3 così colui che per forza giudica.
4 Un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuol rendere giustizia con la violenza.
4 Come è buona cosa, che colui che è corretto il manifesti per penitenza! Fuggirai così il volontario peccato.
5 C'è chi tace ed è ritenuto saggio,
e c'è chi è odiato per la sua loquacità.
5 Ed è uno che tace, il quale è trovato savio; ed è da odiare colui ch' è disposto al molto favellare.
6 C'è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c'è chi tace, perché conosce il momento propizio.
6 Ed è un altro che tace, però che non ha sentimento della parlatura; ed è tacente colui che sa il tempo acconcio a parlare.
7 L'uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto lo trascurano.
7 L'uomo savio tacerae infino al tempo; e lo sciocco e il semplice non guarderanno tempo.
8 Chi abbonda nel parlare si renderà abominevole;
chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato.

8 Colui che usa molte parole, offende l'anima sua; e colui che si toglie signoria ingiustamente, sarà odiato.
9 Nelle disgrazie può trovarsi la fortuna per un uomo,
mentre un profitto può essere una perdita.
9 L'uomo non ammaestrato procede ne' mali, e in lui è trovamento di danno.
10 C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi
e c'è chi dall'umiliazione alza la testa.
10 Egli è uno dono che non è utile; ed è uno, il cui merito è doppio.
11 .11 Ed è una remunerazione per avere fama; ed è chi per umilitade leva il capo.
12 C'è chi compra molte cose con poco,
e chi le paga sette volte il loro valore.
12 Ed è chi molte cose ricompera per piccolo prezzo, ed è chi restituisce in sette doppi.
13 Il saggio si rende amabile con le sue parole,
le cortesie degli stolti sono sciupate.
13 Il savio nelle parole fa sè medesimo amabile; ma le grazie de' matti si gittano.
14 Il dono di uno stolto non ti gioverà,
perché i suoi occhi bramano ricevere più di quanto ha
dato.
14 Lo dono dello insipido non sarà utile a te; però che gli occhi di colui sono settiplicati.
15 Egli darà poco, ma rinfaccerà molto;
aprirà la sua bocca come un banditore.
Oggi darà un prestito e domani richiederà;
uomo odioso è costui.
15 Picciole cose darà, e molte cose rimpropererae; e l'aprimento della bocca sua partorisce molti mali.
16 Lo stolto dice: "Non ho un amico,
non c'è gratitudine per i miei benefici.
16 Alcuno presta oggi, e domane più domanda; odioso è cotale uomo.
17 Quelli che mangiano il mio pane sono lingue cattive".
Quanto spesso e quanti si burleranno di lui!

17 E non avere per amico il pazzo (non sarà amico); non sarà grazia nelli beni di colui.
18 Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi giunge rapida.
18 Coloro che mangiano il pane dello stolto sono di falsa lingua. Oh quanti e quante volte lo scherniranno!
19 Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
19 Nè ancora quello che era da avere, darae con diritto senno; distribuiscene similmente e quello che non era d'avere.
20 Non si accetta una massima dalla bocca dello stolto,
perché non è mai detta a proposito.
20 Il cadere di falsa lingua è sì come il cadere in suso lo smalto; così lo cadimento de' rei verrà tostamente.
21 C'è chi è impedito di peccare dalla miseria
e durante il riposo non avrà rimorsi.
21 L'uomo sgrazioso è sì come favola; nella bocca delli non ammaestrati sarae continua.
22 C'è chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
22 Il proverbio ch' esce della bocca del pazzo, sarà biasimato; però che non lo dice nello suo tempo.
23 C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.

23 Elli è alcuno che non puote peccare per povertade; e nel suo riposo fia stimolato.
24 Brutta macchia nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
24 Ed è chi perde l'anima per timidezza, e chi per isciocchezza perde quella; per autorità d' alcuna persona perde sè.
25 Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due condivideranno la rovina.
25 Ed è alcuno che per vergogna promette all'amico; e sì se l'ha guadagnato per nimico.
26 L'abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna lo accompagnerà sempre.

26 Sozzo vituperio è nella bocca dell' uomo la bugia; e quella fia spesso nella bocca de' non savi.
27 Il saggio si fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
27 Migliore è il ladro, che la continuanza dell' uomo bugiardo; e l'uno e l'altro erediteranno perdizione.
28 Chi lavora la terra accrescerà il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare l'ingiustizia.
28 Li costumi delli uomini sono bugie sanza onore; e la confusione di coloro sì è con loro sanza intervallo.
29 Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
29 Il savio nelle parole farà grande sè medesimo, e l'uomo prudente adumilierà li potenti.
30 Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
30 Chi lavora la terra sua inalza il monte delle biade, e chi opera giustizia sarà esaltato; colui che piace alli gloriosi, schiferà iniquità.
31 Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la sapienza.
31 Li presenti e li doni accecano li occhi dei giudici, e sì come al muto nella bocca loro isvolgeranno li castigamenti di coloro.
32 Sapienza ascosa e tesoro non veduto, che utilità è nell' uno e nell' altro?
33 Migliore è colui che cela la sciocchezza sua, che l'uomo che nasconde la sapienza sua.